Pubblichiamo la lettera che Federica Scaglioso indirizza idealmente a sua sorella scomparsa 9 anni fa.

9 anni e un giorno. Non mi sono dimenticata. Non mi dimentico mai quei giorni. E nemmeno i 49 anni trascorsi insieme.

Conto spesso gli anni che sto vivendo in più di te. Ci ho messo sette anni a raggiungerti, era questa la nostra distanza.

Poi ti ho superato, e non passa giorno che non dica a me stessa, e a te, che questo è ancora un giorno in più rispetto ai tuoi.

Si vive un’altra vita, quando qualcuno di importante non è più accanto. I ricordi e la presenza restano, nitidi senza invadenza.
Solo con la consapevolezza che niente è come avrebbe potuto essere.

È una strana sensazione, quella di vivere e essere anche felice e portarsi dentro un vuoto lo stesso, irrecuperabile.

Non lo so dove sei. E se ci sei. Per me sei qui, adesso, mentre aspetto il mattino e ripenso a ogni istante, a quando ero bambina e tu adolescente mi facevi ascoltare per ore Claudio Baglioni, a qualche anno dopo, alle nostre chiacchiere nel bagno della mansarda, tu davanti allo specchio e io seduta accanto, già grande abbastanza per accogliere le tue confidenze, ammirata da quanto eri bella mentre ti truccavi appena.
Non ne hai mai avuto bisogno.

I ricordi più intensi e preziosi restano sempre quelli degli ultimi tempi. Non vorrei. Eppure è così. Sotto al glicine, nella dolcezza struggente di quel sole d’agosto che non riusciva più a riscaldarti.

E la quiete di quella notte, di quell’ attesa che tutto finisse dopo tanto dolore.

Sorellona.
Che adesso però sei più piccola di me, e lo resterai per sempre.

Sorellina.

Federica Scaglioso

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