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“Un albero per ogni nuovo nato”: l’omaggio della Pubblica Assistenza Val d’Arbia ai soci

Per celebrare i nuovi nati tesserati la Pubblica Assistenza Val d’Arbia ha deciso, già dallo scorso anno, di omaggiare i piccoli soci con una singolare iniziativa. 

Si chiama “Un albero per ogni nuovo nato” e prevede ogni anno la consegna di un ulivo alle bambine e ai bambini nati nell’anno precedente che sono stati iscritti come soci della Pubblica Assistenza. La consegna, come di consuetudine, avviene in occasione della cena dei volontari in occasione della Festa Sociale del Volontariato che quest’anno si è svolta giovedì 25 maggio e che ha coinvolto numerosi volontari e soci.

“L’iniziativa – spiega Massimiliano Fioravanti, presidente dell’associazione – quest’anno riguarda le famiglie che hanno sottoscritto la tessera della nostra associazione per le bambine e i bambini nati nel 2022. L’idea nasce dalla volontà di celebrare le vite arrivate a portare gioia nelle loro famiglie e nell’intera comunità. Lo facciamo con un dono semplice, una pianta di ulivo, simbolo di resilienza delle nostre comunità oltre che di pace, appartenenza e unione. L’auspicio è che, anche nel 2023, le famiglie dei nostri soci possano accogliere nuove vite, che diano nuove prospettive alla comunità e che saremo lieti di festeggiare insieme!”

La Pubblica Assistenza Val d’Arbia festeggia da sempre i più piccoli. Nel 2022, ad esempio, è tornata in auge una tradizione dolcissima che fa subito “famiglia”. Ai nuovi nati, figli o nipoti delle volontarie e dei volontari che quotidianamente sono impegnati nei servizi espletati dall’associazione sul territorio, viene regalata una maglietta che riporta la dicitura “Baby volontario”. Un augurio o un simbolo di buon auspicio? Probabilmente entrambi, ma con una motivazione ben più profonda.

“Diventare genitori o nonni – raccontano dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbia – è una delle esperienze più belle che la vita possa regalare. Per l’impegno e la passione con cui ogni volta le nostre volontarie e i nostri volontari indossano la divisa arancione, è un privilegio festeggiare insieme il piccolo grande dono che ogni nuovo nato rappresenta per ogni famiglia.”

All’iniziativa erano presenti Davide Ricci, sindaco del Comune di Murlo, Alberto Taccioli e Giulia Timitilli, vice sindaco e assessore per il Comune di Monteroni d’Arbia, Daniela Salvadori, coordinatrice ANPAS Zona Senese.

Un particolare e sentito ringraziamento è stato riservato agli ospiti del gruppo A.M.A. Monteroni che ha devoluto, a sostegno delle attività e dei progetti della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, l’importo di € 700 ottenuto dalla realizzazione dello spettacolo teatrale “Un ospizio nello spazio” che si è svolto presso il Supercinema di Monteroni d’Arbia lo scorso aprile con ben quattro repliche che hanno registrato il sold-out. 

Emilia Di Gregorio 

La Pubblica Assistenza Val d’Arbia festeggia trent’anni di trasporto sanitario

Il primo appuntamento dell’edizione 2023 della Festa Sociale del Volontariato, che ha preso il via stasera a Monteroni d’Arbia, è stato dedicato alla celebrazione dei trent’anni dall’istituzione del servizio di trasporto sanitario. Le volontarie e i volontari hanno scoperto una targa dedicata a questa ricorrenza.

C’è chi ha cominciato perché convinto da altri volontari, per mettersi in gioco e fare della propria vita qualcosa di più. C’è chi ha svolto in associazione il Servizio Civile Universale e chi quando è arrivato il momento della pensione dal lavoro non ha esitato a dare la propria disponibilità per dare più valore al proprio tempo. C’è chi ha cominciato perché ne ha sentito la necessità e chi giocava a calcio nella squadra dell’associazione e poi ha deciso di frequentare il corso per volontari soccorritori. C’è chi ha cominciato perché nel momento di bisogno per familiari, amici o parenti, la Pubblica Assistenza c’era e quell’esserci ha fatto la differenza. C’è chi ricorda ogni dettaglio del suo primo turno su quell’ambulanza che l’associazione acquistò nel 1993 e chi ha da sempre coltivato l’altruismo perché donare qualcosa agli altri fa bene agli altri e fa bene anche a te. C’è chi ha sempre guardato con ammirazione le ambulanze sfrecciare in sirena, chi ha cominciato insieme ai propri amici e ha continuato anche quando gli altri per svariati motivi hanno smesso e chi sostiene che la Pubblica Assistenza è una questione di cuore e di congiunti.

Vogliamo parlare poi dell’età? C’è chi di anni ne ha trentatrè e dichiaratamente ne percepisce comunque ventiquattro ma facciamo anche una ventina e basta anche se poi quando sei con la spinale e devi andare a piedi fino al settimo piano sembrano quasi il quadruplo ma soprassediamo. C’è chi sull’età mente spudoratamente e chi arrotonda con eleganza. C’è chi di anni ne ha sedici perché sì, si può fare volontariato al compimento dei sedici anni di età e non soltanto per far sentire più vecchi tutti gli altri ma perché tutti possiamo fare la differenza. C’è chi è in età da pensione e chi lavora e si districa tra turni, ferie, orari incasinatissimi. C’è chi studia e fa il Servizio Civile Universale, chi cerca lavoro e chi vorrebbe avere più tempo.

Tutti hanno cominciato in momenti diversi della propria vita e per tutti c’è un episodio, una circostanza, un turno che non dimenticheranno mai. Elvio ricorderà per sempre quel servizio in cui per tutto il viaggio ha tenuto stretta la mano del paziente, un gesto di fratellanza che racchiude tutta l’importanza dell’esserci, del poter essere almeno di conforto e portare un po ‘ di rassicurazione. Lo stesso gesto che, tra una chiacchiera e un’altra, ha fatto “volare il tempo” al paziente accompagnato da Anna. Oggi non può più dedicarsi ai servizi in ambulanza ma non riesce a stare lontana dalla nostra sede sociale perché trova sempre qualcosa da fare. Per lei l’importante è esserci, fare la propria parte, aiutare. Questo le rende le giornate più solari. Poi ci sono loro, i congiunti del sabato sera che non dimenticheranno mai quella volta in cui, durante la pandemia, sono intervenuti per un arresto cardiaco e quel cuore ha ripreso a battere. Emilia ha realizzato dopo due giorni che essere di turno quel pomeriggio e sapere cosa fare, coordinarsi con gli altri volontari, mantenere la lucidità, metterci la giusta forza e tanta speranza aveva fatto la differenza tra la vita e la morte. Quello è il turno a cui sarà per sempre grata per la consapevolezza maturata, per come si è sentita parte di una squadra, per le emozioni che ha elaborato. Oggi per lei la Pubblica Assistenza è una “questione di cuore e di congiunti”, è il posto in cui si sente parte del cambiamento che vorrebbe vedere lì fuori, dove si è scoperta partecipe e solidale alla vita degli altri. Filippo ricorda bene quando, nel 2012, era alla guida dell’ambulanza che trasportava verso l’ospedale una ragazza a cui si erano rotte le acque, con la dottoressa che gli chiese letteralmente di “volare”. Fu un intervento molto particolare e complesso, uno dei tanti che nel lungo periodo ti fa capire che fare volontariato alla Pubblica Assistenza rende molto più di quanto si dà. Alice è volontaria in Servizio Civile Universale presso la nostra associazione e non dimenticherà mai il suo primo codice rosso di attivazione, terminato purtroppo con un decesso. Ha meravigliato sé stessa e gli altri per come ha gestito il suo operato nel corso del servizio e sente che questa esperienza l’ha fatta crescere molto. Duccio ricorda bene quel pomeriggio in cui con la sua squadra si trovò a soccorrere una paziente che si era sentita male mentre viaggiava sul bus in città, oggi continua perché fare volontariato gli dà emozioni forti. Daniela si emoziona ogni volta al suono della campanella perché non si sa mai cosa aspettarsi ma poi poter aiutare gli altri ti riempie il cuore, come la gioia di essere tre donne in famiglia ed essere tutte e tre volontarie. Marcello ricorderà sempre quell’attivazione che in un pomeriggio di agosto li portò ad intervenire al Kartodromo di Pian delle Cortine per un malore. Il paziente era in arresto cardiaco e, nonostante la squadra insieme al personale sanitario avesse fatto tutto il possibile, non ci fu null’altro da fare. Un “grazie”, comunque vadano gli interventi per i quali siamo chiamati a soccorrere, è il motivo che ancora oggi lo spinge a continuare. Enza ci strappa sempre una risata anche condividendo un ricordo. Sapete quale è il servizio che non dimenticherà mai? Quella volta in cui con il pulmino è rimasta incastrata all’uscita dal giardino di un’abitazione. Il furgone non andava né avanti né indietro. E sapete perché continua? Perché non lo guida più. Giuliano, invece, continua per lo stesso motivo per cui ha cominciato tanti anni fa: dedicare il suo tempo libero agli altri anche se con meno possibilità di prima perché nel frattempo è invecchiato. Luca lo fa perché in associazione trova sempre la compagnia dei volontari. Simone è quello dell’età “q.b. – quanto basta” e non dimenticherà mai la dimissione di un paziente dall’ospedale al suo domicilio, dove appena arrivato trovò ad attenderlo la moglie che lo salutò con un bacio e tutto l’amore di una vita intera, emozionando l’intera squadra.

Le storie da raccontare potrebbero essere ancora tante e ci impegneremo a raccoglierle e a tenerle strette. Come quella di Lido e Gianfranco che sono tra coloro che hanno visto la nascita del servizio di trasporto sanitario con la prima ambulanza che fu acquistata per la nostra associazione. Ascoltare le loro parole ci ha fatto sentire orgogliose, ci fa apprezzare ancora di più ciò che è oggi la Pubblica Assistenza Val d’Arbia così come l’abbiamo conosciuta e come la viviamo, ogni giorno. Lido e Gianfranco ci hanno detto che i loro passi sono stati importanti ma che i nostri passi oggi sono meravigliosi. Sentiamo di dovergli una promessa: i loro passi sono stati importanti e noi lavoreremo affinché i nostri e quelli dei volontari di domani siano meravigliosi

Emilia Di Gregorio, Cristina Cardinali e Giulia Nucci

“Nel mezzo del cammin… degli anni ’90”: volontari attori per raccontare la Pubblica Assistenza

I volontari attori della Pubblica Assistenza Val d’Arbia andranno in scena con una commedia celebrativa per raccontare i trent’anni del servizio di trasporto sanitario.

Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 le volontarie e i volontari del gruppo “Quelli… della Pubblica” presenteranno lo spettacolo teatrale “Nel mezzo del cammin… degli anni ‘90” per celebrare il trentennale dell’istituzione del servizio di trasporto sanitario alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

“Il gruppo teatrale – racconta Marcello Trefoloni, referente di “Quelli… della Pubblica” – ha risentito, come molti altri, di ciò che la pandemia ci ha lasciato perché non è stato semplice ricucire la lontananza forzata e i mesi in cui siamo stati costretti a fermarci. Negli scorsi mesi, quando ci siamo rimessi al lavoro per realizzare un nuovo spettacolo, il nostro presidente Massimiliano ci ha ricordato che quest’anno ricorrono i trent’anni dalla nascita del servizio di trasporto sanitario di emergenza per la nostra associazione. Ci siamo messi subito al lavoro, grazie alla regia di Giulia Fanetti e al testo scritto da Roberta Meniconi, per una commedia celebrativa che condivideremo con tutti coloro che ci onoreranno della loro presenza. Molti di noi volontari, io per primo, non avremmo mai pensato di metterci in gioco di fronte ad una platea di persone che aspettano per vedere cosa stai per fare. Prova dopo prova il lavoro ha preso forma, ci siamo calati nei vari personaggi, ci siamo divisi i compiti: Gianni Rocchi curerà tutti gli aspetti legati a luci e suoni, Laura Buini si è occupata di realizzare i costumi, Lucia Negrin ci stupirà con la scenografia pensata per lo spettacolo e tutti noi non vediamo l’ora di farvi ridere e di divertirci tutti insieme ricordando quella che è stata la nostra storia.”

“L’idea – spiega Giulia Fanetti, regista – è nata in maniera molto spontanea: al gruppo, composto perlopiù da volontari, ha fatto piacere poter raccontare con i mezzi che il teatro mette per natura a disposizione un evento così importante per l’associazione come il trentennale del trasporto sanitario. Faremo insieme un salto negli anni ’90 ed in particolare nel ’93 ma non vogliamo svelarvi troppo perché vi aspettiamo in associazione per fare insieme questo viaggio!”

Emilia Di Gregorio

Monteroni d’Arbia: apericena di raccolta fondi per l’Emilia-Romagna

L’iniziativa si svolgerà sabato 27 maggio alle ore 19.00 presso la sede sociale della Pubblica Assistenza Val d’Arbia

La Festa Sociale del Volontariato, che di consueto viene organizzata a Monteroni d’Arbia dalle volontarie e dai volontari in questo periodo, per quest’anno non ha più potuto essere una “festa“.

“L’emergenza maltempo in Emilia-Romagna – spiegano i referenti dell’ associazione in una nota – ci sta impegnando su più fronti e ci ha ricordato che questo è il momento di aiutare ed aiutarsi. C’è chi è già partito, c’è chi parte, c’è chi supporta i preparativi di chi parte, c’è chi è pronto a partire, c’è chi resta e fa di più perché siamo volontari e tutti siamo pronti a fare la differenza. Ma è ‘festa‘ nelle piccole cose, in ogni mano tesa ad aiutare, è festa ogni volta in cui festeggiamo in qualche modo il cuore degli altri. Ecco perché sabato sera abbiamo deciso di trovarci presso la nostra sede sociale per una apericena con tombola in compagnia finalizzata ad una raccolta fondi da destinare, attraverso Anpas, alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal maltempo. Vi aspettiamo per stare insieme, divertirci e fare la nostra parte.”

Per info e prenotazioni è possibile contattare le volontarie Enza tel. 329 891 0608 e Sonia tel. 331 224 5186.

Emilia Di Gregorio 

Monteroni d’Arbia, torna la Festa Sociale del Volontariato

Torna la consueta Festa Sociale del Volontariato promossa e organizzata dalle volontarie e dai volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbia con un ricco programma di incontri e iniziative

L’edizione 2023 prenderà il via giovedì 25 maggio alle ore 19.00 con un momento celebrativo dedicato ai trent’anni del servizio di trasporto sanitario per la nostra associazione, a seguito del quale si svolgerà la Cena dei Volontari

Da venerdì 26 maggio a domenica 28 maggio in piazza della Resistenza avrebbe dovuto svolgersi “OttaVia 2023“, l’esercitazione di protezione civile a cura di Anpas Zona Senese con simulazioni, prove pratiche e attività di informazione e prevenzione dei rischi. L’andamento dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna, l’impegno che stiamo incanalando nelle ricognizioni e nelle attivazioni che giungono ora dopo ora, la gravità della situazione che intere comunità si trovano ad affrontare, ci portano a decidere di rimandare a data da destinarsi questo appuntamento. L’idea di “OttaVia“, città di calviniana memoria, nasce per rafforzare la rete, quella in cui attraverso la distribuzione delle forze siamo uniti da un patto di sostegno e di aiuto. Oggi è il tempo di stare nel batticuore di tutti, di aiutarsi gli uni gli altri: con chi parte, con chi predispone risorse e partenze, con chi fa la propria parte. 

Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 le volontarie e i volontari del gruppo “Quelli… della Pubblica” andranno in scena con lo spettacolo teatrale “Nel mezzo del cammin… degli anni ‘90”. Una commedia celebrativa messa in scena dai volontari attori per raccontare i trent’anni del servizio di trasporto sanitario della Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

Mercoledì 31 maggio alle ore 21.00 promuoveremo la tavola rotonda tra cittadini e istituzioni sul tema “La sanità del domani passa dal Terzo Settore” per fare il punto sul ruolo crescente del Terzo Settore nella società odierna e sul riconoscimento del volontariato sanitario, testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed economici in atto.

Domenica 18 giugno torna il motogiro “Metti in moto il cuore” che quest’anno attraverserà il territorio della Val di Merse e a seguito del quale ci tratterremo per un gustoso aperitivo e pranzo in compagnia con raccolta fondi destinata all’acquisto di materiale da donare agli ambulatori di pediatria.

La locandina dell’iniziativa 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria amministrativa dell’associazione al numero di telefono 0577 372422.

Emilia Di Gregorio 

“Maestra, cosa c’è nell’ambulanza?”

A Monteroni d’Arbia stasera c’è la serata conclusiva della Sagra del Fritto e per l’occasione un equipaggio della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è in piazza per garantire la sicurezza della festa. In turno c’è la maestra che viene subito circondata dalle bambine e dai bambini della sua scuola, curiosi di vederla in divisa arancione.

Alla Pubblica Assistenza Val d’ Arbia ci sono turni e turni. Ci sono turni in sede che al suono della campanella non sai dove ti portano e turni, come quello alla tradizionale Sagra del Fritto, che trascorri tra i sorrisi e le pacche sulla spalla di amici e conoscenti, nella tua piazza. Sei lì con la tua divisa arancione e sei parte di quel clima di festa che fa subito comunità.

Tutt’intorno un brulicare di gente, sono “quelli del fritto” dell’associazione “Le Masse” che si adoperano perché tutto sia perfetto: uomini e donne di tutte le età che con tanto entusiasmo e voglia di fare vedi impegnati alla cassa, al bar, in cucina, tra i tavoli. Nell’aria il profumo del fritto e le risate di chi è qui per divertirsi. Poi due occhi curiosi ti corrono incontro e distingui una voce fra le tante con le manine alzate che indicano la croce di Esculapio della tua PAPA 56: “Maestra, maestra – ti senti dire – perché c’è disegnato un serpente intorno a quello che sembra un grissino?”. Ci ridi su e provi a dare una risposta mentre sono già pronte almeno altre tre domande.

Cosa c’è nell’ambulanza? A cosa serve questo… e quello? Perché le luci sono blu?

E così stasera le porte dell’ambulanza accolgono la meraviglia di utenti “alti un soldo di cacio”, come si dice a Siena, che premono pulsanti, aprono cassetti, guardano ogni lucina a bocca aperta. Tutti gesti che il sabato sera, quando suona la campanella e devi partire, compi con scrupolosa attenzione e talvolta con un pizzico di apprensione. Ma stasera non è così. Stasera puoi raccontare chi sei e cosa fai. E l’ambulanza fa meno paura se dentro è piena del sorriso dei “tuoi” bambini. Stasera lavori per ingentilire i cuori. Stasera puoi permetterti di sognare in grande. Perché se per loro stasera è soltanto un gioco, tu speri di aver piantato un piccolo seme. E chissà che domani non diventi un albero con radici profonde e forti. Tu continuerai a fare la tua parte perché sia così.

Emilia Di Gregorio 

Il May Days dei volontari ANPAS: la felicità va condivisa

Chiara, volontaria della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, ha scelto di condividere con noi il racconto della sua esperienza al May Days, la grande festa delle pubbliche assistenze toscane che si è svolta a Rosignano Solvay nel fine settimana appena trascorso (leggi l’articolo che ne racconta)

I volontari e la giocheria di ANPAS Toscana

Ha scritto queste righe come commento ad un video che ha pubblicato domenica sera, mentre rientravano da Rosignano, nella chat del Gruppo di Protezione Civile dell’associazione, dove a fine di ogni attività o esperienza ci si concede sempre di condividere le emozioni, i pensieri e tutto quanto di bello lo stare insieme ci regala. Andatura stabile, velocità di crociera ottimale, stanchezza quanto basta e due voci che cantano “…ma senza te chi sono io…” della talentuosa Elisa.

La piazza Io non rischio al May Days 2023

Probabilmente – scrive Chiaraappena Angela ed ⁨Eva si accorgeranno che ho mandato questo video vorranno uccidermi ma la felicità va condivisa. Siamo stanchi, anzi stracotti ma nonostante questo siamo qui a cantare. Sono stati giorni intensi per ognuno di noi in modo diverso ma siamo felici, c’è poco da fare. Penso che è stato bello rivedere persone conosciute l’anno scorso al mio primo May Days o durante i corsi e le esperienze in divisa arancione fatte in questo ultimo anno. Che bello che è stato vedere gli occhi di chi, come Eva ed Angela, vedeva tutto questo per la prima volta e pensare ‘guarda, anche te avevi gli stessi occhi’. Sono tanto fiera di loro, come se fossimo sorelle, perché stiamo crescendo insieme. Come racconterei questo May Days 2023? Innanzitutto dicendo che, come oni cosa che ci riguarda, è iniziata con delle comiche da cinepanettone e la più famosa delle frasi famose: ‘Mi raccomando, puntuali, alle 18.00 si parte’. Nulla di difficile, certo, fino a che non siamo partite… alle 19.00, puntualmente in ritardo. Come? Non l’abbiamo capito nemmeno noi ma sappiamo solo che c’entra un’incombenza dell’ultimo minuto, dell’acqua ossigenata e le prime risate di una lunga serie. Siamo arrivate al campo base di Rosignano Solvay in ritardo ma illese, dopo qualche incomprensione al casello. Dopo un paio di balli di gruppo sgangherati, ci siamo dirette in tenda per dormire e risvegliarci poi tra il rumore del telino termico stropicciato da una parte e una risata dall’altra. Al campo la colazione è quasi al volo perché le attività proposte sono tante e tutte imperdibili. Io ho aiutato i volontari comunicatori ad allestire la piazza ‘Io non rischio‘ di cui un po’ mi sono sentita orgogliosamente complice perché parte del materiale era stato preparato dalla mia associazione e, insomma, noi in Val d’Arbia ci crediamo tanto e ci lavoriamo tutto l’anno. Accanto a noi, finalmente, la giocheria di Anpas Toscana. Che emozione vederla, aperta, sistemata, tutto a misura di bambino. Piano piano si è riempita di bambini, mentre i genitori al gazebo giallo ricevevano dai volontari comunicatori informazioni e buone pratiche in caso di terremoto, maremoto e alluvione. Molti mi hanno chiesto come poter coinvolgere gli adolescenti in tutto questo mondo che è il volontariato, per me la risposta è stata semplice: lasciateli provare. Non c’è un modo giusto, lasciateli provare perché una volta indossata una divisa, questa ti si cuce addosso. Per me, per sempre, la mia associazione sarà la mia scelta più bella, non smetterò mai di ripeterlo. E non saranno di certo i chilometri che, per motivi di lavoro, ci separano a farmi decidere di lasciarvi: la Pubblica Assistenza Val d’Arbia non la mollo neanche per sbaglio, sappiatelo!”

Emilia Di Gregorio 

25 aprile, i volontari celebrano la rinascita delle Pubbliche Assistenze

Dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbia una video-lettura per celebrare il 25 aprile, un momento di rinascita per le Pubbliche Assistenze 

Perché il 25 aprile è così importante per le Pubbliche Assistenze? Nel 1939, nonostante l’opposizione dei militi, la Croce Verde di Torino venne fusa con la Croce Rossa. Fu questo uno degli ultimi tentativi di resistenza delle pubbliche assistenze che vennero chiuse dal fascismo. Il decreto legge n. 84 del 12 febbraio 1930, nonostante le tantissime forme di resistenza messe in atto, stabiliva il trasferimento delle loro attività e dei loro beni. 

Con l’inizio della Liberazione, le pubbliche assistenze che erano state accolte o inglobate si adoperarono per tornare autonome. Siena, La Spezia, Firenze, Livorno, Torino, Parma, Padova: furono tante le pubbliche assistenze che durante l’occupazione tedesca videro i propri soci e militi impegnati nella Liberazione.

Il 28 luglio 1946 a La Spezia furono 53 le pubbliche assistenze provenienti da Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna, che fecero risorgere la Federazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze. Al primo governo dell’Italia repubblicana fu chiesto, tra i primi atti, di abrogare il decreto del 1930 che aveva sciolto le pubbliche assistenze privandole di tutti i loro beni.

Ogni volontaria ed ogni volontario ANPAS ha a cuore le parole di Garibaldo Bonifei, volontario della pubblica assistenza di Livorno, espulso dall’associazione durante il fascismo e partigiano della “III brigata d’assalto Garibaldi”.

“La Pubblica Assistenza – testimonia in un video – per me era una cosa importante: qualunque cosa si poteva fare nell’interesse del popolo.”

“La libertà – ci spiegano le volontarie e i volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbia – è sentirsi una cosa sola: è così che recita il brano del paesologo Franco Arminio che abbiamo scelto, nella consueta video-lettura del 25 aprile, per celebrare la rinascita delle pubbliche assistenze che oggi come ieri operano sui territori con cura, partecipazione e attenzione alle fragilità e ai bisogni delle comunità.”

Per guardare il video: clicca qui.

Emilia Di Gregorio 

Monteroni d’Arbia: insieme a scuola di educazione stradale

Grande successo per l’iniziativa “La strada tra passione e sicurezza” promossa e organizzata da Associazione Nazionale Carabinieri con altre forze dell’ordine ed enti e con il patrocinio del Comune
 
Sono stati oltre 180 gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivoRenato Fucini” di Monteroni d’Arbia che questa mattina, venerdì 21 aprile, hanno partecipato all’iniziativa di educazione stradale “La strada tra passione e sicurezza” in piazza della Resistenza.
L’appuntamento – ci spiega Giulia Timitilli, assessore – è giunto alla sua seconda edizione dopo lo stop a causa della pandemia ed è stato organizzato dalla sezione di Siena dell’ANC, Associazione Nazionale Carabinieri, con percorsi e laboratori dedicati alla sicurezza stradale e al primo soccorso in caso di incidente.
Le attività, che sono state aperte con l’alzabandiera e con i saluti del sindaco Gabriele Berni, hanno coinvolto Polizia Municipale, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Vigili del Fuoco, Polizia provinciale, Misericordia e Pubblica Assistenza Val d’Arbia, ACI e Motoclub La Balzana di Siena. L’iniziativa ha contato sul patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, della Prefettura di Siena, della Regione Toscana, della Provincia di Siena e del Comune di Monteroni d’Arbia e si è sviluppata tra gli 11 laboratori dedicati al corretto comportamento sulla strada con le relative responsabilità civili e aspetti legali, ai controlli effettuati dalle forze dell’ordine, alla prevenzione degli incidenti causati dalla fauna selvatica, alla donazione di sangue, alla Protezione civile e al corretto comportamento di primo soccorso in caso di incidente.
L’iniziativa è stata completata da un circuito organizzato dall’ACI per far comprendere la pericolosità della guida sotto l’effetto di alcol e da una prova pratica con il ciclomotore allestita dal Motoclub La Balzana di Siena, per consentire agli studenti interessati di conoscere meglio il mezzo in vista degli esami necessari per conseguire il patentino per motorino. A chiudere l’appuntamento è stata la simulazione di un incidente stradale, organizzata con la collaborazione di Pianigiani Rottami, che ha coinvolto alcuni studenti, i Vigili del Fuoco e un’ambulanza.
Con l’iniziativa ‘La strada tra passione e sicurezza’ – ci ha raccontato la coordinatrice Maria Rosa Lapivogliamo sensibilizzare le giovani generazioni sulla responsabilità e sul senso civico di ogni utente della strada, dando ai ragazzi informazioni importanti sul rispetto delle regole e sull’educazione stradale. Ringrazio tutte le forze dell’ordine presenti e tutti gli enti che hanno contribuito alla seconda edizione di questa iniziativa.
Allestita per l’occasione anche la piazza fisica straordinaria “Io non rischio“, promossa e organizzata dai volontari comunicatori di Anpas Zona Senese con il patrocinio del Dipartimento di Protezione Civile, volta a diffondere e condividere le buone pratiche di protezione civile da conoscere in caso di rischio alluvione, terremoto e maremoto, con un approfondimento speciale sulle norme di autoprotezione per la sicurezza stradale in caso di emergenze correlate ai rischi naturali del territorio.
Oggi – hanno commentato i volontari comunicatoriIo non rischio” – la piazza si è configurata come una ricca palestra di consapevolezza, dove ragazze e ragazzi hanno potuto imparare e confrontarsi sui temi della prevenzione e della sicurezza, fondamentali per crescere come cittadini attivi e responsabili in una comunità resiliente.
Emilia Di Gregorio 

Otaria la Volontaria racconta SI-Sienasociale alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia

“Otaria la volontaria alla scoperta di Si-Sienasociale” il libro, con protagonista il personaggio di fantasia nato dalla matita di Elisa Bigio e dalla penna creativa della scrittrice Elisa Mariotti, sarà presentato giovedì 13 aprile alle ore 19.30 presso la sede sociale della Pubblica Assistenza Val d’Arbia. “Otaria la volontaria” racconta il volontariato sulle pagine di Sienasociale.it

La co-progettazione che tanto vale, che a Siena ha visto lavorare in sinergia Comune ed Enti del Terzo Settore, è una storia virtuosa da raccontare e condividere ben oltre la Città grazie a Otaria la Volontaria, il personaggio della redazione di Sienasociale.it ideato per raccontare il mondo dell’impegno sociale ai più piccoli, che saranno i futuri cittadini del domani, alle famiglie e, perché no, a chiunque abbia voglia di lasciarsi stupire da una storia di altruismo e solidarietà.

Ad ospitare il primo appuntamento in provincia sarà la Pubblica Assistenza Val d’Arbia di Monteroni d’Arbia con un incontro dedicato alla presentazione del libro al quale prenderanno parte Elisa Mariotti, scrittrice senese, Giuseppe Saponaro, direttore di Sienasociale.it, Emilia Di Gregorio, curatrice editoriale del libro, Sonia Vannoni e Stefania Ingino, componenti del social-team di Sienasociale.it.

Otaria – spiega Giuseppe Saponaro, direttore  responsabile di Sienasociale.it – è patrimonio comune del terzo settore. Il suo fine ultimo è trasmettere ai più piccoli i valori dell’ altruismo e solidarietà che sono propri di chi opera a sostegno di chi è più fragile. In questo senso, Otaria non ha confini: viaggia, dovunque, attraverso la mente di chi la legge nella logica di essere frutto, essa stessa, di una co-progettazione: tra chi la disegna (Elisa Bigio), chi le dà voce (Elisa Mariotti) e chi le fornisce i contenuti a cui ispirarsi (i volontari di Sienasociale.it). Sullo sfondo un lavoro corale nato da un sogno che, anche attraverso Otaria, si concretizza ogni giorno di più: il diario del terzo settore senese.

Otaria è per me – spiega la scrittrice senese Elisa Mariottiun modo semplice, buffo e divertente, che non significa ‘superficiale’, di parlare ai bambini (ma non solo!) di un mondo bello e articolato che però, troppo spesso diamo per scontato, quello del volontariato.

“Partendo dal presupposto che – commenta Stefania Ingino, componente del social team di Sienasociale.it – l’amore non ha confini ed abbatte tutte le barriere, Otaria la Volontaria riesce ad andare ben oltre la Città, non sentendo il peso delle distanze, armandosi di buona volontà e perseguendo il suo obiettivo: la comunicazione, la divulgazione delle opere di bene e delle buone iniziative.”

Qualcuno diceva –  ci dice Cristina Rigacci, psicoterapeuta e componente del social team di Sienasociale.it – che le storie dei vincitori sono tutte prevedibili e fatte di superlativi e narcisismi, di cori adulatori, ma è nello scendere dal podio, spostarsi dalla scena e nel vivere quotidiano di un’esistenza normale che si misura il senso più autentico del nostro cammino comune. Perché ogni premio, ogni individuale riconoscimento, non ha senso, se non è frutto di una condivisione, se non è incontro, fronte comune, gioco di squadra. Otaria la Volontaria è tutto questo: è nata da un incontro di energie positive tra persone che lavorano in sinergia per gli altri; parla di co-progettazione e di quello che fanno le persone per altre persone; si pone in maniera chiara simpatica , genuina, spontanea e immediata. Se la leggi non te ne puoi scordare.

Raccontare – riferisce Sonia Vannoni, volontaria ANPAS e componente del social team di Sienasociale.it – temi seri, importanti e profondi non è mai facile, ancora meno quando il pubblico a cui vorresti rivolgere questi argomenti sono i bambini. Loro sono il futuro, a loro dobbiamo buoni esempi e concetti semplici ma fatti di rispetto e amore. Chi meglio di un animaletto simpatico può farlo? Ecco Otaria la volontaria è la voce per volontà di chi crede nel futuro fatto di sociale, di rispetto, di aiuto e di amore. Senza confini. Nato per chi è attento a temi che ci riguardano ogni giorno ma senza la pesantezza di certi argomenti. Perché i temi del terzo settore entrino a far parte del quotidiano in ogni territorio.

Otaria la Volontaria – racconta Emilia Di Gregorio, curatrice editoriale dell’opera – è stata sin da subito un’idea di quelle che promettono di riempirti gli occhi e il cuore  di meraviglia. Per Sienasociale.it segna, ogni domenica, l’appuntamento più atteso e creativo dedicato ai bambini e a chiunque abbia voglia di lasciarsi stupire dal bene che genera bene. Presentarlo alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia per me vuol dire condividere in famiglia, o meglio a ‘casa’, ciò che di bello questa esperienza mi ha dato, perché è l’associazione in cui sono nata come volontaria e dove da volontaria continuo a formarmi e a crescere ogni giorno.

Il volume, edito da Joyprint, si impreziosisce della prefazione del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, e di Francesca Apolloni, assessore sanità e sociale del Comune di Siena, oltre che dei contributi di Emanuele Gambini, coordinatore generale SI-Sienasociale, e dei referenti dei tavoli della co-progettazione, Grazia Ragazzoni (Pubblica Assistenza di Siena), Fabio Lusini (Direttore Tecnico dell’Associazione Siena Soccorso) e Martina Giunti (referente di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Siena), nonché dell’intervento di Giuseppe Saponaro, direttore responsabile di Sienasociale.it, di Emilia Di Gregorio, curatrice editoriale dell’opera, e dei componenti del social-team di Sienasociale.it