I volontari di Puliamo la MontagnolaI volontari di Puliamo la Montagnola
Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato i dati dell’indagine di Cesvot. I risultati impongono, a tutto il terzo settore, una riflessione. Se la tendenza in corso continuasse, molte realtà del volontariato rischierebbero la propria inevitabile “fine”. E’ pur vero, che già ora la “crisi da reclutamento” è un fenomeno in atto: qualcosa che provoca già grandi “sofferenze”. Ecco alcuni spunti di riflessione per capire cosa cambiare.
Dal 2019 al 2021, in Toscana, meno 86 mila volontari. Dati che si commentano soli. Possiamo e dobbiamo cambiare qualcosa.
Cosa chiedono i volontari potenziali? Flessibilità sui tempi (30,8%), innovazione nell’organizzazione e nei progetti (19,3%), valorizzazione delle proprie competenze (19,1%), coinvolgimento nelle attività di informazione su attività e iniziative (15,2%). 
In parole semplici, il volontariato deve risultare compatibile con le altre tantissime attività di ogni persona: e non è detto che sia continuativo nel tempo. 
“Prendere da ognuno quello che può dare”. Pare l’imperativo per ogni responsabile. Non è detto che per essere volontari ci si debba identificare con i valori dell’associazione. Questa sembrerà, soprattutto ai saggi, qualcosa di rivoluzionario: ma la realtà impone questo cambio di rotta. E deve essere repentino.
Infine, la gratuità viene riconsiderata alla luce dei costi che i volontari si assumono nello svolgimento delle attività volontarie, costi di cui sempre più spesso si chiede una qualche forma di compensazione (monetaria o meno). Il volontariato in organizzazione diviene così una modalità tra le molte possibili, di realizzazione identitaria e personale. Ma non la sola.
Le statistiche cominciano a raccontare dell’esistenza di un volontariato diverso più confacente alle sensibilità attuali, quello chiamato “personale” o “fai da te”, e comunque non svolto in organizzazioni e non in ets.
Per “intercettare” questo volontariato fai da te e ricondurlo nei binari del volontariato organizzato dobbiamo cambiare. Le risposte al “come fare” le abbiamo
già.
Giuseppe Saponaro
nella foto, di archivio, i volontari di “Puliamo la Montagnola”

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