Cure Palliative: espressione di civiltà con qualche ma…

Le Cure Palliative, espressione di civiltà del Servizio Sanitario Nazionale. Bellissimo momento di  dibattito pubblico ed approfondimento presso la “Limonaia del Tribunale Civile di Siena” – Area Verde Camollia la scorsa settimana. Organizzazione a cura di SoCrem Siena – Società per la cremazione con QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia) e Associazione Amici dell’Hospice. Dottoressa Antonia Loiacono, responsabile dell’Unità Funzionale di Cure Palliative zona senese, USL Toscana Sud Est: “purtroppo riceviamo le segnalazioni per l’attivazione delle Cure Palliative quando i pazienti sono vicinissimi alla fine della vita”.  Vanna Galli presidente di QuaViO: “sarebbe opportuno che le Cure Palliative fossero precoci, non dovrebbero arrivare all’ultimo momento”

Al centro dell’attenzione l’attuazione e il rispetto della Legge 38/2010: una legge poco conosciuta in Italia ma che guida l’impegno e il lavoro dell’équipe di Cure Palliative della nostra città.

La Legge 38/2010 assicura le disposizioni per garantire il diritto di accesso alle Cure Palliative e alla Terapia del dolore nell’ambito dei L.E.A. – Livelli Essenziali di Assistenza – e l’appropriatezza delle cure in ogni fase della malattia. Per la tutela e la promozione della qualità della vita e la dignità della persona, per un adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale ai malati e alle loro famiglie.

La persona al centro, quindi, non la malattia.

La Dottoressa Antonia Loiacono, responsabile dell’Unità Funzionale di Cure Palliative zona senese, USL Toscana Sud Est, ha evidenziato le lacune che purtroppo ancora sono evidenti in tutto il paese in merito alla conoscenza e all’attuazione delle Legge 38/2010, e ha condiviso i servizi promossi dall’équipe che opera in Hospice e a domicilio anche grazie al sostegno dei volontari di QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia).

Purtroppo dagli specialisti del Policlinico riceviamo le segnalazioni per l’attivazione delle Cure Palliative quando i pazienti sono vicinissimi alla fine della vita, pertanto occorre promozione e divulgazione della cultura del prendersi cura. Le Cure Palliative, in quanto Livelli Essenziali di Assistenza sono gratuite per tutti e non sono rivolte soltanto ai pazienti oncologici, come dalla loro nascita in Italia negli anni ‘70, ma sono attuabili per tutte le malattie inguaribili nella loro ultima fase.

Manca un sistema di assistenza H24, un sistema di rete che possa coprire le urgenze notturne oltre alla presenza infermieristica e manca, soprattutto, l’approccio delle Cure Palliative Pediatriche.

Con il passaparola piano piano stiamo ricevendo molte richieste per i nostri servizi. Dal 2022 è attivo l’impianto degli accessi vascolari a domicilio, grazie alla donazione dell’ecografo che il Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade ha fatto al nostro Hospice, pertanto il paziente può avvalersi delle terapie a casa senza andare in ospedale e sostenere i lunghi tempi di attesa. In Hospice il ricovero di sollievo per 15-20 giorni permette di tornare a casa dove sono presenti sempre gli stessi infermieri del territorio a cui si è aggiunto un servizio nato da poco, l’infermiere di famiglia”.

Poi la dottoressa prosegue. “Grazie ai volontari di QuaViO, associazione che opera da trent’anni nella nostra città in convenzione con la USL, i pazienti e le famiglie ricevono a domicilio il sostegno psicologico, che il Sistema Pubblico non garantisce malgrado le indicazioni della Legge 38/2010, le cure igieniche e le trasfusioni di sangue.

Il nostro impegno, inoltre, si rivolge alla divulgazione della Legge sulle DAT (Dichiarazioni Anticipate di Trattamento) e confidiamo di poter aprire uno sportello informativo presso la USL. Le DAT o testamento biologico possono essere redatte a qualunque età (basta essere maggiorenni) e non occorre rivolgersi ad un notaio. Nel rispetto del principio di autodeterminazione come équipe chiediamo sempre al paziente quali sono i suoi desideri e li riportiamo nella cartella clinica.”

La Dottoressa Antonia Loiacono conclude il suo intervento evidenziando che l’accesso alle Cure Palliative è un diritto del cittadino e tutti insieme dobbiamo colmare le lacune esistenti.

Lacune e servizi che Vanna Galli, Presidente di QuaViO, conferma e condivide con la presenza invisibile e silenziosa dell’Associazione che dagli anni ’90 esiste nella nostra città insieme all’idea molto profonda del valore delle Cure Palliative e dell’umanità che rappresentano. “Molte realtà in Italia possono colmare il vuoto del Servizio Pubblico con il lavoro di figure professionali e operatori a pagamento ma il cuore della risposta ai bisogni della Comunità batte grazie al volontariato, al Terzo Settore che è l’antenna sul territorio, la persona, l’Io che diventa Noi.

Le Cure Palliative hanno scoperto negli anni ‘80 di mettere al centro la persona e malgrado ciò il malato viene ancora abbandonato, lasciato nel panico insieme alla famiglia quando non risponde più alle cure attive. Purtroppo ancora molto spesso capita che i pazienti vanno in ospedale e concludono, senza dignità, la loro esistenza dietro un paravento.

Le Cure Palliative rispondono ad un valore umano, non economico: ecco perché spesso vengono dimenticate. Siena è stata una delle ultime città in Toscana ad avere un Hospice perché non era stata creata un’Unità Funzionale di Cure Palliative. Tuttavia stiamo ancora aspettando l’apertura di una struttura che risponda più adeguatamente alle caratteristiche logistiche previste dalle normative.

QuaViO nel 1990 portava l’assistenza medico infermieristica a domicilio e negli anni, per rispondere ai bisogni emergenti, offre servizi e attività psicosociali: la nostra psicologa si è formata come psico-oncologa e psicoterapeuta e si reca a domicilio perché la persona ha diritto di essere curata nella sua interezza e nel luogo scelto. A casa si crea una relazione speciale di cura della persona, non clinica, come in ospedale dove la relazione è impari, gerarchica, il paziente è sdraiato e il medico resta in piedi a capo del letto. Lo spazio del sollievo è accoglienza e vicinanza: uno spazio che riflette il significato dell’accompagnamento.

La vicinanza: essere vicini ad un malato inguaribile equivale a stare, in ascolto e osservazione. Noi volontari diventiamo compagni di un Viaggio. Pertanto occorre molto lavoro su di noi, sulle nostre fragilità, sulle nostre paure. L’ascolto di sé, dell’altro sono essenziali per una relazione di fiducia.

Dobbiamo operare per essere un ponte tra il malato e gli operatori sanitari. Occorre ricordare alle famiglie di chiedere al Medico di Medicina Generale di attivare la consulenza del Medico Palliativista per non trovarsi alla fine dei giorni disorientati e senza punti di riferimento.

La vita ha un limite, non ce lo vogliamo ricordare. Ma ci vogliamo preparare almeno quando siamo in presenza di una malattia molto grave? Sarebbe opportuno che le Cure Palliative fossero precoci, non dovrebbero arrivare all’ultimo momento. In questo senso QuaViO sostiene percorsi di vita, non di morte, e offre al malato e ai suoi familiari la possibilità di dare significato e scoprire ciò che ha reso la sua esistenza una fioritura”.

Umanizzarsi significa diventare sempre più civili. Bisogna partire da noi e ognuno di noi deve crederci.”

Tommasina Materozzi, Presidente di Socrem, ha chiuso l’incontro con un sincero e profondo ringraziamento e con l’invito e la speranza di raggiungere un vasto pubblico, operatori sanitari e Medici di famiglia, per divulgare il lavoro preziosissimo che tutti insieme dobbiamo portare avanti.

Martina Frullanti

Nella foto un momento dell’incontro 

“Recito per beneficenza: non potrei chiedere di più”. La storia di Federica Olla

Oggi si celebra la “Giornata Mondiale del Teatro”. Per evidenziare l’importanza della ricorrenza, ecco le parole di una bravissima attrice che delizia il suo pubblico per una motivazione speciale: la solidarietà.  La storia di Federica Olla attrice della compagnia teatrale “La Sveglia”.

 

Federica Olla

Federica Olla

Perché il teatro?

Il teatro, da quando ero bambina, mi ha sempre attratto tantissimo. Durante le scuole medie ho partecipato ad una compagnia di coetanei che faceva Teatro di Burattini, per poi passare al palcoscenico, e poco dopo, un po’ più grande, ho cominciato a fare qualche esperienza di teatro vernacolare con Tambus.

Proprio a 18 anni dalla morte di Tambus, il circolo culturale la Sveglia decise di omaggiarne la memoria con uno spettacolo che avrebbe dato uno spaccato delle sue commedie più conosciute e fu lì che conobbi Mario Ghisalberti e il suo gruppo dal quale poi non mi sono più separata.

Federica Olla sul palco

Federica Olla sul palco

Il teatro solidale. Cos’è?

Ci sono mille modi per fare beneficenza e aiutare chi ha bisogno. Ma certo, farlo attraverso il teatro, diventa una attività che fa bene anche a se stessi.

Recitare impone di entrare nella psicologia di un personaggio diverso da noi. Aiuta a conoscersi e a conoscere gli altri. Necessita di impegno e dedizione, esercizio di memoria e di interpretazione. Sono tutte attività che portano a crescere e a diventare responsabili in un contesto quasi di squadra; perché anche se non ci sono molti attori sul palcoscenico, ci sono sempre molti soggetti coinvolti: dal regista agli scenografi, dai trovarobe al suggeritore.

Con il passare del tempo ho scoperto che dedicare molta parte del mio tempo libero al teatro è un arricchimento e una grande soddisfazione.

E allora cerco di esserci. Sempre.

Tutto sommato, fare la guida turistica è di per sé molto simile a recitare…

Non potrei chiedere di più.

Sienasociale.it ringrazia Federica Olla per la testimonianza e per le sue innumerevoli interpretazioni da “attrice per solidarietà”

 

 

“La pattuglia del cuore” ecco l’idea della notte

Sabato 8 aprile dalle 14.30 alle 17.00, in piazza del Campo,  un evento divulgativo e dimostrativo sull’uso dei defibrillatori DAE, grazie al Comune di Siena, Siena Cuore Odv e Vigilanza VO.L.P.E. .Sullo sfondo, un progetto innovativo in Toscana che vedrà la realtà imprenditoriale, che opera nella sicurezza privata, attiva nella prevenzione e salvaguardia cardiaca.

La Vigilanza VO.L.P.E. – presente su Siena dal 1963 – si prenderà cura dei cittadini tutelando e vigilando sulla loro salute, grazie ad un’iniziativa nata in collaborazione con Amministrazione Comunale, Siena Cuore Odv e l’istituto di Vigilanza. Il progetto si chiama “Per i giovani nel cuore della città – Notti sicure – La Pattuglia del Cuore” ed è stato presentato oggi, lunedì 27 marzo, in conferenza stampa, dall’assessore alle politiche giovanili Clio Biondi Santi, dal collega alla mobilità Andrea Corsi, da Juri Gorelli, presidente di Siena Cuore, da Giuseppe Catania, amministratore unico V.O.L.P.E. e da Tiziana Lo Conte, socia V.O.L.P.E.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Siena e volta a sensibilizzare soprattutto i giovani sull’importanza delle tecniche di primo soccorso e sulla defibrillazione per l’arresto cardiaco, vedrà un evento di lancio il prossimo 8 aprile in Piazza del Campo dalle 14.30 alle 17. Occasione nella quale non mancheranno dimostrazioni sulle manovre di intervento ma anche intrattenimento per i più piccoli per attirare l’attenzione e la sensibilità della città sull’importanza di avere un territorio sempre più “cardio protetto”.

La morte cardiaca improvvisa è responsabile di circa 50.000 decessi all’anno, e rappresenta oltre il 50% di tutti i decessi per malattie cardiovascolari. A ciò si aggiunge il fatto che negli ultimi anni il rischio di infarto tra i 20 e i 40 anni è aumentato a causa di diabete, obesità, ipertensione e fumo.

“Considerando che nelle ore notturne, – ha commentato l’assessore Biondi Santi– il centro storico è frequentato da giovani che potrebbero essere i primi soggetti ad essere colpiti da questo tipo di malore, abbiamo deciso, come amministrazione, di sostenere questa iniziativa proprio per sensibilizzare quella fascia di età più esposta, ma non solo, sul tema. E’ prioritario promuovere un’azione di comunicazione specifica, in modo da fornire informazioni semplici e consigli utili, a tutti i livelli, che possano diffondere al meglio conoscenza e primo intervento su una problematica, sempre più diffusa, tanto insidiosa quanto silenziosa”.

Con questo progetto “Per i giovani nel cuore della città”, la vigilanza VO.L.P.E. ha dotato di dispositivi Dae le proprie auto e l’associazione Siena Cuore Odv ha formato appositamente il personale incaricato. “Un modo questo – ha dichiarato l’assessore alla mobilità Andrea Corsi – che permetterà di effettuare a Siena un pattugliamento notturno capace di prestare assistenza immediata in caso di arresto cardiaco rendendo sempre più concreta la filosofia di prossimità che vede l’agente vicino al cittadino. Lo spirito che anima il progetto è l’interpretazione del “servizio” reso dall’operatore e inteso come aiuto al prossimo e protezione dei soggetti fragili e delle persone in difficoltà.”

“L’istituto di Vigilanza V.O.L.P.E. – dichiara il presidente Giuseppe Catania – è il primo istituto fondato a Siena e lavoriamo quotidianamente sul comune e sulla provincia di Siena per la custodia e vigilanza dei beni mobili e immobili. Quando ci venne proposto il progetto non potevamo che accettare perché siamo orgogliosi di poter offrire la nostra collaborazione alla comunità Senese soprattutto per la finalità benefica dell’iniziativa. Vorrei porgere i nostri ringraziamenti all’associazione Siena Cuore Odv e al Comune per l’opportunità che ci è stata data; un particolare grazie va, poi, a tutti gli operatori dell’istituto che hanno aderito con spirito di squadra e di responsabilità, consapevoli che un loro gesto, da ora in poi, ogni notte, potrà salvare vite.”

“L’idea di dotare le pattuglie dell’Istituto di Vigilanza – precisa Juri Gorelli, Presidente di Siena Cuore Odv – deriva dal Progetto Vita Piacenza che collaborando con l’istituto di vigilanza locale hanno contribuito ad implementare la presenza di defibrillatori a disposizione dei cittadini. In occasione di un corso di formazione di primo soccorso e BLSD che come Siena Cuore ODV stavamo erogando all’Istituto di Vigilanza V.O.L.P.E, essendo anche noi Progetto Vita (Siena) ho pensato di proporre loro quanto già in atto a Piacenza, visto che già le loro auto presidiano il centro cittadino anche in orari particolari come la notte. Loro hanno subito accettato con entusiasmo e così è partito il progetto anche qua. Per la prima volta avremo due macchine, che speriamo aumentino presto, che metteranno in sicurezza in caso di arresto cardiaco le persone colpite. Ringrazio Giuseppe Catania e i suoi collaboratori per aver aderito con il loro entusiasmo”.

Nei titoli di coda, una giusta considerazione. Gli operatori – ci spiega Giuseppe Catania – si sono immediatamente sottoposti al corso di formazione di primo soccorso offerto da Siena Cuore Odv. Non era così scontato visto che tanti dei miei collaboratori lavorano di notte ed il corso richiedeva la presenza e la frequenza diurna (momento di riposo per loro)”.

Stefania Ingino

Nella foto un momento della conferenza stampa di oggi con protagonisti rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, Siena Cuore Odv e Vigilanza VO.L.P.E

Alluvione di Senigallia, il ringraziamento del Comune ai volontari intervenuti anche dalla zona Senese

La cerimonia, alla quale hanno preso parte anche numerosi volontari di Anpas Zona Senese, si è svolta sabato 25 marzo presso il Teatro La Fenice di Senigallia

Lo scorso 15 settembre una violenta alluvione colpiva la città di Senigallia, causando ingenti danni e devastazione. Sei mesi dopo l’amministrazione comunale ha voluto ringraziare quanti erano intervenuti e si erano adoperati per il superamento dell’emergenza.

Nel corso della sentita e commossa cerimonia, alla quale hanno preso parte circa seicento persone, il volontariato di Protezione Civile è stato riconosciuto ancora una volta come una forza operosa e silente al servizio delle nostre comunità sia sotto il profilo operativo sia per la varietà delle professionalità e delle competenze espresse che spaziano dal soccorso all’assistenza sanitaria, dalle unità cinofile di protezione civile alla tutela dei beni culturali, dalle telecomunicazioni all’allestimento delle aree di accoglienza e al ripristino delle condizioni necessarie al superamento delle emergenze.

Nella foto i volontari di Anpas Zona Senese che hanno preso parte alla cerimonia.

Emilia Di Gregorio 

Telethon parla di Siena e non solo

Nel fine settimana con la primavera (e la pioggia), spicca una reale eccellenza della nostra città: il volontariato. Tra tantissime iniziative che abbiamo provato a raccontarvi, l’approdo su Telethon di “Codini e Occhiali”, il premio alla protezione civile e tanto altro ancora.

“C’è una consulenza per te!”: il supporto psicologico che non lascia indietro nessuno. Così titola il sito ufficiale di Telethon per raccontare Il progetto dell’Associazione senese Codini e Occhiali che mette a disposizione delle famiglie e bambini con ADHD due consulenze gratuite di psicoterapia.

Nulla da dire. Solo grandi complimenti alla presidente Iolanda Morabito. Non è tutto. Il Comune ha consegnato una pergamena di riconoscimento al coordinamento comunale del volontariato protezione civile: il gesto per evidenziare  l’impegno dei volontari durante la pandemia Covid 19. Giusto così.

Coordinamento del volontariato di protezione civile premiato in comune

Coordinamento del volontariato di protezione civile premiato in comune

Ma c’è anche chi decide di non dedicare la domenica al relax per rendersi decisamente utile: ieri c’è stato il consueto appuntamento di “Puliamo la Montagnola” a cui hanno partecipato i soci di molte associazioni del nostro territorio (CAI, WWF, Legambiente, FIAB, Spritz Bike) armati di sacchi forniti da Sei Toscana, di tanta pazienza e di animo ecologista si sono dati da fare per ripulire dai rifiuti la zona del Ferratone, tra l’Eremo di Lecceto e Miniera. Siete grandi!

Il risultato del lavoro dei volontari di Puliamo la Montagnola

Sullo sfondo tante altre iniziative a cui, per mancanza di tempo e non di volontà, non abbiamo dato spazio e/o visibilità. Ci scusiamo con protagonisti e lettori.

Resta la sensazione di vivere in una città ricca di un patrimonio umano dal valore incommensurabile: un valore che non ci stancheremo mai di raccontare: il volontariato.

Scriveteci a sociale@sienasociale.it

La foto principale è tratta dal sito ufficiale di Telethon

 

Otaria la volontaria e la lettura che rende liberi

Eccomi nuovamente con voi miei piccoli amici! Venerdì 24 marzo è stata la giornata nazionale per la promozione della lettura, nata proprio per sensibilizzare tutti, ma soprattutto le giovani generazioni ( cioè voi!), alla lettura, perché  questa sia un piacere e non un dovere…

Oggi ho quindi deciso di parlarvi di uno di quegli scrittori che a mio parere ha saputo più di tutti parlare ai bambini, riuscendo a capovolgere il proprio punto di vista, riconnettendosi con il bambino che era in lui, cosa che spesso invece rimane difficile alla gran parte degli adulti.

Come? Attraverso racconti, filastrocche, fiabe strampalate dove dallo sbaglio non solo si impara, ma si può anche inventare, dove si possono trovare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, testi la cui originalità e fantasia hanno contribuito a rivoluzionare la letteratura per ragazzi. Sapete a chi mi riferisco?

Sto parlando di Gianni Rodari, unico scrittore italiano ad aver vinto il famoso Premio Hans Christian Andersen, ma anche un poeta, giornalista e pedagogista convinto del fatto che con il piacere della lettura non ci si nasce, perché non è un istinto. È un qualcosa che però si può sviluppare, innaffiandolo con pazienza, amore e tanta, tanta creatività! Dunque, cosa aspettate? Girate per le vostre case oppure andate a fare un giretto in una libreria, troverete senz’altro qualche libro fatto su misura per voi che non aspetta altro che essere sfogliato, letto e, perché no?, anche annusato!

Leggete bambine e bambini, ragazze e ragazzi perché anche io, come diceva il buon Rodari: “vorrei che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.” La lettura alla fine fa questo: apre mondi, spalanca porte, cambia prospettive, crea legami, approfondisce conoscenze e, soprattutto, ci insegna a pensare con la propria testa.

In poche parole, ci rende liberi. Provare per credere, parola di Otaria!

Otaria la volontaria è il personaggio di Sienasociale.it   Nata dalla splendida matita di Elisa Bigio, la nostra protagonista,  presentata in conferenza stampa lo scorso 12 novembre, racconta le magnifiche storie di Elisa Mariotti e aiuta i più piccoli “ad entrare” nell’affascinante mondo del volontariato. Le storie di Otaria le trovate, ogni domenica, su sienasociale.it…raccontatele ai cittini!

I volontari di Puliamo la Montagnola

“Puliamo la Montagnola”: i volontari fanno un appello

Oggi, domenica 26 marzo, c’è stato il consueto appuntamento di Puliamo la Montagnola, a cui hanno partecipato i soci di molte associazioni del nostro territorio (CAI, WWF, Legambiente, FIAB, Spritz Bike) armati di sacchi forniti da Sei Toscana, di tanta pazienza e di animo ecologista si sono dati da fare per ripulire dai rifiuti la zona del Ferratone, tra l’Eremo di Lecceto e Miniera.

Il risultato del lavoro dei volontari di Puliamo la Montagnola

Una giornata, che è appuntamento fisso da più di 10 anni, che ha visto gruppi diversi, con passioni diverse, uniti nella tutela dell’ambiente.

I rifiuti sono stati poi ammucchiati in vari punti lungo la strada e contrassegnati per poi essere recuperati da Sei Toscana.

Il risultato del lavoro dei volontari di Puliamo la Montagnola

Il risultato del lavoro dei volontari di Puliamo la Montagnola

I nostri boschi, i nostri sentieri e i nostri fiumi sono talvolta delle discariche a cielo aperto, non basta il lavoro dei volontari, serve l’impegno di tutti i cittadini ogni giorno!

Basterebbe, ad esempio,  che ognuno si impegnasse a non aprire il finestrino e buttare per strada bottiglie, sacchetti, cartine e mozziconi di sigaretta! Puoi fare qualcosa anche tu, aiutaci a mantenere pulita la nostra casa!

I volontari di Puliamo la Montagnola

Il cioccolato è la risposta? Parliamone insieme

Mentre cala il sipario su CiocoSI, la Festa del Cioccolato che ha accattivato la Città con la dolcezza delle delizie artigianali e delle golose tentazioni ad opera dei Maestri cioccolatieri, ci avviciniamo alla Pasqua che potremmo definire indubbiamente la festa più dolce dell’anno. Insieme alla dottoressa Cristina Rigacci, psicologa e psicoterapeuta, proviamo a rispondere insieme ad una curiosa domanda: il cioccolato è la risposta? Buona lettura!

Il cioccolato. Amato e odiato, fonte di piacere quanto possibile origine di dipendenza: è sicuramente un alimento che fa discutere!!

Il cioccolato o cioccolata, è derivato dai semi del cacao, per le antiche civiltà dell’America centrale era il cibo degli dei. La bevanda amara ed energetica che veniva ricavata dai semi del cacao era afrodisiaca, eccitava e alleviava la sensazione di fatica. Non a caso molti personaggi famosi nel corso della storia hanno avuto una forte passione per il cioccolato: Casanova, per esempio, ne faceva abbondantemente uso proprio per gli effetti afrodisiaci (Piccini, 2014).

Quello che è abbastanza certo è che le sue componenti stimolano la serotonina con un effetto positivo sull’umore e il benessere (Heller, 2009; Veldhuizen, et al.,2010; Lorenzini & Scarinci, 2013).

Tuttavia considerando l’origine dei molti studi che esaltano gli effetti benefici del cioccolato, è bene fare molta attenzione, avere cautela e richiamare il buon senso in riferimento al consumo di questo alimento. Per esempio, l’Associazione Britannica della Dieta e della Nutizione sconsiglia il consumo di cacao in quanto il pericolo della dipendenza da cioccolato è sempre in agguato e questa non solo porta all’obesità ma anche alla perdita di controllo sui propri impulsi e addirittura alla perdita di autostima. Consumare cioccolato deve essere un piacere, non un modo per tentare di controllare l’ansia o la depressione e ancor meno una scusa per ancorare la nostra vita ad una dipendenza senza senso (Suarez, 2021). Proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto è stato notato che in alcuni casi il desiderio di assunzione cresce al punto in cui il desiderio diventa una vera e proprio necessità che può spingere verso la ricerca spasmodica di una gratificazione immediata. In termini tecnici si chiama “effetto craving” che è un desiderio impulsivo/compulsivo verso un oggetto o un comportamento gratificante. Esattamente al pari di altro genere di dipendenze come ad esempio il gioco d’azzardo. Cambia l’oggetto della gratificazione ma non il comportamento impulsivo che spinge l’individuo a cercarlo (Caglia, 2021). Del resto ormai da tempo sappiamo che l’iperfagia – ovvero la ricerca compulsiva e spasmodica di un qualunque cibo spesso causa di obesità e alla base di condotte alimentari non propriamente consone (es: abbuffate) – è legata al desiderio di trovare un appagamento orale ad uno stato di tensione interna (spesso accompagnata da noia o ansia) che l’individuo non riesce a gestire in altro modo (Crocetti & Stegher, 2019).

Ippocrate sosteneva “è la quantità che fa il veleno”. Il male non è nella sostanza ma nell’appetizione dei piaceri che contraddistingue il nostro tempo. E rimanendo in tema – sempre con il richiamo ai grandi della letteratura – non potevo che ricordare quanto scritto da Pirandello: “Un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care. Nell’oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.

Cristina Rigacci

Umberto Trezzi con uno dei suoi ragazzi

Il volontariato, una gatta e l’autismo: Umberto nonno solidale

Umberto Trezzi è di tutto un po’. Quel po’ è bello. Da alcuni anni in pensione, milanese di origine ma senese di adozione, questo nonno speciale è volontario presso l’associazione Autismo Siena Piccolo Principe Odv.

Grazie ai suoi laboratori di pittura, giovani ed adulti riescono ad esprimersi attraverso l’arte. A comunicare emozioni sentendosi protagonisti di creazioni uniche.

Il prossimo aprile, da giovedì 13 a domenica16, si svolgerà la quarta edizione di “Artisti in Blu” presso la galleria d’Arte Beaux Arts di Siena dove le tele realizzate dai giovani pittori saranno esposte per essere apprezzate da un pubblico numeroso ed attento.

Ma Umberto è anche uno scrittore. Recentemente è stato premiato per uno dei suoi libri che hanno come protagonista Vittoria, una gatta partigiana al premio nazionale “Sul Fondo – per non dimenticare la Shoah” nel quale sono inseriti alcuni disegni dei ragazzi della Associazione

Ecco cosa dicono di lui: “Bravo Umberto, nostro grande amico e socio, siamo molto felici del tuo riconoscimento e del prezioso lavoro di memoria storica che hai contribuito a sostenere“.

Scrittore o volontario, sullo sfondo resta la vita di un uomo che dedica tante energie alle persone autistiche: “Lo faccio perché sentirmi utile fa star bene a me. Dare una mano a chi è più fragile mi arricchisce“.

Benvenuti nel magico mondo di Umberto: qui una gatta può essere partigiana e le barriere, anche comunicative, si scavalcano con pennelli e colori.

Monteroni d’Arbia, un incontro sulle manovre di disostruzione in età pediatrica

L’incontro, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza, sarà tenuto da istruttori qualificati ANPAS

Nell’ottica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, informazione della comunità e diffusione della cultura del soccorso, l’Associazione di Pubblica Assistenza Val d’Arbia promuove e organizza per mercoledì 5 aprile alle ore 21.00 presso la Scuola Comunale dell’Infanzia “Arcobaleno” di Ponte a Tressa un incontro con finalità di divulgazione delle manovre salvavita idonee per intervenire su soggetti in età pediatrica in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

La lezione prevede una spiegazione frontale e teorica illustrativa delle modalità e dei contesti di azione e la prova pratica attraverso le isole di lavoro con simulazione degli interventi su manichino. 

“Conoscere le manovre di disostruzione pediatrica – spiegano i referenti della commissione del trasporto sanitario della Pubblica Assistenza Val d’Arbia che hanno fortemente voluto questo incontro – è una competenza che tutti i genitori, i nonni e coloro che si occupano dei più piccoli dovrebbero avere, dal momento che saper agire con prontezza e lucidità può fare la differenza nella tutela di una vita.”

“Approfondiremo – ci spiegano i formatori – quali sono le manovre di disostruzione pediatrica distinguendole in base all’età del bambino e proveremo insieme come si eseguono. Spiegheremo quali azioni attuare in caso di soffocamento e quali sono, invece, gli atteggiamenti da evitare per mantenere la calma, intervenire tempestivamente e nel miglior modo possibile.”

Per informazioni è possibile contattare Enrico (348 8076716) e Cristina (349 2208568).

Emilia Di Gregorio