Archivi categoria: Fundraising (Raccolta fondi)

 

La raccolta fondi, il fundraising: un’ attivitá strategica di reperimento di risorse finanziarie, volta a garantire, nel tempo, la sostenibilitá di una causa sociale e dell’Organizzazione che la
persegue. Ecco una rubrica per approfondire un argomento estremamente attuale e che è il futuro per il terzo settore. A cura di Anna Palumbo fundraiser, socia dell’associazione italiana fundraiser Assif.

Nel momento più difficile della malattia, Dario dedica la sua vita agli altri

Quando ti capita di ammalarti ti senti unico, diventi egocentrico. Se poi ti viene diagnosticata una malattia allora ti senti speciale, il centro del mondo, diventi egoista. Ma nel momento in cui dovessero dirti che hai un sarcoma non solo scopri che hai un tumore, ma scopri anche che è raro, persino ultra-raro, e a quel punto ti senti uno sfigato, anzi un doppio sfigato, forse davvero nato sotto una cattiva stella”.

Sono le parole di Dario Vese con cui apre la descrizione del premio a lui dedicato, una somma di denaro messa a disposizione dalla banca in cui lavora, che sarà destinata a uno scienziato di Italian Sarcoma Group, distintosi per merito e pubblicando quindi un lavoro di eccellenza.

Dario è affetto da un condrosarcoma mesenchimale in stadio metastatico. Una patologia oncologica molto rara, in Italia si presentano 9 casi di sarcoma all’anno su 100.000. Una forma di tumore particolarmente aggressivo con una sopravvivenza stimata del 65% a 5 anni. Nel caso di Dario la diagnosi è arrivata nel 2017, ed è stata sin da subito corretta.

In questi sei anni, Dario ha deciso di affrontare tutti i trattamenti, che via via diventavano sempre più invasivi, in riservatezza e determinazione. Ha affrontato un intervento demolitivo di muscoli e nervi, 7 linee di chemioterapia e 79 sedute di radioterapia. Tuttavia, non sono questi numeri da record che mi hanno spinto a raccontare la sua storia. L’ho deciso quando sono andato a trovarlo a casa sua.

Fino ad allora la mia immagine di Dario era di un talentuoso consulente finanziario di 35 anni. Una persona colta ed elegante. Un salentino eccellente che, dopo una esperienza di 10 anni a Roma nel mondo della politica e del giornalismo, ha cambiato vita mettendosi in gioco nel mondo della consulenza finanziaria con grande successo, nonostante le difficoltà oggettive della sua malattia. Questo quadro lo rende speciale, quello che mi trasmette quando vado a trovarlo invece è unico.  

Non è facile incontrare un malato di cancro, che continua a lavorare ma che già da qualche mese non esce più, non si fa più vedere. Sei angosciato dal rischio di non riuscire nemmeno a salutarlo. Di non trovare le parole o peggio ancora di incontrare una persona diversa, ormai rassegnata. Dario invece è un fiume in piena, più del solito. Le sue parole mi portano lontano da quel letto, dalle medicine, dall’angoscia. La sua energia è luce vitale, quasi oltre la razionalità.

Davanti a me trovo una persona che celebra la bellezza dell’esistenza e decide di trasformare il dolore in dono, per gli altri. Gli altri sono anche le persone di Italian Sarcoma Group, un’associazione tecnico scientifica finalizzata a migliorare la ricerca e la cura dei pazienti affetti dalla sua patologia.

Pensiamo di scegliere molte cose nella vita, la casualità della malattia invece spiazza tutto e pulisce il tavolo. Ti ricorda che anche la nostra esistenza è pura casualità, per cui l’unica cosa che puoi fare è concentrarti sulla reazione, la risposta” evidenzia lui.

Mi sento felice dopo averlo visto. Lo so, il mio è un registro emotivo non coerente con la situazione. Eppure, è così e non è facile trovare una spiegazione logica.

La potenza inesorabile di una malattia ora incurabile diventa una leva di vita, di studio, di ricerca, di avanzamento dell’umanità. Con il vantaggio più grande e irripetibile di pensare e agire per un senso e un valore che ci sopravvive. E chissà, in fin dei conti, scoprire, almeno per un momento, che non sei nato sotto una cattiva stella ma che anche tu puoi diventare una stella” conclude.

Anche tu che leggi questo articolo puoi dare una risposta, la tua, cliccando su questo link (https://www.italiansarcomagroup.org/donazioni/).

Stefano Saponaro ispirato dagli scritti di Dario Vese

(nella foto Dario Vese)

La storia dei colori di Bianca e “Il sogno di uno spazio creativo”

Il nome dell’associazione voluto dalla mamma di Bianca è meraviglioso… La Bellezza Collaterale! Vuol dire sottolineare quel qualcosa di bello e positivo presente anche nei momenti di maggior sofferenza e questo credo sia proprio stato l’intento di Laura Terzo che incontriamo e che ci racconta la storia di sua figlia, ora ventiduenne.

 

Bianca è stata una bambina come tante fino all’età di dieci anni e mezzo quando improvvisamente ha cominciato a lamentare dei forti mal di testa. Portata a fare dei controlli per approfondirne la causa, veniamo a sapere che le si era formato un tumore cerebrale con metastasi ovunque lungo la colonna vertebrale; i medici sono subito intervenuti con chemioterapia, radioterapia, auto trapianto di cellule staminali e di nuovo chemioterapia… tutto questo per arrestare la propagazione delle cellule tumorali. Lì per lì sembravamo avere dei buoni risultati ma man mano che Bianca cresceva, la vedevamo spegnersi, un processo lento ma costante che ha causato l’arresto dello sviluppo sia fisico e sia cognitivo”.

Inizialmente i genitori decidono per lei di farle continuare gli studi in “home schooling” facendola cioè studiare a casa, quale forma di protezione e riguardo; ma Bianca era fermamente convinta di ritornare a scuola tra i suoi compagni così, con non poche difficoltà, decidono di accontentarla, consapevoli di quanto fosse importante la socializzazione e lo scambio tra coetanei. La svolta avviene durante il periodo del PCTO (ex alternanza scuola- lavoro) quando in accordo con la scuola elementare frequentata dalla stessa Bianca da piccola, le viene organizzato un progetto creativo con i bambini da 6 a 10 anni. “Mamma voglio realizzare un sogno perché ora so cosa voglio fare da grande” furono le parole di Bianca, entusiasta del riscontro avuto dopo l’esperienza formativa.

lavori realizzati durante il laboratorio di Coding

Così, dopo il diploma Bianca, i suoi genitori ed Erika (la sua assistente personale), presentano un progetto inedito al Comune di Firenze da portare nelle scuole primarie chiamato “laboratorio di Coding”: arte e giochi da tavolo in Pixel con le perline da stirare, allenando la mente, usando logica e creatività e divertendosi a riprodurre opere della Pop Art e molto altro ancora. Il tutto viene approvato e ben settanta scuole del territorio aderiscono al sogno di Bianca che comincia il suo meraviglioso percorso educativo con i bambini che la adorano e la aspettano ogni settimana. Bianca ha ora una luce nuova: la mattina si alza, si veste, si trucca e le è tornata la voglia di vivere!

Ho pensato quindi di creare uno spazio per tante persone che, come mia figlia, hanno bisogno di esprimere la loro creatività e le loro abilità e che altrimenti resterebbero sole e chiuse dentro le mura di casa a spegnersi… Purtroppo, so di ragazzi che alla maturità si fanno bocciare per non perdere il contatto con la comunità scolastica o per paura di entrare nel mondo degli adulti”.

Laura riesce così a trovare un locale nel quartiere di Peretola a Firenze che, grazie ad un intervento di riqualificazione, potrà diventare un’officina dei talenti per ragazzi con disabilità cognitive. Lo spazio è per tutti coloro che vorranno capire “cosa fare da grandi” ma anche per coloro che vorranno rendersi utili proponendosi come tutor a sostegno delle attività che via via nasceranno. È un progetto dinamico, in via di creazione che lascerà libera espressione ad ognuno senza schemi e/o procedure prestabilite.

Per aiutare Laura dal 9 maggio è partita una raccolta fondi sulla piattaforma Eppela per ristrutturare l’immobile e renderlo quanto prima operativo.

“I sogni son desideri” cantava Cenerentola ed il suo, come tutti sanno, si è avverato!

Auguriamo lo stesso a Bianca complimentandoci per la caparbietà e la tenacia della sua mamma che, siamo sicuri, raggiungerà questo nobile e lodevole obiettivo!

Per sostenere il progetto di Bianca: www.eppela.com/officina295 – info: ass.bellezzacollaterale@gmail.com

Stefania Ingino

“Vedere soffrire la propria figlia è qualcosa che non si può descrivere”: mamma Reina racconta il coraggio di Luce

Accogliere una storia è di per sé un immenso privilegio; raccontarla è avere in dono la possibilità di narrare le corde più profonde dell’anima e dell’esistenza umana dinanzi al dolore, alla sofferenza, al coraggio, alla gioia, alla tristezza, alla forza, alle lacrime e ai sorrisi.

Perché anche in storie di grande sofferenza ci sono tenaci sorrisi ed è questo il senso profondo del messaggio di Reina Raffo, la madre di Luce, ragazza toscana con sindrome CHOPS.

Luce ha sedici anni, vive a Montecatini Terme ed ha la sindrome CHOPS, in una variante diversa da tutti gli altri casi ad oggi conosciuti.

<< La diagnosi arriva solo nel 2017, Luce ha già 10 anni – racconta Reina – il percorso di ricerca di una diagnosi è stato lungo, sofferto, a volte disperato, perché vedere soffrire la propria figlia è qualcosa che non si può descrivere, non esistono parole>>

I genitori di Luce, Reina Raffo e Luca Battiloni, attraversano momenti di sconforto tra ospedali, ricoveri, diagnosi inesatte (malattia mitocondriale generativa) e volti medici senza risposta, ma non si danno per vinti, e con forza e coraggio ricercano casi, storie, contatti. Volano negli Stati Uniti d’America al Texas Children’s Hospital di Houston e Luce ha la sua diagnosi: CHOPS. << Nel 2017 Luce è il 4^ caso riconosciuto della sindrome; oggi in letteratura medica ce ne sono solo 13 e – nella rete delle famiglie – se ne contano circa 30. Ma c’è ancora poca, pochissima conoscenza ed è importante fare informazione, sensibilizzare, fare rete per sostenere la ricerca. La diagnosi è solo l’inizio di un lungo cammino >> – risponde Reina con tono sicuro, battagliero e, mentre conversiamo, la voce meravigliosa, musicale di Luce la chiama “mamma, mi vuoi bene?; si – risponde Reina – “come l’anima?” Incalza Luce – “Come l’anima”!

Devo ammettere che la mia penna si ferma, per qualche istante, assorta nel suono della voce di Luce; penso che in quella musicalità sia custodita tutta la forza che avevo colto fino a quel momento, nelle parole di Reina.

<< Non so come sia possibile>> – risponde Reina – << ma Luce è felice, canta, gioca a fare pranzi e cene finte, si inventa personaggi, è quasi cabarettista. A volte si rende conto che alcune cose non riesce a farle, ma vince la parte allegra di lei>>

La vittoria della parte più allegra di Luce è il senso di questa storia, non è la sindrome, non è il dolore, è la vita che supera la realtà <<nell’incertezza  della diagnosi, quando ricercavamo risposte e cenni, l’unica cosa che ci interessava era che vi fosse una possibilità di vita per Luce, che non dovessimo perderla>> – << può sembrare strano, ma Luce non ci vede mai tristi, cantiamo insieme, scherziamo, facciamo battute e in questo modo insegniamo a Luce “la normalità”, che non è semplice perché – purtroppo – c’è ancora indifferenza ed anche paura dinanzi alla diversità. Ecco perché sarebbe fondamentale spiegare, raccontare, incontrare giovani, prima che genitori, volontari, operatori perché questi ragazzi non sono la patologia, sono ragazzi>> tuona convinta la mamma di Luce.

Luce ha provato tutte le difficoltà sulla sua pelle in questa strada tortuosa verso la diagnosi, le prova ancora in una quotidianità scandita da esami, terapie e centri specializzati; ha una notevole percezione ed una sensibilità straordinaria, quando deve sottoporsi ad esami invasivi e dolorosi, è lei che chiede scusa.

Per questo mondo di Luce e perché altri bambini possano essere riconosciuti in tempo con una diagnosi ed aiutati nelle cure, mamma Reina si impegna con tutte le sue forze, condividendo la storia di Luce e raccogliendo fondi affinché  la ricerca possa individuare farmaci per attenuare i sintomi.

<< Chiediamo l’aiuto di tutti e speriamo che vogliano prenderci per mano in questo percorso, dandoci supporto>>

Sono tanti i temi che affrontiamo in questa nostra conversazione, ricerca scientifica, cure, sensibilizzazione,  informazione, inclusione, ma il messaggio che Reina ci lascia è quasi più potente, ci dice che la vita può essere felice anche nel dolore e che non bisogna tralasciare – rivolgendosi alle neo-mamme- nessun segnale. Bisogna osservare, ascoltare il proprio “sesto senso mamma “ e cercare risposte, non darsi mai per vinte, condividere, raccontare, parlare.

Anche Reina e Luca, come Manuela e Gianni, i genitori di Mario, saranno a Siena alla Certosa di Pontignano, per la Conferenza Internazionale “Disorders of Chromatin and Transcriptional Regulation: Cohesin & Beyond” (13-15 maggio 2023).

Per saperne di più e non restare indifferenti!

Secondo la rete Orphanet Italia, nel nostro Paese i malati rari sono circa 2 milioni: nel 70% dei casi si tratta di pazienti in età pediatrica. In base ai dati coordinati dal Registro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia si stimano 20 casi di malattie rare ogni 10.000 abitanti e ogni anno sono circa 19.000 i nuovi casi segnalati dalle oltre 200 strutture sanitarie diffuse in tutta la penisola (OsservatorioMalattieRareosservatoriomalattierare.ithttps://www.osservatoriomalattierare.it › malattie-rare)

RareBase è la compagnia californiana che sfrutta la tecnologia e la biologia all’avanguardia per scoprire e sviluppare trattamenti per milioni di persone in tutto il mondo che vivono con una malattia rara ; RareBase porta avanti la ricerca farmacologica per limitare gli effetti della CHOPS (Rarebaserarebase.orghttps://www.rarebase.org)

Saluto Reina e la ringrazio per parole, emozioni e sensazioni condivise, le chiedo quale sia la musica preferita di Luce, mi risponde che Luce è appassionata di Elvis Presley (Incredibile! Elvis è anche il mio mito) e che quando sono stati in America, nel 2017, l’hanno portata a Graceland, la dimora di Elvis, al numero 3734 dell’Elvis Presley Boulevard a Memphis.

Penso che Luce sia Rock, e che debba fare rumore!

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Raccolta fondi di Manuela Mallamaci : Un aiuto per Mario e non solo (gofundme.com)

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Filomena Cataldo

Il piccolo Mario e la sindrome CHOPS: una storia di coraggio e di speranza

Quella del piccolo Mario è una storia di luce che ha bisogno di alimentarsi della speranza di tutti. La condividono con noi mamma Manuela e papà Gianni, che a maggio saranno a Siena, alla Certosa di Pontignano, per portare la loro testimonianza in occasione di una Conferenza Internazionale 

Una madre sente dentro di sé che qualcosa non va e trova sempre dentro di sé la forza per andare avanti”  – così risponde, ad un certo punto della nostra conversazione telefonica, Manuela Mallamaci, la mamma del piccolo Mario, il bambino di due anni, affetto dalla sindrome CHOPS, una malattia genetica rara. 

Mario, padovano con sangue reggino (per parte di mamma) e sangue casertano (per parte di papà) ha due anni ed ha già subito 2 interventi al cuore, il primo a 6 mesi e il secondo a 18 mesi. 

Oggi deve utilizzare l’ossigeno quando dorme, in situazioni normali, se si ammala, invece, è costretto ad utilizzarlo per tutto il giorno. 

In letteratura medica sono riportati 13 casi: “ad oggi forse siamo 30 in tutto il mondo e la rete che si è costituita fra le famiglie è, oltre alla medicina e alla scienza, un ampio e forte stimolo per andare avanti e per trovare strade alla cura e progetti per la speranza di una vita migliore“.

La voce della mamma di Mario è la voce di una giovane donna, sicuramente custode di una sofferenza grande, ma anche portatrice di coraggio e speranza. “Io e mio marito Gianni, dinanzi alla diagnosi CHOPS, avremmo potuto chiuderci dentro il nostro dolore oppure trasformarlo in speranza ed impegno. Abbiamo scelto di lottare per la vita di Mario, non potevamo arrenderci“- dice sicura Manuela – “mio figlio gridava ‘la sua storia’ e noi l’abbiamo ascoltato.

Raggiungo Manuela e Gianni al telefono, mentre sono in macchina, di ritorno da Palermo, dove Manuela lavora come ricercatrice, verso Reggio Calabria, e la telefonata si interrompe più volte perché ci sono le gallerie, perché a tratti la linea è incerta, ma c’è qualcosa che tiene insieme i fili della comunicazione, la forza del racconto e l’accoglienza dell’ascolto. 

E sono proprio la forza del racconto e la speranza dell’ascolto che spingono, da subito, i genitori di Mario a condividere la loro storia; una condivisione costruttiva che ha un obiettivo concreto ed importante, raccogliere fondi per un Progetto di Ricerca Farmaceutica e la speranza di una cura per Mario e per tutti quei bambini affetti dalla sindrome CHOPS

Per tutti quei bambini che pur non parlando o non camminando o respirando a fatica trasmettono attraverso il loro sorriso una straordinaria voglia di vivere! 

Mario ha un sorriso bellissimo, che fa luce” – sofferma la voce, Manuela, in modo pacato ma sicuro – “noi speriamo che riesca a parlare e a camminare, magari non in modo perfetto – ma che possa farlo. Piano, piano, con i suoi tempi, saremo al suo fianco.>>

Quel fa luce è la chiave di tanto coraggio, di tanta tenacia, di tanta forza! Lo capisco subito e, in realtà, lo avevo compreso dall’inizio della nostra conversazione.

Il nostro messaggio è molto più ampio, al di là della malattia genetica, e riguarda la necessità e l’urgenza di cambiare l’approccio alla malattia in sé, di trasformare la paura, la sofferenza, lo smarrimento in partecipazione attiva, in impegno per la ricerca medica perché nella scienza e nella medicina risiede la speranza.

Manuela Mallamaci e Giovanni Zampella, i genitori di Mario, saranno a Siena, alla Certosa di Pontignano, in occasione di una Conferenza Internazionale “Disorders of Chromatin and Transcriptional Regulation: Cohesin & Beyond” (13-15 maggio 2023) per portare la loro testimonianza. 

Grazie alla mamma della prima giovane a cui è stata diagnosticata, nel 2015, la sindrome CHOPS, Manuela e Gianni hanno scoperto RareBase, la compagnia californiana che porta avanti la ricerca farmacologica per limitare gli effetti della CHOPS. 

Per contribuire in modo concreto alla ricerca, i genitori di Mario hanno avviato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFoundMe. Questo il link per potere partecipare alla donazione: clicca qui.

La solidarietà ricevuta finora è la risposta e la prova che la condivisione social ma anche il passaparola sono la giusta chiave per fare strada insieme, e non sentirsi soli – sottolinea Manuelae i fondi raccolti saranno destinati all’individuazione del farmaco per rimuovere o almeno attenuare i sintomi che limitano la quotidianità di tutti i giorni per i bambini con CHOPS.

Concludiamo la nostra telefonata con la certezza che faremo un po’ di strada insieme per quel sorriso che fa luce e che ha illuminato tutti coloro che hanno raggiunto Mario, mamma Manuela e papà Gianni in questa campagna di solidarietà. Dal Sud al Nord. Dal Nord al Sud.

Ergo, fai anche tu la tua donazione cliccando sul link qui.

Fai luce!

Filomena Cataldo

La raccolta solidale alla Coop di Siena (foto di archivio)

Cesvot come raccogliere fondi: ecco gli incontri gratuiti

Sono aperte le iscrizioni agli incontri di consulenza collettiva “Fundraising e nuovi strumenti di finanza sociale. Dalla raccolta fondi alle altre opportunità di finanziamento” la cui finalità è quella di fornire strumenti e competenze per accedere alle opportunità di finanziamento sia pubbliche che private.

Gli incontri, uno per delegazione, si svolgeranno in presenza nel mese di marzo e saranno di 2 ore ciascuno. Tutti gli incontri saranno condotti da Emanuele Gambini, consulente Cesvot.

Possono iscriversi fino a un massimo di 20 partecipanti a ciascun incontro, candidati da enti del terzo settore iscritti ai registri regionali del volontariato, promozione sociale, cooperative sociali, all’anagrafe delle onlus e dagli enti iscritti al Runts, con volontari e sede legale in Toscana.

L’iscrizione è obbligatoria e gratuita e potrà essere effettuata solo online compilando l’apposito modulo disponibile sul sito di Cesvot a questo link,  previa registrazione all’area riservata MyCesvot.

Per ulteriori informazioni consultare il programma allegato e/o scrivere a formazione.territorio@cesvot.it

Joyful Anthem Gospel Choir domani il concerto

JOYFUL CAROLS” è l’annuale appuntamento che il Joyful Anthem Gospel Choir offre alla città di Siena: un concerto natalizio con musica dal vivo e una band di professionisti per augurare a tutti  buone feste.

Il coro fondato a Siena nellʼottobre del 2013 e giunto quasi a 10 anni di attività, nasce dalla
volontà di alcuni amici che spinti dalla voglia di stare insieme e dall’affetto che li legava hanno
deciso di mettere in pratica la loro passione per il canto attraverso la musica gospel. Sin dall’anno della sua fondazione, il coro ha organizzato concerti, esibizioni ed eventi musicali sul territorio senese. Non ultimo quello a favore di QuaViO odv organizzazione di volontariato che a Siena e provincia si occupa di cure palliative.

Joyful Anthem Gospel Choir collabora con associazioni comunali e proloco della provincia, con istituzioni,
cori, associazioni affini e di volontariato, e si impegna nel sociale facendosi strumento di diffusione
culturale e musicale

Quest’anno abbiamo voluto rivolgere la nostra attenzione ai bambini e ragazzi accolti dalla Caritas
Diocesana di Siena destinando il ricavato del concerto per la loro cura e assistenza. La nostra mission artistica è quella di raccontare un modo diverso di cantare Dio, mettendo in scena un modo nuovo di interpretare la musica religiosa: un insieme di voci, gioia, musica e suoni  che travolgono chi canta e chi ascolta. Divertire divertendosi: conoscete medicina migliore?” fanno sapere i componenti del gruppo.

L’invito è rivolto a tutti: appuntamento domani 17 dicembre alle ore 21:00 presso la Basilica di San
Clemente in Santa Maria dei Servi.

Ingresso gratuito con offerta libera.

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

 

 

“Pallialbero di Natale” presso la Coop

La “rete della solidarietà” vince.  Protagonista questa volta un’attività di divulgazione dei temi relativi alle cure palliative. QuaViO odv, “Amici Hospice Siena” e Sezione Soci Coop di Siena hanno collocato, presso il centro commerciale  “Grondaie” di Siena (Punto vendita Strada del Paradiso),  il “pallialbero” un albero  di Natale delle cure palliative.
La Presidente di QuaViO odv, Vanna Galli, con Maria Luisa Valacchi Responsabile Sezione Soci Coop di Siena, Claudia Vanni (Hospice Siena) e alcuni soci Coop

La Presidente di QuaViO odv, Vanna Galli, con Maria Luisa Valacchi Responsabile Sezione Soci Coop di Siena, Claudia Vanni (Hospice Siena) e alcuni soci Coop        

La presenza del pallialbero servirà a sensibilizzare le tante persone che saranno presenti,  in questi giorni prenatalizi, all’interno del centro commerciale sui temi cari alle cure palliative. In particolare, l’iniziativa vuole stimolare una riflessione sull’importanza della qualità della vita fino all’ultimo istante.

QuaViO, che da oltre 30 anni si occupa a Siena di sostenere gratuitamente malati nell’ultimo ma fondamentale tratto della propria vita, ringrazia per la disponibilità Maria Luisa Valacchi Responsabile Sezione Soci Coop di Siena e, per l’entusiasmo e l’idea, Claudia Vanni (Hospice Siena).

La Presidente di QuaViO odv, Vanna Galli, con Maria Luisa Valacchi Responsabile Sezione Soci Coop di Siena, Claudia Vanni (Hospice Siena) e alcuni soci Coop     

La Presidente di QuaViO odv, Vanna Galli, con Maria Luisa Valacchi Responsabile Sezione Soci Coop di Siena, Claudia Vanni (Hospice Siena) e alcuni soci Coop

Un dettaglio del "Pallialbero di Natale"

Un dettaglio del “Pallialbero di Natale”

Peraltro, la Sezione Soci Coop sosterrà l’iniziativa di raccolta fondi che QuaViO odv ha organizzato per le prossime feste predisponendo speciali cesti di Natale.

“Note di sogni” il rock solidale ai Rinnovati

Note di sogni” – il rock va in scena il 29 dicembre ai Rinnovati! La solidarietà del Rotary Club Siena Montaperti quest’anno arriverà dalla musica, con un grande concerto rock organizzato nel periodo natalizio, i cui proventi andranno a favore del service @pprendoLab, il laboratorio doposcuola dedicato ai ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), realizzato in collaborazione con l’associazione SerenaMente che, all’interno del Centro Dedalo, si occupa di sostegno e di promozione dell’autonomia nei bambini e nei ragazzi che mostrano una difficoltà di apprendimento.

L’evento allestito con il patrocinio del Comune di Siena, coinciderà con le festività natalizie e vedrà salire sul palco il gruppo “Musicisti Nati Band” che, accompagnati dall’immancabile voce narrante di Stefano Ciatti, ci regaleranno un emozionante viaggio nel mondo della musica rock interpretando brani dei più famosi artisti italiani e internazionali, da Vasco Rossi a Edoardo Bennato, dai Pink Floyd ai Rolling Stones, per citarne alcuni.

“La Musica con i suoi suoni e le sue pause, arriva direttamente al cuore – asserisce Gaia Tancredi presidente 2022-2023 del Rotary Club Siena Montaperti – è un linguaggio universale che aggrega ed unisce persone di ogni età, ed il rock nello specifico, da sempre portatore di istanze sociali e iniziative benefiche, renderà speciale questo appuntamento di solidarietà che abbiamo destinato a sostegno dei ragazzi del territorio senese e delle loro famiglie, nel difficile percorso della gestione dei disturbi dell’apprendimento. Tutti i soci del Rotary Club Siena Montaperti insieme ai Rotaract Club di Lucca e Viareggio, in collaborazione con l’Associazione Serenamente, si stanno impegnando con entusiasmo nell’organizzazione di “Note di sogni”, un concerto straordinario che coinvolgerà i presenti ben oltre le aspettative.”

Siamo contentissimi di questo evento – commenta la Direttrice del Centro Dedalo ed SoS Dislessia Valentina Campanella – perché possiamo promuovere ancora di più l’utilità dei laboratori all’interno della scuola che rappresenta il luogo all’interno del quale i ragazzi con difficoltà di apprendimento devono trovare meno barriere e meno ostacoli possibili, al fine di avere una scuola e un ambiente più inclusivo che possa permettergli di esprimere al meglio le loro potenzialità“.

Il concerto “Note di sogni”, con il contributo di Banca Mediolanum e Chianti Banca, andrà in scena giovedì 29 dicembre 2022 a Siena al teatro dei Rinnovati alle ore 21:00.

L’ingresso è libero con donazione volontaria.

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Via Tolomei più ricca grazie a Macchinisti Trenitalia e Siena Cuore

Questa mattina l’inaugurazione della nuova postazione DAE in via Tolomei n. 9 donata dai Macchinisti Trenitalia D.L. Siena pensionati del 2021 e Siena Cuore ODV.

L'apparecchio installato

Da questa mattina, Siena è un po’ più ricca. Juri Gorelli, presidente di Siena Cuore ODV, ha commentato: “è il settimo apparecchio che installiamo in città: la prevenzione è essenziale

Soddisfazione e orgoglio anche nelle parole del Referente dei Macchinisti Trenitalia D.L. Siena pensionati del 2021, Giuseppe Cundari: “è una giornata importante per noi. Ringrazio tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di questo progetto”

In rappresentanza dell’Arcidiocesi, ha presenziato alla cerimonia Mons. Claudio Rosi Parroco di S. Bernardo Tolomei al Petriccio che ha impartito una benedizione.

La benedizione di Don Claudio Rosi

Presenti anche rappresentanti del comune di Siena per un evento semplice nella forma ma significativo nella sostanza.

Nella foto principale: i macchinisti pensionati presenti all’inaugurazione del defribillatore zona Acquacalda: ANDREA CIPOLLI; STEFANO ROGGI; MARCO MAZZIOTTI; GIUSEPPE CUNDARI; STEFANO FROSALI. Per Siena Cuore JURI GORELLI ; MASSIMILIANO MARIOTTI; MASSIMO MUZZI.

Una borsa per tutta la famiglia

“Chi si prende cura non fallisce mai” ecco la borsa di Natale

Codini e Occhiali non si ferma mai e per questo Natale ha pensato ad un regalo solidale molto utile. Chi non ha in borsa una shopper di stoffa per fare la spesa, per portare dietro dei documenti? Se la shopper poi è solidale è ancora meglio. Se la shopper lancia un messaggio lo è ancora di più.

Le shopper hanno un costo 10€ e vengono vendute da Welchome, negozio in Massetana romana. L’intero ricavato verrà devoluto in beneficenza.

“Codini e Occhiali”  è l’associazione senese nata dall’esperienza di due giovani genitori, Iolanda e Francesco, che hanno scoperto la parola Cohen quando la loro bambina aveva  8 anni e hanno deciso di aiutare la ricerca a favore delle malattie rare e in particolare a favore della Sindrome di Cohen; il disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività̀ meglio conosciuto come ADHD.

Una borsa per tutta la famiglia

Una borsa per tutta la famiglia

Per saperne di più

www.codinieocchiali.org