Archivi autore: Stefania Ingino

“La pattuglia del cuore” ecco l’idea della notte

Sabato 8 aprile dalle 14.30 alle 17.00, in piazza del Campo,  un evento divulgativo e dimostrativo sull’uso dei defibrillatori DAE, grazie al Comune di Siena, Siena Cuore Odv e Vigilanza VO.L.P.E. .Sullo sfondo, un progetto innovativo in Toscana che vedrà la realtà imprenditoriale, che opera nella sicurezza privata, attiva nella prevenzione e salvaguardia cardiaca.

La Vigilanza VO.L.P.E. – presente su Siena dal 1963 – si prenderà cura dei cittadini tutelando e vigilando sulla loro salute, grazie ad un’iniziativa nata in collaborazione con Amministrazione Comunale, Siena Cuore Odv e l’istituto di Vigilanza. Il progetto si chiama “Per i giovani nel cuore della città – Notti sicure – La Pattuglia del Cuore” ed è stato presentato oggi, lunedì 27 marzo, in conferenza stampa, dall’assessore alle politiche giovanili Clio Biondi Santi, dal collega alla mobilità Andrea Corsi, da Juri Gorelli, presidente di Siena Cuore, da Giuseppe Catania, amministratore unico V.O.L.P.E. e da Tiziana Lo Conte, socia V.O.L.P.E.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Siena e volta a sensibilizzare soprattutto i giovani sull’importanza delle tecniche di primo soccorso e sulla defibrillazione per l’arresto cardiaco, vedrà un evento di lancio il prossimo 8 aprile in Piazza del Campo dalle 14.30 alle 17. Occasione nella quale non mancheranno dimostrazioni sulle manovre di intervento ma anche intrattenimento per i più piccoli per attirare l’attenzione e la sensibilità della città sull’importanza di avere un territorio sempre più “cardio protetto”.

La morte cardiaca improvvisa è responsabile di circa 50.000 decessi all’anno, e rappresenta oltre il 50% di tutti i decessi per malattie cardiovascolari. A ciò si aggiunge il fatto che negli ultimi anni il rischio di infarto tra i 20 e i 40 anni è aumentato a causa di diabete, obesità, ipertensione e fumo.

“Considerando che nelle ore notturne, – ha commentato l’assessore Biondi Santi– il centro storico è frequentato da giovani che potrebbero essere i primi soggetti ad essere colpiti da questo tipo di malore, abbiamo deciso, come amministrazione, di sostenere questa iniziativa proprio per sensibilizzare quella fascia di età più esposta, ma non solo, sul tema. E’ prioritario promuovere un’azione di comunicazione specifica, in modo da fornire informazioni semplici e consigli utili, a tutti i livelli, che possano diffondere al meglio conoscenza e primo intervento su una problematica, sempre più diffusa, tanto insidiosa quanto silenziosa”.

Con questo progetto “Per i giovani nel cuore della città”, la vigilanza VO.L.P.E. ha dotato di dispositivi Dae le proprie auto e l’associazione Siena Cuore Odv ha formato appositamente il personale incaricato. “Un modo questo – ha dichiarato l’assessore alla mobilità Andrea Corsi – che permetterà di effettuare a Siena un pattugliamento notturno capace di prestare assistenza immediata in caso di arresto cardiaco rendendo sempre più concreta la filosofia di prossimità che vede l’agente vicino al cittadino. Lo spirito che anima il progetto è l’interpretazione del “servizio” reso dall’operatore e inteso come aiuto al prossimo e protezione dei soggetti fragili e delle persone in difficoltà.”

“L’istituto di Vigilanza V.O.L.P.E. – dichiara il presidente Giuseppe Catania – è il primo istituto fondato a Siena e lavoriamo quotidianamente sul comune e sulla provincia di Siena per la custodia e vigilanza dei beni mobili e immobili. Quando ci venne proposto il progetto non potevamo che accettare perché siamo orgogliosi di poter offrire la nostra collaborazione alla comunità Senese soprattutto per la finalità benefica dell’iniziativa. Vorrei porgere i nostri ringraziamenti all’associazione Siena Cuore Odv e al Comune per l’opportunità che ci è stata data; un particolare grazie va, poi, a tutti gli operatori dell’istituto che hanno aderito con spirito di squadra e di responsabilità, consapevoli che un loro gesto, da ora in poi, ogni notte, potrà salvare vite.”

“L’idea di dotare le pattuglie dell’Istituto di Vigilanza – precisa Juri Gorelli, Presidente di Siena Cuore Odv – deriva dal Progetto Vita Piacenza che collaborando con l’istituto di vigilanza locale hanno contribuito ad implementare la presenza di defibrillatori a disposizione dei cittadini. In occasione di un corso di formazione di primo soccorso e BLSD che come Siena Cuore ODV stavamo erogando all’Istituto di Vigilanza V.O.L.P.E, essendo anche noi Progetto Vita (Siena) ho pensato di proporre loro quanto già in atto a Piacenza, visto che già le loro auto presidiano il centro cittadino anche in orari particolari come la notte. Loro hanno subito accettato con entusiasmo e così è partito il progetto anche qua. Per la prima volta avremo due macchine, che speriamo aumentino presto, che metteranno in sicurezza in caso di arresto cardiaco le persone colpite. Ringrazio Giuseppe Catania e i suoi collaboratori per aver aderito con il loro entusiasmo”.

Nei titoli di coda, una giusta considerazione. Gli operatori – ci spiega Giuseppe Catania – si sono immediatamente sottoposti al corso di formazione di primo soccorso offerto da Siena Cuore Odv. Non era così scontato visto che tanti dei miei collaboratori lavorano di notte ed il corso richiedeva la presenza e la frequenza diurna (momento di riposo per loro)”.

Stefania Ingino

Nella foto un momento della conferenza stampa di oggi con protagonisti rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, Siena Cuore Odv e Vigilanza VO.L.P.E

Marzia

4 angeli per l’oncologia di Campostaggia: “le donne del colore”

Quattro angeli, quattro donne volontarie di Valdelsadonna, accomunate dal bene verso il prossimo e appagate dai sorrisi gratificanti delle pazienti, dopo ogni incontro: loro sono Teresa, Barbara, Elisabetta e Marzia che ogni terzo lunedì del mese, con in mano colori e pennelli, si recano nel reparto di oncologia di Campostaggia e colorano le giornate delle ospiti ricoverate.

Il reparto accoglie donne ospedalizzate per carcinomi mammari e che purtroppo, sia a causa dei medicamenti pesanti ed invalidanti e sia perché la psicologia femminile viene messa a dura prova da interventi drastici, tralasciano l’importanza del loro aspetto esteriore; ma i nostri angeli arrivano con gli attrezzi del mestiere e regalano loro momenti di spensieratezza.

Teresa

Teresa

Teresa è una parrucchiera in pensione che saltuariamente aiuta il figlio che ha intrapreso la stessa attività della mamma. Ha 70 anni ed ha toccato con mano l’esperienza dolorosa perché sia la mamma e sia la sorella, in passato, sono state malate di cancro. È socia di Valdelsadonna dal 2003 da quando venne a conoscenza dell’associazione da alcune amiche che lavoravano in ospedale; “mi sono resa conto che un sorriso o una carezza può rendere il dolore più accettabile; nel reparto siamo accolte con stima e rispetto, sia dalle pazienti e sia dal personale sanitario. Quando abbiamo finito e veniamo via dall’ospedale, non finiscono più di ringraziarci” ci racconta.

Barbara – 60 anni – è parrucchiera e make-up artist; lavora nel suo salone di Poggibonsi e si è avvicinata a Valdelsadonna – divenendone socia – dieci anni fa. Ha perso la sorella gemella a causa della malattia e anche per lei porta alto il nome dell’Associazione continuando a mettersi a disposizione di chi è in condizione di fragilità. “Credo fortemente che prendersi cura in un momento così delicato e particolare sia utile. Durante le sedute nascono amicizie e condivisioni che vanno oltre la malattia ed i sorrisi delle pazienti dopo le nostre sedute, sono fonte di gratificazione”.

Barbara

Elisabetta – 60 anni – è estetista ed ha un’attività di estetica e profumeria dal 1991. “Valdelsa donna è nata come un’avventura tanti anni fa quando la fondatrice Annette Buxton mi fermò chiedendomi di fare del volontariato truccando le donne che stavano affrontando la malattia oncologica; ero molto titubante perché pensavo ai percorsi dolorosi che stavano affrontando ed il trucco mi sembrava una leggerezza, una cosa superficiale…”. Le prime volte Elisabetta era abbastanza angosciata perché anche la sua mamma aveva frequentato i reparti oncologici e di questi, non aveva bei ricordi. Con Valdelsadonna Elisabetta non parla di percorso faticoso ma impegnativo, soprattutto livello psicologico. “Inizialmente ho trovato le pazienti incerte e sospettose perché non accettavano e non capivano la gratuità dei nostri gesti, ma piano piano siamo riuscite ad avere la loro fiducia che si è trasformata in confidenze e racconti sui loro percorsi di vita.  Solitamente veniamo accolte nella sala riunioni del reparto di oncologia. Con noi c’è sempre una psicologa che collabora e allenta la tensione, invitando le ospiti a parlare. Al termine degli incontri vengono donati dei cofanetti contenenti accessori per il trucco e creme e noi insegniamo loro come adoperarli per essere valorizzate. Siamo donne, vedersi meglio ci fa sentire meglio e non avere l’aria malata davanti agli altri e davanti all’immagine riflessa nello specchio ci dà la forza per vivere con gioia ogni percorso”.

Elisabetta

Marzia – 63 anni – è estetista ed è venuta a conoscenza dell’Associazione grazie alla proprietaria del negozio in cui lavorava, dimostrandosi subito pronta e disponibile ad aiutare altre persone e ad ascoltarne i bisogni. “Mi appassiona prendermi cura degli altri, sono così di carattere. Purtroppo, nel reparto di oncologia si avverte la sofferenza delle pazienti e la loro titubanza, ma dopo attimi di chiacchiere, è meraviglioso vederle sciogliersi e noi, poterci prendere cura di loro”.

Marzia

I nostri angeli hanno anche contribuito alla realizzazione dell’evento organizzato da Valdelsadonna “Modella per una notte”, in occasione della Festa della Donna. Anche in questa occasione la loro disponibilità e dedizione non sono venute a mancare: hanno truccato le donne dell’Associazione che si sono messe in gioco sfilando con ironia,  tornando ad essere bambine, sciogliendosi e dimostrando che anche nel dolore, vivere un po’ di leggerezza con la vicinanza di persone di cuore, aiuta ad affrontare momenti difficili.

Un ringraziamento all’Associazione per l’organizzazione e alle nostre quattro donne angelo dal cuore grande!

Stefania Ingino

Marti, Nancy e Roberto

Siena – Tanzania: Martin e la storia di Rafiki odv

Da uno scambio di idee di due ragazzi africani trasferiti a Siena per studio, nel 2003, durante  momenti di convivialità e condivisione in cui questi raccontano la storia della loro terra d’origine – la Tanzania –,  nasce la curiosità negli amici senesi, che iniziano a voler sapere di più sulle usanze e la cultura del posto. Due di loro, Nancy e Roberto, organizzano un viaggio nel continente africano; viaggio che per Roberto inizia con uno spirito prettamente turistico scaturito dalla curiosità dei racconti di Nancy, ma che quando torna a Siena, gli fa scattare qualcosa dentro. Ecco cosa: la storia di Rafiki odv

Iniziano così degli incontri settimanali con altri amici, finalizzati a divulgare le problematiche riscontrate; il pensiero di poter aiutare la popolazione direttamente sul posto creando dei progetti utili e mirati alle loro esigenze, li entusiasma e crea tra loro una forte condivisione.

I viaggi in Tanzania si susseguono; vengono via via accolte richieste come quella del dispensario di un villaggio locale che ha bisogno di un microscopio e materiale di laboratorio, quella del sindaco locale che chiede una mano per ristrutturare le scuole elementari, quella di curare alcuni bambini disabili, le molte richieste di costruire dei pozzi per l’acqua – bene essenziale e fondamentale per tutti – finanziare l’apertura di piccoli negozi o anche richieste provenienti da singole persone, senza fare mai distinzione di religione o ceto sociale.

Martin, Nancy, Roberto ed Iddi, un amico

A fronte di questo, i ragazzi si attivano subito ed organizzano una raccolta di fondi attraverso la vendita di magliette, dolci e oggetti tipici africani. Il riscontro è piacevole e ben accolto tanto che progettano di dare forma e struttura all’associazione e, nel 2003, nasce il Gruppo Rafiki Odv, già ricco di progetti ed iniziative.

Martin entra nella vita del Gruppo Rafiki circa quattro anni fa, quando Nancy e Roberto vengono a sapere di lui: un bambino che ha gravi difficoltà di deambulazione ed un problema evidente alla colonna vertebrale. Sul luogo di nascita non vi era possibilità alcuna possibilità di curarlo e Martin viene affidato all’associazione (con non poche trafile burocratiche) e finalmente può arrivare in Italia: attualmente è in lista d’attesa per un importante intervento chirurgico alla schiena. L’ospedale che ha preso in carica il caso è il Bambino Gesù di Roma che si è anche assunto l’onere delle spese e delle cure ospedaliere. Grazie alla dispendiosa movimentazione ed interesse, a breve Martin verrà chiamato e sottoposto alla delicata operazione.

Intanto lui, grazie a Nancy e Roberto, trascorre le sue giornate a scuola, in piscina e a seguire la sua grande passione, la musica. La scuola elementare Giovanni Pascoli, nella persona del Dirigente Scolastico prof.ssa Rosa Laura Ancona, gli ha subito dato ospitalità collocandolo in una classe accogliente fatta di bambini empatici che lo hanno accettato nell’immediato come uno di loro, aiutandolo nello studio. “Martin è la vitalità fatta a persona” ci dice Roberto… “ci inonda di gioia e riempie le nostre giornate con i suoi balli e canti! Speriamo solo che arrivi presto la chiamata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per porre fine alle sue sofferenze e permettergli di ritornare dalla sua mamma in Tanzania e fare una vita come tutti i bambini meritano di fare”.

Un grande ringraziamento al Gruppo Rafiki che si è attivato per il problema di Martin e continua a restare in contatto con la popolazione locale per tutte le altre esigenze che sopraggiungono.

E…   buona vita Martin, auguri per il tuo intervento!

Stefania Ingino

AVO “nonni e nipoti” felici al Campansi

L’Associazione AVO Siena (Associazione Volontari Ospedalieri), che opera anche nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, è pronta per far divertire gli ospiti delle strutture in due giornate piene di appuntamenti.

Il programma del 28 e 29 marzo al Campansi

Il programma del 28 e 29 marzo al Campansi

AVO Siena non si smentisce mai e anche quest’anno, come da una ventina d’anni a questa parte, non vuole rinunciare ad intrattenere gli ospiti della Residenza Sanitaria Assistenziale Campansi organizzando per loro due belle giornate di spensieratezza e svago.

Il progetto “Nonni e Nipoti” vedrà la sua realizzazione nei giorni 28 e 29 marzo in cui prenderà il via il Tombolone tanto atteso dagli anziani della struttura per la complicità ed il divertimento che crea tra loro; successivamente, sarà allestito il Mercatino Artigianale che si svolgerà all’interno dei locali ed in cui verranno venduti piccoli manufatti creati dalle volontarie dell’AVO in collaborazione con gli ospiti stessi.

A seguire ci sarà un intrattenimento musicale con il maestro Angelini fatto di musica di altri tempi e ricordi piacevoli e per finire il salone del Campansi ospiterà alcuni bambini della scuola elementare Baldassarre Peruzzi organizzati in un piccolo coro di scolari, sempre molto ben accolti.

Il Presidente di AVO Siena Daniele Poggialini ci racconta: “questi eventi non possono mancare perché è anche grazie a queste iniziative che gli ospiti della RSA trascorrono delle ore liete e diverse dalla routine quotidiana, unitamente al divertimento ed al senso di vicinanza che loro apprezzano tanto”

Oltre ad AVO, nei giorni scorsi anche alcune classi di Istituti Superiori con indirizzo sociosanitario hanno fatto compagnia agli ospiti della RSA, aiutandoli ad addobbare i locali con colori e pennelli, in previsione delle prossime festività pasquali. Il connubio è risultato divertente per entrambi e le ore trascorse insieme sono volate con spensieratezza!

Addobbi per le festività pasquali

Ma AVO non si ferma qui… l’Associazione infatti ha  acquistato una sessantina di uova di Pasqua da regalare a tutti gli ospiti del Campansi; altrettante uova di cioccolato saranno destinate al reparto di pediatria dell’Ospedale Le Scotte per i bambini ricoverati, per far sentire loro il senso della festa e della vicinanza anche in contesti ospedalieri, lontani da casa.

Non ci resta quindi che ringraziare il buon cuore dei volontari, sempre presenti e pieni di iniziative ed augurare un buon divertimento a tutti i partecipanti!

Stefania Ingino

La foto di copertina è tratta dalla pagina Facebook ufficiale di AVO Siena

 

Siena Cuore odv: ecco la nuova postazione DAE di San Miniato

Corso BLSD gratuito sabato a Siena

Siena Cuore ODV si prende cura del benessere dei propri concittadini, della loro sicurezza e salvaguardia. In collaborazione col Comitato Siena 2, sempre attivo e propositivo, è stato organizzato per il pomeriggio di sabato 25 marzo, dalle 14.30 alle 19.30, un corso BLSD che insegna a soccorrere i soggetti colpiti da arresto cardiaco improvviso mediante la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce.

L’iniziativa di sabato 25 marzo, gratuita e aperta a tutta la cittadinanza, è solo l’ultima in ordine temporale delle attività di Siena Cuore ODV che nasce nel 2014 con lo scopo di sensibilizzare e promuovere l’impiego dei defibrillatori con campagne di informazione e formazione per un territorio sempre più cardio protetto.

Roberto Beligni, Presidente del Comitato Siena 2, ha già avuto modo di ringraziare Siena Cuore ODV, e la famiglia Muzzi che si è operata per la donazione del dispositivo DAE  c/o la sede della Meridiana, per l’iniziativa formativa che è stata rimandata a causa delle scosse sismiche del mese scorso.

La speranza – come Roberto Beligni ha avuto modo di ribadire durante l’inaugurazione del dispositivo DAE – è che ci siano sempre più progetti tesi a valorizzare il territorio e a creare sinergia e cooperazione tra le persone” sottolineando che anche il quartiere di San Miniato si è arricchito di un presidio di importanza vitale.

Letizia Pini, responsabile della Comunicazione di Siena Cuore ODV, ci informa che il defibrillatore istallato a San Miniato, come in altre zone della città e della provincia, è frutto di una donazione tramite Siena Cuore ODV. In questo caso la Famiglia Muzzi, residente proprio nel quartiere di San Miniato, ha voluto donare l’apparecchio in ricordo del padre.

 

Juri Gorelli, presidente di Siena Cuore ODV, con la sua associazione porta avanti il messaggio dell’importanza dei defibrillatori sul territorio. È altrettanto attivo nella formazione al loro uso di tutti coloro che non fanno parte del sistema sanitario ma che potrebbero trovarsi nell’emergenza di doverlo utilizzare e di attivare il sistema di emergenza-urgenza. La formazione, soprattutto nelle scuole, è fondamentale e aiuta ad avere e crescere cittadini consapevoli all’importanza di un intervento tempestivo: l’unico a far la differenza tra la vita e la morte. Con le nuove normative poi gli stessi docenti possono essere formati a diventare istruttori loro stessi, che potranno a loro volta formare ragazzi e altri colleghi nei loro istituti.

L’obiettivo dell’associazione è preparare sempre più persone all’uso del defibrillatore per salvare delle vite. Sensibilizzare al tema, lavorare in rete con le istituzioni, le scuole, le aziende, le altre associazioni, le società sportive, le Contrade e tutta la società civile. Gli apparecchi che vengono donati sono di ultima generazione e semplici da usare. Spesso vengono scelti dispositivi adatti sia per adulti che per bambini”, ci sottolinea Letizia Pini.

Siena Cuore ODV e il Comitato Siena 2 ci aspettano quindi per questa ulteriore importante opportunità sociale.

Per ulteriori informazioni: sienacuore@libero.it

Stefania Ingino

Il ricordo di Francesco Muzzi “vive” a San Miniato

La famiglia Muzzi ha fatto un gesto lodevole che merita di essere raccontato e divulgato sia per il significato del gesto in sé e sia per il ricordo che il dono racchiude per la famiglia e per gli abitanti di San Miniato. Donato un defibrillatore 

Alla fine dello scorso anno purtroppo è venuto a mancare Francesco, capostipite della famiglia Muzzi e babbo di Massimo ed Alessandra, volontari di Siena Cuore. La perdita è stata dolorosa e sentita, oltreché dalla famiglia, anche da tutta la comunità che è stata sempre vicina e di supporto.  Su consiglio di Juri Gorelli – presidente di Siena Cuore e amico dei due fratelli – la famiglia decide di acquistare un defibrillatore con le offerte ricevute dagli amici in occasione del funerale del loro caro babbo e farne dono al quartiere di San Miniato.

Questa idea ha trovato subito il consenso del Comitato Siena 2, attivo nel quartiere e sempre attento ai bisogni ed alle richieste dei cittadini, tantoché domenica 22 gennaio scorso, alla presenza del Presidente di Siena Cuore ODV Juri Gorelli, il Presidente del “Comitato Siena 2 cittadini attivi e associazioni per i beni comuni ODV” Roberto Beligni, il Coordinatore provinciale della Consulta del Volontariato della Protezione Civile Ezio Sabatini, il consigliere della Associazione Nazionale Mutilati in Servizio Machetti Martino e una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri, è stata inaugurata una nuova postazione DAE ed affissa una targa commemorativa dedicata a Francesco Muzzi.

 

 

 

 

 

La famiglia commossa ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per la messa in funzione del nuovo apparecchio: simbolo di pace vicinanza ed accoglienza.

Massimo e Alessandra Muzzi, fratello e sorella infermieri dedicano il loro tempo libero all’associazione Siena Cuore fin dalla nascita della stessa, nel 2015. Massimo ci racconta che fin dall’inizio ha abbracciato e ha contribuito a realizzare l’idea nata da Juri che, osservando la modalità operativa di altre realtà del nord Italia in cui la presenza dei defibrillatori nei luoghi pubblici era già “operativa” oltreché utilissima, ha pensato di portarla anche a Siena.

Da allora, è stato un crescendo di iniziative e di corsi dedicati ai bambini di scuole elementari e medie, ragazzi degli istituti superiori e giovani universitari; ma l’associazione non si ferma qui: ha esteso la sua formazione alle Contrade, ad enti privati, ai Comuni limitrofi arrivando fino a Grosseto. Oltretutto il personale formato all’uso del defibrillatore, una volta conseguita l’abilitazione, attraverso la domanda di accreditamento, può a sua volta divenire formatore ed insegnare ad altre persone.

Il defibrillatore donato dalla famiglia Muzzi sarà oggetto del corso di formazione organizzato per il prossimo 25 marzo nell’auditorium di San Miniato, al quale parteciperanno numerosi abitanti del quartiere.

L’inaugurazione della nuova postazione DAE a San Miniato

Un sentito ringraziamento anche da parte della redazione di sienasociale.it per l’encomiabile gesto, che renderà il quartiere di San Miniato più sicuro e cardio-protetto.

Stefania Ingino

Nella foto principale Massimo ed Alessandra Muzzi

 

“L’autismo di mia figlia mi ha reso migliore”: il messaggio di Andrea

Mettere in comunicazione gli stakeholders del territorio per creare un filo conduttore capace di interagire, costantemente, con le famiglie aventi familiari affetti da autismo. Le stesse famiglie che, spesso, si sentono sole ed emarginate dal resto del mondo: questo il forte intento di Andrea Laurenzi, presidente di Autismo Arezzo e vice presidente di Autismo Toscana. Con lui parliamo del prossimo evento e di un progetto di ampio respiro.

Autismo Arezzo nasce nel 2015 da un’idea di Andrea Laurenzi ed altre famiglie del territorio aretino, riuniti per costruire una rete territoriale vantaggiosa e collaborativa capace di interagire a vari livelli e favorire contatti diretti con le varie Istituzioni provinciali e regionali (Regione, Comune, Ufficio Scolastico Provinciale) e partecipando ai tavoli tecnici del “Gruppo Aziendale Autismo” presso la locale ASL.

lo stand di Autismo Arezzo in una delle tante iniziative organizzate

Il presidente Andrea Laurenzi, pur sposando ed apprezzando i servizi offerti dai centri diurni, ha pensato soprattutto al futuro dei soggetti affetti da disabilità intellettiva. Si è posto la domanda se mai queste persone, una volta cresciute, potranno vivere in maniera autonoma e realizzarsi nel mondo del lavoro anche attraverso le leggi in merito.

A tal proposito, la prossima settimana ci sarà un incontro tra tutti i Comuni dell’aretino e le associazioni di categoria, mirato alla divulgazione delle leggi preposte in favore dei soggetti affetti da disabilità intellettiva e le loro opportunità nel mondo del lavoro.

L’Associazione è inoltre attiva nell’organizzazione di corsi di formazione; sono già stati predisposti per Vigili del fuoco, per la Polizia e, all’interno delle scuole elementari e medie (guadagnando il patrocinio del MIUR e del Comune di Arezzo) anche per numerosi insegnanti di sostegno che si trovano quotidianamente a relazionarsi con bambini e ragazzi autistici.

Ma Autismo Arezzo è anche un’associazione innovativa che vuole far conoscere il mondo dell’autismo per il tramite di grandi artisti come Roberto Vecchioni, Patty Smith, Tosca, solo alcuni degli ospiti che in questi ultimi anni, in occasione del concerto che celebra la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, hanno contribuito a dare luce e voce alla tematica.  Il concerto volge all’ottava edizione e per il prossimo 2 aprile saliranno sul palco ospiti illustri quali Paulo Fresu trombettista e flicornista jazz e Daniele di Bonaventura, compositore e arrangiatore.

La locandina del concerto del 2 aprile 2023

Andrea ci racconta che l’Associazione ha estremamente a cuore il benessere dell’intero nucleo familiare che si trova di fronte ad una diagnosi che spaventa e destabilizza. La stessa cosa che è capitata anche a lui e a sua moglie quando hanno scoperto che la figlia Benedetta era affetta da un lieve autismo infantile. Dopo un iniziale e comprensibile senso di smarrimento, si sono rivolti a Marino Lupi – presidente di Autismo Toscana – che li ha accolti come in una grande famiglia.

E il resto è storia…

 “L’autismo di mia figlia mi ha reso una persona migliore ed il suo essere eccezionalmente diversa, mi fa guardare ed apprezzare il mondo da un’altra prospettiva, più in profondità e senza sovrastrutture…” ed è questo il messaggio che Andrea vuole lanciare a tutti.

Buona vita Andrea e grazie per ciò che fai!

 

 

 

 

 

 

 

Per le prevendite del concerto: biglietta@officinedellacultura.org

Per ulteriori informazioni sull’associazione: autismo.arezzo@gmail.com

Stefania Ingino

Alessandro con sua moglie anche lei volontaria

Alessandro il “babbo eroe del volontariato” nella Misericordia di Poggibonsi

Per le sue figlie Alessandro è stato ed è tuttora un babbo-eroe perché ha portato alto il nome ed il significato dell’essere un volontario, tanto da farle crescere all’interno dei locali della Misericordia di Poggibonsi e loro, come nelle migliori delle favole, si sono sempre sentite accolte, come in una grande famiglia.

Alessandro con una delle due figlie durante l’ultimo carnevale

Alessandro ha sempre avuto il pallino del volontariato e fin da piccolo ha sentito dentro di sé la volontà di fare qualcosa per gli altri, percependo il desiderio di mettersi a disposizione del prossimo. Un giorno, grazie ad un amico che già impiegava il suo tempo libero nella Misericordia, ha sentito che era arrivato il suo momento e ha così dato il via al suo percorso.

Siamo nel 1998 ed Alessandro inizia dapprima facendo il corso base primo livello per poi passare al secondo livello per le emergenze. Ci racconta che non si è mai tirato indietro di fronte all’impegno preso con l’Associazione, prestando servizio in Ambulanza, Protezione Civile e divenendo consigliere di Siena Soccorso, la realtà che su Siena coordina le attività di trasporto sanitario e protezione civile; il suo impegno è andato sempre crescendo nel tempo, unitamente alle soddisfazioni ricevute.

Ed è proprio in questo ambiente che Alessandro conosce quella che è attualmente sua moglie, volontaria anche lei della Misericordia. Dall’unione nascono Letizia e Agata (15 e 13 anni) che sono letteralmente cresciute all’interno dell’Associazione visto che spesso i genitori si trovavano ad essere impiegati negli stessi orari. Per le due ragazze era così “normale” passare le giornate o le serate in quei locali – anche a guardare la TV mentre mamma e babbo facevano il turno – che durante la Pandemia hanno sofferto moltissimo il distacco dall’Associazione e la routine pressoché quotidiana insieme al gruppo dei volontari, quasi come se mancasse loro parte della famiglia.

Alessandro e la moglie in occasione dei suoi 30 anni di servizio

La figura del babbo, un eroe per le ragazze, è sempre stata in loro molto presente come un grande modello da seguire e di cui essere orgogliose; sentimento che esprimono tuttora anche a scuola quando, durante le ore di educazione civica in cui si parla di servizio civile o argomenti inerenti alle prime forme di soccorso, le figlie lo citano come esempio davanti tutte le compagne, fiere del loro uomo di casa!

Alessandro all’interno della Misericordia ha anche creato un gruppo di lavoro mirato alla comunicazione efficace, differenziando i vari lettori; “è inutile che si pretenda di parlare ai giovani su Facebook quando i giovani prediligono social come tik tok o altri. Bisogna fare arrivare i messaggi dell’associazione a tutte le fasce di età sfruttando tutti i canali disponibili e usufruendo degli strumenti giusti con il linguaggio mirato all’utenza”.

Ho fortemente voluto diversificare le modalità di comunicazione sperando che le iniziative organizzate dall’associazione arrivino anche a fasce di età più giovani, vista – purtroppo –  la carenza di personale e soprattutto di ragazzi”.

Confidiamo anche noi in questo bel progetto di Alessandro e rinnoviamo i complimenti ed auguri per una strepitosa Festa del Papà!

Stefania Ingino

Massimo volontario Pubblica Assistenza con uno dei suoi figli

“Io babbo di 3 figli: siamo 4 volontari della Pubblica Assistenza”

Per me è quasi un atto dovuto fare del bene…  fa parte della mia coscienza“. Incontriamo Massimo che anche oggi, fedele all’impegno preso come volontario allo stadio, ci racconta la sua storia e lo straordinario risultato regalatogli dai suoi tre figli. Un  papà speciale al quale vanno i nostri auguri

Lui è Massimo, 63 anni, tecnico di impianti telefonici per una ditta di Siena, che da anni dedica il suo tempo libero indossando orgogliosamente i panni del volontario presso la Pubblica Assistenza di Siena. Tutto accade per caso, quando nel 1988 sposa sua moglie Monica (venuta purtroppo a mancare tre anni fa) ed insieme vanno a vivere in un appartamento in Viale Mazzini proprio dove l’Associazione stava trasferendo i suoi locali.

Massimo con il figlio Paolo, anche lui volontario della Pubblica Assistenza, al Palio

Mi è sembrato naturale dare una mano anche durante il trasloco”, ci racconta Massimo “visto che eravamo così vicini”. Da questo gesto già si intravedeva un’indole di aiuto e solidarietà.

Inizia a prendere la certificazione del primo livello e poi, qualche anno dopo, consegue anche il secondo livello di soccorritore. Massimo ci racconta che è sempre stato pronto a tutte le tipologie di bisogni: “anche se c’era da spazzare un piazzale, io c’ero ed ero sempre pronto a tutto, senza mai tirarmi indietro”.

Dal matrimonio nascono tre figli Paolo, Francesca e Fabio. I ragazzi, ormai grandi, sono cresciuti giocando a pallone nel piazzale della Pubblica Assistenza respirando quotidianamente aria di volontariato sia fuori e sia dentro casa, visto che anche la moglie di Massimo prestava servizio nell’Associazione.

I genitori, d’altra parte, si impegnavano a manifestare la loro solidarietà verso la realtà del volontariato parlandone con naturalezza in famiglia; in casa preferivano affrontare tipologie di discorsi mirati al sociale piuttosto che parlare di cose futili e superficiali. Massimo ci racconta di non essere mai stata una persona che frequentava bar  ma piuttosto di sentire come una spinta proveniente dal cuore finalizzata ad aiutare gli altri… “per me è quasi un atto dovuto fare del bene” dice con estrema genuinità.

E sarà per questa sua predisposizione al prossimo e per aver reso i suoi figli sempre partecipi (insieme alla moglie) delle sue iniziative nel sociale, che tutti e tre i suoi ragazzi sono diventati a loro volta, volontari della Pubblica Assistenza, iniziando dapprima col Servizio Civile e continuando dopo in maniera costante, dedicando il loro tempo libero alle attività dell’Associazione. Per i tre ragazzi il loro babbo è certamente stato un esempio di vita, tanto da seguirne le orme e riempirli di fierezza.

Massimo e il figlio Paolo

Un uomo esemplare Massimo, ma anche un babbo orgoglioso di un risultato così straordinario da meritare i complimenti di tutta la redazione di sienasociale.it che gli augura di celebrare una meravigliosa Festa del Papà.

Stefania Ingino

Grido d’allarme dalla Misericordia di Abbadia San Salvatore

Condividiamo un importante messaggio e grido di allarme della Misericordia di Abbadia San Salvatore, la quale invita la popolazione a sostenerla, dato l’enorme servizio che l’associazione da sempre presta per tutti i cittadini
 
SOSPENSIONE DEI SERVIZI  AMBULANZA NOTTURNA
 
La Confraternita della Misericordia di Abbadia San Salvatore (SI) è l’unica dell’Amiata senese che svolge, per conto dell’AUSL Toscana Sud Est, il servizio di Emergenza Urgenza H24 con la messa a disposizione di un secondo mezzo di reperibilità notturna a giorni alterni.
Mentre nelle ore diurne il servizio viene svolto anche con l’attività di altre associazioni, la notte solamente la Misericordia di Abbadia San Salvatore (SI) presta la sua opera di soccorso in tutti i paesi limitrofi dell’Unione dei Comuni Amiata Val d’Orcia. (Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Radicofani, Castiglione d’Orcia.)
Già da tempo la Misericordia di Abbadia San Salvatore (SI) ha segnalato nelle sedi opportune la grave difficoltà finanziaria che sta attraversando in relazione all’importante diminuzione dei viaggi ordinari che si sono praticamente azzerati.
Considerando che la Confraternita già in precedenza riusciva con fatica a sostenere i costi dell’Emergenza-Urgenza, anche a causa della diminuita presenza di volontari, con la mancanza della risorsa economica dei trasporti ordinari non è più in grado di sostenere il servizio Emergenza nelle 24 ore.
Già dal 2021 si sono avute progressive perdite di bilancio e dal monitoraggio dell’anno 2023 si evidenzia una perdita finanziaria di circa Euro 120.000, cifra insostenibile per l’Associazione.
In considerazione di quanto sopra esposto informiamo la popolazione che, a far data dal 1° Aprile 2023, la Confraternita è costretta ad interrompere il servizio notturno di soccorso.
Sarà garantito però, seppur con sforzi non indifferenti, il servizio di soccorso diurno dalle ore 8.00 alle ore 20.00.
Come conseguenza di quanto detto il personale dipendente sarà posto, a turnazione, in Fondo di Integrazione Salariale (F.I.S.)
In questo difficile momento invitiamo la popolazione a sostenerci.
“Chi aiuta la Misericordia aiuta se stesso”