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Monteroni d’Arbia, un incontro sulle manovre di disostruzione in età pediatrica

L’incontro, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza, sarà tenuto da istruttori qualificati ANPAS

Nell’ottica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, informazione della comunità e diffusione della cultura del soccorso, l’Associazione di Pubblica Assistenza Val d’Arbia promuove e organizza per mercoledì 5 aprile alle ore 21.00 presso la Scuola Comunale dell’Infanzia “Arcobaleno” di Ponte a Tressa un incontro con finalità di divulgazione delle manovre salvavita idonee per intervenire su soggetti in età pediatrica in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

La lezione prevede una spiegazione frontale e teorica illustrativa delle modalità e dei contesti di azione e la prova pratica attraverso le isole di lavoro con simulazione degli interventi su manichino. 

“Conoscere le manovre di disostruzione pediatrica – spiegano i referenti della commissione del trasporto sanitario della Pubblica Assistenza Val d’Arbia che hanno fortemente voluto questo incontro – è una competenza che tutti i genitori, i nonni e coloro che si occupano dei più piccoli dovrebbero avere, dal momento che saper agire con prontezza e lucidità può fare la differenza nella tutela di una vita.”

“Approfondiremo – ci spiegano i formatori – quali sono le manovre di disostruzione pediatrica distinguendole in base all’età del bambino e proveremo insieme come si eseguono. Spiegheremo quali azioni attuare in caso di soffocamento e quali sono, invece, gli atteggiamenti da evitare per mantenere la calma, intervenire tempestivamente e nel miglior modo possibile.”

Per informazioni è possibile contattare Enrico (348 8076716) e Cristina (349 2208568).

Emilia Di Gregorio

Protezione Civile: 17 nuovi operatori colonna mobile. Parola ai formatori

Il corso si è svolto il 18 e il 19 marzo presso la Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga

Weekend di formazione in zona Senese per 17 volontarie e volontari di Protezione Civile ANPAS provenienti dalle Pubbliche Assistenze della provincia di Siena e 2 formatori OCN che sono stati impegnati nel corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale (OCN).

La sicurezza, il sistema, la storia e il codice della Protezione Civile, i valori del movimento delle Pubbliche Assistenze, la comunicazione, la prevenzione del rischio, la salute e il benessere dei volontari: sono solo alcuni degli argomenti ai quali sono state dedicate le due giornate di lezione con modalità sempre diverse e innovative, dalle attività di team building per crescere e fare squadra ai momenti di confronto e condivisione.

Ogni corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale – racconta Anna Tani, formatrice OCN ANPAS – ha una sua storia: i discenti fanno la differenza, all’inizio dobbiamo imparare a conoscerci e prevale un po’ la diffidenza ma poi con il passare delle ore e, argomento dopo argomento, ci si scioglie ed a quel punto entriamo in sintonia. Il fine settimana appena trascorso in formazione è stato particolare: abbiamo avuto un’aula attenta e interessata, composta di volontarie e volontari che, pur con delle preoccupazioni nel come affrontare la parte emotiva dell’essere volontario di Protezione Civile, vogliono mettersi in gioco e venire a far parte della nostra squadra arancione carica di solidarietà. Personalmente ogni volta che termina un corso torno a casa con una bagaglio di emozioni più grande di quando sono partita, è sempre più quello che ricevo di quello che riesco a trasmettere.”

La formazione dei volontari ANPAS – ci spiega Mario Di Frangia, formatore OCN ANPAS – è un percorso partecipato, avviene tra pari perché noi siamo volontari come i discenti in aula ed è caratterizzata da una forte dimensione etica, il punto di incontro perfetto con le nostre volontarie e i nostri volontari per crescere e prepararci a lavorare insieme tanto nell’emergenza quanto nelle attività di prevenzione. Arriviamo in aula ognuno con la propria storia e il proprio bagaglio personale, ne usciamo più ricchi, consapevoli e uniti. Questo è molto bello.”

Presenti in aula, per salutare ed accogliere i nuovi Operatori di Colonna Mobile Nazionale, anche Salvino Gangi, responsabile regionale per la formazione di ANPAS, Paolo Leoncini, referente per Anpas Toscana per la Zona Senese, e i volontari del Coordinamento di Protezione Civile di Zona Senese.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Monteroni d’Arbia, volontari in servizio alle corse a pelo

Quattro equipaggi della Pubblica Assistenza Val d’Arbia  sono impegnati oggi a Monteroni d’Arbia presso l’ippodromo comunale in occasione del primo appuntamento di corse a pelo per la stagione 2023

Quattro equipaggi, due ambulanze, un totale di sedici volontari in servizio: sono questi i numeri dell’impegno della Pubblica Assistenza Val d’Arbia nell’ambito delle corse a pelo che si svolgono a Monteroni d’Arbia nella giornata di oggi, domenica 12 marzo, per il primo appuntamento della stagione 2023.

Sei le batterie, due la mattina a partire dalle 11.15 e quattro nel pomeriggio dalle 15.15, in occasione delle quali i volontari prestano servizio presso l’ippodromo comunale. Il secondo e ultimo appuntamento sarà invece domenica 12 aprile.

Ecco le foto.

Ecco da dove arrivano i volontari del Palio

Come trovare nuovi volontari? Il convegno

Alla ricerca di nuovi volontari. Come fare? Un convegno, in data 13 aprile, organizzato a Firenze dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscano) 

In occasione della prossima pubblicazione del Quaderno La differenza dei potenziali. Come cambia la propensione dei cittadini toscani al volontariato, Cesvot ha organizzato il convegno SENTIRSI PARTE. Il volontariato, dalla dimensione individuale a quella collettiva che affronterà il tema della mancanza di volontari nelle associazioni.

Questo argomento sta diventando cruciale, non solo per gli enti del terzo settore della nostra regione, ma per la tenuta e la salute dell’intera società.

L’iniziativa vedrà la partecipazione di esponenti del mondo della ricerca e del terzo settore e si svolgerà giovedì 13 aprile a Firenze presso Auditorium Innovation Center.

Sentiamo forte la responsabilità di approfondire, di capire, di sostenere gli enti e di valorizzare i cittadini disponibili. E lo vogliamo fare insieme” fanno sapere dal Cesvot

Il convegno è aperto a tutti. Per partecipare si prega di effettuare l’iscrizione compilando l’apposito modulo disponibile, previa registrazione all’area riservata MyCesvot a questo link

“Hanno reso grande Siena”: 500 volontari delle Strade Bianche

Uno dei coordinatori del volontariato per questo evento, Massimo Becacci, ha scritto a Sienasociale.it

Nonostante la stanchezza, tutto l’orgoglio per un impegno che non ha uguali.

Strade Bianche, Strade Bianche Women Elite, Gran Fondo e Medio Fondo Strade Bianche: sabato 4 e domenica 5 marzo Siena è stata “invasa” da quasi 7.000 ciclisti, tra professionisti e (tanti) amatori che si sono messi in gioco sulle leggendarie sterrate che molti nel mondo sportivo ci invidiamo, ma che tantissimi adorano.

A vigilare sulla sicurezza di questi sportivi il fondamentale apporto delle associazioni del territorio attraversato: oltre 30 realtà per quasi 500 operatori nei due giorni di gare. Alla guida di così tanti volenterosi, la Sport Angels (associazione sportiva attiva ufficialmente dal 2020 ma guidata da storici volontari della provincia di Siena, come Giovanni Antonio Sanna, coadiuvati da alcuni validi e fidati collaboratori) che hanno raccolto la fiducia di importanti organizzazioni del gruppo RCS/Gazzetta dello Sport (ma non solo, e non solo nel senese), e che raggruppano e organizzano tutte le anime di questo grande mondo di persone che dedicano parte del loro tempo alle loro comunità.

Alla fine i complimenti della Questura (ma anche delle Organizzazioni e di tanti cittadini, automobilisti e atleti) arrivano per tutti, e nonostante la fatica, un altro grande evento ha reso grande Siena e i suoi volontari e volontarie.

Massimo Becacci (Volontario coordinatore)

(Nella foto Massimo Becacci insieme ad un volontario)

Terremoto: siamo sicuri d’esse sicuri?

L’incontro è in programma per oggi, mercoledì 1 marzo alle ore 16.30, presso il centro socio-culturale “La lunga gioventù APS” in via dei Pispini n. 162 a Siena

Sappiamo come comportarci se viene a trovarci un ospite indesiderato come il terremoto? È la questione al centro dell’incontro voluto da Pierluigi Brogi, referente delle attività culturali del centro socio-culturale “La lunga gioventù APS“, insieme con i volontari comunicatori di “Io non rischio – Siena” per confrontarsi sul tema della sicurezza e condividere le buone pratiche di protezione civile relativamente al rischio sismico. 

Promuoviamo molti incontri – ci racconta Pierluigi Brogidedicati alla sicurezza in casa, un ambiente certo intimo e familiare ma non esente dai pericoli e da situazioni che possono metterci in difficoltà. Il recente sciame sismico ha messo in moto il bisogno approfondire quelle che sono le buone pratiche di protezione civile per proteggere sé stessi e gli altri. La sinergia con il mondo del volontariato per questi incontri è preziosissima: gli anziani dei nostri centri vivono la città nella sua dimensione più umana, ne conoscono la storia e ne custodiscono la memoria. Speriamo che questo possa essere solo l’inizio di un percorso condiviso proficuo.”

Questa edizione ridimensionata – spiegano i referenti di “Io non rischio – Siena” – della nostra ‘piazza’ dedicata alle buone pratiche di protezione civile risponde alla necessità di essere informati e consapevoli sui rischi naturali del territorio. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno spaventato ma hanno portato ad una rinnovata attenzione su questi temi e i volontari comunicatori si son fatti trovare pronti per fare la propria parte.”

Emilia Di Gregorio

Da volontario a conduttore per raccontare la protezione civile

“Mi chiamo Duccio, ho 51 anni e nella vita non faccio il conduttore”. Chi lo avrebbe mai detto che un volontario si sarebbe presentato così incontrando le ragazze e i ragazzi per raccontare il mondo della protezione civile? 

È accaduto alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia, dove i volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno ideato il format “I soliti resilienti” ispirato al noto game-show televisivo e destinato agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Renato Fucini di Monteroni d’Arbia per raccontare la storia e le attività di protezione civile.

Proprio come in TV, gli studenti – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbiadevono abbinare le identità ai volontari/ignoti. Ognuno di noi ha una propria identità, data dalle proprie esperienze personali e professionali, e tre indizi di una storia da raccontare per l’operato che da volontari di protezione civile svolgiamo in tempo di pace e nelle emergenze. Questo ci serve per dire ai giovani che qualsiasi sia l’età, qualunque sia l’esperienza e il bagaglio di vita che ognuno di noi porta con sé, nel volontariato di protezione civile e nel mondo del volontariato in generale ognuno può fare la propria parte e solo insieme si possono fare grandi cose.

A dettare i tempi del gioco e soprattutto a incalzare e incuriosire gli studenti ma anche gli insegnanti ci pensa Duccio, conduttore di eccezione, con tanto di papillon e giacca con le paillettes, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa “missione” così inusuale.

Sono volontario di protezione civile – ci racconta – dal 2009. Ne avevo sentito parlare da alcuni amici e decisi di mettermi in gioco, poi col tempo mi ha veramente coinvolto. Ho partecipato alla formazione e a diverse esercitazioni con le associazioni che fanno protezione civile in Anpas Zona Senese, oltre che a varie missioni in tutta la regione. Ricordo che, tra le prime missioni, sono stato all’isola d’Elba per l’emergenza legata all’alluvione del 2011. Furono tre giorni intensi, passati quasi senza dormire, ci fermammo veramente poche ore. Ci sentivamo molto utili e la gente ci ringraziava di continuo. Eravamo degli angeli per loro.

Avresti mai immaginato di dover vestire i panni di conduttore per raccontare il mondo del volontariato di protezione civile?

Ho sempre creduto in questa associazione – spiega – per tutto ciò che facciamo, ogni giorno. Col tempo sono diventato parte integrante del gruppo di protezione civile e, oltre alle missioni in caso di emergenza, sono iniziati i vari progetti di prevenzione e informazione alla popolazione nei quali crediamo tanto, è stato naturale voler puntare sulla scuola. Il progetto mi è subito piaciuto, sin dalla prima idea di fare questo gioco per raccontare ai ragazzi la protezione civile. Esserne il conduttore non l’avrei mai pensato, qualcuno mi paragona al vero conduttore del programma ma non è così facile perché c’è da tirare le fila, tenere alta l’attenzione, stimolare la curiosità. Abbiamo strutturato un copione, ci siamo divertiti a scrivere gli indizi e a fare le prove con la musica, ed è stato un grande successo perché ci è stato richiesto di replicare più volte. Le ragazze e i ragazzi si sentono coinvolti in maniera diretta e ascoltano tutto ciò che raccontiamo, si confrontano per indovinare, fanno molte domande e non si annoiano. Secondo me ne restano anche un pò affascinati dall’emozione di alcune esperienze e dall’amore che ci mettiamo. È bello perché non c’è distanza tra chi racconta e chi ascolta. La lezione si costruisce insieme, è il risultato sempre nuovo, sempre diverso, un’opera unica a cura di tutti, studenti compresi.

Cosa lascia questa “missione” a te e agli studenti?

Il gioco – conclude – cattura l’attenzione ma la lezione che speriamo di trasmettere è quella sull’importanza di fare squadra. Nei nostri incontri informativi siamo soliti dire che la protezione civile è come una grande orchestra dove tutti gli strumenti suonano insieme perché la voce di ognuno possa essere la voce di tutti. Questa missione così speciale mi lascia tante cose: la sicurezza in quello che faccio, innanzitutto, e la consapevolezza che in protezione civile veramente chiunque può fare la sua parte, anche se non si crede di essere portati a fare certe cose si impara e si cresce insieme, facendo formazione e testando di continuo la nostra preparazione, e poi si può trovare una grande famiglia con la quale è bello raccontare un po’ di strada fatta insieme, divertendosi e coltivando la speranza di aver piantato un piccolo seme che, grazie ai cittadini del domani, avrà radici forti e ali per volare.

Emilia Di Gregorio 

Servizio Civile alla Croce Verde di Chianciano: amicizia e volontariato

I volontari in Servizio Civile alla Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano Terme raccontano la loro esperienza: c’è tempo fino al 20 febbraio per partecipare al nuovo bando

Hai tra i diciotto e i ventotto anni e sei curiosa o curioso di saperne di più sul Servizio Civile Universale? Chi meglio di noi può raccontartelo!

Siamo i ragazzi in servizio presso la Pubblica Assistenza Croce Verde di Chianciano e, sebbene questi mesi siano passati in fretta, possiamo dire che ci hanno messo alla prova e ci hanno fatto crescere. Il percorso di formazione che abbiamo svolto appena entrati in servizio non ci ha preparato soltanto per la nostra attività di volontari soccorritori ma ci ha dato una nuova consapevolezza e potrà sempre esserci utile nella vita quotidiana di tutti i giorni. Ogni giorno siamo impegnati con i servizi ordinari, i trasporti sociali per disabili e anziani e alcuni di noi sono impegnati anche nei servizi di emergenza sul territorio dando così un grande aiuto all’associazione e alla collettività.

Il Servizio Civile Universale ci impegna cinque ore al giorno per cinque giorni a settimana, con assoluta flessibilità di orario, tanto da permetterci di svolgere altre attività, infatti alcuni di noi frequentano anche l’università. Non è un vero e proprio lavoro ma ci permette di soddisfare le nostre esigenze economiche grazie ad un assegno mensile di € 444,30 corrisposto dal Dipartimento delle Politiche Giovanili. La durata del Servizio Civile Universale è di dodici mesi e per chi completa l’intero percorso può vedere riconosciuti i crediti formativi sia per la scuola che per il lavoro.

Ma a parte i dettagli tecnici, il Servizio Civile Universale è molto di più: per noi vuol dire divertimento e anche rapporti di amicizia nati in associazione che continuano anche nella vita quotidiana tra noi ragazzi e con i volontari stessi che ci hanno accolto e accompagnato in questo percorso. Siamo contenti e soddisfatti della nostra scelta e di tutto ciò che ci ha dato. Se vuoi provare anche tu, vieni a trovarci in associazione in via della Pace n. 65 a Chianciano Terme oppure contattaci e troverai la risposta a tutte le tue curiosità oltre che un aiuto e il supporto per compilare la tua candidatura entro la scadenza del 20 febbraio!

Per informazioni sul bando e sui progetti attivi www.anpas.org/bando-scu.html

Emilia Di Gregorio 

“Mio fratello è vivo grazie al mio essere volontaria”

Cristina, volontaria Anpas, nella giornata in cui si celebra l’amore condivide la sua vicenda personale ed un invito. L’amore tra fratelli e la formazione sanitaria che salva una vita”. Ecco la sua storia, ecco la storia di “un’innamorata d’arancio”

Quella che sto per raccontarvi non è una semplice storia d’amore, ma è molto di più.

Sono passati un po’ di anni da quando, in una sera qualunque, riaccompagnando a casa mia mamma, il babbo dalla finestra mi ha detto: “Sali, mi sa che tuo fratello non sta bene“. A casa mia c’è un po’ questa cosa che se qualcuno in famiglia sta male chiama me: come se facessi il dottore di mestiere. Quindi quella sera son salita in casa, dove ho trovato mio fratello seduto sul letto: un ragazzone di poco più di trent’anni, grande e grosso il doppio di me, che non riusciva a stare dritto. Lì mi sono resa conto che sapevo cosa fare e ho cominciato a dirgli: “Stringimi la mano, alza il braccio, guardami negli occhi“. Lui, però, non ci riusciva. E io, anche se nella vita faccio l’insegnante, sapevo che non andava bene, che non era soltanto stanco come diceva. Lo sapevo perché io nella vita, oltre ad essere una maestra, sono una volontaria.

Nei giorni scorsi il mio babbo, ricordando quel giorno, mi ha detto: “Tuo fratello è vivo grazie a te“. Sì, perché quel giorno lì mio fratello non era solo stanco, abbiamo avuto il pacchetto completo: chiamata al 118, ambulanza a sirene spiegate, volontari ripartiti in codice 3, la paura che ti blocca il respiro e il sollievo di tirare il fiato quando alla fine tutto si risolve.

C’è un errore, però, nelle parole del mio babbo: mio fratello è vivo non grazie a me ma grazie al mio essere volontaria. Non ho fatto miracoli ma sapevo cosa fare, cosa chiedere, a cosa stare attenta.

Per questo dovreste venire a trovarci nelle Pubbliche Assistenze e seguire un corso di primo soccorso: magari non salirete mai in nessuna ambulanza ma potrebbe servirvi per salvare la vita a qualcuno che amate. E oggi, che si festeggia l’amore, fate la differenza: prendetevi qualche minuto per pensarci, cercate l’associazione più vicina a voi, chiamatela e informatevi sui corsi di formazione in partenza. Ad accogliervi troverete delle grandi famiglie e, sono certa, che… vi innamorerete d’arancio anche voi!

Volontari e Carnevale: inviateci le vostre foto

I volontari sono impegnati, in questo periodo, anche nei vari eventi legati al Carnevale. Sostegno sanitario ma non solo. Per dare la giusta visibilità a questo impegno, la redazione di Sienasociale.it attende le foto. Via WhatsApp 3336353249

Apprendiamo da Facebook, per esempio, che la Misericordia di Poggibonsi sarà impegnata per il “Carnevale dei Rioni”. Intanto, i più giovani hanno iniziato a festeggiare.

CarnivalParty “. Sabato il nostro gruppo giovanile GeMMe ha organizzato una divertente festa in maschera aperta ai volontari di ogni età. Un ottimo buffet preparato da Gianluca e il suo staff, seguito da giochi, balli, tanto divertimento e sana voglia di stare insieme e fare baldoria.
L’altro lato bello di fare volontariato, oltre al “servizio”.

Vi aspettiamo Sabato 18 (in piazza Rosselli) al Carnevale dei Rioni di Poggibonsi con il Truccabimbi e altre sorprese.
Non potete mancare!!!

Foto di Gianclaudio Leone tratta da Facebook