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Sara scrive a Noemi: “mia splendida figlia, soccorritrice, essere meraviglioso”

Rubiamo” alle pagine di Facebook una piccola storia di volontariato: quelle che ti fanno iniziare bene la settimana. Non sono storie da migliaia di lettori: lo sappiamo bene.  Appartengono pero’  “all’arcobaleno di vicende umane” che, per il nostro giornale, fanno la differenza. Sempre.

Sara Giannini, al vertice di Pubblica Assistenza di Siena, scrive: “E poi ci sei tu, mia splendida figlia, soccorritrice, essere meraviglioso. Ci sei tu accanto a me anche quando sbaglio…anche quando dovrei ricordami che sei una donna. Ci sei tu che mi hai donato la ragione di vita. Sei splendente, in ogni tua parte. In ogni tuo istante”.

Noemi Peccetti, nella foto (la figlia), forse ancora non ha letto. Per ora, a chi scrive nei commenti “ti assomiglia“,  Sara (la mamma) risponde così: “speriamo che lei sia felice di saperlo“.

Magie del volontariato. Un abbraccio a Sara e Noemi.

Giuseppe Saponaro

“Non ci siamo mai domandati perché sia successo proprio a noi”: la memoria di Matteo e’ altruismo

Questa è stata un’intervista tra le più toccanti finora realizzata, sebbene Maurizia ed Egidio Patrizi abbiano fatto di tutto per mettermi a mio agio e non farmi sentire “di troppo” nel loro dolore immenso. Matteo, loro figlio, se ne è andato il 7 dicembre del 2021 a causa di un incidente stradale, a soli 32 anni. Un incidente anomalo ma probabilmente predestinato – per chi crede nel destino – poiché tante coincidenze e tanti fatti accaduti prima e dopo, non avrebbero altrimenti un senso logico e razionale.

 

Non ci siamo mai domandati perché sia successo proprio a noi” mi raccontano i genitori “e non abbiamo mai inveito contro nessuno, nonostante avremmo legittimamente avuto la facoltà di farlo; probabilmente doveva andare così… il caso non esiste ed abbiamo accolto questo immenso vuoto, riempiendolo di insegnamenti e trasformandolo in una seconda vita; siamo sicuri che Matteo ci stia guidando e ci stia dando la forza di andare avanti. E sarà fiero e felice di ciò che stiamo costruendo”.

Dopo la sua morte e per volere dei genitori, nasce l’associazione benefica a lui dedicata con lo scopo di donare più attenzione al prossimo. Costituita nell’ottobre del 2022 l’associazione si è subito attivata individuando realtà e persone direttamente impegnate nel sociale grazie al supporto e all’affiancamento del prof. Mauro Barsi del Progetto Agata Smeralda Odv, già presente nel mondo del sociale da ben trentun anni.

Da allora sono già stati fatti dei grossi e concreti interventi come l’aiuto e il sostegno al terribile terremoto in Turchia, donazioni al Progetto La Fonte di Sesto Fiorentino per l’acquisto di un forno a bassa temperatura ed un frigorifero, supporto a progetti educativi e professionali rivolti anche a persone con disagi psicofisici, collaborazione con altre associazioni del territorio.

Il prossimo evento sarà nei giorni 4 e 5 maggio, in collaborazione con la scuola di Scienze Aziendali e Tecnologiche Industriali “Piero Baldesi” di Firenze che Matteo aveva frequentato. Il progetto vedrà coinvolti gli studenti dell’Istituto, chiamati a presentare un piano di lavoro concreto, atto a risolvere problematiche giovanili quali la dipendenza da sostanze, la dipendenza da Internet, l’abbandono scolastico, il bullismo ed i disturbi alimentari. Maurizia ed Egidio metteranno a disposizione una borsa di studio intitolata al figlio Matteo, che verrà donata al gruppo più meritevole.

 

Matteo era un ragazzo affabile, accogliente, che insegnava a vedere gli accadimenti sotto altri punti di vista e ascoltava tutti senza mai esprimere giudizi; era una persona riservata e noi stessi abbiamo scoperto la qualità di ascolto di nostro figlio dopo la sua scomparsa; i suoi amici, tuttora, rimpiangono la meravigliosa persona che era e le qualità di cui era ricco”. Gli stessi amici che fin da subito si sono stretti intorno al dolore dei genitori supportandoli sia a livello emotivo e sia a livello pratico quando hanno saputo della nascita dell’associazione. “Per noi sono preziosi, oltre che per ricordare il nostro unico figlio, anche per portare avanti le nostre iniziative usando un linguaggio giovane, mirato ai giovani; pensi che mi sono iscritto sui social ed ho imparato ad usare Facebook – mi racconta Egidio sorridente – cosa che non avrei mai pensato di poter fare!”.

I genitori di Matteo tengono a precisare che la nascita dell’associazione mira ad aiutare realtà concrete, collaborando con le istituzioni sociosanitarie che ritengono meritevoli, evitando volutamente quegli enti benefici che per loro natura hanno sovrastrutture ingombranti e farraginose.

 

“Trasformare il dolore in opportunità e gioia per gli altri” è il motto dell’associazione Matteo Patrizi. Un insegnamento caro e prezioso che porteremo con noi. Nel frattempo, Egidio è dovuto uscire per un appuntamento, quindi concludo la chiacchierata ringraziando infinitamente Maurizia per avermi accolta, aprendomi la porta di casa (anche se solo telefonicamente) ma soprattutto il cuore.

Ciao Matteo, ovunque tu sia… E sii fiero dei tuoi genitori!

Per ulteriori informazioni: info@associazionematteopatrizi.it

Stefania Ingino

Arturo Pratelli quando sono vinco

Associazione Arturo Pratelli: preziosa memoria di un figlio tifoso Robur

Sabato 6 maggio, dalle 20 alle 18, il tesseramento 2023 per l’associazione Arturo Pratelli. Tutti presenti al banchino di via Pianigiani

L’associazione Arturo Pratelli non e’ un sodalizio comune, ha qualcosa di speciale. Sicuramente la grande forza di un padre (Vincenzo) che, per amore di un figlio strappato alla vita troppo presto, decide di trasformare il dolore in ricordo e la nostalgia in solidarieta’.

Ma non e’ tutto. Dietro l’associazione c’e’ il popolo della Robur: quello bianconero che, ad ogni partita casalinga, non smette di scandire forte nell’aria quel nome “Arturo Pratelli”. Che si vinca o che si perda, il cuore del ragazzo batte proprio lì tra tanti cuori della curva.

Ho avuto la fortuna e il privilegio di conoscere Vincenzo Pratelli nell’ambito del torneo di calcio solidale “QUAndo aiuto VIncO” in memoria di un altro grande tifoso del Siena, Francesco Cairola, e a sostegno di QuaViO odv associazione di volontariato senese che si occupa di malati oncologici e loro famiglie nell’ultimo ma fondamentale tratto della vita. Ho apprezzato l’impegno disinteressato, il desiderio di fare del bene, la voglia di sostenere i fragili. Per tutto questo sono convinto che la “missione” di Vincenzo nel ricordare, in questo modo, Arturo sia lodevole e portatrice di un messaggio dirompente: il lutto puo’ trasformarsi in qualcosa di prezioso. 

Perche’ Arturo era prezioso:  figlio, amico, tifoso e ricordarlo onora la memoria e fa sentire quel padre meno solo.

(nella foto tifosi Robur durante l’evento “QUAndo aiuto VIncO” del novembre 2022)

Il piccolo Mario e la sindrome CHOPS: una storia di coraggio e di speranza

Quella del piccolo Mario è una storia di luce che ha bisogno di alimentarsi della speranza di tutti. La condividono con noi mamma Manuela e papà Gianni, che a maggio saranno a Siena, alla Certosa di Pontignano, per portare la loro testimonianza in occasione di una Conferenza Internazionale 

Una madre sente dentro di sé che qualcosa non va e trova sempre dentro di sé la forza per andare avanti”  – così risponde, ad un certo punto della nostra conversazione telefonica, Manuela Mallamaci, la mamma del piccolo Mario, il bambino di due anni, affetto dalla sindrome CHOPS, una malattia genetica rara. 

Mario, padovano con sangue reggino (per parte di mamma) e sangue casertano (per parte di papà) ha due anni ed ha già subito 2 interventi al cuore, il primo a 6 mesi e il secondo a 18 mesi. 

Oggi deve utilizzare l’ossigeno quando dorme, in situazioni normali, se si ammala, invece, è costretto ad utilizzarlo per tutto il giorno. 

In letteratura medica sono riportati 13 casi: “ad oggi forse siamo 30 in tutto il mondo e la rete che si è costituita fra le famiglie è, oltre alla medicina e alla scienza, un ampio e forte stimolo per andare avanti e per trovare strade alla cura e progetti per la speranza di una vita migliore“.

La voce della mamma di Mario è la voce di una giovane donna, sicuramente custode di una sofferenza grande, ma anche portatrice di coraggio e speranza. “Io e mio marito Gianni, dinanzi alla diagnosi CHOPS, avremmo potuto chiuderci dentro il nostro dolore oppure trasformarlo in speranza ed impegno. Abbiamo scelto di lottare per la vita di Mario, non potevamo arrenderci“- dice sicura Manuela – “mio figlio gridava ‘la sua storia’ e noi l’abbiamo ascoltato.

Raggiungo Manuela e Gianni al telefono, mentre sono in macchina, di ritorno da Palermo, dove Manuela lavora come ricercatrice, verso Reggio Calabria, e la telefonata si interrompe più volte perché ci sono le gallerie, perché a tratti la linea è incerta, ma c’è qualcosa che tiene insieme i fili della comunicazione, la forza del racconto e l’accoglienza dell’ascolto. 

E sono proprio la forza del racconto e la speranza dell’ascolto che spingono, da subito, i genitori di Mario a condividere la loro storia; una condivisione costruttiva che ha un obiettivo concreto ed importante, raccogliere fondi per un Progetto di Ricerca Farmaceutica e la speranza di una cura per Mario e per tutti quei bambini affetti dalla sindrome CHOPS

Per tutti quei bambini che pur non parlando o non camminando o respirando a fatica trasmettono attraverso il loro sorriso una straordinaria voglia di vivere! 

Mario ha un sorriso bellissimo, che fa luce” – sofferma la voce, Manuela, in modo pacato ma sicuro – “noi speriamo che riesca a parlare e a camminare, magari non in modo perfetto – ma che possa farlo. Piano, piano, con i suoi tempi, saremo al suo fianco.>>

Quel fa luce è la chiave di tanto coraggio, di tanta tenacia, di tanta forza! Lo capisco subito e, in realtà, lo avevo compreso dall’inizio della nostra conversazione.

Il nostro messaggio è molto più ampio, al di là della malattia genetica, e riguarda la necessità e l’urgenza di cambiare l’approccio alla malattia in sé, di trasformare la paura, la sofferenza, lo smarrimento in partecipazione attiva, in impegno per la ricerca medica perché nella scienza e nella medicina risiede la speranza.

Manuela Mallamaci e Giovanni Zampella, i genitori di Mario, saranno a Siena, alla Certosa di Pontignano, in occasione di una Conferenza Internazionale “Disorders of Chromatin and Transcriptional Regulation: Cohesin & Beyond” (13-15 maggio 2023) per portare la loro testimonianza. 

Grazie alla mamma della prima giovane a cui è stata diagnosticata, nel 2015, la sindrome CHOPS, Manuela e Gianni hanno scoperto RareBase, la compagnia californiana che porta avanti la ricerca farmacologica per limitare gli effetti della CHOPS. 

Per contribuire in modo concreto alla ricerca, i genitori di Mario hanno avviato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFoundMe. Questo il link per potere partecipare alla donazione: clicca qui.

La solidarietà ricevuta finora è la risposta e la prova che la condivisione social ma anche il passaparola sono la giusta chiave per fare strada insieme, e non sentirsi soli – sottolinea Manuelae i fondi raccolti saranno destinati all’individuazione del farmaco per rimuovere o almeno attenuare i sintomi che limitano la quotidianità di tutti i giorni per i bambini con CHOPS.

Concludiamo la nostra telefonata con la certezza che faremo un po’ di strada insieme per quel sorriso che fa luce e che ha illuminato tutti coloro che hanno raggiunto Mario, mamma Manuela e papà Gianni in questa campagna di solidarietà. Dal Sud al Nord. Dal Nord al Sud.

Ergo, fai anche tu la tua donazione cliccando sul link qui.

Fai luce!

Filomena Cataldo

Caritas Siena - Foto tratta da pagina ufficiale Facebook

Oratorio Salesiano La Magione: raccolta di emergenza per i pakistani

Presso l’Oratorio Salesiano La Magione a Siena è stata organizzata una raccolta di emergenza: c’è urgente bisogno di biancheria da uomo per giovani pakistani richiedenti asilo. Possiamo donare magliette a manica lunga e corta, pantaloni, scarpe, ciabatte e tanto altro. Sono necessari anche farmaci da banco come antistaminici, antidolorifici etc.

È importante recapitare quanto richiesto da oggi 20 a domenica 23 aprile, dalle 17 alle 19.

Aiutare il prossimo è un gesto lodevole e partecipare è segno di solidarietà.

Stefania Ingino

“Esplorare me stessa”: grazie a QuaViO

QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia), insieme a Eugenio Roberto Giommi, psicologo psicoterapeuta corporeo e Isabella Turino, Trainer Metodo Feldenkreis , ha organizzato  “Autoritratto” un seminario dedicato alla percezione di emozioni e sensazioni e all’osservazione del volto proprio e altrui attraverso micro movimenti. 12 i partecipanti: ecco la testimonianza di una di loro. 

“Io so come stai tu, perché so come mi sento io. Posso riconoscere le tue emozioni.”

Un’esperienza di consapevolezza per una buona relazione ecco l’essenza dell’iniziativa fortemente voluto da Vanna Galli, presidente di QuaViO odv.

Ringrazio Quavio per avermi dato la possibilità, questo fine settimana, di partecipare ad un seminario molto interessante ed istruttivo in cui ho avuto modo, attraverso l’Autoritratto, questo il titolo del corso, di esplorare me stessa. Essendo da poco volontaria Quavio tutto questo è stato utilissimo. Mi rendo conto che prendere consapevolezza e quindi conoscere i vari aspetti del nostro essere, è il primo passo necessario da fare, per poter avere il privilegio di stare, in maniera adeguata, accanto ad un malato fragile” questa la testimonianza di Sonia Rosini

Un momento del seminario

Un momento del seminario

Se sai quello che fai, puoi fare quello che vuoi (Moshe Feldenkrais)

Per saperne di più

www.quavio.org

Otaria la volontaria

Otaria la Volontaria alla scoperta della co-progettazione

In occasione del convegno di oggi, martedì 28 marzo, “Si-Sienasociale: esperienze di coprogettazione per la costruzione del welfare locale. Analisi e prospettive”, dalle 15 alle 18 presso il complesso del Santa Maria della Scala, sarà presentato il libro “Otaria la volontaria alla scoperta di Si-Sienasociale”, personaggio di fantasia nato dalla matita di Elisa Bigio e dalla penna creativa della scrittrice Elisa Mariotti.

L’idea del personaggio “Otaria la Volontaria” nasce da un’intuizione dei protagonisti del percorso della co-progettazione per dare voce alle volontarie e ai volontari che operano nel proprio piccolo per garantire assistenza, sostegno e servizi, attività culturali, sociali e ricreative.

Nella pubblicazione, Otaria guiderà il lettore alla scoperta del progetto SI-Sienasociale raccontando il mondo dell’impegno sociale ai più piccoli, che saranno i futuri cittadini del domani, alle famiglie e, perché no, a chiunque abbia voglia di lasciarsi stupire da una storia di altruismo e solidarietà.

“Otaria la Volontaria – spiega Giuseppe Saponaro, direttore e responsabile di Sienasociale.it – è una promessa che ho fatto: è il modo in cui il quotidiano che mi onoro di dirigere parla ai più piccoli di solidarietà e altruismo. Il mio ringraziamento va all’artista Elisa Bigio e alla scrittrice Elisa Mariotti che fanno vivere Otaria tra le pagine del giornale. Un doveroso ringraziamento va a tutta la squadra di volontari di Sienasociale.it ed ovviamente al nostro editore QuaViO OdV, realtà storica del terzo settore nonché organizzazione di volontariato che ha, da subito, creduto nel progetto editoriale.”

“Otaria è per me – spiega la scrittrice Elisa Mariotti – un modo semplice, buffo e divertente, che non significa ‘superficiale’, di parlare ai bambini (ma non solo!) di un mondo bello e articolato che però, troppo spesso diamo per scontato, quello del volontariato.”

“La spontaneità di Otaria – commenta Stefania Ingino, componente del social-team di Sienasociale.it – è la stessa dei bambini e con i suoi racconti che a volte trattano tematiche anche difficili è in grado di arrivare al cuore.”

“Otaria per me – spiega Cristina Rigacci, psicologa e psicoterapeuta nonché membro del social-team di Sienasociale.it – è vedere la mia amica d’infanzia che mette a frutto le sue capacità a pro degli altri. In lei ci vedo molto di quella bambina curiosa e al contempo molto delicata per non dire timida. Invece, come psicologa che opera nel Terzo Settore, direi che è un qualcosa di magnifico perché da voce e immagine in un modo totalmente suo e creativo a certe realtà che altrimenti conosceremmo solo dalle parole spesso troppo complicate dei cosiddetti ‘esperti’. E’ un atto creativo e come tale non può che essere generativo e produttivo oltre che segno di grande intelligenza. In un personaggio come quello di Otaria, che è almeno per me l’esemplificazione più bella della complicità nel senso più genuino di questa parola, c’è l’investimento di Sienasociale.it, del suo direttore, che incontra la penna di Elisa Mariotti e l’arte di Elisa Bigio. E’ la storia di un incontro, un gioco di squadra e di sinergie che sappiamo essere l’unico modo che porta ai veri successi.”

“Otaria la Volontaria – spiega Emilia Di Gregorio, curatrice editoriale dell’opera – è stata sin da subito un’idea di quelle che promettono di riempirti gli occhi e il cuore  di meraviglia. Per Sienasociale.it segna, ogni domenica, l’appuntamento più atteso e creativo dedicato ai bambini e a chiunque abbia voglia di lasciarsi stupire dal bene che genera bene.”

Il volume, edito da Joyprint, si impreziosisce della prefazione del sindaco di Siena, Luigi De Mossi, e di Francesca Apolloni, assessore sanità e sociale del Comune di Siena, oltre che dei contributi di Emanuele Gambini, coordinatore generale SI-Sienasociale, e dei referenti dei tavoli della co-progettazione, Grazia Ragazzoni (Pubblica Assistenza di Siena), Fabio Lusini (Direttore Tecnico dell’Associazione Siena Soccorso) e Martina Giunti (referente di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione di Siena), nonché dell’intervento di Giuseppe Saponaro, direttore responsabile di Sienasociale.it, di Emilia Di Gregorio, curatrice editoriale dell’opera, e dei componenti del social-team di Sienasociale.it .

8 marzo: il progetto “Noi ci mettiamo il cuore” compie un anno

Un anno fa le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia effettuavano la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse portadrenaggi alle donne operate di tumore al seno

L’idea era nata molto tempo prima ma il progetto ha spiccato il volo, dopo la brutale battuta di arresto a causa della pandemia, lo scorso 8 marzo 2022, quando le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia hanno potuto effettuare la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse per contenere i drenaggi realizzati per le donne operate di tumore al seno e in cura nella UOC Chirurgia Oncologica della mammella dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

Un momento della prima consegna avvenuta l’8 marzo 2022.

Un gesto di solidarietà scaturito dalla riflessione per cui ogni anno sempre più donne sono colpite da tumore al seno che, come conseguenza, porta all’esportazione della mammella. Circa il 25-30% delle donne operate subisce anche l’asportazione dei linfonodi ascellari con il conseguente svuotamento del cavo ascellare. Ciò comporta delle difficoltà a stare in posizione supina ed una riabilitazione particolare, oltre che l’uso di drenaggi che le donne devono portarsi dietro per alcuni giorni. L’idea di realizzare e donare alle pazienti questi supporti che possono essere molto utili aveva preso vita dal confronto con alcuni specialisti: il cuscino a forma di cuore, con la forma ergonomica e una soffice imbottitura, offre sostegno al braccio e diminuisce la pressione sulla zona operata, alleviando il dolore; mentre le borse portadrenaggi rendono più sopportabili i disagi post-operatori.

A distanza di un anno – spiegano Anna Tani ed Enza Terzuoli, referenti del progetto ‘Noi ci mettiamo il cuore‘ per la Pubblica Assistenza Val d’Arbiapossiamo tirare le somme e guardare con emozione e un pizzico di orgoglio i numeri importanti che abbiamo registrato. Le nostre volontarie hanno realizzato e donato 739 borse portadrenaggi e 75 cuori sotto-ascellari. Dal taglio delle stoffe alla cucitura al confezionamento, in ogni fase della lavorazione ci mettiamo il cuore e facciamo il pieno della gratitudine e del sostegno che, donazione dopo donazione, riceviamo dalle pazienti e da tutte le donne che supportano con il loro operato il nostro progetto e ci aiutano a portarlo avanti.

L’infopoint del progetto gestito dalle volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è attivo presso la sede sociale dell’associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia ogni primo e terzo venerdì del mese dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Emilia Di Gregorio

Festa della donna: un omaggio per tutte le donatrici di sangue

Nei giorni del 6, 7 e 8 marzo al Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena a tutte le donne che si recheranno a donare sarà consegnato un piccolo omaggio floreale offerto dalle associazioni dei donatori

L’iniziativa, intitolata “Chi dice donna dice dono“, è stata promossa congiuntamente da Fratres, Anpas, AVIS e Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade in occasione della giornata internazionale della donna e si propone di sensibilizzare all’importanza della donazione di sangue ed emocomponenti.

Locandina

La locandina dell’evento

Perchè è importante donare? Il sangue non può essere fabbricato ed è indispensabile per moltissime terapie e non solo nelle situazioni di emergenza. La donazione di sangue è un gesto anonimo e un impegno volontario, avviene in maniera gratuita e si compie in forma associata, perché le associazioni di donatori lavorano ogni giorno in sinergia con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento per il raggiungimento del fabbisogno locale, regionale e nazionale di emocomponenti ed emoderivati, ed organizzata, perché in un sistema sofisticato che deve funzionare ad ampio raggio sul nostro Paese essere organizzati vuol dire evitare sprechi e gestire in modo costruttivo ed efficiente ogni azione.

Chi può donare? È sufficiente essere di un’età compresa fra i 18 e i 70 anni, godere di buona salute e pesare più di 50 kg. Il colloquio e la visita medica con i professionisti sanitari del Centro Emotrasfusionale aiuteranno ad approfondire tutti gli aspetti legati alla idoneità alla donazione e volti a garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.

Come e dove donare? Le donazioni di sangue vengono effettuate al Centro Emotrasfusionale, lotto 1, piano 0 (area ex Pronto Soccorso). Il donatore deve portare con sé la tessera sanitaria e un documento di identità. Si può donare prenotando giorno e ora della prestazione (chiamando il n. tel. 0577 585076 dal lunedì al sabato, orario 10-13). Le associazioni di volontariato, attraverso i punti di raccolta e gli sportelli informativi, possono fornire tutte le informazioni necessarie per diventare donatori.

Nei prossimi mesi il Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena sarà aperto in via straordinaria anche nelle giornate di domenica 26 marzo e domenica 16 aprile.

Emilia Di Gregorio 

Servizio Civile: si chiude il 20. I posti disponibili

Il bando prevede oltre 70 progetti attivi in provincia di Siena per i quali si può presentare domanda entro le ore 14.00 del 20 febbraio

Con Decreto del Capo del Dipartimento n. 116/2023 è prorogato alle ore 14.00 del 20 febbraio 2023 il termine di presentazione delle domande di Servizio Civile Universale previsto dall’art. 5 del bando pubblicato sul sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale in data 15 dicembre 2022.

Sono oltre 70 i progetti in provincia di Siena destinati ai giovani tra i diciotto e i ventotto anni e attivati come ogni anno nelle numerose realtà associative locali, tra le quali citiamo Anpas con le sue Pubbliche Assistenze, Associazione Nazionale Arci, QuaViO, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Fondazione Impresasensibile, Confcooperative, FAVO Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, ACLI, ANCI Toscana, Salesiani per il sociale, AISM Associazione italiana sclerosi multipla, Unione italiana dei ciechi ed ipovedenti, AVIS regione Toscana, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, INAC Istituto nazionale assistenza cittadini, Università per stranieri di Siena.

Assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, educazione e promozione culturale, pace e non-violenza, diritti e coesione sociale, sono solo alcune delle aree di intervento che interesseranno i progetti che si realizzeranno tra il 2023 e il 2024.

Come funziona il Servizio Civile Universale? I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana. Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT.

Tutti i giovani interessati a saperne di più possono visitare il sito web www.politichegiovanili.gov.it per conoscere i bandi attivi sul territorio della provincia di Siena utilizzando, sullo stesso sito, il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” e inserendo i filtri specifici relativi alla territorialità e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio