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Protezione Civile: 17 nuovi operatori colonna mobile. Parola ai formatori

Il corso si è svolto il 18 e il 19 marzo presso la Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga

Weekend di formazione in zona Senese per 17 volontarie e volontari di Protezione Civile ANPAS provenienti dalle Pubbliche Assistenze della provincia di Siena e 2 formatori OCN che sono stati impegnati nel corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale (OCN).

La sicurezza, il sistema, la storia e il codice della Protezione Civile, i valori del movimento delle Pubbliche Assistenze, la comunicazione, la prevenzione del rischio, la salute e il benessere dei volontari: sono solo alcuni degli argomenti ai quali sono state dedicate le due giornate di lezione con modalità sempre diverse e innovative, dalle attività di team building per crescere e fare squadra ai momenti di confronto e condivisione.

Ogni corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale – racconta Anna Tani, formatrice OCN ANPAS – ha una sua storia: i discenti fanno la differenza, all’inizio dobbiamo imparare a conoscerci e prevale un po’ la diffidenza ma poi con il passare delle ore e, argomento dopo argomento, ci si scioglie ed a quel punto entriamo in sintonia. Il fine settimana appena trascorso in formazione è stato particolare: abbiamo avuto un’aula attenta e interessata, composta di volontarie e volontari che, pur con delle preoccupazioni nel come affrontare la parte emotiva dell’essere volontario di Protezione Civile, vogliono mettersi in gioco e venire a far parte della nostra squadra arancione carica di solidarietà. Personalmente ogni volta che termina un corso torno a casa con una bagaglio di emozioni più grande di quando sono partita, è sempre più quello che ricevo di quello che riesco a trasmettere.”

La formazione dei volontari ANPAS – ci spiega Mario Di Frangia, formatore OCN ANPAS – è un percorso partecipato, avviene tra pari perché noi siamo volontari come i discenti in aula ed è caratterizzata da una forte dimensione etica, il punto di incontro perfetto con le nostre volontarie e i nostri volontari per crescere e prepararci a lavorare insieme tanto nell’emergenza quanto nelle attività di prevenzione. Arriviamo in aula ognuno con la propria storia e il proprio bagaglio personale, ne usciamo più ricchi, consapevoli e uniti. Questo è molto bello.”

Presenti in aula, per salutare ed accogliere i nuovi Operatori di Colonna Mobile Nazionale, anche Salvino Gangi, responsabile regionale per la formazione di ANPAS, Paolo Leoncini, referente per Anpas Toscana per la Zona Senese, e i volontari del Coordinamento di Protezione Civile di Zona Senese.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Alessandro con sua moglie anche lei volontaria

Alessandro il “babbo eroe del volontariato” nella Misericordia di Poggibonsi

Per le sue figlie Alessandro è stato ed è tuttora un babbo-eroe perché ha portato alto il nome ed il significato dell’essere un volontario, tanto da farle crescere all’interno dei locali della Misericordia di Poggibonsi e loro, come nelle migliori delle favole, si sono sempre sentite accolte, come in una grande famiglia.

Alessandro con una delle due figlie durante l’ultimo carnevale

Alessandro ha sempre avuto il pallino del volontariato e fin da piccolo ha sentito dentro di sé la volontà di fare qualcosa per gli altri, percependo il desiderio di mettersi a disposizione del prossimo. Un giorno, grazie ad un amico che già impiegava il suo tempo libero nella Misericordia, ha sentito che era arrivato il suo momento e ha così dato il via al suo percorso.

Siamo nel 1998 ed Alessandro inizia dapprima facendo il corso base primo livello per poi passare al secondo livello per le emergenze. Ci racconta che non si è mai tirato indietro di fronte all’impegno preso con l’Associazione, prestando servizio in Ambulanza, Protezione Civile e divenendo consigliere di Siena Soccorso, la realtà che su Siena coordina le attività di trasporto sanitario e protezione civile; il suo impegno è andato sempre crescendo nel tempo, unitamente alle soddisfazioni ricevute.

Ed è proprio in questo ambiente che Alessandro conosce quella che è attualmente sua moglie, volontaria anche lei della Misericordia. Dall’unione nascono Letizia e Agata (15 e 13 anni) che sono letteralmente cresciute all’interno dell’Associazione visto che spesso i genitori si trovavano ad essere impiegati negli stessi orari. Per le due ragazze era così “normale” passare le giornate o le serate in quei locali – anche a guardare la TV mentre mamma e babbo facevano il turno – che durante la Pandemia hanno sofferto moltissimo il distacco dall’Associazione e la routine pressoché quotidiana insieme al gruppo dei volontari, quasi come se mancasse loro parte della famiglia.

Alessandro e la moglie in occasione dei suoi 30 anni di servizio

La figura del babbo, un eroe per le ragazze, è sempre stata in loro molto presente come un grande modello da seguire e di cui essere orgogliose; sentimento che esprimono tuttora anche a scuola quando, durante le ore di educazione civica in cui si parla di servizio civile o argomenti inerenti alle prime forme di soccorso, le figlie lo citano come esempio davanti tutte le compagne, fiere del loro uomo di casa!

Alessandro all’interno della Misericordia ha anche creato un gruppo di lavoro mirato alla comunicazione efficace, differenziando i vari lettori; “è inutile che si pretenda di parlare ai giovani su Facebook quando i giovani prediligono social come tik tok o altri. Bisogna fare arrivare i messaggi dell’associazione a tutte le fasce di età sfruttando tutti i canali disponibili e usufruendo degli strumenti giusti con il linguaggio mirato all’utenza”.

Ho fortemente voluto diversificare le modalità di comunicazione sperando che le iniziative organizzate dall’associazione arrivino anche a fasce di età più giovani, vista – purtroppo –  la carenza di personale e soprattutto di ragazzi”.

Confidiamo anche noi in questo bel progetto di Alessandro e rinnoviamo i complimenti ed auguri per una strepitosa Festa del Papà!

Stefania Ingino

Massimo volontario Pubblica Assistenza con uno dei suoi figli

“Io babbo di 3 figli: siamo 4 volontari della Pubblica Assistenza”

Per me è quasi un atto dovuto fare del bene…  fa parte della mia coscienza“. Incontriamo Massimo che anche oggi, fedele all’impegno preso come volontario allo stadio, ci racconta la sua storia e lo straordinario risultato regalatogli dai suoi tre figli. Un  papà speciale al quale vanno i nostri auguri

Lui è Massimo, 63 anni, tecnico di impianti telefonici per una ditta di Siena, che da anni dedica il suo tempo libero indossando orgogliosamente i panni del volontario presso la Pubblica Assistenza di Siena. Tutto accade per caso, quando nel 1988 sposa sua moglie Monica (venuta purtroppo a mancare tre anni fa) ed insieme vanno a vivere in un appartamento in Viale Mazzini proprio dove l’Associazione stava trasferendo i suoi locali.

Massimo con il figlio Paolo, anche lui volontario della Pubblica Assistenza, al Palio

Mi è sembrato naturale dare una mano anche durante il trasloco”, ci racconta Massimo “visto che eravamo così vicini”. Da questo gesto già si intravedeva un’indole di aiuto e solidarietà.

Inizia a prendere la certificazione del primo livello e poi, qualche anno dopo, consegue anche il secondo livello di soccorritore. Massimo ci racconta che è sempre stato pronto a tutte le tipologie di bisogni: “anche se c’era da spazzare un piazzale, io c’ero ed ero sempre pronto a tutto, senza mai tirarmi indietro”.

Dal matrimonio nascono tre figli Paolo, Francesca e Fabio. I ragazzi, ormai grandi, sono cresciuti giocando a pallone nel piazzale della Pubblica Assistenza respirando quotidianamente aria di volontariato sia fuori e sia dentro casa, visto che anche la moglie di Massimo prestava servizio nell’Associazione.

I genitori, d’altra parte, si impegnavano a manifestare la loro solidarietà verso la realtà del volontariato parlandone con naturalezza in famiglia; in casa preferivano affrontare tipologie di discorsi mirati al sociale piuttosto che parlare di cose futili e superficiali. Massimo ci racconta di non essere mai stata una persona che frequentava bar  ma piuttosto di sentire come una spinta proveniente dal cuore finalizzata ad aiutare gli altri… “per me è quasi un atto dovuto fare del bene” dice con estrema genuinità.

E sarà per questa sua predisposizione al prossimo e per aver reso i suoi figli sempre partecipi (insieme alla moglie) delle sue iniziative nel sociale, che tutti e tre i suoi ragazzi sono diventati a loro volta, volontari della Pubblica Assistenza, iniziando dapprima col Servizio Civile e continuando dopo in maniera costante, dedicando il loro tempo libero alle attività dell’Associazione. Per i tre ragazzi il loro babbo è certamente stato un esempio di vita, tanto da seguirne le orme e riempirli di fierezza.

Massimo e il figlio Paolo

Un uomo esemplare Massimo, ma anche un babbo orgoglioso di un risultato così straordinario da meritare i complimenti di tutta la redazione di sienasociale.it che gli augura di celebrare una meravigliosa Festa del Papà.

Stefania Ingino

“Il senso di Mattia”: l’incontro a Siena

Un progetto selezionato dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Si svolgerà il prossimo 23 marzo alle ore 16.00, presso l’aula 1 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, promosso nell’ambito del progetto intervento multilivello protezione infanzia.

Ad aprire l’iniziativa saranno i saluti istituzionali di Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV, Francesca Appolloni, Assessore alla Sanità e Politiche Sociali del Comune di Siena, e Antonio Barretta, Direttore Generale Aou Senese.
A seguire si svolgeranno gli interventi dei relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione TDH Italia, relazionerà in merito al progetto intervento multilivello protezione infanzia; Stefania Losi, Pediatra e Responsabile Servizio GAIA, IRCCS AOU Meyer, affronterà il tema della SBS – Sindrome del bambino scosso, che cos’è e quali sono le conseguenze; Caterina Innocenti condividerà la sua testimonianza da mamma; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta, IRCCS AOU Meyer, condurrà una riflessione sulla Sindrome del bambino scosso con un approfondimento sugli aspetti psicologici e la prevenzione. All’incontro prenderà parte Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale AOU Senese.

L’iniziativa – spiega ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV in una nota – nasce grazie all’incontro con i genitori di Mattia, Caterina e Riccardo che si sono rivolti a noi chiedendoci di far conoscere la loro storia. Mattia è un bambino di Pistoia che a soli 8 mesi muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). Parlare con loro ci ha fatto riflettere su quali azioni avremmo potuto intraprendere come Anpas Comitato Regionale Toscano ODV, per apportare un nostro contributo e rispondere ai bisogni del territorio e della società più in generale. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, il nostro progetto si è sviluppato ulteriormente in un percorso di 13 incontri sul territorio toscano come azione omogenea e di ampia risonanza. L’obiettivo generale del progetto è quello di informare e sensibilizzare la comunità, con un focus specifico ai caregivers ed i genitori, su una sindrome che è ancora sottovalutata e talvolta sconosciuta, al fine di garantire il benessere psicofisico del neonato.

L’iniziativa “Il senso di Mattia” fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia” coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale Non Scuoterlo (visita il sito web) sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia” proposto da Anpas Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per registrarsi all’evento è necessario compilare il modulo online: clicca qui.
Per il collegamento da remoto: clicca qui.

Come arrivare: per le indicazioni dal sito web dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese: clicca qui.
Per raggiungere l’aula: prendere gli ascensori nel corridoio che porta alla cappella, corridoio situato poco prima dell’edicola e andare al piano 1 (il piano di ingresso da Viale Bracci è 1s). Uscendo dagli ascensori andare a sinistra e arrivare alla fine del corridoio, l’aula si troverà alla vostra destra. È necessario indossare la mascherina FFP2 per l’accesso in ospedale.

Scarica la locandina con il programma completo: clicca qui.

Emilia Di Gregorio

Nella foto una volontaria Anpas tiene stretto il suo bambino 

Castellina Scalo e il segreto dei giovani volontari “diamogli fiducia”

Matilde , 19 anni e già soccorritrice di II livello. Un orgoglio per la Misericordia di Castellina Scalo. Il governatore Claudio Colli “siamo contenti di avere in questo momento 15 ragazzi dai 17 ai 25 anni nel nostro organico di volontari”.

Mi sono avvicinata al mondo della misericordia grazie alla mia catechista ad inizio quinta superiore e quello che mi spinge ad essere una volontaria, ogni giorno, é perché rispecchia i mei valori etici. Dedicarmi agli altri e supportarli mi fa sentire bene e d’aiuto per quel poco che si possa fare“. Parole mai banali per una ragazza giovanissima che tiene a precisare : “nonostante sia giovane mi piace organizzare le mie giornate e settimane tra tempo in famiglia, uscite con amici e volontariato”.

Benvenuti a Castellina Scalo nel mondo di Matilde. Ma quale è il segreto per “attrarre” i ragazzi? Prova a spiegarlo proprio il governatore Claudio Colli: “si sono avvicinati incuriositi dalle nostre attività e hanno continuato, per loro stessa dichiarazione, perché motivati dalla fiducia che la Misericordia di Castellina ha subito dato loro affidando compiti anche impegnativi e accogliendo le loro proposte e iniziative”.

Matilde conclude: “passare il mio tempo libero a servizio degli altri per me non é da definire tempo perso, il tempo che impiego ad ascoltare, confortare ed essere di supporto viene ripagato con sorrisi e piccoli gesti, sono proprio questi ultimi a non farmi rinunciare a fare volontariato”.

Matilde come  Alessandro (17 anni soccorritore di primo livello)  e diversi altri.

I volontari reale valore aggiunto per il terzo settore ed, in generale, per la società. Se avete problemi a “reclutarli” fate una passeggiata a Castellina: qui pare che abbiano scoperto un segreto.

Giuseppe Saponaro 

 

Monteroni d’Arbia, volontari in servizio alle corse a pelo

Quattro equipaggi della Pubblica Assistenza Val d’Arbia  sono impegnati oggi a Monteroni d’Arbia presso l’ippodromo comunale in occasione del primo appuntamento di corse a pelo per la stagione 2023

Quattro equipaggi, due ambulanze, un totale di sedici volontari in servizio: sono questi i numeri dell’impegno della Pubblica Assistenza Val d’Arbia nell’ambito delle corse a pelo che si svolgono a Monteroni d’Arbia nella giornata di oggi, domenica 12 marzo, per il primo appuntamento della stagione 2023.

Sei le batterie, due la mattina a partire dalle 11.15 e quattro nel pomeriggio dalle 15.15, in occasione delle quali i volontari prestano servizio presso l’ippodromo comunale. Il secondo e ultimo appuntamento sarà invece domenica 12 aprile.

Ecco le foto.

8 marzo: il progetto “Noi ci mettiamo il cuore” compie un anno

Un anno fa le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia effettuavano la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse portadrenaggi alle donne operate di tumore al seno

L’idea era nata molto tempo prima ma il progetto ha spiccato il volo, dopo la brutale battuta di arresto a causa della pandemia, lo scorso 8 marzo 2022, quando le volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia hanno potuto effettuare la prima donazione di cuscini sotto-ascellari e borse per contenere i drenaggi realizzati per le donne operate di tumore al seno e in cura nella UOC Chirurgia Oncologica della mammella dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

Un momento della prima consegna avvenuta l’8 marzo 2022.

Un gesto di solidarietà scaturito dalla riflessione per cui ogni anno sempre più donne sono colpite da tumore al seno che, come conseguenza, porta all’esportazione della mammella. Circa il 25-30% delle donne operate subisce anche l’asportazione dei linfonodi ascellari con il conseguente svuotamento del cavo ascellare. Ciò comporta delle difficoltà a stare in posizione supina ed una riabilitazione particolare, oltre che l’uso di drenaggi che le donne devono portarsi dietro per alcuni giorni. L’idea di realizzare e donare alle pazienti questi supporti che possono essere molto utili aveva preso vita dal confronto con alcuni specialisti: il cuscino a forma di cuore, con la forma ergonomica e una soffice imbottitura, offre sostegno al braccio e diminuisce la pressione sulla zona operata, alleviando il dolore; mentre le borse portadrenaggi rendono più sopportabili i disagi post-operatori.

A distanza di un anno – spiegano Anna Tani ed Enza Terzuoli, referenti del progetto ‘Noi ci mettiamo il cuore‘ per la Pubblica Assistenza Val d’Arbiapossiamo tirare le somme e guardare con emozione e un pizzico di orgoglio i numeri importanti che abbiamo registrato. Le nostre volontarie hanno realizzato e donato 739 borse portadrenaggi e 75 cuori sotto-ascellari. Dal taglio delle stoffe alla cucitura al confezionamento, in ogni fase della lavorazione ci mettiamo il cuore e facciamo il pieno della gratitudine e del sostegno che, donazione dopo donazione, riceviamo dalle pazienti e da tutte le donne che supportano con il loro operato il nostro progetto e ci aiutano a portarlo avanti.

L’infopoint del progetto gestito dalle volontarie della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è attivo presso la sede sociale dell’associazione in via IV novembre n. 147 a Monteroni d’Arbia ogni primo e terzo venerdì del mese dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Emilia Di Gregorio

Festa delle volontarie a Siena in data 08/03/23

Donne: oggi proveremo a celebrarvi con un ma…

Quando don(n)a vince”: 8 marzo festa delle volontarie. Una cena benefica e un quiz a premi. Proveremo, noi uomini, a regalarvi un 8 marzo speciale. Ma voi,  donne,  volontarie e non, meritate di più. A prescindere.

In occasione della “Giornata internazionale dei diritti della donna, nota anche come Festa della donna”, noi ci proviamo.

Noi chi? Noi uomini con una piccola complicità: quella di QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia) associazione di volontariato che, nella città del Palio e nella sua provincia, si occupa di cure palliative.

Proveremo a regalarvi la più spensierata delle serate. Ci impegneremo per farvi gustare un’ottima cena per poi “rubare” qualche sorriso.

Ma c’è un “ma” che pesa come un macigno su tutta la questione. Voi che spesso siete anche mamme, mogli, professioniste (qualche volta) nonne. Spesso riuscite ad essere anche volontarie. Ma dove trovate tempo ed energie? Voi, tutte, meritate di più.  A prescindere.

Perché siete “grandi” in tutto ciò che fate. E a noi non resta che osservarvi con meraviglia e provare a celebrarvi. Certo, non solo oggi ma prendetelo come un “buon inizio” con la voglia, domani, di fare meglio.

Giuseppe Saponaro

La cena benefica si terrà presso i locali della Parrocchia San Bernardo Tolomei, via Bernardo Tolomei 1.

L’occasione sarà propizia per consegnare un premio da parte di Anioc Siena  ad una donna che, nel corso del 2022, si è  particolarmente distinta per atti di generosità e/o solidarietà.

L’evento, realizzato in collaborazione con Associazione ‘Il Laboratorio’, centro diurno di volontariato che si occupa di persone disabili, è promosso da Consulta del Volontariato del Comune Capoluogo della Provincia di Siena ed ha come partner Auser di Siena (Associazione per l’invecchiamento attivo), AVO Siena (Associazione Volontari Ospedalieri), Pubblica Assistenza di Siena, Codini e Occhiali odv. Gode del sostegno di Anioc Siena (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche) e Consorzio di Tutela Pane Toscano DOP

Serata a numero chiuso con prenotazione a quavio@quavio.it , 0577219049 – 3475412105

Un particolare ringraziamento per la disponibilità a Don Caludio Rosi,  Antonella Montagna e Anna Carofiglio.

La foto della locandina è di Luca Lozzi. Grafica a cura di Elisabetta Bardi | Marketing e Comunicazione.

 

Ecco da dove arrivano i volontari del Palio

Come trovare nuovi volontari? Il convegno

Alla ricerca di nuovi volontari. Come fare? Un convegno, in data 13 aprile, organizzato a Firenze dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscano) 

In occasione della prossima pubblicazione del Quaderno La differenza dei potenziali. Come cambia la propensione dei cittadini toscani al volontariato, Cesvot ha organizzato il convegno SENTIRSI PARTE. Il volontariato, dalla dimensione individuale a quella collettiva che affronterà il tema della mancanza di volontari nelle associazioni.

Questo argomento sta diventando cruciale, non solo per gli enti del terzo settore della nostra regione, ma per la tenuta e la salute dell’intera società.

L’iniziativa vedrà la partecipazione di esponenti del mondo della ricerca e del terzo settore e si svolgerà giovedì 13 aprile a Firenze presso Auditorium Innovation Center.

Sentiamo forte la responsabilità di approfondire, di capire, di sostenere gli enti e di valorizzare i cittadini disponibili. E lo vogliamo fare insieme” fanno sapere dal Cesvot

Il convegno è aperto a tutti. Per partecipare si prega di effettuare l’iscrizione compilando l’apposito modulo disponibile, previa registrazione all’area riservata MyCesvot a questo link

Festa della donna: un omaggio per tutte le donatrici di sangue

Nei giorni del 6, 7 e 8 marzo al Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena a tutte le donne che si recheranno a donare sarà consegnato un piccolo omaggio floreale offerto dalle associazioni dei donatori

L’iniziativa, intitolata “Chi dice donna dice dono“, è stata promossa congiuntamente da Fratres, Anpas, AVIS e Gruppo Donatori di Sangue delle Contrade in occasione della giornata internazionale della donna e si propone di sensibilizzare all’importanza della donazione di sangue ed emocomponenti.

Locandina

La locandina dell’evento

Perchè è importante donare? Il sangue non può essere fabbricato ed è indispensabile per moltissime terapie e non solo nelle situazioni di emergenza. La donazione di sangue è un gesto anonimo e un impegno volontario, avviene in maniera gratuita e si compie in forma associata, perché le associazioni di donatori lavorano ogni giorno in sinergia con le istituzioni e le strutture trasfusionali di riferimento per il raggiungimento del fabbisogno locale, regionale e nazionale di emocomponenti ed emoderivati, ed organizzata, perché in un sistema sofisticato che deve funzionare ad ampio raggio sul nostro Paese essere organizzati vuol dire evitare sprechi e gestire in modo costruttivo ed efficiente ogni azione.

Chi può donare? È sufficiente essere di un’età compresa fra i 18 e i 70 anni, godere di buona salute e pesare più di 50 kg. Il colloquio e la visita medica con i professionisti sanitari del Centro Emotrasfusionale aiuteranno ad approfondire tutti gli aspetti legati alla idoneità alla donazione e volti a garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.

Come e dove donare? Le donazioni di sangue vengono effettuate al Centro Emotrasfusionale, lotto 1, piano 0 (area ex Pronto Soccorso). Il donatore deve portare con sé la tessera sanitaria e un documento di identità. Si può donare prenotando giorno e ora della prestazione (chiamando il n. tel. 0577 585076 dal lunedì al sabato, orario 10-13). Le associazioni di volontariato, attraverso i punti di raccolta e gli sportelli informativi, possono fornire tutte le informazioni necessarie per diventare donatori.

Nei prossimi mesi il Centro Emotrasfusionale dell’AOUS Le Scotte di Siena sarà aperto in via straordinaria anche nelle giornate di domenica 26 marzo e domenica 16 aprile.

Emilia Di Gregorio