Cure palliative evento a Siena (le foto)

Questa sera un bellissimo momento di  dibattito pubblico ed approfondimento presso la “Limonaia del Tribunale Civile di Siena” – Area Verde Camollia. Organizzazione a cura di SoCrem Siena – Società per la cremazione con QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia) e Associazione Amici dell’Hospice

Un dibattito pubblico, un momento in cui fermarsi a riflettere. E’ quello che ha visto al centro dell’attenzione un argomento di grande attualità: 
“Le cure palliative, espressione di civiltà ed evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale”.

Misericordia Asciano in cammino

Il 23 aprile una camminata di socializzazione e condivisione: Monte Oliveto Maggiore, Chiusure, Asciano.

La Misericordia di Asciano ha deciso, per la prima volta, di inaugurare nel suo calendario eventi una giornata dedicata al cammino.

L’esigenza è stata percepita dal gruppo giovani della Misericordia, dopo aver partecipato al Sinodo Rigenerazione, ispirato dalle parole di Papa Francesco “camminare insieme e ringraziare”.

Fare un cammino vuol dire, per molti, ritrovare la propria centralità che a volte può sfuggire nella quotidianità.

Abbiamo deciso di proporre una giornata senza guardare l’orologio, per dare spazio all’incontro e alla condivisione” fanno sapere i volontari. E poi continuano: “domenica 23 aprile alle ore 7:45/8:00 ci ritroveremo ai giardini pubblici di Asciano e sarà previsto un servizio navetta per il trasporto a Monte Oliveto. Il cammino sarà aperto da un breve augurio da parte del parroco di Asciano e correttore della nostra Misericordia Don Luca; faremo tappa per la colazione a Chiusure presso la festa del carciofo; riprenderemo la camminata per Asciano passando dal pecorile per finire con il pranzo presso la sede della nostra Misericordia alle ore 13 circa”

“Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze”.

E’ gradita un’iscrizione entro il 15 Aprile per motivi organizzativi.

Per saperne di più :
-> Clara 3278146490
-> Aurora 3296028715

Clara Cerrone

 

Il ricordo di Francesco Muzzi “vive” a San Miniato

La famiglia Muzzi ha fatto un gesto lodevole che merita di essere raccontato e divulgato sia per il significato del gesto in sé e sia per il ricordo che il dono racchiude per la famiglia e per gli abitanti di San Miniato. Donato un defibrillatore 

Alla fine dello scorso anno purtroppo è venuto a mancare Francesco, capostipite della famiglia Muzzi e babbo di Massimo ed Alessandra, volontari di Siena Cuore. La perdita è stata dolorosa e sentita, oltreché dalla famiglia, anche da tutta la comunità che è stata sempre vicina e di supporto.  Su consiglio di Juri Gorelli – presidente di Siena Cuore e amico dei due fratelli – la famiglia decide di acquistare un defibrillatore con le offerte ricevute dagli amici in occasione del funerale del loro caro babbo e farne dono al quartiere di San Miniato.

Questa idea ha trovato subito il consenso del Comitato Siena 2, attivo nel quartiere e sempre attento ai bisogni ed alle richieste dei cittadini, tantoché domenica 22 gennaio scorso, alla presenza del Presidente di Siena Cuore ODV Juri Gorelli, il Presidente del “Comitato Siena 2 cittadini attivi e associazioni per i beni comuni ODV” Roberto Beligni, il Coordinatore provinciale della Consulta del Volontariato della Protezione Civile Ezio Sabatini, il consigliere della Associazione Nazionale Mutilati in Servizio Machetti Martino e una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri, è stata inaugurata una nuova postazione DAE ed affissa una targa commemorativa dedicata a Francesco Muzzi.

 

 

 

 

 

La famiglia commossa ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati per la messa in funzione del nuovo apparecchio: simbolo di pace vicinanza ed accoglienza.

Massimo e Alessandra Muzzi, fratello e sorella infermieri dedicano il loro tempo libero all’associazione Siena Cuore fin dalla nascita della stessa, nel 2015. Massimo ci racconta che fin dall’inizio ha abbracciato e ha contribuito a realizzare l’idea nata da Juri che, osservando la modalità operativa di altre realtà del nord Italia in cui la presenza dei defibrillatori nei luoghi pubblici era già “operativa” oltreché utilissima, ha pensato di portarla anche a Siena.

Da allora, è stato un crescendo di iniziative e di corsi dedicati ai bambini di scuole elementari e medie, ragazzi degli istituti superiori e giovani universitari; ma l’associazione non si ferma qui: ha esteso la sua formazione alle Contrade, ad enti privati, ai Comuni limitrofi arrivando fino a Grosseto. Oltretutto il personale formato all’uso del defibrillatore, una volta conseguita l’abilitazione, attraverso la domanda di accreditamento, può a sua volta divenire formatore ed insegnare ad altre persone.

Il defibrillatore donato dalla famiglia Muzzi sarà oggetto del corso di formazione organizzato per il prossimo 25 marzo nell’auditorium di San Miniato, al quale parteciperanno numerosi abitanti del quartiere.

L’inaugurazione della nuova postazione DAE a San Miniato

Un sentito ringraziamento anche da parte della redazione di sienasociale.it per l’encomiabile gesto, che renderà il quartiere di San Miniato più sicuro e cardio-protetto.

Stefania Ingino

Nella foto principale Massimo ed Alessandra Muzzi

 

Presso Contrada della Torre l’evento sul terremoto (le foto)

Importante e sentita partecipazione dei Contradaioli della Torre per l’incontroIl Terremoto a Siena – Perché averne paura (e perché non averne)” una chiacchierata scientifica (ma comprensibile) con la professoressa Cecilia Viti del Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente, Università di Siena. L’evento presso la Contrada della Torre  ha avuto luogo ieri sera in collaborazione con i volontari di Pubblica Assistenza Siena.

Spiegazioni chiare e comprensibili anche se su argomenti complessi come la tettonica a zolle ed i terremoti.  L’evento di ieri ha chiarito tanti aspetti e dato maggiore consapevolezza dell’importanza delle buone pratiche di protezione civile.

A breve la data del prossimo incontro che vedrà protagonista un’altra Contrada.

#pubblicaassistenzasiena
#iononrischiosiena
#anpas
#terremoto

Sonia Vannoni e Serena Bianconi

 

Si-Siena Sociale, arriva il convegno sul Terzo Settore

Appuntamento il 28 marzo al Santa Maria della Scala. Il nostro quotidiano sarà presente

Un percorso cominciato da tempo grazie al dialogo tra amministrazione comunale e protagonisti del Terzo Settore. Il prossimo 28 marzo la conclusione di questo importante lavoro di co-progettazione con il convegno“Si-Sienasociale: esperienze di coprogettazione per la costruzione del welfare locale. Analisi e prospettive”, presso il complesso del Santa Maria della Scala.

Un convegno aperto alla cittadinanza, organizzato dall’assessorato alle politiche sociali del Comune di Siena, che vuole fare il punto sui risultati ottenuti a sostegno della categorie più fragili della nostra comunità. Disabili, famiglia e anziani, sono queste le tre categorie messe al centro dei tavoli di lavoro organizzati insieme al mondo dell’associazionismo locale.

Un’azione congiunta e collaborativa con molti attori protagonisti e coinvolti nel tema del welfare – spiega l’assessore Francesca Appolloni – Un sostegno economico importante da parte dell’amministrazione che ha assegnato ai tavoli della co-progettazione 750mila euro totali. Grande coinvolgimento delle associazioni che hanno collaborato attivamente in un momento di trasformazione normativa e procedurale per il terzo settore”.

I risultato di questi lavori, con dei quadri rappresentativi della realtà territoriale senese, a seconda delle esigenze espresse e analizzate nel corso della co-progettazione, saranno presentati durante il convegno del 28 marzo.

Oltre al sindaco di Siena Luigi De Mossi e all’assessore al sociale del Comune di Siena Francesca Appolloni interverranno Stefano Zamagni, economista politico e “padre” della riforma del Terzo Settore, Luca Gori, ricercatore della Scuola Superiore Sant’Anna, Alessandro Salvi, settore welfare e innovazione sociale della Regione Toscana, Carlo Rossi, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Per le associazioni e i cittadini che volessero partecipare al convegno è necessario registrarsi ai link interni al sito: https://www.sienafamiglia.it/ e https://www.sienafamiglia.it/si-sienasociale/

“Da Siena al Congo. La storia di mio padre è nella mia Fondazione”

“Mio padre, Stefano Bellaveglia, è morto, nel giugno del 2006”. Così inizia il bellissimo racconto di Marta che affida a Sienasociale le sue emozioni: quelle di una donna che, nel solco del bene fatto da suo padre, ha continuato e continua ad impegnarsi per i più fragili. Ecco la sua storia 

Non so neanche da dove iniziare, non so mai da dove iniziare quando mi ritrovo a fare delle riflessioni sulla mia vita, sulla mia storia. Quel “non concluso”, non finito, che si aggira dentro e attorno a me, mi impedisce spesso di essere obiettiva e di poter lasciare andare le emozioni come dovrebbero andare. Riuscire quindi ad incanalarle e farle fluire dentro di me, limpide come l’acqua ma pesanti come macigni.

Mio padre, Stefano Bellaveglia, è morto, nel giugno del 2006. Mio Babbo, ex amministratore delegato e vicepresidente di Banca Monte dei Paschi di Siena e futuro Presidente di Hopa a Brescia, è stato portato via da una forma molto aggressiva di malaria, contratta in Congo mentre cercava di portare aiuto alle popolazioni del luogo, in particolare ai bambini per i quali aveva un debole. I bambini in Congo hanno sorti terribili, se non vengono rapiti o stuprati o utilizzati per ricambio di organi, quasi il 70% di loro diventano soldati, a qualsiasi età, e sono costretti a fare e subire violenze inimmaginabili.

Stefano Bellaveglia

Stefano Bellaveglia

Babbo si perdeva in quegli occhi profondi, neri e tristi ed io ho capito solo molto tempo dopo del perché è tornato più volte in quel posto per cercare di far sorridere quei faccini.

L’ultima volta che è stato in Congo, quindi quando ha preso la malaria, mi ha chiamato: non riusciva a comunicare con un bimbo che parlava francese, io che lo avevo studiato alle medie ho cercato di aiutarlo come potevo per fare sì che i due si capissero.. poi me lo ha passato, il bimbo si chiamava Stephane, la versione francese di Stefano, e sono arrivata alla conclusione che, anche se si stavano capendo poco, si stavano divertendo tantissimo ed in sottofondo babbo cantava “Finchè la barca va” di Orietta Berti scatenando la gioia e l’ilarità di tutti i bambini presenti.

Babbo era così, con poco faceva sempre tanto: io cercavo di vederlo il più possibile anche se il suo ruolo ed i suoi impegni spesso me lo impedivano. Comunque, il tempo, anche se poco, passato con lui era straordinario. Non solo era simpatico, pronto allo scherzo e alla risata ironica ed autoironica, ma sapeva anche infondermi tutta la forza ed il coraggio quando ne avevo bisogno, quel coraggio che ho sempre creduto di poter ricevere solo da lui. Anche adesso, che lui non è più qui con me, riesco a trarre tutta la forza che ho dalla Fondazione che porta il suo nome, Fondazione Stefano Bellaveglia onlus, e che attualmente si sta occupando dei bambini ricoverati nel reparto di oncologia pediatrica a Pristina in Kosovo. Insieme alla borsa di studio per la dottoressa Mjedra Bajraktari che a sette anni è guarita da un male terribile e che ha deciso di fare prima la volontaria e poi studiare fino alla laurea in psicologia clinica per continuare ad aiutare i bimbi ricoverati in ospedale che spesso devono combattere contro leucemie e cure chemioterapiche molto dure.

Quando mi sono recata all’ospedale di Pristina, lo scorso anno, ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie: i piccoli guariti con le loro famiglie, volontarie, infermiere e dottoresse e dottori che con forza e passione, ogni giorno, curano i bambini colpiti da leucemie terribili. Appena uscita dall’ospedale ho provato una sensazione che non avevo mai provato prima, mi sentivo davvero forte e coraggiosa e provavo chiara la sensazione che il mio meraviglioso babbo stesse vicino a me e che sorridesse. Da quel giorno, quando ho una giornata no (e ce ne sono tante) cerco di tornare alla sensazione provata in quel momento e aspetto un po’ di pace, chiudendo gli occhi e pensando a tutte le cose buone che stiamo facendo e quelle che, si spera, si possa fare per molto tempo.

Marta Bellaveglia

Sienasociale.it ringrazia Marta Bellaveglia per questa bellissima testimonianza 

Marta Bellaveglia da bimba sorride insieme a suo padre

Marta Bellaveglia da bimba sorride insieme a suo padre

 

Auser Siena: lo studio medico è “sogno realizzato”

Aprire uno studio medico che garantisse accoglienza a chiunque avesse bisogno di una visita urgente e senza necessità di presentare documenti o di dover pagare, era sempre stato un nostro sogno. Da aprile 2023 sarà possibile controllare la pressione

Nel 2017 il sogno è divenuto realtà grazie all’aiuto dell’Amministrazione Comunale e alla disponibilità del dottor Renato Scarinci e di alcuni suoi colleghi. Renato è il responsabile dello studio medico, è un pediatra, ma ha creato una rete di professionisti motivati e pronti a dare una mano in caso di bisogno.

Il nostro è uno studio medico, non un ambulatorio, si effettuano visite, si cercano le cause del disagio presentato e si indirizza o anche si accompagna la persona nel passo successivo per la soluzione del suo problema, spesso facilitando gli accessi.

Infatti, in particolare per i giovani migranti, Renato esce dallo studio e si reca personalmente dove ci sia bisogno di lui. Inoltre, se la persona ha necessità di essere accompagnata da uno specialista, l’Associazione si è organizzata per accompagnarla, in particolare se deve essere presente un aiuto per tradurre il colloquio.

Fin dall’inizio sono stati distribuiti volantini in italiano e in inglese per i migranti, da aprile 2023, grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale che ha finanziato l’acquisto della necessaria strumentazione, due volte al mese saranno effettuati gratuitamente controlli sulla pressione e su altri parametri.

Giuliana De Angelis

responsabile Auser comunale Siena

nella foto il dottor Scarinci

Cure palliative espressione di civiltà ed evoluzione del SSN

Mercoledì 22 marzo, ore 18:00, il dibattito pubblico presso la “Limonaia del Tribunale Civile di Siena” – Area Verde Camollia. Organizzazione a cura di SoCrem Siena – Società per la cremazione con QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia) e Associazione Amici dell’Hospice
Un dibattito pubblico, un momento in cui fermarsi a riflettere. E’ quello che vedrà al centro dell’attenzione un argomento di grande attualità: 
“Le cure palliative, espressione di civiltà ed evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale”. Interverranno la dottoressa Antonella Loiacono, responsabile delle cure palliative per Siena  e Vanna Galli, presidente della QuaViO, l’organizzazione di volontariato che, a Siena e provincia, da oltre 30 anni offre gratuitamente i propri servizi ai pazienti che sono nell’ultimo ma fondamentale tratto della vita.
Ingresso libero da via Camollia, n. 85/via del Romitorio, 4.
Terremoto a Siena perché avere paura evento domani

Terremoto a Siena: perché avere paura

“Il Terremoto a Siena – Perché averne paura (e perché non averne)” una chiacchierata scientifica (ma comprensibile) con la professoressa Cecilia Viti del Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente, Università di Siena. L’evento presso la Contrada della Torre, domani martedì 21 marzo, alle 19:15. Il tutto in collaborazione con i volontari di Pubblica Assistenza Siena.

A Siena c’è la “leggenda metropolitana” che il terremoto non può fare danni perché sotto, la città, è vuota e di tufo. Purtroppo la storia ci dice che terremoti (e danni) nella nostra città si sono verificati: l’Italia è, in generale, una zona sismica e per questo il tema deve essere trattato con tutta l’attenzione del caso.

Da anni, la Pubblica Assistenza di Siena con il progetto del DPC “Io Non Rischio” è impegnata proprio nella divulgazione delle buone pratiche di protezione civile quotidiane. In particolare, le giornate dedicate alla Campagna di Protezione Civile “Io Non Rischio”  hanno visto la collaborazione e la partecipazione dell’Arch. Marina Gennari (studiosa della storia sismica senese e architetto del nucleo tecnico nazionale della protezione civile) e del Prof. Dario Albarello (docente di Geofisica della terra solida all’Università di Siena e componente della Commissione nazionale grandi rischi)

Recentemente, su richiesta del Comitato dei Genitori degli alunni del Liceo Classico “E.S. Piccolomini” di Siena, Marina Gennari è stata protagonista di una iniziativa volta a descrivere  i comportamenti da tenere in caso di terremoto. L’evento, richiesto in seguito alle scosse di terremoto avvertite a Siena ad inizio febbraio, ha visto gli interventi, oltre che dell’Arch. Gennari e del Prof. Dario Albarello, anche del Prof. Enrico Tavarnelli (docente di geologia strutturale dell’Università di Siena). Grazie a loro sono state date importanti informazioni su cosa succede durante un terremoto e sulle caratteristiche del suolo e del sottosuolo della nostra città.
Hanno partecipato all’incontro mamme in presenza e genitori collegati on line. Presente all’incontro anche la Prof.ssa Cecilia Viti che, nell’occasione, si è fatta promotrice di un’altra bella iniziativa volta a dare informazioni sui terremoti e sulla sismicità del nostro territorio ai popoli delle varie Contrade. Anche in questo caso, i volontari comunicatori di “Io Non Rischio” hanno subito sposato e condiviso il progetto.

Si parte, domani, con la contrada della Torre.

#pubblicaassistenzasiena
#iononrischiosiena
#anpas
#terremoto

Sonia Vannoni e Serena Bianconi

“L’autismo di mia figlia mi ha reso migliore”: il messaggio di Andrea

Mettere in comunicazione gli stakeholders del territorio per creare un filo conduttore capace di interagire, costantemente, con le famiglie aventi familiari affetti da autismo. Le stesse famiglie che, spesso, si sentono sole ed emarginate dal resto del mondo: questo il forte intento di Andrea Laurenzi, presidente di Autismo Arezzo e vice presidente di Autismo Toscana. Con lui parliamo del prossimo evento e di un progetto di ampio respiro.

Autismo Arezzo nasce nel 2015 da un’idea di Andrea Laurenzi ed altre famiglie del territorio aretino, riuniti per costruire una rete territoriale vantaggiosa e collaborativa capace di interagire a vari livelli e favorire contatti diretti con le varie Istituzioni provinciali e regionali (Regione, Comune, Ufficio Scolastico Provinciale) e partecipando ai tavoli tecnici del “Gruppo Aziendale Autismo” presso la locale ASL.

lo stand di Autismo Arezzo in una delle tante iniziative organizzate

Il presidente Andrea Laurenzi, pur sposando ed apprezzando i servizi offerti dai centri diurni, ha pensato soprattutto al futuro dei soggetti affetti da disabilità intellettiva. Si è posto la domanda se mai queste persone, una volta cresciute, potranno vivere in maniera autonoma e realizzarsi nel mondo del lavoro anche attraverso le leggi in merito.

A tal proposito, la prossima settimana ci sarà un incontro tra tutti i Comuni dell’aretino e le associazioni di categoria, mirato alla divulgazione delle leggi preposte in favore dei soggetti affetti da disabilità intellettiva e le loro opportunità nel mondo del lavoro.

L’Associazione è inoltre attiva nell’organizzazione di corsi di formazione; sono già stati predisposti per Vigili del fuoco, per la Polizia e, all’interno delle scuole elementari e medie (guadagnando il patrocinio del MIUR e del Comune di Arezzo) anche per numerosi insegnanti di sostegno che si trovano quotidianamente a relazionarsi con bambini e ragazzi autistici.

Ma Autismo Arezzo è anche un’associazione innovativa che vuole far conoscere il mondo dell’autismo per il tramite di grandi artisti come Roberto Vecchioni, Patty Smith, Tosca, solo alcuni degli ospiti che in questi ultimi anni, in occasione del concerto che celebra la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, hanno contribuito a dare luce e voce alla tematica.  Il concerto volge all’ottava edizione e per il prossimo 2 aprile saliranno sul palco ospiti illustri quali Paulo Fresu trombettista e flicornista jazz e Daniele di Bonaventura, compositore e arrangiatore.

La locandina del concerto del 2 aprile 2023

Andrea ci racconta che l’Associazione ha estremamente a cuore il benessere dell’intero nucleo familiare che si trova di fronte ad una diagnosi che spaventa e destabilizza. La stessa cosa che è capitata anche a lui e a sua moglie quando hanno scoperto che la figlia Benedetta era affetta da un lieve autismo infantile. Dopo un iniziale e comprensibile senso di smarrimento, si sono rivolti a Marino Lupi – presidente di Autismo Toscana – che li ha accolti come in una grande famiglia.

E il resto è storia…

 “L’autismo di mia figlia mi ha reso una persona migliore ed il suo essere eccezionalmente diversa, mi fa guardare ed apprezzare il mondo da un’altra prospettiva, più in profondità e senza sovrastrutture…” ed è questo il messaggio che Andrea vuole lanciare a tutti.

Buona vita Andrea e grazie per ciò che fai!

 

 

 

 

 

 

 

Per le prevendite del concerto: biglietta@officinedellacultura.org

Per ulteriori informazioni sull’associazione: autismo.arezzo@gmail.com

Stefania Ingino