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Volontari ANPAS a Conselice, quel battito che ha fatto la differenza

Da Conselice, uno dei comuni più colpiti dall’emergenza maltempo in Emilia-Romagna, arriva una bella storia di vita e volontariato grazie ai volontari ANPAS Zona Senese.

Possiamo sempre fare qualcosa.

È il motivo per cui ci siamo e ci formiamo da volontari. È il motivo per cui siamo pronti a partire quando si mette in moto la macchina dei soccorsi per un’emergenza come quella in Emilia-Romagna. “Esserci” fa la differenza.

È stato così ieri sera a Conselice, quando tre volontari ANPAS Zona Senese si sono trovati ad intervenire per un arresto cardiaco e quel cuore ha ripreso a battere.

Oggi tutti i nostri cuori sono sintonizzati con quel battito che ha fatto la differenza.

Oggi tutti siamo veramente orgogliosi di esserci.

Emilia Di Gregorio 

“Un albero per ogni nuovo nato”: l’omaggio della Pubblica Assistenza Val d’Arbia ai soci

Per celebrare i nuovi nati tesserati la Pubblica Assistenza Val d’Arbia ha deciso, già dallo scorso anno, di omaggiare i piccoli soci con una singolare iniziativa. 

Si chiama “Un albero per ogni nuovo nato” e prevede ogni anno la consegna di un ulivo alle bambine e ai bambini nati nell’anno precedente che sono stati iscritti come soci della Pubblica Assistenza. La consegna, come di consuetudine, avviene in occasione della cena dei volontari in occasione della Festa Sociale del Volontariato che quest’anno si è svolta giovedì 25 maggio e che ha coinvolto numerosi volontari e soci.

“L’iniziativa – spiega Massimiliano Fioravanti, presidente dell’associazione – quest’anno riguarda le famiglie che hanno sottoscritto la tessera della nostra associazione per le bambine e i bambini nati nel 2022. L’idea nasce dalla volontà di celebrare le vite arrivate a portare gioia nelle loro famiglie e nell’intera comunità. Lo facciamo con un dono semplice, una pianta di ulivo, simbolo di resilienza delle nostre comunità oltre che di pace, appartenenza e unione. L’auspicio è che, anche nel 2023, le famiglie dei nostri soci possano accogliere nuove vite, che diano nuove prospettive alla comunità e che saremo lieti di festeggiare insieme!”

La Pubblica Assistenza Val d’Arbia festeggia da sempre i più piccoli. Nel 2022, ad esempio, è tornata in auge una tradizione dolcissima che fa subito “famiglia”. Ai nuovi nati, figli o nipoti delle volontarie e dei volontari che quotidianamente sono impegnati nei servizi espletati dall’associazione sul territorio, viene regalata una maglietta che riporta la dicitura “Baby volontario”. Un augurio o un simbolo di buon auspicio? Probabilmente entrambi, ma con una motivazione ben più profonda.

“Diventare genitori o nonni – raccontano dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbia – è una delle esperienze più belle che la vita possa regalare. Per l’impegno e la passione con cui ogni volta le nostre volontarie e i nostri volontari indossano la divisa arancione, è un privilegio festeggiare insieme il piccolo grande dono che ogni nuovo nato rappresenta per ogni famiglia.”

All’iniziativa erano presenti Davide Ricci, sindaco del Comune di Murlo, Alberto Taccioli e Giulia Timitilli, vice sindaco e assessore per il Comune di Monteroni d’Arbia, Daniela Salvadori, coordinatrice ANPAS Zona Senese.

Un particolare e sentito ringraziamento è stato riservato agli ospiti del gruppo A.M.A. Monteroni che ha devoluto, a sostegno delle attività e dei progetti della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, l’importo di € 700 ottenuto dalla realizzazione dello spettacolo teatrale “Un ospizio nello spazio” che si è svolto presso il Supercinema di Monteroni d’Arbia lo scorso aprile con ben quattro repliche che hanno registrato il sold-out. 

Emilia Di Gregorio 

La Pubblica Assistenza Val d’Arbia festeggia trent’anni di trasporto sanitario

Il primo appuntamento dell’edizione 2023 della Festa Sociale del Volontariato, che ha preso il via stasera a Monteroni d’Arbia, è stato dedicato alla celebrazione dei trent’anni dall’istituzione del servizio di trasporto sanitario. Le volontarie e i volontari hanno scoperto una targa dedicata a questa ricorrenza.

C’è chi ha cominciato perché convinto da altri volontari, per mettersi in gioco e fare della propria vita qualcosa di più. C’è chi ha svolto in associazione il Servizio Civile Universale e chi quando è arrivato il momento della pensione dal lavoro non ha esitato a dare la propria disponibilità per dare più valore al proprio tempo. C’è chi ha cominciato perché ne ha sentito la necessità e chi giocava a calcio nella squadra dell’associazione e poi ha deciso di frequentare il corso per volontari soccorritori. C’è chi ha cominciato perché nel momento di bisogno per familiari, amici o parenti, la Pubblica Assistenza c’era e quell’esserci ha fatto la differenza. C’è chi ricorda ogni dettaglio del suo primo turno su quell’ambulanza che l’associazione acquistò nel 1993 e chi ha da sempre coltivato l’altruismo perché donare qualcosa agli altri fa bene agli altri e fa bene anche a te. C’è chi ha sempre guardato con ammirazione le ambulanze sfrecciare in sirena, chi ha cominciato insieme ai propri amici e ha continuato anche quando gli altri per svariati motivi hanno smesso e chi sostiene che la Pubblica Assistenza è una questione di cuore e di congiunti.

Vogliamo parlare poi dell’età? C’è chi di anni ne ha trentatrè e dichiaratamente ne percepisce comunque ventiquattro ma facciamo anche una ventina e basta anche se poi quando sei con la spinale e devi andare a piedi fino al settimo piano sembrano quasi il quadruplo ma soprassediamo. C’è chi sull’età mente spudoratamente e chi arrotonda con eleganza. C’è chi di anni ne ha sedici perché sì, si può fare volontariato al compimento dei sedici anni di età e non soltanto per far sentire più vecchi tutti gli altri ma perché tutti possiamo fare la differenza. C’è chi è in età da pensione e chi lavora e si districa tra turni, ferie, orari incasinatissimi. C’è chi studia e fa il Servizio Civile Universale, chi cerca lavoro e chi vorrebbe avere più tempo.

Tutti hanno cominciato in momenti diversi della propria vita e per tutti c’è un episodio, una circostanza, un turno che non dimenticheranno mai. Elvio ricorderà per sempre quel servizio in cui per tutto il viaggio ha tenuto stretta la mano del paziente, un gesto di fratellanza che racchiude tutta l’importanza dell’esserci, del poter essere almeno di conforto e portare un po ‘ di rassicurazione. Lo stesso gesto che, tra una chiacchiera e un’altra, ha fatto “volare il tempo” al paziente accompagnato da Anna. Oggi non può più dedicarsi ai servizi in ambulanza ma non riesce a stare lontana dalla nostra sede sociale perché trova sempre qualcosa da fare. Per lei l’importante è esserci, fare la propria parte, aiutare. Questo le rende le giornate più solari. Poi ci sono loro, i congiunti del sabato sera che non dimenticheranno mai quella volta in cui, durante la pandemia, sono intervenuti per un arresto cardiaco e quel cuore ha ripreso a battere. Emilia ha realizzato dopo due giorni che essere di turno quel pomeriggio e sapere cosa fare, coordinarsi con gli altri volontari, mantenere la lucidità, metterci la giusta forza e tanta speranza aveva fatto la differenza tra la vita e la morte. Quello è il turno a cui sarà per sempre grata per la consapevolezza maturata, per come si è sentita parte di una squadra, per le emozioni che ha elaborato. Oggi per lei la Pubblica Assistenza è una “questione di cuore e di congiunti”, è il posto in cui si sente parte del cambiamento che vorrebbe vedere lì fuori, dove si è scoperta partecipe e solidale alla vita degli altri. Filippo ricorda bene quando, nel 2012, era alla guida dell’ambulanza che trasportava verso l’ospedale una ragazza a cui si erano rotte le acque, con la dottoressa che gli chiese letteralmente di “volare”. Fu un intervento molto particolare e complesso, uno dei tanti che nel lungo periodo ti fa capire che fare volontariato alla Pubblica Assistenza rende molto più di quanto si dà. Alice è volontaria in Servizio Civile Universale presso la nostra associazione e non dimenticherà mai il suo primo codice rosso di attivazione, terminato purtroppo con un decesso. Ha meravigliato sé stessa e gli altri per come ha gestito il suo operato nel corso del servizio e sente che questa esperienza l’ha fatta crescere molto. Duccio ricorda bene quel pomeriggio in cui con la sua squadra si trovò a soccorrere una paziente che si era sentita male mentre viaggiava sul bus in città, oggi continua perché fare volontariato gli dà emozioni forti. Daniela si emoziona ogni volta al suono della campanella perché non si sa mai cosa aspettarsi ma poi poter aiutare gli altri ti riempie il cuore, come la gioia di essere tre donne in famiglia ed essere tutte e tre volontarie. Marcello ricorderà sempre quell’attivazione che in un pomeriggio di agosto li portò ad intervenire al Kartodromo di Pian delle Cortine per un malore. Il paziente era in arresto cardiaco e, nonostante la squadra insieme al personale sanitario avesse fatto tutto il possibile, non ci fu null’altro da fare. Un “grazie”, comunque vadano gli interventi per i quali siamo chiamati a soccorrere, è il motivo che ancora oggi lo spinge a continuare. Enza ci strappa sempre una risata anche condividendo un ricordo. Sapete quale è il servizio che non dimenticherà mai? Quella volta in cui con il pulmino è rimasta incastrata all’uscita dal giardino di un’abitazione. Il furgone non andava né avanti né indietro. E sapete perché continua? Perché non lo guida più. Giuliano, invece, continua per lo stesso motivo per cui ha cominciato tanti anni fa: dedicare il suo tempo libero agli altri anche se con meno possibilità di prima perché nel frattempo è invecchiato. Luca lo fa perché in associazione trova sempre la compagnia dei volontari. Simone è quello dell’età “q.b. – quanto basta” e non dimenticherà mai la dimissione di un paziente dall’ospedale al suo domicilio, dove appena arrivato trovò ad attenderlo la moglie che lo salutò con un bacio e tutto l’amore di una vita intera, emozionando l’intera squadra.

Le storie da raccontare potrebbero essere ancora tante e ci impegneremo a raccoglierle e a tenerle strette. Come quella di Lido e Gianfranco che sono tra coloro che hanno visto la nascita del servizio di trasporto sanitario con la prima ambulanza che fu acquistata per la nostra associazione. Ascoltare le loro parole ci ha fatto sentire orgogliose, ci fa apprezzare ancora di più ciò che è oggi la Pubblica Assistenza Val d’Arbia così come l’abbiamo conosciuta e come la viviamo, ogni giorno. Lido e Gianfranco ci hanno detto che i loro passi sono stati importanti ma che i nostri passi oggi sono meravigliosi. Sentiamo di dovergli una promessa: i loro passi sono stati importanti e noi lavoreremo affinché i nostri e quelli dei volontari di domani siano meravigliosi

Emilia Di Gregorio, Cristina Cardinali e Giulia Nucci

“Nel mezzo del cammin… degli anni ’90”: volontari attori per raccontare la Pubblica Assistenza

I volontari attori della Pubblica Assistenza Val d’Arbia andranno in scena con una commedia celebrativa per raccontare i trent’anni del servizio di trasporto sanitario.

Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 le volontarie e i volontari del gruppo “Quelli… della Pubblica” presenteranno lo spettacolo teatrale “Nel mezzo del cammin… degli anni ‘90” per celebrare il trentennale dell’istituzione del servizio di trasporto sanitario alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

“Il gruppo teatrale – racconta Marcello Trefoloni, referente di “Quelli… della Pubblica” – ha risentito, come molti altri, di ciò che la pandemia ci ha lasciato perché non è stato semplice ricucire la lontananza forzata e i mesi in cui siamo stati costretti a fermarci. Negli scorsi mesi, quando ci siamo rimessi al lavoro per realizzare un nuovo spettacolo, il nostro presidente Massimiliano ci ha ricordato che quest’anno ricorrono i trent’anni dalla nascita del servizio di trasporto sanitario di emergenza per la nostra associazione. Ci siamo messi subito al lavoro, grazie alla regia di Giulia Fanetti e al testo scritto da Roberta Meniconi, per una commedia celebrativa che condivideremo con tutti coloro che ci onoreranno della loro presenza. Molti di noi volontari, io per primo, non avremmo mai pensato di metterci in gioco di fronte ad una platea di persone che aspettano per vedere cosa stai per fare. Prova dopo prova il lavoro ha preso forma, ci siamo calati nei vari personaggi, ci siamo divisi i compiti: Gianni Rocchi curerà tutti gli aspetti legati a luci e suoni, Laura Buini si è occupata di realizzare i costumi, Lucia Negrin ci stupirà con la scenografia pensata per lo spettacolo e tutti noi non vediamo l’ora di farvi ridere e di divertirci tutti insieme ricordando quella che è stata la nostra storia.”

“L’idea – spiega Giulia Fanetti, regista – è nata in maniera molto spontanea: al gruppo, composto perlopiù da volontari, ha fatto piacere poter raccontare con i mezzi che il teatro mette per natura a disposizione un evento così importante per l’associazione come il trentennale del trasporto sanitario. Faremo insieme un salto negli anni ’90 ed in particolare nel ’93 ma non vogliamo svelarvi troppo perché vi aspettiamo in associazione per fare insieme questo viaggio!”

Emilia Di Gregorio

Monteroni d’Arbia: apericena di raccolta fondi per l’Emilia-Romagna

L’iniziativa si svolgerà sabato 27 maggio alle ore 19.00 presso la sede sociale della Pubblica Assistenza Val d’Arbia

La Festa Sociale del Volontariato, che di consueto viene organizzata a Monteroni d’Arbia dalle volontarie e dai volontari in questo periodo, per quest’anno non ha più potuto essere una “festa“.

“L’emergenza maltempo in Emilia-Romagna – spiegano i referenti dell’ associazione in una nota – ci sta impegnando su più fronti e ci ha ricordato che questo è il momento di aiutare ed aiutarsi. C’è chi è già partito, c’è chi parte, c’è chi supporta i preparativi di chi parte, c’è chi è pronto a partire, c’è chi resta e fa di più perché siamo volontari e tutti siamo pronti a fare la differenza. Ma è ‘festa‘ nelle piccole cose, in ogni mano tesa ad aiutare, è festa ogni volta in cui festeggiamo in qualche modo il cuore degli altri. Ecco perché sabato sera abbiamo deciso di trovarci presso la nostra sede sociale per una apericena con tombola in compagnia finalizzata ad una raccolta fondi da destinare, attraverso Anpas, alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dal maltempo. Vi aspettiamo per stare insieme, divertirci e fare la nostra parte.”

Per info e prenotazioni è possibile contattare le volontarie Enza tel. 329 891 0608 e Sonia tel. 331 224 5186.

Emilia Di Gregorio 

Serena: “In partenza per l’Emilia-Romagna, rincontrerò una sorella di anima”

Nuove partenze tra i volontari di protezione civile ANPAS Zona Senese che si avvicendano nei cambi per l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna. Serena, volontaria della Pubblica Assistenza di Siena, ha raggiunto Conselice, dove sarà impegnata come operatrice di segreteria.

“Ci sono – scrive prima di partire – sorelle di sangue e sorelle di anima. Io e Sonia, come me volontaria della Pubblica Assistenza di Siena, ci siamo trovate e riconosciute come sorelle di anima. Quando nei giorni scorsi mi ha detto che partiva per la pronta attivazione per l’emergenza in Emilia-Romagna, l’unica cosa che ho pensato è stata ‘voglio venire con te’. Ma l’organizzazione dei soccorsi per funzionare bene deve essere fatta in un unico modo e io non potevo partire con lei. È stata nei miei pensieri e nei miei sogni per giorni e mi son preparata per andare da lei e permetterle di tornare nel suo letto con la luce, l’acqua e tutte quelle cose che come mi ha scritto in questi giorni ‘diamo per scontate‘. Avrei voluto essere con lei, ha affrontato giorni difficili ma oggi so che il nostro abbraccio dirà tutto.”

Buon rientro a Sonia, voce importante della nostra redazione. E buon lavoro a tutti i volontari impegnati in questa emergenza. Continueremo a raccontarvi perché è nella condivisione che scriviamo le pagine più belle.

Emilia Di Gregorio

Monteroni d’Arbia, torna la Festa Sociale del Volontariato

Torna la consueta Festa Sociale del Volontariato promossa e organizzata dalle volontarie e dai volontari della Pubblica Assistenza Val d’Arbia con un ricco programma di incontri e iniziative

L’edizione 2023 prenderà il via giovedì 25 maggio alle ore 19.00 con un momento celebrativo dedicato ai trent’anni del servizio di trasporto sanitario per la nostra associazione, a seguito del quale si svolgerà la Cena dei Volontari

Da venerdì 26 maggio a domenica 28 maggio in piazza della Resistenza avrebbe dovuto svolgersi “OttaVia 2023“, l’esercitazione di protezione civile a cura di Anpas Zona Senese con simulazioni, prove pratiche e attività di informazione e prevenzione dei rischi. L’andamento dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna, l’impegno che stiamo incanalando nelle ricognizioni e nelle attivazioni che giungono ora dopo ora, la gravità della situazione che intere comunità si trovano ad affrontare, ci portano a decidere di rimandare a data da destinarsi questo appuntamento. L’idea di “OttaVia“, città di calviniana memoria, nasce per rafforzare la rete, quella in cui attraverso la distribuzione delle forze siamo uniti da un patto di sostegno e di aiuto. Oggi è il tempo di stare nel batticuore di tutti, di aiutarsi gli uni gli altri: con chi parte, con chi predispone risorse e partenze, con chi fa la propria parte. 

Venerdì 26 maggio alle ore 21.00 le volontarie e i volontari del gruppo “Quelli… della Pubblica” andranno in scena con lo spettacolo teatrale “Nel mezzo del cammin… degli anni ‘90”. Una commedia celebrativa messa in scena dai volontari attori per raccontare i trent’anni del servizio di trasporto sanitario della Pubblica Assistenza Val d’Arbia.

Mercoledì 31 maggio alle ore 21.00 promuoveremo la tavola rotonda tra cittadini e istituzioni sul tema “La sanità del domani passa dal Terzo Settore” per fare il punto sul ruolo crescente del Terzo Settore nella società odierna e sul riconoscimento del volontariato sanitario, testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed economici in atto.

Domenica 18 giugno torna il motogiro “Metti in moto il cuore” che quest’anno attraverserà il territorio della Val di Merse e a seguito del quale ci tratterremo per un gustoso aperitivo e pranzo in compagnia con raccolta fondi destinata all’acquisto di materiale da donare agli ambulatori di pediatria.

La locandina dell’iniziativa 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare la segreteria amministrativa dell’associazione al numero di telefono 0577 372422.

Emilia Di Gregorio 

“Maestra, cosa c’è nell’ambulanza?”

A Monteroni d’Arbia stasera c’è la serata conclusiva della Sagra del Fritto e per l’occasione un equipaggio della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è in piazza per garantire la sicurezza della festa. In turno c’è la maestra che viene subito circondata dalle bambine e dai bambini della sua scuola, curiosi di vederla in divisa arancione.

Alla Pubblica Assistenza Val d’ Arbia ci sono turni e turni. Ci sono turni in sede che al suono della campanella non sai dove ti portano e turni, come quello alla tradizionale Sagra del Fritto, che trascorri tra i sorrisi e le pacche sulla spalla di amici e conoscenti, nella tua piazza. Sei lì con la tua divisa arancione e sei parte di quel clima di festa che fa subito comunità.

Tutt’intorno un brulicare di gente, sono “quelli del fritto” dell’associazione “Le Masse” che si adoperano perché tutto sia perfetto: uomini e donne di tutte le età che con tanto entusiasmo e voglia di fare vedi impegnati alla cassa, al bar, in cucina, tra i tavoli. Nell’aria il profumo del fritto e le risate di chi è qui per divertirsi. Poi due occhi curiosi ti corrono incontro e distingui una voce fra le tante con le manine alzate che indicano la croce di Esculapio della tua PAPA 56: “Maestra, maestra – ti senti dire – perché c’è disegnato un serpente intorno a quello che sembra un grissino?”. Ci ridi su e provi a dare una risposta mentre sono già pronte almeno altre tre domande.

Cosa c’è nell’ambulanza? A cosa serve questo… e quello? Perché le luci sono blu?

E così stasera le porte dell’ambulanza accolgono la meraviglia di utenti “alti un soldo di cacio”, come si dice a Siena, che premono pulsanti, aprono cassetti, guardano ogni lucina a bocca aperta. Tutti gesti che il sabato sera, quando suona la campanella e devi partire, compi con scrupolosa attenzione e talvolta con un pizzico di apprensione. Ma stasera non è così. Stasera puoi raccontare chi sei e cosa fai. E l’ambulanza fa meno paura se dentro è piena del sorriso dei “tuoi” bambini. Stasera lavori per ingentilire i cuori. Stasera puoi permetterti di sognare in grande. Perché se per loro stasera è soltanto un gioco, tu speri di aver piantato un piccolo seme. E chissà che domani non diventi un albero con radici profonde e forti. Tu continuerai a fare la tua parte perché sia così.

Emilia Di Gregorio 

Vieni a lezione di Protezione Civile in Pubblica a Siena!

L’incontro è in programma per sabato 13 maggio alle ore 15.00 presso la sede sociale della Pubblica Assistenza di Siena in via Mazzini n. 95. A seguire aperitivo in compagnia in associazione grazie all’opera del Gruppo Cucina

La locandina dell’iniziativa

In Pubblica Assistenza Siena i nuovi 24 volontari appena usciti dall’ultimo corso per volontari soccorritori li accogliamo con i guanti bianchi, ops… volevamo dire con i guanti da lavoro, un bel caschetto giallo e la voce dei quattro zampe del Gruppo Cinofili ANPAS Zona Senese.

Con questi ingredienti vincenti il Gruppo Formazione della Pubblica Assistenza di Siena ha organizzato un pomeriggio dedicato alla protezione civile, in quanto è un argomento e un’attività molto importante nella nostra associazione e per il nostro territorio, ma che durante il corso di livello base per volontari soccorritori non ha approfondimento. L’attività in programma si compone di una parte teorica, nel corso della quale i formatori di protezione civile racconteranno cos’è, cosa fa e come si svolge questa attività, e una parte pratica che prevede il montaggio della tenda da campo e l’illustrazione del funzionamento del materiale in dotazione all’associazione: torre faro, idrovore, radioline e tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare le emergenze di ogni tipo.

Certo è che dopo aver imparato e lavorato c’è bisogno di riprendere energie: grazie all’opera del Gruppo Cucina della Pubblica Assistenza di Siena ci tratteniamo insieme con un bell’aperitivo in compagnia per brindare ai nuovi arrivati e a tutti i volontari.

Insomma, ogni pretesto è buono per stare insieme, condividere esperienze e attraverso la condivisione dare valore alle proprie passioni, come si fa nelle migliori famiglie.

Sonia Vannoni

Il senso di Mattia: prevenzione e informazione a Siena

All’AOU Senese si parla di Sindrome da scuotimento tra prevenzione e informazione

Si svolgerà nella giornata di oggi, mercoledì 10 maggio alle ore 15.00, presso l’aula 6 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, volto ad approfondire l’informazione e la prevenzione relativamente alla sindrome da scuotimento.

Ad aprire l’iniziativa, rivolta a tutta la cittadinanza, saranno i saluti istituzionali di Antonio Barretta, Direttore generale dell’AOU Senese, e Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV.
Introdurrà l’evento Mario Messina, Direttore Dipartimento della Donna e dei Bambini Aou Senese, e condividerà la sua testimonianza Caterina Innocenti, mamma del piccolo Mattia. A seguire interverranno i relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione Terre des Hommes, presenterà il progetto intervento multilivello protezione infanzia; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta IRCCS AOU Meyer, affronterà gli aspetti psicologici e di prevenzione; Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale Aou Senese, illustrerà il ruolo del neonatologo nella Shaken Baby Syndrome; Stefania Losi, Responsabile Servizio GAIA e del Codice Rosa IRCCS AOU Meyer, parlerà delle implicazioni fisiopatologiche; Salvatore Grosso, Direttore Pediatria Aou Senese, affronterà gli aspetti relativi alla prognosi della sindrome. Le conclusioni saranno affidate a Francesca De Marco, Direttrice Sanitaria Aou Senese.

“L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – ha l’obiettivo di fare informazione sulla Sindrome da Scuotimento e nasce da un evento tragico: Mattia è un bambino di Pistoia che, a soli 8 mesi, muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). I genitori di Mattia si sono quindi rivolti all’ANPAS – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze per far conoscere la loro storia. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, ‘Il senso di Mattia‘ si è sviluppato ulteriormente in un percorso di incontri sul territorio toscano, come azione omogenea e di ampia risonanza.”

La locandina dell’evento

L’iniziativa fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia”, coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale “Non scuoterlo”, sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia”, proposto da ANPAS Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per maggiori informazioni: clicca qui

Per registrarsi all’evento compilare il modulo online: clicca qui.

Emilia Di Gregorio