Fino a sabato 13 aprile studenti e detenuti del Carcere di San Gimignano condivideranno un’esperienza residenziale tra teatro e attività agricola

A Suvignano giovani e detenuti insieme per un progetto di educazione alla legalità

Si intitola ‘Riparare, Prevenire, Proteggere’ il progetto, promosso dal Circolo Arci Vescovado di Murlo Aps, in collaborazione con Arci Siena Aps e il Circolo di Pancole e realizzato con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del Bando Sociale 2023.

Il progetto, iniziato da alcuni mesi e che ha visto il coinvolgimento di giovani tra i 20 e i 30 anni dell’Università per Stranieri di Siena e volontari di vari Enti del territorio e un gruppo di detenuti della Casa di reclusione di San Gimignano, si concluderà con l’esperienza residenziale presso la Tenuta di Suvignano che si tiene fino a sabato 13 aprile.

I partecipanti svolgeranno varie attività: dal teatro allo storytelling; dallo studio all’approfondimento di temi legati all’articolo 27 della Costituzione, alla decostruzione degli stereotipi sul carcere, all’inclusione sociale e alla partecipazione civica.

Una parte importante della giornata sarà dedicata alle attività agricole e di cura della Tenuta di Suvignano, bene tornato alla collettività dopo essere stato confiscato. Ad accompagnare il gruppo saranno il giornalista e scrittore Carmelo Sardo; il docente di Sociologia della devianza dell’Università di Firenze, Vincenzo Scalia e l’attrice e formatrice Silvia Bruni.

Il progetto si concluderà venerdì 12 aprile alle ore 19, presso il Circolo Arci di Vescovado di Murlo, con lo spettacolo ‘Keep in touch. Storie che uniscono’ aperto a tutta la cittadinanza. A seguire alle ore 20 si svolgerà una cena popolare.

“L’obiettivo di questo tipo di progetti – afferma Serenella Pallecchi, presidente Arci Siena – è quello di accrescere la consapevolezza sui temi della legalità democratica e della giustizia riparativa, al fine di costruire una comunità educante, responsabile ed inclusiva. La finalità è quella di riconoscere alla comunità un ruolo di parte attiva nel processo di riparazione, a partire dai più giovani. L’incontro tra i ragazzi e i detenuti è stato pensato per dare vita ad un vero percorso costruttivo di crescita, osmotico ed ecosistemico. Un percorso che si concluderà con lo spettacolo teatrale che metteranno in scena tutti i partecipanti”.

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