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“HOPHOPE”: sostegno alle donne in memoria di Giuditta

Voglio parlavi di un’associazione meravigliosa che si chiama HOPHOPE. Nel nome già si intuisce la finalità: “HOP” è un’esortazione a muoversi, per andare verso la speranza “HOPE”. Camminare per vivere, camminare per non smettere di sperare.

Questa è stata più o meno l’idea di Giuditta Parisi che, nel 2017, ha fondato questa associazione inizialmente formata da un gruppo di amiche di San Quirico d’Orcia e di Montalcino che hanno deciso di chiamarsi “Hophope” per promuovere la sensibilizzazione alla prevenzione del tumore al seno, e che adesso conta molte partecipazioni.

Raggiungo telefonicamente Giusy Bruno una delle attivissime referenti del sodalizio che, con gioia, condivide la sua esperienza: “la nostra finalità è creare un punto di riferimento sul territorio, promuovere la sensibilizzazione alla prevenzione e uno stile di vita sano. Per questo motivo organizziamo mensilmente delle camminate per promuovere l’attività fisica e la “fruizione” consapevole della bellezza della natura, elementi che consideriamo fondamentali per una vita sana e anche per la guarigione”.

Poi la  novità. “Quest’anno facciamo anche un corso di cucina con una nutrizionista nel quale eseguiamo la ricetta e la degustiamo insieme. È un momento di condivisione piacevole e nello stesso tempo interessante. Ci sono stati già due appuntamenti ad aprile e maggio: ci sarà il terzo appuntamento il 15 Settembre. Per poi arrivare ad ottobre il mese della prevenzione dove sarà approfondito il tema “mangia bene vivi sano“.

Purtroppo, Giuditta la fondatrice dell’associazione, è venuta a mancare qualche anno fa, la sorella, Carlotta Parisi grande artista, continua a portare avanti assieme a tutta la sua famiglia progetti ed idee in ricordo di Giuditta e dice: “per me e la mia famiglia è molto importante che queste ragazze portino avanti l’associazione HOPHOPE creata da mia sorella, perché camminare a fianco a loro è come continuare a camminare insieme a Giudy, lei è sempre con noi!

A Montalcino, presso il Centro Chelucci in via Mazzini n.6 negli spazi dell’associazione HOPHOPE, ogni anno viene dedicato un evento in onore di Giuditta Parisi.

Quest’anno ospita una mostra storica ideata da Annibale Parisi, il padre, dal titolo “Ultima e forte rocca. L’eroica illusione dell’ultima Repubblica”, che descrive un evento molto caro ai montalcinesi, l’assedio della città e la fine della Repubblica senese in Montalcino: resterà aperta fino al 21 maggio.

VI RICORDIAMO GLI APPUNTAMENTI ASSOCIATIVI

“Mangia meglio, vivi a lungo” CORSO DI CUCINA

15 Settembre

Presso Teatro Orcia (ex Casa del Popolo) San Quirico d’Orcia (SI)

“Ultima e Forte Rocca” MOSTRA

FINO AL 21 maggio

Stanza HopHope _ Presso Centro Chelucci in via Mazzini n.6 Montalcino (SI)

Telefonare per appuntamento

 HOP HOPE CamminiAMO insieme su Facebook 

Ringrazio Carlotta Parisi e Giusy Bruno per la condivisione e la gentile disponibilità.

Giulia Meattini 

Il senso di Mattia: prevenzione e informazione a Siena

All’AOU Senese si parla di Sindrome da scuotimento tra prevenzione e informazione

Si svolgerà nella giornata di oggi, mercoledì 10 maggio alle ore 15.00, presso l’aula 6 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, volto ad approfondire l’informazione e la prevenzione relativamente alla sindrome da scuotimento.

Ad aprire l’iniziativa, rivolta a tutta la cittadinanza, saranno i saluti istituzionali di Antonio Barretta, Direttore generale dell’AOU Senese, e Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV.
Introdurrà l’evento Mario Messina, Direttore Dipartimento della Donna e dei Bambini Aou Senese, e condividerà la sua testimonianza Caterina Innocenti, mamma del piccolo Mattia. A seguire interverranno i relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione Terre des Hommes, presenterà il progetto intervento multilivello protezione infanzia; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta IRCCS AOU Meyer, affronterà gli aspetti psicologici e di prevenzione; Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale Aou Senese, illustrerà il ruolo del neonatologo nella Shaken Baby Syndrome; Stefania Losi, Responsabile Servizio GAIA e del Codice Rosa IRCCS AOU Meyer, parlerà delle implicazioni fisiopatologiche; Salvatore Grosso, Direttore Pediatria Aou Senese, affronterà gli aspetti relativi alla prognosi della sindrome. Le conclusioni saranno affidate a Francesca De Marco, Direttrice Sanitaria Aou Senese.

“L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – ha l’obiettivo di fare informazione sulla Sindrome da Scuotimento e nasce da un evento tragico: Mattia è un bambino di Pistoia che, a soli 8 mesi, muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). I genitori di Mattia si sono quindi rivolti all’ANPAS – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze per far conoscere la loro storia. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, ‘Il senso di Mattia‘ si è sviluppato ulteriormente in un percorso di incontri sul territorio toscano, come azione omogenea e di ampia risonanza.”

La locandina dell’evento

L’iniziativa fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia”, coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale “Non scuoterlo”, sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia”, proposto da ANPAS Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per maggiori informazioni: clicca qui

Per registrarsi all’evento compilare il modulo online: clicca qui.

Emilia Di Gregorio

“Io non rischio” la campagna d’informazione continua il suo viaggio nelle Contrade

L’appuntamento è in programma per stasera alle ore 19.00 presso la Nobile Contrada del Bruco

Da un’idea di Serena Bianconi, volontaria della Pubblica Assistenza di Siena in collaborazione con Cecilia Viti, professoressa del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, prendono il via una serie di appuntamenti all’interno delle Contrade di Siena, mirati a condividere con i cittadini le buone pratiche di protezione civile.

La Contrada pioniera – la Torre – ha visto subito una perfetta intesa tra gli interlocutori ed i presenti durante l’evento del 22 marzo scorso “Il Terremoto a Siena – Perché averne paura (e perché non averne)”, riscontrando interesse, partecipazione e grande affluenza.

Cecilia e Serena sottolineano il loro entusiasmo per l’evento trascorso: “Tra noi c’è stata subito intesa sul messaggio da trasmettere ed è stato davvero emozionante vedere la partecipazione dei contradaioli della Torre che hanno seguito con interesse l’incontro. Speriamo davvero che l’iniziativa si estenda a tutte le contrade”.

Detto fatto! Questa sera alle  ore 19.00 presso la Nobile Contrada del Bruco si terrà il secondo appuntamento a tema e, nel mese di maggio, ne sono stati organizzati altri due: uno presso la Contrada dell’Istrice ed un altro presso la Contrada della Lupa.

Appuntamenti con la sicurezza e la prevenzione, proprio da non perdere!

Stefania Ingino e Sonia Vannoni

Cristina Ferri: “certe esperienze ti segnano”. L’impegno per la violenza sulle donne

Cristina Ferri, artista del panorama musicale lirico, ha aperto il suo cuore decidendo di aiutare le donne vittime di violenza. Il suo gesto ed il suo interesse le sono valsi un riconoscimento importante, dato da un’associazione tutta al femminile!

Cristina Ferri è una bellissima donna senese che da anni porta alto il nome della sua città, calcando i palcoscenici italiani ed europei con la sua splendida voce da soprano. Ha studiato pianoforte presso la Scuola di Musica di Siena, si è diplomata presso l’Accademia di canto lirico di Busseto nel 1995 e successivamente al Conservatorio Cherubini di Firenze.

Già insignita nel 2014 del Mangia d’Oro, medaglia al valore civile per l’impegno culturale e per aver onorato il nome di Siena nel mondo, lo scorso 25 marzo a Casciana Terme (PI) ha ricevuto il premio “Donna è”, un riconoscimento che l’ha vista protagonista sia nel campo artistico e sia in quello sociale. Ad attribuirle il premio è stata l’Associazione Idee in Movimento, un’Associazione tutta al femminile che organizza eventi a scopo benefico.

 

L’impegno nel sociale per Cristina è legato alla violenza sulle donne e deriva da un’esperienza personale che l’ha ferita profondamente. “Certe esperienze ti segnano ma insegnano anche a tirarsi su e a lanciare messaggi di speranza. Personalmente sono molto cambiata da allora, ma so di tante donne che invece continuano a convivere con i propri carnefici senza trovare la forza di dare un taglio netto a situazioni violente”.

Violenza presente sotto forme diverse, da quella fisica, a quella psicologica e verbale, a quella economica, stalking… condizioni che molte di loro sono costrette a sopportare quotidianamente senza sapere che ci sono persone e Centri Antiviolenza pronti ad aiutarle.

La comunicazione in questo caso, è fondamentale – dice Cristina – e bisogna partire dai giovani; ecco perché ho voluto fortemente predisporre un progetto di incontri da effettuare nelle scuole sia a Siena e sia in provincia; purtroppo, ci si scontra con l’aspetto burocratico che a volte è lungo e farraginoso, ma io non mi fermo! I giovani devono sapere che anche piccoli attacchi verbali possono nascondere un atteggiamento ed una persona violenta, così come commenti troppo giudicanti sull’abbigliamento non devono sminuire o etichettare, rendendo fragile ed insicuro, chi li riceve.  Imparare a dire le cose con garbo, coltivare la gentilezza ed il rispetto: piccole – ma importantissime – fondamenta per far crescere persone rispettose e aperte al confronto”.

La nostra protagonista è già stata accolta presso la Contrada di Valdimontone, lo scorso 3 marzo, insieme al Questore di Siena dr Pietro Milone ed allo Psicologo e Psicoterapeuta dr Jacopo Grisolaghi per parlare di violenza. Incontro risultato molto partecipato ed interattivo. Durante la serata è stato proiettato un video realizzato dalla stessa Cristina ed altre comparse di Siena; il cortometraggio racconta di donne che vivono in silenzio la sofferenza ed il maltrattamento dentro le mura domestiche… episodi purtroppo comuni e non dipendenti dal ceto sociale o dal livello culturale come erroneamente si pensa, ma presenti in ogni spaccato della nostra società.

Ci auguriamo che il progetto di Cristina prenda il volo al più presto perché di storie di violenza e femminicidi non ne vorremmo proprio più sentir parlare per i prossimi diecimila anni!

Per chi volesse guardare il video di Cristina Ferri: https://youtu.be/qlGcN-OiosY

Stefania Ingino

Monteroni d’Arbia, un incontro sulle manovre di disostruzione in età pediatrica

L’incontro, gratuito e aperto a tutta la cittadinanza, sarà tenuto da istruttori qualificati ANPAS

Nell’ottica di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, informazione della comunità e diffusione della cultura del soccorso, l’Associazione di Pubblica Assistenza Val d’Arbia promuove e organizza per mercoledì 5 aprile alle ore 21.00 presso la Scuola Comunale dell’Infanzia “Arcobaleno” di Ponte a Tressa un incontro con finalità di divulgazione delle manovre salvavita idonee per intervenire su soggetti in età pediatrica in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.

La lezione prevede una spiegazione frontale e teorica illustrativa delle modalità e dei contesti di azione e la prova pratica attraverso le isole di lavoro con simulazione degli interventi su manichino. 

“Conoscere le manovre di disostruzione pediatrica – spiegano i referenti della commissione del trasporto sanitario della Pubblica Assistenza Val d’Arbia che hanno fortemente voluto questo incontro – è una competenza che tutti i genitori, i nonni e coloro che si occupano dei più piccoli dovrebbero avere, dal momento che saper agire con prontezza e lucidità può fare la differenza nella tutela di una vita.”

“Approfondiremo – ci spiegano i formatori – quali sono le manovre di disostruzione pediatrica distinguendole in base all’età del bambino e proveremo insieme come si eseguono. Spiegheremo quali azioni attuare in caso di soffocamento e quali sono, invece, gli atteggiamenti da evitare per mantenere la calma, intervenire tempestivamente e nel miglior modo possibile.”

Per informazioni è possibile contattare Enrico (348 8076716) e Cristina (349 2208568).

Emilia Di Gregorio

Protezione Civile: 17 nuovi operatori colonna mobile. Parola ai formatori

Il corso si è svolto il 18 e il 19 marzo presso la Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga

Weekend di formazione in zona Senese per 17 volontarie e volontari di Protezione Civile ANPAS provenienti dalle Pubbliche Assistenze della provincia di Siena e 2 formatori OCN che sono stati impegnati nel corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale (OCN).

La sicurezza, il sistema, la storia e il codice della Protezione Civile, i valori del movimento delle Pubbliche Assistenze, la comunicazione, la prevenzione del rischio, la salute e il benessere dei volontari: sono solo alcuni degli argomenti ai quali sono state dedicate le due giornate di lezione con modalità sempre diverse e innovative, dalle attività di team building per crescere e fare squadra ai momenti di confronto e condivisione.

Ogni corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale – racconta Anna Tani, formatrice OCN ANPAS – ha una sua storia: i discenti fanno la differenza, all’inizio dobbiamo imparare a conoscerci e prevale un po’ la diffidenza ma poi con il passare delle ore e, argomento dopo argomento, ci si scioglie ed a quel punto entriamo in sintonia. Il fine settimana appena trascorso in formazione è stato particolare: abbiamo avuto un’aula attenta e interessata, composta di volontarie e volontari che, pur con delle preoccupazioni nel come affrontare la parte emotiva dell’essere volontario di Protezione Civile, vogliono mettersi in gioco e venire a far parte della nostra squadra arancione carica di solidarietà. Personalmente ogni volta che termina un corso torno a casa con una bagaglio di emozioni più grande di quando sono partita, è sempre più quello che ricevo di quello che riesco a trasmettere.”

La formazione dei volontari ANPAS – ci spiega Mario Di Frangia, formatore OCN ANPAS – è un percorso partecipato, avviene tra pari perché noi siamo volontari come i discenti in aula ed è caratterizzata da una forte dimensione etica, il punto di incontro perfetto con le nostre volontarie e i nostri volontari per crescere e prepararci a lavorare insieme tanto nell’emergenza quanto nelle attività di prevenzione. Arriviamo in aula ognuno con la propria storia e il proprio bagaglio personale, ne usciamo più ricchi, consapevoli e uniti. Questo è molto bello.”

Presenti in aula, per salutare ed accogliere i nuovi Operatori di Colonna Mobile Nazionale, anche Salvino Gangi, responsabile regionale per la formazione di ANPAS, Paolo Leoncini, referente per Anpas Toscana per la Zona Senese, e i volontari del Coordinamento di Protezione Civile di Zona Senese.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Terremoto a Siena perché avere paura evento domani

Terremoto a Siena: perché avere paura

“Il Terremoto a Siena – Perché averne paura (e perché non averne)” una chiacchierata scientifica (ma comprensibile) con la professoressa Cecilia Viti del Dipartimento di Scienze Fisiche, della terra e dell’Ambiente, Università di Siena. L’evento presso la Contrada della Torre, domani martedì 21 marzo, alle 19:15. Il tutto in collaborazione con i volontari di Pubblica Assistenza Siena.

A Siena c’è la “leggenda metropolitana” che il terremoto non può fare danni perché sotto, la città, è vuota e di tufo. Purtroppo la storia ci dice che terremoti (e danni) nella nostra città si sono verificati: l’Italia è, in generale, una zona sismica e per questo il tema deve essere trattato con tutta l’attenzione del caso.

Da anni, la Pubblica Assistenza di Siena con il progetto del DPC “Io Non Rischio” è impegnata proprio nella divulgazione delle buone pratiche di protezione civile quotidiane. In particolare, le giornate dedicate alla Campagna di Protezione Civile “Io Non Rischio”  hanno visto la collaborazione e la partecipazione dell’Arch. Marina Gennari (studiosa della storia sismica senese e architetto del nucleo tecnico nazionale della protezione civile) e del Prof. Dario Albarello (docente di Geofisica della terra solida all’Università di Siena e componente della Commissione nazionale grandi rischi)

Recentemente, su richiesta del Comitato dei Genitori degli alunni del Liceo Classico “E.S. Piccolomini” di Siena, Marina Gennari è stata protagonista di una iniziativa volta a descrivere  i comportamenti da tenere in caso di terremoto. L’evento, richiesto in seguito alle scosse di terremoto avvertite a Siena ad inizio febbraio, ha visto gli interventi, oltre che dell’Arch. Gennari e del Prof. Dario Albarello, anche del Prof. Enrico Tavarnelli (docente di geologia strutturale dell’Università di Siena). Grazie a loro sono state date importanti informazioni su cosa succede durante un terremoto e sulle caratteristiche del suolo e del sottosuolo della nostra città.
Hanno partecipato all’incontro mamme in presenza e genitori collegati on line. Presente all’incontro anche la Prof.ssa Cecilia Viti che, nell’occasione, si è fatta promotrice di un’altra bella iniziativa volta a dare informazioni sui terremoti e sulla sismicità del nostro territorio ai popoli delle varie Contrade. Anche in questo caso, i volontari comunicatori di “Io Non Rischio” hanno subito sposato e condiviso il progetto.

Si parte, domani, con la contrada della Torre.

#pubblicaassistenzasiena
#iononrischiosiena
#anpas
#terremoto

Sonia Vannoni e Serena Bianconi

“Il senso di Mattia”: l’incontro a Siena

Un progetto selezionato dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Si svolgerà il prossimo 23 marzo alle ore 16.00, presso l’aula 1 del centro didattico dell’Ospedale Santa Maria delle Scotte in viale Bracci a Siena l’incontro dal titolo “Il senso di Mattia“, promosso nell’ambito del progetto intervento multilivello protezione infanzia.

Ad aprire l’iniziativa saranno i saluti istituzionali di Andrea Nuti, Vice Presidente ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV, Francesca Appolloni, Assessore alla Sanità e Politiche Sociali del Comune di Siena, e Antonio Barretta, Direttore Generale Aou Senese.
A seguire si svolgeranno gli interventi dei relatori: Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia, Fondazione TDH Italia, relazionerà in merito al progetto intervento multilivello protezione infanzia; Stefania Losi, Pediatra e Responsabile Servizio GAIA, IRCCS AOU Meyer, affronterà il tema della SBS – Sindrome del bambino scosso, che cos’è e quali sono le conseguenze; Caterina Innocenti condividerà la sua testimonianza da mamma; Francesca Menegazzo, Medico psicoterapeuta, IRCCS AOU Meyer, condurrà una riflessione sulla Sindrome del bambino scosso con un approfondimento sugli aspetti psicologici e la prevenzione. All’incontro prenderà parte Barbara Tomasini, Direttrice UOC Terapia Intensiva Neonatale AOU Senese.

L’iniziativa – spiega ANPAS Comitato Regionale Toscano ODV in una nota – nasce grazie all’incontro con i genitori di Mattia, Caterina e Riccardo che si sono rivolti a noi chiedendoci di far conoscere la loro storia. Mattia è un bambino di Pistoia che a soli 8 mesi muore per un ‘incidente’ avvenuto all’asilo nido in cui si trovava. Mattia è morto per Sindrome da Scuotimento (SBS – Shaken Baby Syndrome). Parlare con loro ci ha fatto riflettere su quali azioni avremmo potuto intraprendere come Anpas Comitato Regionale Toscano ODV, per apportare un nostro contributo e rispondere ai bisogni del territorio e della società più in generale. Grazie all’esperienza pregressa di alcuni incontri già realizzati e all’interesse mostrato dalle Pubbliche Assistenze, il nostro progetto si è sviluppato ulteriormente in un percorso di 13 incontri sul territorio toscano come azione omogenea e di ampia risonanza. L’obiettivo generale del progetto è quello di informare e sensibilizzare la comunità, con un focus specifico ai caregivers ed i genitori, su una sindrome che è ancora sottovalutata e talvolta sconosciuta, al fine di garantire il benessere psicofisico del neonato.

L’iniziativa “Il senso di Mattia” fa parte del progetto “Promozione Intervento Multilivello di Protezione Infanzia” coordinato da Fondazione Terre Des Hommes Italia. L’esperienza dell’ente capofila nell’ambito della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e l’impegno nella campagna nazionale Non Scuoterlo (visita il sito web) sono state le premesse per inserire il percorso informativo “Il senso di Mattia” proposto da Anpas Toscana, all’interno delle azioni di progetto, avendo così la possibilità di diffondere ad ampio raggio le conseguenze, spesso sottovalutate, legate alla Sindrome da Scuotimento.

Per registrarsi all’evento è necessario compilare il modulo online: clicca qui.
Per il collegamento da remoto: clicca qui.

Come arrivare: per le indicazioni dal sito web dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese: clicca qui.
Per raggiungere l’aula: prendere gli ascensori nel corridoio che porta alla cappella, corridoio situato poco prima dell’edicola e andare al piano 1 (il piano di ingresso da Viale Bracci è 1s). Uscendo dagli ascensori andare a sinistra e arrivare alla fine del corridoio, l’aula si troverà alla vostra destra. È necessario indossare la mascherina FFP2 per l’accesso in ospedale.

Scarica la locandina con il programma completo: clicca qui.

Emilia Di Gregorio

Nella foto una volontaria Anpas tiene stretto il suo bambino 

Terremoto: siamo sicuri d’esse sicuri?

L’incontro è in programma per oggi, mercoledì 1 marzo alle ore 16.30, presso il centro socio-culturale “La lunga gioventù APS” in via dei Pispini n. 162 a Siena

Sappiamo come comportarci se viene a trovarci un ospite indesiderato come il terremoto? È la questione al centro dell’incontro voluto da Pierluigi Brogi, referente delle attività culturali del centro socio-culturale “La lunga gioventù APS“, insieme con i volontari comunicatori di “Io non rischio – Siena” per confrontarsi sul tema della sicurezza e condividere le buone pratiche di protezione civile relativamente al rischio sismico. 

Promuoviamo molti incontri – ci racconta Pierluigi Brogidedicati alla sicurezza in casa, un ambiente certo intimo e familiare ma non esente dai pericoli e da situazioni che possono metterci in difficoltà. Il recente sciame sismico ha messo in moto il bisogno approfondire quelle che sono le buone pratiche di protezione civile per proteggere sé stessi e gli altri. La sinergia con il mondo del volontariato per questi incontri è preziosissima: gli anziani dei nostri centri vivono la città nella sua dimensione più umana, ne conoscono la storia e ne custodiscono la memoria. Speriamo che questo possa essere solo l’inizio di un percorso condiviso proficuo.”

Questa edizione ridimensionata – spiegano i referenti di “Io non rischio – Siena” – della nostra ‘piazza’ dedicata alle buone pratiche di protezione civile risponde alla necessità di essere informati e consapevoli sui rischi naturali del territorio. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno spaventato ma hanno portato ad una rinnovata attenzione su questi temi e i volontari comunicatori si son fatti trovare pronti per fare la propria parte.”

Emilia Di Gregorio

Da volontario a conduttore per raccontare la protezione civile

“Mi chiamo Duccio, ho 51 anni e nella vita non faccio il conduttore”. Chi lo avrebbe mai detto che un volontario si sarebbe presentato così incontrando le ragazze e i ragazzi per raccontare il mondo della protezione civile? 

È accaduto alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia, dove i volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno ideato il format “I soliti resilienti” ispirato al noto game-show televisivo e destinato agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Renato Fucini di Monteroni d’Arbia per raccontare la storia e le attività di protezione civile.

Proprio come in TV, gli studenti – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbiadevono abbinare le identità ai volontari/ignoti. Ognuno di noi ha una propria identità, data dalle proprie esperienze personali e professionali, e tre indizi di una storia da raccontare per l’operato che da volontari di protezione civile svolgiamo in tempo di pace e nelle emergenze. Questo ci serve per dire ai giovani che qualsiasi sia l’età, qualunque sia l’esperienza e il bagaglio di vita che ognuno di noi porta con sé, nel volontariato di protezione civile e nel mondo del volontariato in generale ognuno può fare la propria parte e solo insieme si possono fare grandi cose.

A dettare i tempi del gioco e soprattutto a incalzare e incuriosire gli studenti ma anche gli insegnanti ci pensa Duccio, conduttore di eccezione, con tanto di papillon e giacca con le paillettes, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa “missione” così inusuale.

Sono volontario di protezione civile – ci racconta – dal 2009. Ne avevo sentito parlare da alcuni amici e decisi di mettermi in gioco, poi col tempo mi ha veramente coinvolto. Ho partecipato alla formazione e a diverse esercitazioni con le associazioni che fanno protezione civile in Anpas Zona Senese, oltre che a varie missioni in tutta la regione. Ricordo che, tra le prime missioni, sono stato all’isola d’Elba per l’emergenza legata all’alluvione del 2011. Furono tre giorni intensi, passati quasi senza dormire, ci fermammo veramente poche ore. Ci sentivamo molto utili e la gente ci ringraziava di continuo. Eravamo degli angeli per loro.

Avresti mai immaginato di dover vestire i panni di conduttore per raccontare il mondo del volontariato di protezione civile?

Ho sempre creduto in questa associazione – spiega – per tutto ciò che facciamo, ogni giorno. Col tempo sono diventato parte integrante del gruppo di protezione civile e, oltre alle missioni in caso di emergenza, sono iniziati i vari progetti di prevenzione e informazione alla popolazione nei quali crediamo tanto, è stato naturale voler puntare sulla scuola. Il progetto mi è subito piaciuto, sin dalla prima idea di fare questo gioco per raccontare ai ragazzi la protezione civile. Esserne il conduttore non l’avrei mai pensato, qualcuno mi paragona al vero conduttore del programma ma non è così facile perché c’è da tirare le fila, tenere alta l’attenzione, stimolare la curiosità. Abbiamo strutturato un copione, ci siamo divertiti a scrivere gli indizi e a fare le prove con la musica, ed è stato un grande successo perché ci è stato richiesto di replicare più volte. Le ragazze e i ragazzi si sentono coinvolti in maniera diretta e ascoltano tutto ciò che raccontiamo, si confrontano per indovinare, fanno molte domande e non si annoiano. Secondo me ne restano anche un pò affascinati dall’emozione di alcune esperienze e dall’amore che ci mettiamo. È bello perché non c’è distanza tra chi racconta e chi ascolta. La lezione si costruisce insieme, è il risultato sempre nuovo, sempre diverso, un’opera unica a cura di tutti, studenti compresi.

Cosa lascia questa “missione” a te e agli studenti?

Il gioco – conclude – cattura l’attenzione ma la lezione che speriamo di trasmettere è quella sull’importanza di fare squadra. Nei nostri incontri informativi siamo soliti dire che la protezione civile è come una grande orchestra dove tutti gli strumenti suonano insieme perché la voce di ognuno possa essere la voce di tutti. Questa missione così speciale mi lascia tante cose: la sicurezza in quello che faccio, innanzitutto, e la consapevolezza che in protezione civile veramente chiunque può fare la sua parte, anche se non si crede di essere portati a fare certe cose si impara e si cresce insieme, facendo formazione e testando di continuo la nostra preparazione, e poi si può trovare una grande famiglia con la quale è bello raccontare un po’ di strada fatta insieme, divertendosi e coltivando la speranza di aver piantato un piccolo seme che, grazie ai cittadini del domani, avrà radici forti e ali per volare.

Emilia Di Gregorio