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Protezione Civile: 17 nuovi operatori colonna mobile. Parola ai formatori

Il corso si è svolto il 18 e il 19 marzo presso la Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga

Weekend di formazione in zona Senese per 17 volontarie e volontari di Protezione Civile ANPAS provenienti dalle Pubbliche Assistenze della provincia di Siena e 2 formatori OCN che sono stati impegnati nel corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale (OCN).

La sicurezza, il sistema, la storia e il codice della Protezione Civile, i valori del movimento delle Pubbliche Assistenze, la comunicazione, la prevenzione del rischio, la salute e il benessere dei volontari: sono solo alcuni degli argomenti ai quali sono state dedicate le due giornate di lezione con modalità sempre diverse e innovative, dalle attività di team building per crescere e fare squadra ai momenti di confronto e condivisione.

Ogni corso per Operatori di Colonna Mobile Nazionale – racconta Anna Tani, formatrice OCN ANPAS – ha una sua storia: i discenti fanno la differenza, all’inizio dobbiamo imparare a conoscerci e prevale un po’ la diffidenza ma poi con il passare delle ore e, argomento dopo argomento, ci si scioglie ed a quel punto entriamo in sintonia. Il fine settimana appena trascorso in formazione è stato particolare: abbiamo avuto un’aula attenta e interessata, composta di volontarie e volontari che, pur con delle preoccupazioni nel come affrontare la parte emotiva dell’essere volontario di Protezione Civile, vogliono mettersi in gioco e venire a far parte della nostra squadra arancione carica di solidarietà. Personalmente ogni volta che termina un corso torno a casa con una bagaglio di emozioni più grande di quando sono partita, è sempre più quello che ricevo di quello che riesco a trasmettere.”

La formazione dei volontari ANPAS – ci spiega Mario Di Frangia, formatore OCN ANPAS – è un percorso partecipato, avviene tra pari perché noi siamo volontari come i discenti in aula ed è caratterizzata da una forte dimensione etica, il punto di incontro perfetto con le nostre volontarie e i nostri volontari per crescere e prepararci a lavorare insieme tanto nell’emergenza quanto nelle attività di prevenzione. Arriviamo in aula ognuno con la propria storia e il proprio bagaglio personale, ne usciamo più ricchi, consapevoli e uniti. Questo è molto bello.”

Presenti in aula, per salutare ed accogliere i nuovi Operatori di Colonna Mobile Nazionale, anche Salvino Gangi, responsabile regionale per la formazione di ANPAS, Paolo Leoncini, referente per Anpas Toscana per la Zona Senese, e i volontari del Coordinamento di Protezione Civile di Zona Senese.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Terremoto: siamo sicuri d’esse sicuri?

L’incontro è in programma per oggi, mercoledì 1 marzo alle ore 16.30, presso il centro socio-culturale “La lunga gioventù APS” in via dei Pispini n. 162 a Siena

Sappiamo come comportarci se viene a trovarci un ospite indesiderato come il terremoto? È la questione al centro dell’incontro voluto da Pierluigi Brogi, referente delle attività culturali del centro socio-culturale “La lunga gioventù APS“, insieme con i volontari comunicatori di “Io non rischio – Siena” per confrontarsi sul tema della sicurezza e condividere le buone pratiche di protezione civile relativamente al rischio sismico. 

Promuoviamo molti incontri – ci racconta Pierluigi Brogidedicati alla sicurezza in casa, un ambiente certo intimo e familiare ma non esente dai pericoli e da situazioni che possono metterci in difficoltà. Il recente sciame sismico ha messo in moto il bisogno approfondire quelle che sono le buone pratiche di protezione civile per proteggere sé stessi e gli altri. La sinergia con il mondo del volontariato per questi incontri è preziosissima: gli anziani dei nostri centri vivono la città nella sua dimensione più umana, ne conoscono la storia e ne custodiscono la memoria. Speriamo che questo possa essere solo l’inizio di un percorso condiviso proficuo.”

Questa edizione ridimensionata – spiegano i referenti di “Io non rischio – Siena” – della nostra ‘piazza’ dedicata alle buone pratiche di protezione civile risponde alla necessità di essere informati e consapevoli sui rischi naturali del territorio. Gli eventi delle ultime settimane ci hanno spaventato ma hanno portato ad una rinnovata attenzione su questi temi e i volontari comunicatori si son fatti trovare pronti per fare la propria parte.”

Emilia Di Gregorio

Da volontario a conduttore per raccontare la protezione civile

“Mi chiamo Duccio, ho 51 anni e nella vita non faccio il conduttore”. Chi lo avrebbe mai detto che un volontario si sarebbe presentato così incontrando le ragazze e i ragazzi per raccontare il mondo della protezione civile? 

È accaduto alla Pubblica Assistenza Val d’Arbia, dove i volontari del Gruppo di Protezione Civile hanno ideato il format “I soliti resilienti” ispirato al noto game-show televisivo e destinato agli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo Renato Fucini di Monteroni d’Arbia per raccontare la storia e le attività di protezione civile.

Proprio come in TV, gli studenti – spiegano i referenti del Gruppo di Protezione Civile della Pubblica Assistenza Val d’Arbiadevono abbinare le identità ai volontari/ignoti. Ognuno di noi ha una propria identità, data dalle proprie esperienze personali e professionali, e tre indizi di una storia da raccontare per l’operato che da volontari di protezione civile svolgiamo in tempo di pace e nelle emergenze. Questo ci serve per dire ai giovani che qualsiasi sia l’età, qualunque sia l’esperienza e il bagaglio di vita che ognuno di noi porta con sé, nel volontariato di protezione civile e nel mondo del volontariato in generale ognuno può fare la propria parte e solo insieme si possono fare grandi cose.

A dettare i tempi del gioco e soprattutto a incalzare e incuriosire gli studenti ma anche gli insegnanti ci pensa Duccio, conduttore di eccezione, con tanto di papillon e giacca con le paillettes, che abbiamo incontrato per farci raccontare questa “missione” così inusuale.

Sono volontario di protezione civile – ci racconta – dal 2009. Ne avevo sentito parlare da alcuni amici e decisi di mettermi in gioco, poi col tempo mi ha veramente coinvolto. Ho partecipato alla formazione e a diverse esercitazioni con le associazioni che fanno protezione civile in Anpas Zona Senese, oltre che a varie missioni in tutta la regione. Ricordo che, tra le prime missioni, sono stato all’isola d’Elba per l’emergenza legata all’alluvione del 2011. Furono tre giorni intensi, passati quasi senza dormire, ci fermammo veramente poche ore. Ci sentivamo molto utili e la gente ci ringraziava di continuo. Eravamo degli angeli per loro.

Avresti mai immaginato di dover vestire i panni di conduttore per raccontare il mondo del volontariato di protezione civile?

Ho sempre creduto in questa associazione – spiega – per tutto ciò che facciamo, ogni giorno. Col tempo sono diventato parte integrante del gruppo di protezione civile e, oltre alle missioni in caso di emergenza, sono iniziati i vari progetti di prevenzione e informazione alla popolazione nei quali crediamo tanto, è stato naturale voler puntare sulla scuola. Il progetto mi è subito piaciuto, sin dalla prima idea di fare questo gioco per raccontare ai ragazzi la protezione civile. Esserne il conduttore non l’avrei mai pensato, qualcuno mi paragona al vero conduttore del programma ma non è così facile perché c’è da tirare le fila, tenere alta l’attenzione, stimolare la curiosità. Abbiamo strutturato un copione, ci siamo divertiti a scrivere gli indizi e a fare le prove con la musica, ed è stato un grande successo perché ci è stato richiesto di replicare più volte. Le ragazze e i ragazzi si sentono coinvolti in maniera diretta e ascoltano tutto ciò che raccontiamo, si confrontano per indovinare, fanno molte domande e non si annoiano. Secondo me ne restano anche un pò affascinati dall’emozione di alcune esperienze e dall’amore che ci mettiamo. È bello perché non c’è distanza tra chi racconta e chi ascolta. La lezione si costruisce insieme, è il risultato sempre nuovo, sempre diverso, un’opera unica a cura di tutti, studenti compresi.

Cosa lascia questa “missione” a te e agli studenti?

Il gioco – conclude – cattura l’attenzione ma la lezione che speriamo di trasmettere è quella sull’importanza di fare squadra. Nei nostri incontri informativi siamo soliti dire che la protezione civile è come una grande orchestra dove tutti gli strumenti suonano insieme perché la voce di ognuno possa essere la voce di tutti. Questa missione così speciale mi lascia tante cose: la sicurezza in quello che faccio, innanzitutto, e la consapevolezza che in protezione civile veramente chiunque può fare la sua parte, anche se non si crede di essere portati a fare certe cose si impara e si cresce insieme, facendo formazione e testando di continuo la nostra preparazione, e poi si può trovare una grande famiglia con la quale è bello raccontare un po’ di strada fatta insieme, divertendosi e coltivando la speranza di aver piantato un piccolo seme che, grazie ai cittadini del domani, avrà radici forti e ali per volare.

Emilia Di Gregorio 

Servizio Civile: si chiude il 20. I posti disponibili

Il bando prevede oltre 70 progetti attivi in provincia di Siena per i quali si può presentare domanda entro le ore 14.00 del 20 febbraio

Con Decreto del Capo del Dipartimento n. 116/2023 è prorogato alle ore 14.00 del 20 febbraio 2023 il termine di presentazione delle domande di Servizio Civile Universale previsto dall’art. 5 del bando pubblicato sul sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale in data 15 dicembre 2022.

Sono oltre 70 i progetti in provincia di Siena destinati ai giovani tra i diciotto e i ventotto anni e attivati come ogni anno nelle numerose realtà associative locali, tra le quali citiamo Anpas con le sue Pubbliche Assistenze, Associazione Nazionale Arci, QuaViO, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Fondazione Impresasensibile, Confcooperative, FAVO Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia, ACLI, ANCI Toscana, Salesiani per il sociale, AISM Associazione italiana sclerosi multipla, Unione italiana dei ciechi ed ipovedenti, AVIS regione Toscana, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII, INAC Istituto nazionale assistenza cittadini, Università per stranieri di Siena.

Assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, educazione e promozione culturale, pace e non-violenza, diritti e coesione sociale, sono solo alcune delle aree di intervento che interesseranno i progetti che si realizzeranno tra il 2023 e il 2024.

Come funziona il Servizio Civile Universale? I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana. Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT.

Tutti i giovani interessati a saperne di più possono visitare il sito web www.politichegiovanili.gov.it per conoscere i bandi attivi sul territorio della provincia di Siena utilizzando, sullo stesso sito, il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” e inserendo i filtri specifici relativi alla territorialità e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio 

Terremoto: successo di pubblico per “Io non rischio”. Il grazie ai volontari

Le pubbliche assistenze della zona Senese in piazza Matteotti hanno informato centinaia di cittadini sulle buone pratiche di protezione civile in caso di terremoto. Presente il sindaco di Siena e l’assessore alla protezione civile: da parte di entrambi, il grazie ai volontari.

Lo sciame sismico che ha interessato la città nelle ultime ore ci ha spaventato e la paura ha messo in moto la curiosità di saperne di più e l’esigenza di essere preparati e sapere come comportarsi qualora una nuova scossa dovesse irrompere nella nostra quotidianità. A questa esigenza la risposta è prontamente arrivata dal mondo del volontariato delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese che, in sinergia con le istituzioni e con il supporto dell’Università di Siena, in piazza hanno condiviso con i cittadini le buone pratiche di protezione civile della campagna “Io non rischio“, promossa dal Dipartimento di Protezione Civile, da Anpas e dagli istituti di ricerca scientifica per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi naturali.

Portare in piazza la campagna ‘Io non rischio’ – commenta il sindaco Luigi De Mossi è stata un’ottima idea, prontamente realizzata dai volontari, che ci da in maniera puntuale e corretta tutte le informazioni utili per proteggere se stessi e gli altri in caso di bisogno. Il terremoto non è prevedibile ed essere preparati e sapere cosa fare è fondamentale e può fare la differenza.

E’ importante questo appuntamento. Io non rischio c’è ogni anno e ci insegna a come comportarci in momenti drammatici. I volontari portano nel nome l’essenza di quello che fanno oltre la famiglia, oltre il lavoro e oltre il proprio interesse personale. A loro va il mio ringraziamento” ha evidenziato l’assessore al sociale e protezione civile Francesca Appolloni.

La piazza straordinaria delle pubbliche assistenze di Anpas Zona Senese – spiega Roberto Poggiani, responsabile regionale di Protezione Civile Anpas Toscana – risponde alla duplice necessità dei cittadini: quella di avere informazioni a seguito degli eventi di questi giorni e quella della resilienza di un territorio e di una comunità che cresce nella consapevolezza dei rischi e delle buone pratiche di protezione civile che possono aiutarci a fare fronte a questi eventi.

Sono stati – spiegano i referenti della piazza ‘Io non rischio – Zona Senese‘ – circa quindici i volontari, provenienti da tutta la provincia, che si sono dedicati a questa attività di informazione alla popolazione nel capoluogo. L’invito è quello di partecipare sempre più numerosi alle piazze ‘Io non rischio’, che siano quelle straordinarie o quelle canoniche per le quali ogni anno ci impegniamo su tutto il territorio. Potete seguirci anche nelle piazze digitali dei social network siglati #iononrischio e sul sito web www.iononrischio.it per consultare il materiale e tanti interessanti approfondimenti.

Emilia Di Gregorio

Raccontaci il tuo Servizio Civile Universale!

L’invito della redazione di Sienasociale.it agli operatori volontari in servizio e a chi ha già vissuto l’esperienza del Servizio Civile Universale nelle associazioni del territorio

Il Servizio Civile Universale è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica Italiana, attraverso azioni per la comunità e il territorio.

Recita così una nota sul sito del Dipartimento delle Politiche Giovanili presentando il Servizio Civile Universale con bandi e progetti dedicati alle ragazze e ai ragazzi tra i 18 e i 28 anni come un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale. L’ultimo bando ordinario (clicca qui) è stato pubblicato lo scorso 16 dicembre e fino alle ore 14.00 del 10 febbraio sarà possibile presentare la domanda online per partecipare alle selezioni. Tanti sono i progetti attivi nelle associazioni della città e della provincia di Siena e la redazione di Sienasociale.it, in vista della prossima scadenza del bando, vorrebbe provare a raccontare il Servizio Civile Universale in maniera partecipata e con le voci delle volontarie e dei volontari che vi hanno già preso parte.

Se sei un operatore volontario attualmente in servizio o hai svolto il Servizio Civile Universale presso le associazioni del nostro territorio, puoi raccontarci la tua esperienza scrivendoci una e-mail all’indirizzo sociale@sienasociale.it oppure contattandoci tramite posta sui nostri canali Facebook e Instagram!

Come funziona il Servizio Civile Universale? I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana. Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l’altro, l’importo dell’assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 444,30 che potrebbe essere incrementato sulla base della variazione, accertata dall’ISTAT. Tutti i giovani interessati a saperne di più possono visitare il sito web www.politichegiovanili.gov.it per conoscere i bandi attivi sul territorio della provincia di Siena utilizzando, sullo stesso sito, il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” e inserendo i filtri specifici relativi alla territorialità e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio 

Foto tratta da sito ufficiale

Benemerenze a volontari: ecco i nomi

19 volontari hanno ricevuto un encomio da parte della Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen Band per la loro opera prestata in favore della comunita’ nel periodo piu’ emergenziale del Covid. Ecco chi sono: fanno parte di FIRCB RADIOAMATORI E CB IL PALIO.

Un orgoglio per Siena. 19 riconoscimenti a persone che non si sono risparmiate ed hanno dato il loro tempo e le loro energie ai più fragili. Questa la motivazione di fondo che ha portato i riconoscimenti nella città del Palio. A seguire i nominativi di questi “eroi del volontariato”. A loro vanno i migliori auguri e sinceri complimenti della redazione di Sienasociale.it

ELENCO BENEMERENZE EMERGENZA COVID FIRCB RADIOAMATORI E CB IL PALIO

BARBAGLI DAVIDE
BECACCI MASSIMO
BELLAVISTA DANIELE
BRUTTINI MASSIMO
CINI SERGIO
DELFINO DUCCIO
DUILIO RAFFAELE
FONTIROSSI DORIANO
GARRAPA LUCA
GIAMELLO CARLO
LUSINI PAOLO
MAFFEI SANDRO
MAZZACUVA MAIKOL
MENCHICCHI PIETRO
PERUGINI GIULIA
SABATINI EZIO
SANNA GIOVANNI ANTONIO
SARRI GIANLUCA
TANGANELLI ITALO

Per saperne di più

https://www.fircb.org/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=1

I mille volti della giornata del volontariato

Le volontarie ANPAS, Sonia ed Emilia, in missione  per conto di “Otaria la volontaria” , hanno intervistato i volontari delle più disparate associazioni di Siena e provincia. Come hanno cominciato, cosa fanno e perché ognuno di voi dovrebbe provarci?

Quando abbiamo proposto di raccontarci insieme per la giornata internazionale del volontariato, quello che state per leggere doveva essere un articolo a quattro mani, sono diventate… udite udite, millemila! Perché? Perché quelle che erano poche e semplici domande, veicolate dalla nostra Otaria la volontaria, si sono rivelate un interessante esperimento sociale. Non saremo forse brave a mettere in fila i dati, interpretarli con dovizia scientifica e incastrarli in grafici con linee e curve più o meno precise, ma abbiamo imparato che raccontarsi aiuta a conoscersi, condividere e fare rete.

Il nostro instancabile passaparola ci ha permesso idealmente di girare in lungo e in largo sul territorio della nostra provincia, tra associazioni grandi e piccine con obiettivi e finalità diversi ma sempre complementari. No, non abbiamo scovato l’identikit del volontario ideale. Il volontario non è un supereroe, non ha superpoteri e materialmente non abbiamo trovato nemmeno quella gomma magica gigante che il volontario userebbe per cancellare i momenti più bui e regalare sorrisi.

Abbiamo trovato soltanto persone che fanno dell’essere volontario il proprio stile di vita, guardando al mondo con cuore e occhi diversi, lasciandosi arricchire dai giorni che passano, dai volti che si incontrano, dalle esperienze che si vivono perché improvvisamente quando fai della tua vita un dono pensi che a viverle le vite altrui hanno tutto un altro sapore. E se fare volontariato significa moltiplicare bellezza, noi siamo pronte a raccontare tutte le storie che abbiamo incontrato perché non puoi cambiare il mondo se non ci cammini dentro, se non fai diventare parte di te ogni storia che ascolti, diventando a tua volta una storia da raccontare.

Irene una volontaria

Irene una volontaria

Essere volontari è scegliere di donare il proprio tempo ma non significa essere catapultati in una vita parallela quanto piuttosto in una vita autentica. I volontari che si sono raccontati sono genitori, figli, nonni, nipoti. Ognuno di loro porta con sé un bagaglio di vita diverso dall’altro, con il comune denominatore dato dalla somma del cuore che decide, la mente che si impegna e le mani che si aprono al mondo. C’è chi ha cominciato per curiosità, chi è stato trascinato da amici e parenti, chi lo ha sempre visto fare, chi ha sentito la necessità di fare la propria parte. Noi due, Sonia e Emilia, abbiamo cominciato… ehm, dobbiamo proprio dirlo? Un po’ per scherzo, un po’ per amore. Oggi, per entrambe, il volontariato è la “benzina” di alcuni giorni e la Pubblica Assistenza è una “questione di cuore e di congiunti”.

Rachele ha cominciato per combattere la noia, oggi continua per amore. Anna voleva imparare cosa non sbagliare in un arresto cardiaco, pensava di fare tre lezioni e via, oggi è formatrice regionale. Michela, insegnante di yoga, ha cominciato per il tirocinio di counseling in Quavio e perché da tempo sentiva il desiderio di fare qualcosa per gli altri, soprattutto nel fine vita.

Michela

Michela

Per Michele la Misericordia di Montalcino è sempre stata una seconda “casa”, dove osservava con gli occhi di un bambino il via vai di mezzi e volontari, tra i quali c’era anche Riccardo che non aveva esitato a mettersi in gioco diventando volontario quando mancavano i giovani per garantire i servizi di emergenza.

Michele

Michele

Mattia si iscrisse ad un corso per volontario soccorritore su forzatura di un amico, però qualche settimana prima aveva assistito ad un brutto incidente stradale e pensò che, se gli fosse ricapitato, avrebbe saputo come comportarsi.

Mattia

Mattia

Enza è una cuoca in pensione che ha messo il cuore nelle pentole prendendo parte per la prima volta nel 2016, in occasione del terremoto del Centro Italia, alle attività del volontariato di Protezione Civile ANPAS presso il campo base di Norcia. Stefania è un’insegnante che crede nello scautismo come strumento educativo e nel volontariato come modo per donare e trovare la felicità. Alessandra oggi è volontaria soccorritrice in emergenza, fa protezione civile ed è impegnata nei servizi sociali, ha cominciato nel 2011 perché condivide da sempre i valori della Pubblica Assistenza che le ha salvato la vita in un brutto incidente automobilistico in seguito al quale ha deciso di voler conoscere meglio il mondo del volontariato ANPAS.

Paola è una psicologa dell’arte che ha deciso di impegnarsi per la solidarietà e i diritti dei bambini a seguito della strage nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, evento per il quale un forte impegno è stato sostenuto anche dal territorio senese perché la sofferenza di qualsiasi essere umano ci riguarda da vicino e non può lasciarci indifferenti. Marco ha cominciato perché nel suo paese mancava una realtà come quella della Pubblica Assistenza e ha ritenuto giusto fare la propria parte per la comunità. Cristina si sente parte di qualcosa di grande. A Francesco piaceva guidare un’ambulanza e Olga e Giancarlo si sentono gratificati dal tempo impiegato in associazione tra i vari servizi di trasporto ordinario. Sin da quando aveva due anni, Mario è cresciuto in Pubblica Assistenza e i volontari sono stati una seconda famiglia, oggi è un soccorritore perché può contribuire a rendere più sicura la comunità e ad aiutare chi ha bisogno.

Jacopo stava andando a scuola quando vide passare un’ambulanza a sirene spiegate, notò che le persone all’interno della cabina erano concentrate ma per nulla spaventate e ne rimase colpito al punto da rivolgersi all’associazione dove ora svolge servizio ogni domenica da diciotto anni.

Jacopo

Jacopo

E Mario e Tommaso? Loro hanno sempre coltivato la voglia di aiutare il prossimo e sono diventati volontari. Gli abbiamo chiesto il perché e ci hanno risposto con una gran bella domanda: perché mai avrebbe dovuto essere diversamente?

Diventiamo volontari perché scegliamo di esserci, ci inseriamo nella realtà in cui ci formiamo da volontari, l’associazione diventa “famiglia” pronta ad accogliere e ci lasciamo trasformare. Cresciamo insieme e ci interroghiamo sul nostro ruolo per essere una parte attiva del cambiamento che vorremmo vedere lì fuori, dove ci riscopriamo solidali e partecipi alla vita dell’altro. Mario sostiene che si diventa volontari una volta e si è volontari tutta la vita. Anna lo fa perché sapere di poter essere di aiuto dà un senso ulteriore al proprio essere. Salvino, volontario ANPAS dal 2003, lo fa perché crede nel lavoro di squadra e nell’energia del volontariato.

Salvino con altri volontari

Salvino con altri volontari

Federica ha cominciato a 16 anni, oggi è la presidente della sua Pubblica Assistenza e fa volontariato perché è una parte importante della sua vita.

Federica

Federica

Massimo è un volontario della Misericordia di Poggibonsi dal 1989, il suo impegno è cresciuto nel tempo e oggi continua per l’impagabile soddisfazione di uno sguardo che ringrazia per l’aiuto ricevuto. A Marco l’impegno in Pubblica Assistenza ha dato molto di più di quanto lui abbia dato e qui ha trovato moglie e due figli che con lui si impegnano in associazione perché il volontariato è una grande palestra che ti forgia l’animo. Susy ha cominciato con qualche insicurezza e un pò di timore ormai ventidue anni fa, oggi prova a dare sollievo e sicurezza agli altri. Paolo è volontario dal 1982, in associazione fa di tutto un pò, perché lo gratifica e perché ormai da molto tempo per lui la Pubblica Assistenza è “casa” ed i volontari una gran bella “famiglia”. Chiara ha cominciato nei primi mesi di pandemia e oggi lo fa perché ogni volta che si pone un limite trova persone che la spronano a superarlo e farlo diventare un suo punto di forza. Daniela è una casalinga, ha cominciato nel 2017 per amicizia, oggi si sente al settimo cielo quando può aiutare qualcuno e lo fa insieme a Giulia e Valentina, le sue figlie, anch’esse volontarie in Pubblica Assistenza perché aiutare gli altri fa bene al cuore e ti rende migliore.

Elvio ha cominciato per dovere morale e, essendo attualmente pensionato, l’impegno in associazione lo fa sentire attivo. Gianni fa volontariato perché per tutti in caso di bisogno ci possa essere una mano tesa ad aiutare.

Per noi, Sonia e Emilia, sei volontario quando ti fai dono, diventi mani, occhi, sorriso. Ecco perché dovresti farlo. Enza da per certo che anche tu puoi fare la tua parte. Moreno è convinto che essere utile agli altri aiuta te stesso.

Moreno

Moreno

Julia sostiene che se non lo provi non lo saprai mai. Stefania crede che lo scautismo ti aiuti a diventare uomo e donna di carattere. Chiara ti invita a scegliere di diventare volontario perché quando si tende una mano per far rialzare qualcuno un pò ci rialziamo anche noi. Cristina sa bene che la vita in associazione ti regala esperienze ed amicizie che non hanno prezzo. Luca ci ha detto che si dovrebbe fare per sentirsi parte di un gruppo. Per Cinzia il volontariato ANPAS è una forma di amore che dovremmo provare tutti. Giulia, volontaria soccorritrice e operatore cinofilo, crede che il volontariato sia un’esperienza che ti cambia la vita e come Serena pensa che può regalarti una fantastica famiglia. Guido ci ha raccontato che essere di aiuto per una persona in difficoltà ti completa la giornata e, come ci hanno scritto tanti altri volontari, i soccorritori sono tra le più importanti ancore di salvezza perché ci sono sempre e con qualità. Federico aveva cominciato perché gli serviva un attestato di primo soccorso per lavoro, ora non passa un sabato sera in cui non è di turno in ambulanza perché esserci può fare la differenza. Giulio, sin da piccolissimo è cresciuto in Pubblica Assistenza e ci ha detto che fare volontariato fa bene al cuore. Per Riccardo ognuno dovrebbe provare per dare un contributo nobile e fattivo alla crescita della propria comunità. Michele è con lui soccorritore in Misericordia a Montalcino e entrambi ci dicono che dovresti provare perché dedicare il proprio tempo agli altri in associazioni di volontariato è importante, valorizza la nostra storia e scrive il nostro futuro. Anna Maria e Mauro ti invitano a farlo perché ci sono sempre più persone che hanno bisogno di te. Eva sta vivendo l’esperienza del Servizio Civile Universale e continuerà a fare la volontaria perché in un’associazione di volontariato si agisce e si cresce insieme agli altri. 

Insieme, per noi, è la parola chiave. Non importa chi sceglierai di essere e dove. Ogni associazione ha un cuore grande pronto ad accoglierti. Tu provaci. Noi, Sonia e Emilia, che ci siamo lanciate ad occhi chiusi in questo “esperimento sociale” a millemila mani, ci auguriamo che tu scelga di impegnarti con passione perché trovi la forza per dare tutto te stesso, perché tu possa lasciare orme sulla strada e chiamare “casa” ogni posto in cui lascerai un pezzo del tuo cuore.

Ecco, per adesso forse è tutto. Ma nel tempo speriamo di aggiungere tanto altro a questo racconto.

Sonia Vannoni e Emilia Di Gregorio

Sindaco: “grazie ai volontari”. Ecco la nuova sala della protezione civile

Un momento della cerimonia di questa mattina

Un momento della cerimonia di questa mattina

Questa mattina inaugurata la nuova sala della Protezione Civile dell’amministrazione comunale, in strada di Cerchiaia, intitolata al compianto Giancarlo Rossetti, ex dipendente del  Comune di Siena.

Sulla propria pagina Facebook ufficiale cosi’ ha commentato il sindaco di Siena, Luigi De Mossi: “si tratta di un presidio fondamentale per la sicurezza di tutti i cittadini e della comunità, un vero e proprio punto di riferimento per il monitoraggio e la valutazione degli eventi sul territorio. Partecipazione, solidarietà, pluralismo sociale sono valori quotidianamente trasmessi da coloro che si spendono e spendono anche il proprio tempo libero per gli altri. Il mio ringraziamento personale, della giunta e di tutto il comune va a tutti i dipendenti e a tutti i volontari, che con la loro disponibilità garantiscono la tutela di tutti noi in ogni momento: un valore che abbiamo toccato con mano durante la pandemia e che sono convinto ritroveremo qualora fosse necessario”. 

Open day a Castelnuovo Berardenga

Buongiorno da “Open day” PA Castelnuovo Berardenga

La Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga ha organizzato, per sabato 29 ottobre, un’intera giornata, dedicata alla presentazione di tutte le attività di Protezione Civile, rivolta a cittadinanza e volontari.

Organizzazione in piazza della Citerna con stand, personale e mezzi dalle ore 10. Motto dell’evento : “La Protezione Civile siamo tutti noi, ognuno di noi”.

Sonia Vannoni