Procedono i percorsi di autonomia e coabitazione ideati dall’Associazione Le Bollicine Emma Tosca a Casa Clementina e a Casa Fragola, i due appartamenti dati in comodato gratuito dall’ASP di Siena, in Via Mattioli 23 a Porta Tufi. Vediamo l’evoluzione!

Casa Clementina che ha fatto da apripista grazie soprattutto all’aiuto dei volontari, ha visto prendere forma il progetto sull’autonomia personale: alcuni gruppi di ragazzi con disabilità hanno vissuto insieme cercando di sviluppare un’indipendenza lontana dall’ambiente familiare di casa.

Sotto la supervisione di personale qualificato, inizialmente la sperimentazione è nata solo con percorsi di autonomia diurna e successivamente, a rotazione, i gruppi di ragazzi (massimo cinque) sono stati invogliati anche a pernottarvi.

Si impara a fare la spesa!

Il secondo appartamento ha visto altri ragazzi percorrere lo stesso cammino dei loro compagni “C’è stato un grande lavoro di sensibilizzazione con il quartiere: volevamo far sentire attivi i nostri ragazzi sia con la popolazione e sia con la Contrada. Abbiamo operato anche con gli esercizi commerciali del posto andando insieme nei negozi a comprare alcune cose e sviluppando il concetto di autonomia ed autodeterminazione; li abbiamo inoltre guidati a prendere i mezzi pubblici cittadini per insegnare loro a spostarsi con indipendenza e libertà” ci racconta Letizia Cambi, coordinatrice dell’Associazione “in questa fase è di estrema importanza la presenza della famiglia che è parte attiva del progetto ed i ragazzi devono sentire che i loro familiari sono alleati ed approvano i percorsi che sperimentanoInoltre – ci racconta – in questa fase di convivenza nascono solide amicizie e anche delle storie d’amore!”

Si impara a prendere l’autobus!

E parlando di autonomia non possiamo che complimentarci per il bellissimo traguardo conquistato da uno dei ragazzi seguiti dall’Associazione: Matteo 25 anni da qualche tempo è entrato a far parte della squadra di Mondo Mangione in Via Bernardo Tolomei 7 a Siena. Lui ha sempre amato cucinare, ma la cosa che apprezza di più del suo nuovo lavoro è il rapporto di fiducia che si è creato ed il senso di responsabilità che gli è stato trasmesso “Mi piace che gli altri mi facciano sentire perfettamente in grado di portare a termine qualsiasi compito” racconta Matteo.

Matteo al lavoro

Continuando la chiacchierata con Letizia entrambe rileviamo che le aziende ed i datori di lavoro dovrebbero dare più fiducia a questi ragazzi perché scoprirebbero persone capaci, responsabili e con doti e qualità nascoste che in altri ambiti (a casa o nella quotidianità dei centri diurni) non riescono a fare emergere.

Diamo fiducia ed autonomia alle persone con disabilità! Il loro mondo è puro e meraviglioso e siamo certi che avremmo solo da imparare!

Stefania Ingino

Nella foto principale, tratta da Facebook, Matteo

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