La Penitenzieria Apostolica ha emanato un decreto con cui “concede benignamente dai tesori celestiali della Chiesa l’Indulgenza Plenaria, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice) ai nonni, agli anziani e a tutti i fedeli che, motivati dal vero spirito di penitenza e carità, hanno partecipato, oggi, 23 luglio 2023, in occasione della Terza Giornata Mondiale dei Nonni e degli anziani, alla solenne celebrazione che il Santo Padre Francesco ha presieduto nella Basilica Papale Vaticana, oppure alle diverse funzioni che si sono svolte in tutto il mondo, Indulgenza plenaria che potrà essere applicata anche come suffragio alle anime del Purgatorio”. Il Nostro Santo Padre ha tenuto un discorso bellissimo e commovente. Io ho colto l’occasione per tornare a rivedere qualcosa sui nonni e i loro ruolo per il benessere del bambino.

“Probabilmente due delle esperienze più soddisfacenti della vita sono essere nipote o essere nonno.”

-Donald A. Norberg-

Quando nasce un bambino esso ha con sé già una storia e una preistoria: nasce infatti dal desiderio di due genitori che lo hanno pensato desiderato e voluto e in un contesto familiare ben definito e strutturato che ha, appunto, già la sua storia (Crocetti, 2021).

In quella storia/preistoria e in quel contesto un ruolo sicuramente indiscutibile lo hanno i nonni: la costruzione della propria identità familiare, il percepirsi parte di una storia più grande, sono elementi fondamentali per la crescita di un bambino e sono proprio i nonni i depositari di questo dono, coloro che possono dare memoria alle famiglie (Garavaglia, 2021). Già i padri fondatori della psicologia dello sviluppo (Winnicott, Kouth, Klein) hanno fatto riferimento ai nonni: come possibili ulteriori (o sostitutivi) oggetti interni, come figure di attaccamento e di riferimento, ecc. Più recentemente molti studi di rilevanza internazionale hanno evidenziato il legame esistente tra maggiori problemi a livello di salute psicofisica (livelli più elevati di stress, problemi scolastici, depressione) a seguito della perdita di un nonno (Living et al., 2022; Dare, et al., 2020; Zhang & Luh, 2018; Mahne, & Motel-Klingebiel, 2012)

Tuttavia, soprattutto nella società attuale, l’importanza del ruolo dei nonni è indiscutibile (Mugnai, 2021). Le più attuali ricerche mettono in evidenza come sempre più spesso le famiglie ricevono dai nonni un aiuto concreto nella vita e nelle attività quotidiane dei figli. Il loro ruolo, infatti, oltre che psicologico è anche educativo. In una società come la nostra spesso sono i più anziani, spesso, ad occuparsi quotidianamente della cura dei bambini, soprattutto nei primissimi anni dell’infanzia ricoprendo un ruolo non troppo legato a vincoli e regole prestabilite quindi che rientra a pieno titolo nel ciclo vitale familiare quotidiano differenziandosi da quello dei genitori che tuttavia è importante restino le figure di attaccamento primario (Zulian, 2020).

Da un punto di vista psicologico, inoltre, il legame tra nonno e nipote corrisponde allo sviluppo di un grande senso di appartenenza reciproco, all’interno del quale ciascuno aiuta l’altro. Come riportato da Turchetti (2021) anche Giuseppe di Mauro, presidente Società Italiana Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), sostiene che i nonni di oggi sono spesso persone attive e dinamiche, che comprendono la società e sono al passo coi tempi. E se, da un lato, i nipoti portano i nonni a informarsi e a rimanere radicati nel mondo contemporaneo, piuttosto che rifugiarsi nei ricordi, viceversa i nonni offrono ai piccoli l’opportunità di una saggezza accumulata in tutta la loro vita: la storia è molto più quando la racconta chi l’ha vissuta! Proprio il ricordo del passato trascorso coi nonni può diventare un terreno fertile da cui attingere nei momenti più difficili dell’esistenza, perché rappresenta un vero e importante bagaglio culturale, morale e affettivo da conservare e trasmettere alle generazioni a venire, una memoria che tornerà utile quando a loro volta i piccoli saranno cresciuti sino a diventare nonni (Mugnai, 2021).

E anche se ci sarebbe molto da dire su come sia importante per i nonni imparare a non sostituirsi ai genitori, quindi, su come debbano modulare la loro azione educativa e creare un loro rapporto affettivo con i nipoti (Premoli, 2020), mi limito a quanto sopra perché delineare il ruolo e l’importanza dei nonni almeno oggi mi sembra più che sufficiente. Ve lo dice una studiosa di legami familiari ma anche una donna che sicuramente non sarebbe quella che è se, almeno in parte, non avesse avuto la fortuna di conoscere e crescere con i suoi nonni: un bacio anche a voi vecchietti miei!!

“I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente, ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro.”  [Maria Rita Parsi – Dal Caffè Letterario di Layla]

Cristina Rigacci

(Psicologo e Psicoterapeuta. Studiosa di dinamiche psicologiche sottese ad una genitorialità difficile o resa tale per la presenza di un figlio che soffre a causa di una malattia o disturbo, ha lavorato per anni con le associazioni senesi “Sesto Senso” e “Asedo” per facilitare l’integrazione di alunni con disabilità e favorire esperienze di autonomia (housing) per un piccolo gruppo di ragazzi Down. E’ tra i soci fondatori di Codini & Occhiali ed e’ splendida penna del nostro giornale

 

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