Un cammino che aiuta a ritrovarsi: e’ quello fatto dal senese Giovanni Ruggeri sulla via Romea del Chianti. Il racconto di un’esperienza che ha lasciato un segno. Eccolo

Qualche settimana ho avuto dalla mia famiglia il più bel regalo che potessi ricevere. 3 giorni di cammino insieme lungo la Via Romea del Chianti, da Firenze fino Castellina, passando per il Galluzzo, San Casciano V. Di Pesa e San Donato in Poggio. Circa 60 km in 3 giorni.

Le paure di Erminia, mia moglie, circa la tenuta fisica di Francesco (nostro figlio) si sono rivelate infondate. Chi mi conosce, sa che ho sempre amato camminare e ho sempre cercato di ritagliarmi momenti di riflessione in movimento, partendo da solo, con amici o con la mia compagna di vita.

Questa volta però è stato diverso: è stata una esperienza fatta con i figli, fortemente voluta, camminando al loro passo (che non si è rivelato poi nemmeno male), ascoltando il loro cuore.

Un cammino che, oltre che una sfida, è stato un crescere insieme e rinvigorire rapporti, passo dopo passo, km dopo km.

All’arrivo a Castellina, avremmo tutti voluto continuare ancora qualche giorno.

Il racconto del viaggio

Siamo partiti la mattina molto presto con l’autobus da Siena x Firenze. Abbiamo attraversato il centro di Firenze, Santa Maria Novella, piazza Signoria, attraversato l’Arno a Ponte Vecchio e siamo usciti da Firenze attraverso Porta Romana.

Percorrendo stradine secondarie, siamo arrivati alla Certosa del Galluzzo, che è visitabile. Poi le colline del Chianti.

Sant’Andrea in Percussina (dove visse Machiavelli) fino a quando siamo arrivati a San Casciano val di Pesa, dove abbiamo dormito la prima notte (circa 21 km, soprattutto i primi sono stati duri perche’ sotto il sole uscendo da Firenze).

Secondo giorno, tutto attraverso colline piene di ville coloniche, distese di viti e castelli. Quasi tutte strade bianche e qualche tratto di bosco. Molto bella la chiesa di Badia a Passignano. Secondo giorno circa 24 km percorsi con arrivo a San Donato in Poggio, che è un borgo incantevole, dove abbiamo pernottato.

Il giorno pranzo al sacco lungo il cammino. La sera qualcosa di caldo.

A San Donato in Poggio abbiamo dormito nel borgo in un appartamento con una vista speciale dalla finestre del bagno e della camera. Era una casa vissuta con molto fascino, piena di libri. La proprietaria ha regalato ad Erminia, mia moglie, un libro sul Cammino di Santiago.

Ultimo giorno da San Donato in Poggio a Castellina in Chianti. Poco più di 15 km. Tappa tra colline e boschi.

Siamo arrivati a Castellina in Chianti per ora di pranzo. Abbiamo mangiato al sacco e visitato il borgo, molto ben tenuto. Non poteva mancare una tappa al museo archeologico, con reperti etruschi.

A Castellina in Chianti è venuto a prenderci Pellegrino, un ragazzo che, di lavoro, fa assistenza ai pellegrini sulla Via Francigena e ci ha riportato a casa col suo mezzo. Anche qui il nome sembra segno del destino (Pellegrino che assiste i pellegrini!)

Cosa mi rimane di tutto questo? Erminia era molto scettica inizialmente: aveva paura del caldo, che i ragazzi si stancassero. Voleva farci cambiare idea e convincerci ad andare al mare. Alla fine mi ha confessato che era dispiaciuta di non aver fatto anche l’ultima tappa da Castellina a Siena.

Domenico e Francy (i miei ragazzi) non solo hanno retto bene la fatica ma si sono anche divertiti. C’è stata occasione di parlare, di raccontarsi cose che in altri contesti non sarebbero venute fuori.

Con questo tipo di esperienze, si riscoprono cose semplici come la bontà di un sorso di acqua fresca, il dolce sapore di un frutto che è 100 volte meglio di qualunque merendina o cioccolata.

E poi, si fa quello che, bella quotidianità, troppo spesso, dimentichiamo di fare. Ascoltare il cuore.

Giovanni Ruggeri

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