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A Murlo con “ALI” la donna è arte e scrittura

Come ogni anno l’Associazione A.L.I. (Artisti Liberi Indipendenti), per l’8 marzo, propone l’Iniziativa ” Invadiamo il paese di arte e di idee” con due momenti. Uno artistico , l’altro letterario. Sienasociale.it ha incontrato la scrittrice Carla Bardelli protagonista di questa edizione intervistata dalla nostra Marina Berti.

Una festa della donna ricca di idee, di calore e calore. È quella che l’associazione ALI ha organizzato nel comune di Murlo.

Alle ore 16 “Arte in vetrina” dove gli artisti esporranno, nei negozi, i loro quadri: al centro dell’attenzione temi riguardanti l’universo  femminile.  Alle ore 18,30 la presentazione del libro ”Io con i mostri non ci parlo”( Effegi editori) della scrittrice Carla Bardelli . A colloquiare con l’autrice Antonia Banfi dell’Associazione Donne di Carta.

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Proprio Carla Bardelli ci parla della sua scrittura al femminile. Lei, letterata senese e Donna di carta, che, dopo una vita da lettrice, e bibliotecaria, si è avvicinata alla scrittura e ha dato alle stampe, nel giro di pochi anni, tre romanzi, in cui ha messo al centro storie di donne comuni.

“I personaggi di “Il suono breve della neve”, “La guerra è femmina” e “Io con i mostri non ci parlo”, sono donne come lei, che mette qualcosa di sé nelle protagoniste di queste storie, ma chi è Carla Bardelli al di là della scrittura?”

“ Io sono una persona semplice,  una donna normale e non mi definirei neppure una scrittrice, anche se scrivo e la passione per la scrittura mi definisce da sempre. Ho sempre avuta la voglia di scrivere e ho sempre scritto storie che però chiudevo in un cassetto. Un giorno una mia cara amica psicologa mi ha invitato a scrivere l’introduzione di un suo articolo. L’ho fatto e le sue parole di incoraggiamento poi mi hanno sollecitata a portare alla luce quelle vicende che fino a quel momento non avevo mostrato a nessuno.”

“I personaggi dei suoi romanzi sono prevalentemente donne, come li sceglie?”

Oggi si sentono raccontare tanti brutti fatti di cronaca: quasi ogni giorno veniamo a conoscenza di un femminicidio o di una violenza perpetrata contro una donna. Quando ho scritto il mio primo romanzo, “Il suono breve della neve”,  avevo in mente questi fatti di cui spesso parlavo con la mia amica che assisteva donne abusate e maltrattate. A loro pensavo quando è nato “Il suono breve della neve”. Però non ho raccontato di un fatto in particolare. Nella mia mente si sono delineati i due personaggi, Rosa e Lisa, che, prepotentemente, hanno preso corpo per raccontarmi le loro vicende. Sono figlie della mia fantasia che, però, sono diventate reali nel loro bisogno di farsi ascoltare da me  e narrare ai lettori.”

“La voce narrante del secondo romanzo, “La guerra è femmina”, è invece quella di una bambina.”

Sì, e  quella bambina sono io, cresciuta in una famiglia allargata, fatta da genitori, nonni e zie, che, in un clima che sembra oggi così lontano, narravano le storie di una guerra che era finita non da troppo tempo, quando venni al mondo. In quella casa dove interagivano tanti adulti, con le loro fragilità, ho capito cosa sono i piccoli dissidi  e le grandi guerre. E poi ho imparato che la guerra non è solo quella degli uomini che erano partiti per il fronte, ma anche delle donne che restavano a casa ad aspettare e a patire per chi combatteva e per le condizioni in cui si viveva. La bambina che ero è diventata protagonista per raccontare quello che allora le raccontavano e per testimoniare che la guerra era, ed è, sì fatta dai soldati, ma si abbatteva, e si abbatte tuttora, sulle donne: mia nonna aveva quattro figli maschi, tutti al fronte. Possiamo pensare che quel conflitto non fosse anche un suo dramma? Forse non è un caso ma,  in molte lingue europee, la parola guerra è al femminile!”

Nel terzo romanzo, “Io con i mostri non ci parlo”, le due protagoniste sono di nuovo due donne e hanno lo stesso nome, Caterina;  sono lontane parenti, ma cresciute in due epoche completamente differenti: c’è una Caterina vissuta all’inizio del Novecento e una Caterina, giovane moderna, che vive la complessa realtà delle donne di oggi.”

“Sì, si tratta di due personaggi, potremmo dire, speculari: la Caterina antica è una contadina, analfabeta, che affronta i “mostri” della quotidianità con gli strumenti che avevano le persone non istruite di inizio Novecento, radicati nel pensiero superstizioso. Se i “mostri” del passato erano per così dire più materiali, quelli  che deve affrontare la giovane Caterina, colta ed emancipata, invece, sono quelli della mente, in primis la depressione “post partum”. Anche in questo caso, mi sono rifatta alla narrazione della cronaca che ci racconta di come tante donne che, in uno dei momenti più importanti della loro vita, vengono “rapite da questo mostro” che le fa sentire inadeguate a svolgere il ruolo di madri perfette che la società pretenderebbe da loro. Nel momento in cui la mia giovane Caterina sente mancarle il terreno sotto i piedi a causa di questo problema, raggiunge la casa dell’antica parente e, in questo percorso a ritroso, che tiene uniti passato e presente, si ritrova.”

“Perché scrivere un romanzo le cui protagoniste sono così diverse?”

Quando ho deciso di scrivere “Io con i mostri non ci parlo” avevo in mente un obiettivo ben preciso: non solo parlare di un dramma che accomuna tante donne, soprattutto ora che si chiede alla donna una sorta di “perfezione”, ma volevo raccontare una storia che, intrecciando presente e passato, valorizzasse il secondo quale strumento per comprendere meglio ed accettare ciò che avviene nel primo. La diversità delle due protagoniste, e dei mondi che vivono, erano funzionali a questo obiettivo. ”

“I suoi romanzi sono storie di donne. Ma gli uomini? Che ruoli rivestono gli uomini nella narrazione della scrittrice Carla Bardelli?”

Spesso mi è stata posta questa domanda sottintendendo, forse,  che nei miei romanzi io formuli un atto d’accusa nei confronti degli uomini, ma non è vero. So con certezza che non tutti gli uomini sono violenti o prevaricatori. Anzi, a volte mi soffermo ad osservarli, anche nei miei lavori, e sento una sorta di “indulgenza” nei loro confronti perché sono ben consapevole che siamo diversi e che per loro è complicato comprendere le donne. C’è sempre qualcosa che sfugge alla loro capacità di capirci. Ma non è una condanna, si tratta solo di una constatazione.”

Carla Bardelli, ora che ha iniziato, ci ha preso gusto a scrivere e non si ferma qui: ora sta scrivendo il nuovo romanzo il cui titolo è ancora top secret, ma che sarà di nuovo una storia di donne, di amicizia e di confessioni di qualcosa taciuto da sempre. Nel frattempo, però, la scrittrice continua a portare le sue opere al pubblico che la potrà incontrare, anche prossimamente, ad eventi e a presentazioni.

Ed ecco gli artisti che esporranno

ANZANI ALCEA
AZZI STEFANO
BERTI FRANCESCA
BIGIO ELISA
CASALVALLLI LORETTA
COLLINI RENATO
CONTINI MARIA STELLA
DANIELLI COSTANZA
DE AMICIS M. CRISTINA
FINESCHI PATRIZIA
FRANCINI ORIELLA
GHEZZI LUIGINO
MAGGIULLI ELENA
MALEKI KATY
MARISI MARILENA
MOSCADELLI CATERINA
NAJAFI AZIN
SEMBIANTI SANDRA
TOMMASI ANTONELLA
ZASKOTSKA OKSANA

(La foto è tratta dalla pagina Facebook di Carla Bardelli)

 

Laboratorio d’arte per ragazzi autistici all’Auser di Sant’Albino

A Sant’Albino, frazione di Montepulciano, da alcune settimane, ha avuto inizio un laboratorio d’arte per ragazzi autistici. Protagonista Piccolo Principe odv

Pensato e voluto dall’Associazione Autismo Siena – Piccolo Principe ODV, in collaborazione con il locale Circolo Auser e con l’Assessorato al Sociale del Comune di Montepulciano, il corso è tenuto da Umberto Trezzi, volontario dell’associazione e pittore dilettante che, da tre anni, porta avanti con successo un laboratorio d’arte per ragazze e ragazzi autistici.

La proposta è stata accolta con convinzione dall’Amministrazione Comunale, da anni impegnata in manifestazioni e azioni di solidarietà verso i giovani autistici, ed ha trovato piena disponibilità nell’Auser di Sant’Albino, che ha messo liberamente a disposizione i locali.

I quadri, realizzati dai ragazzi con colori acrilici, si ispirano ad opere di pittori moderni e contemporanei, in genere astrattisti o informali, dopodiché vengono arricchite con uno o più cristalli (realizzati dal maestro vetraio Adriano Canocchi, presso una cristalleria di Colle val d’Elsa), che i giovani artisti applicano sulle loro creazioni.

Al laboratorio, che andrà avanti fino a giugno, partecipano una decina di ragazze/i di varie fasce d’età.

Anche quest’anno le loro opere saranno esposte alla Galleria d’Arte Beaux Arts di Siena, nella manifestazione (anch’essa promossa dall’associazione) “Artisti in blu”, giunta ormai alla quarta edizione.

per saperne di più

Autismo Siena – Associazione di Volontariato

L’arte di Achillea in mostra fino al 27 novembre

Lo scorso giovedì 3 Novembre, è stata inaugurata la mostra “Pittura su Porcellana” con le opere più salienti realizzate dalle artiste della Associazione Culturale “Achillea Laboratorio d’Arte” fondata, circa trentacinque anni fa, dalla Signora Achillea Spaccazocchi Bianchi. La stessa è Presidente ed illustre insegnante.

La mostra, finalmente in presenza dopo lo stop forzato dalla pandemia, apre le porte all’intera cittadinanza (e non solo) come invito ad avvicinarsi al mondo della pittura su porcellana intesa come tramite per l’espressione di sé e delle proprie emozioni.

Le opere esposte sono infatti frutto dell’intenso lavoro svolto dalla Maestra Achillea – così come viene chiamata amichevolmente- e dalle sue allieve: un gruppo di donne di varie generazioni che esprimono la propria personalità attraverso l’arte condividendo insieme dei rilassanti pomeriggi. Un gruppo aperto ad accogliere chiunque voglia fare una esperienza artistica senza vincoli di età, sesso e religione.

Un gruppo anche solidale. A mostra chiusa, ogni artista donerà a QuaViO odv (Qualità  della vita in Oncologia) una sua opera al fine di promuovere e sostenere la tombola solidale che l’organizzazione di volontariato senese ha in programma per il prossimo Natale. Intanto, un bellissimo vaso sarà donato per l’evento “QUAndo aiuto VIncO” in programma il prossimo 13 novembre 2022. L’arte che diventa altruismo e voglia di far del bene ai più fragili.

Il commento della maestra Achillea a margine dell’inaugurazione: “per questa opportunità mi sento in dovere di ringraziare il sindaco del comune di Siena e i suoi collaboratori che ancora una volta ci hanno dato la possibilità di allestire questa mostra e le mie allieve che si sono impegnate nella realizzazione delle opere“.

Sullo sfondo il desiderio di tutte le artiste di avvicinare al loro magnifico mondo i più giovani affinché l’arte possa essere oggetto di attenzione anche per le nuove generazioni.

Dove e quando visitare la mostra? Fino al 27 Novembre 2022 alla Galleria Olmastroni di Palazzo Patrizi, Via di Città 75, Siena – dal lunedi al giovedi dalle ore 14,30 alle ore 18,00 venerdi sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 18,00.

Ed ecco gli artisti: Achillea Spaccazocchi Bianchi, Brenda Brogi, Gabriella Carli, Laura Delle Monache, Eugenia Falchi Batelli, Lucia Fani Parricchi, Patrizia Fornacelli Pescatori, Antonella Lucchini, Giuliana Mari Vivi, Laura Masti Nami, Donatella Mazzini, Maria Vittoria Mendizabal Ravenni, Adriana Mori Fuochi, Vanna Mozzi Valeriani, Meri Murgia, Miriana Paolucci, Sabine Pfordite, Maria Concetta Proscia Cossa, Manola Prugnoli Cambi, Sara Rossi.

Ingresso gratuito

Per la scrittura dell’articolo si ringrazia Silvia Parricchi

(Nella foto in alto il gruppo di artiste. In basso alcune immagini della mostra)