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Lorella Bencini era volontaria QuaViO

Giornata internazionale dell’infermiere: QuaViO ricorda Lorella

Il 12 maggio si celebra la Giornata internazionale dell’Infermiere. Con una lettera la presidente di QuaViO, Vanna Galli, ricorda in questa giornata Lorella Bencini, infermiera e consigliera in associazione. Una stimata professionista, amante del suo lavoro e punto riferimento da molti anni per i pazienti ed i colleghi, venuta a mancare lo scorso anno.

Buongiorno Lorella, così mi è spontaneo salutarti, come quando ti incontravo in sede e tu mi rispondevi con il tuo “Ciao”, sempre un po’ di fretta perché il tempo non ti avanzava mai. Lo divoravi nel tuo occuparti di tante cose, di tante persone, per l’esattezza. La tua giornata era vissuta intensamente in cardiochirurgia, a prenderti cura dei tuoi pazienti e dei colleghi, come rappresentante sindacale. In famiglia, con Guido, marito ammirato, rispettato, amato, senza smancerie e sentimentalismi ma con una profondità e serietà rare. Il tuo tempo di vita era speso nella cura degli affetti familiari, la mamma, donna forte, che aveva dato e ancora dava indirizzo di valori e di percorsi, il ricordo del padre, per la morte prematura del quale eri ancora arrabbiata con il Padreterno, a cui poco credevi, ma che, casomai ci fosse, attaccavi con fiammate di fuoco. E poi c’erano i tuoi malati, le persone che per scelta caldamente umana, generosa, paziente, coraggiosa hai accompagnato alla fine della vita per quasi venti anni. Per loro tu eri sempre pronta a fartene carico, di qualsiasi servizio avessero bisogno. Sei stata una Volontaria con la V maiuscola. Tu, pur essendo infermiera qualificata, oltre che diplomata, non ti sottraevi, mai, al servizio di cure igieniche, se questo era il bisogno, così come ad altre attività, di tipo domestico, come quella volta che insieme abbiamo aiutato il giovane di Rosia, solo, che aveva bisogno di persone come te e come altre di noi che gli pulissero casa, preparassero da mangiare e avessero anche voglia di accompagnarlo col canto mentre suonava la chitarra. Ma eri anche quella che con gioia faceva la parrucchiera e la barbiera, e per di più bene, mentre tessevi relazioni profonde e durature.

Ma se queste attività ti distinguevano per generosità, per sincerità , tu eri l’infermiera che si adoperava per le trasfusioni domiciliari così come per lunghi anni ti eri impegnata a fare le terapie infusionali, allorché alla QuaViO, per convenzione, competeva la presa in carico dei “nuclei fragili“, di quelle persone sole, cioè, che non potevano essere curate a domicilio dalla sanità pubblica, non avendo la presenza di un care giver.

Tu eri presente, in QuaViO, anche quando eri assente. La tua energia di vita arrivava da lontano. Sono fortunata ad averti incontrato, tu un po’ rustica, spigolosa, ma così partecipe al dolore umano e alla sorte del prossimo, così sensibile senza darlo a vedere e così fragile nella tua malattia. Fragilità che non ti ha impedito neanche nel momento più difficile da affrontare, durante il tuo ricovero per il trapianto, non ti ha impedito, dicevo, di starmi vicino e darmi ogni sera notizie di mio figlio, operato nel tuo reparto.

Cara, carissima Lorella, mi manchi e ti ho così viva nel cuore che l’emozione è straripante. A noi resta di non dimenticarti finché avremo le forze. 

Le Bollicine - una delle realtà scelte per la ricerca

Università di Siena e terzo settore insieme: 150 studenti studiano il volontariato

Sienasociale.it – diario del terzo settore senese” e il gruppo di ricerca di economia sperimentale del dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Siena, guidato dal Dr. Alessandro Stringhi e prof. Paolo Pin, hanno collaborato alla realizzazione di un progetto di ricerca che ha coinvolto cinque realtà del terzo settore attive sul territorio: riceveranno, gratuitamente, gift cards (carte per effettuare acquisti) gratuite

Questo progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dalla regione Toscana, ha lo scopo di osservare come cambia il comportamento delle persone quando le loro azioni vengono osservate da altri partecipanti allo studio.

All’esperimento hanno preso parte oltre 150 studenti universitari, i quali, dopo aver ricevuto una somma di denaro, 10 euro, hanno scelto come ripartire questa somma tra sé stessi e una delle cinque associazioni coinvolte nel progetto. Risultati preliminari mostrano che gli studenti donano di più quando informazioni riguardo alla loro donazione vengono inviate ad un pubblico di spettatori nella stessa stanza.

Questo effetto è presente nonostante l’identità e comportamento dei partecipanti sono mantenuti anonimi sia durante che dopo l’esperimento.

La prima ondata di esperimenti è stata in grado di raccogliere 500€. Questo studio rappresenta l’inizio di una collaborazione tra l’università e il terzo settore, dimostrando l’impatto della ricerca universitaria sul proprio territorio.

Ed ecco le 5 realtà inserite nel progetto che avranno diritto a percepire una somma di denaro:

-Auser comunale Siena
-Codini e Occhiali
-QuaViO odv
-Le Bollicine
-Associazione Arturo Pratelli 

Sienasociale.it ringrazia Alessandro Stringhi, ricercatore dell’Università di Siena, per la disponibilità e la “vicinanza” ai valori della solidarietà  dell’altruismo

Giuseppe Saponaro

“Esplorare me stessa”: grazie a QuaViO

QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia), insieme a Eugenio Roberto Giommi, psicologo psicoterapeuta corporeo e Isabella Turino, Trainer Metodo Feldenkreis , ha organizzato  “Autoritratto” un seminario dedicato alla percezione di emozioni e sensazioni e all’osservazione del volto proprio e altrui attraverso micro movimenti. 12 i partecipanti: ecco la testimonianza di una di loro. 

“Io so come stai tu, perché so come mi sento io. Posso riconoscere le tue emozioni.”

Un’esperienza di consapevolezza per una buona relazione ecco l’essenza dell’iniziativa fortemente voluto da Vanna Galli, presidente di QuaViO odv.

Ringrazio Quavio per avermi dato la possibilità, questo fine settimana, di partecipare ad un seminario molto interessante ed istruttivo in cui ho avuto modo, attraverso l’Autoritratto, questo il titolo del corso, di esplorare me stessa. Essendo da poco volontaria Quavio tutto questo è stato utilissimo. Mi rendo conto che prendere consapevolezza e quindi conoscere i vari aspetti del nostro essere, è il primo passo necessario da fare, per poter avere il privilegio di stare, in maniera adeguata, accanto ad un malato fragile” questa la testimonianza di Sonia Rosini

Un momento del seminario

Un momento del seminario

Se sai quello che fai, puoi fare quello che vuoi (Moshe Feldenkrais)

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www.quavio.org

Cure palliative espressione di civiltà ed evoluzione del SSN

Mercoledì 22 marzo, ore 18:00, il dibattito pubblico presso la “Limonaia del Tribunale Civile di Siena” – Area Verde Camollia. Organizzazione a cura di SoCrem Siena – Società per la cremazione con QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia) e Associazione Amici dell’Hospice
Un dibattito pubblico, un momento in cui fermarsi a riflettere. E’ quello che vedrà al centro dell’attenzione un argomento di grande attualità: 
“Le cure palliative, espressione di civiltà ed evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale”. Interverranno la dottoressa Antonella Loiacono, responsabile delle cure palliative per Siena  e Vanna Galli, presidente della QuaViO, l’organizzazione di volontariato che, a Siena e provincia, da oltre 30 anni offre gratuitamente i propri servizi ai pazienti che sono nell’ultimo ma fondamentale tratto della vita.
Ingresso libero da via Camollia, n. 85/via del Romitorio, 4.

Nina e Alfiero magiche storie di vita

Grande affluenza di pubblico, venerdì 3 marzo, presso la sede della Pubblica Assistenza di Siena, in cui si è svolto l’incontro per la presentazione del libro “Al volo” scritto da Alfiero Chiavistrelli, ex tassista romano ed ex volontario della Confraternita di Misericordia di Castelnuovo Berardenga, in compagnia di Nina, la nostra amica e volontaria di QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia) che l’ha supportato in questo meraviglioso ed appagante progetto! Nina (Martina Frullanti), presente all’incontro, ci racconta sia dell’emozione e dello stupore di Alfiero e sia del totale coinvolgimento dei partecipanti, rimasti incantati di fronte ai racconti e alla vitalità dell’autore. Organizzazione evento a cura di Grazia Ragazzoni del “Tavolo anziani” di Si-Sienasociale la coprogettazione che tanto vale”.

Alfiero e Nina presentano “Al volo” presso la sede della Pubblica Assistenza di Siena

Storie semplici di vita passata, la maggior parte di questa trascorsa a bordo del suo taxi per le vie di Roma, in cui Alfiero racconta di aver vissuto tutti i cambiamenti epocali dall’inizio del suo lavoro – 1 novembre 1954 – fino alla pensione e di aver avuto il piacere di incontrare persone famose dello spettacolo che quotidianamente accompagnava in giro per la capitale e con cui scambiava confidenze e aneddoti curiosi, appuntati meticolosamente su un’agendina. Quando nel giugno 2022 conosce Nina al mercato di Castelnuovo Berardenga, Alfiero le confida la volontà di pubblicare queste storie a lui tanto care, e la nostra amica non se lo fa ripetere due volte! Lei, che aveva auto-pubblicato il suo libro “Do you speak Amore” nel 2018, sa bene come fare e a chi chiedere una mano… ecco che coinvolge amici come Alessandro Valdrighi che ha fatto dono della copertina ed Emanuela Vezzoli che ne ha curato la revisione. Il resto è storia…

Le dediche di Alfiero!

Ma questo non è l’unico gesto d’amore che Nina ha compiuto gratuitamente, perché nonostante la sua giovane età (44 anni) ha già all’attivo anni di volontariato presso la QuaViO di Siena (Qualità della Vita in Oncologia) e studi approfonditi sul fine vita conseguiti presso l’Università degli Studi di Padova. Tutto nasce nel 2013 quando, a seguito della scomparsa della sua unica ed amatissima zia, si trova a vivere la morte in prima persona e ad affrontare il lutto.

Il dolore è talmente forte che Nina lascia il suo lavoro di Hotel Manager di una struttura prestigiosa di Pienza e parte per un viaggio in Africa per ricominciare la sua vita. Aveva bisogno di ritrovarsi…

Dopo qualche mese trascorso nel continente, comincia a scrivere una lista di 500 parole positive, che le aprono il cuore verso la scrittura e la consapevolezza che questa potrà esserle amica e guaritrice.

Torna in Toscana con questo quaderno di viaggio, si iscrive alla Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e dà vita a “Do you speak Amore” un’autobiografia “che si legge da tutte e due le parti, come uno sguardo alla vita che inizia da capo anche laddove ci si aspetterebbe la conclusione” dice Nina. È la sua storia autobiografica, quella di una giovane e romantica donna che trova il significato della vita nell’Amore, con l’invito a prendersi cura di sé.

“Do you speak Amore” – libro di Martina Frullanti

Un invito che lei rivolge ed augura a tutti, perché la vita è realmente una cosa meravigliosa! E a proposito di auguri, anche stamattina, parlando con lei al telefono, non vedeva l’ora di sentire il suo caro amico e compagno di viaggio Alfiero perché, proprio oggi, il nostro “tassinaro” compie 92 anni.  A lui giungono i nostri personalissimi auguri, con la speranza di leggere presto un altro intenso racconto, magari scritto a due mani con Nina!

Stefania Ingino

 

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Alfiero 92 anni: tassista, volontario e scrittore “Al volo”

“Giornata del malato”: ma la malattia è davvero una lotta?

Oggi si celebra la Giornata mondiale del malato. E’ una ricorrenza della chiesa cattolica  in cui vengono diffusi ancora di più messaggi di speranza e amore nei confronti di tutte le persone che stanno vivendo un momento delicato e non sono in salute. Ma la malattia è davvero una lotta? E’ una domanda che abbiamo posto a QuaViO odv associazione senese che, da più di 30 anni, si occupa di cure palliative e, dunque, di qualità della vita fino all’ultimo istante. Ecco come ci hanno risposto Rosangela Palmas volontaria di QuaViO odv e coordinatrice del gruppo AMA (Auto Mutuo Aiuto) e Vanna Galli presidente di QuaViO odv

Sono stata sollecitata a scrivere due righe per la giornata mondiale contro il cancro e ho scritto sul disvalore, a mio giudizio, di considerare la malattia come una guerra da combattere e da vincere.

Troppo spesso quando si narrano esperienze di malattie gravi si avvicina il termine guerra al tentativo della persona di reagire e “combattere” la malattia. Il malato diventa un guerriero e viene incitato a esprimere le sue migliori “forze” per reagire.

Certo, la predisposizione della persona è essenziale e può fare la differenza, ma talvolta la malattia va avanti comunque fine al suo più estremo epilogo. E quindi questi guerrieri hanno perso o non hanno saputo lottare? I loro cari non sono stati in grado di aiutarli e dar loro la giusta motivazione?

Il concetto di lotta è figlio del nostro tempo, che esalta il benessere e relega la sofferenza e la malattia a qualcosa da “risolvere” in breve e possibilmente senza troppo disturbo per gli altri. Ovviamente con il lieto fine. Per cui devi combattere e vincere. Punto.

Il malato di cancro, soprattutto quando la malattia viene diagnosticata in stadio avanzato, è debole, lo assale una grande stanchezza e sente un’enorme fatica. Il suo desiderio spesso è quello di riposare, perché deve affrontare il dolore fisico e morale, la paura sua e quella dei suoi cari. Se c’è amore intorno a lui, spesso diventa quasi una gara a farsi coraggio a vicenda, nascondendo il proprio terrore e ispirando lui speranza ai suoi cari. Poi ci sono le terapie che debilitano talvolta in modo molto grave, togliendo ogni energia e straziando il corpo e l’anima.

Di fronte a tutto questo, il malato deve sentirsi stimolato a lottare? Mai a mio giudizio termine fu meno appropriato. La malattia per me non è una battaglia da vincere senza prigionieri e il malato ha il diritto di non essere forte, di avere paura, di chiedere un disperato aiuto, di sentire anche di non farcela. La lotta presuppone che il malato “debba” farcela, comunque lui senta e comunque si senta. E invece quello è il momento in cui ha più diritto di sentire anche di volersi arrendere, di aver bisogno di urlare la sua fragilità.

E’ il momento in cui a lottare dovrebbero essere altri per lui, senza aggiungere al dolore e alla paura anche il senso di colpa e di inadeguatezza. Il decorso della malattia appartiene alla scienza, ma diventa poi misterioso il suo procedere. Situazioni analoghe hanno epiloghi totalmente diversi. Non si può generalizzare e pensare che basti “lottare” per farcela. E quando la via è segnata, meno che mai si può chiedere al malato di “lottare”, di trovare dentro di sé forze che non ha più, facendogli sentire colpe che non ha. Piuttosto, è il momento della dolcezza, della comprensione, della compagnia, dell’ascolto. Non deve più sentirsi coraggioso e forte, ma amato. Accompagnato con comprensione e rispetto.

Questo è a mio giudizio il grande valore delle cure palliative, per una malattia e un fine vita dignitosi, consapevoli, in un percorso che lascia umanità fino all’ultimo istante.

Rosangela Palmas volontaria di QuaViO odv e coordinatrice del gruppo AMA (Auto Mutuo Aiuto)

Il tema centrale del vivere la malattia è qualcosa su cui bisognerebbe continuare a riflettere perché in questo punto, nella lotta che è guerra e perciò distruttiva e non vita, sì debole, ma costruttiva, sta la grande differenza del significato che diamo alla vita.

Ha ragione la cara Rosangela che  ha affrontato con le giuste parole un concetto difficile. Confesso che, soprattutto nei primi anni di vicinanza al malato, riuscivo a vedere emergere nei suoi giorni solo la lotta, ed era agonia. Solo in seguito ho potuto distinguere una sorta di vita lottata, ma vita, vissuta comunque essenzialmente al livello fisico. Se non si riesce a fare un salto uscendo dai confini della nostra fisiologia, per aprirci a nuove esperienze di apprendimenti, di incontri con noi stessi e con gli altri, di gioia, di affetti, di mente, di anima e di spirito, se cadiamo preda della paura soltanto e della lotta di una parte del nostro corpo contro un’altra parte di esso stesso, la vita che resta diventa agonia.

Parola questa che tutti temiamo, quando vediamo una persona che lotta contro il suo male, contro il suo corpo, contro una parte di sé, che diventa il tutto di sé, e soffoca tutte le altre potenzialità creative.
La vita è vita sempre e va vissuta con apertura delle mente e del cuore.

Vanna Galli, Presidente di QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia)

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Servizio civile con QuaViO: puoi far domanda

Servizio civile: formazione e indipendenza economica

Servizio Civile Universale: 5 buoni motivi per partecipare al bando. Per Siena e provincia tante opportunità con, ad esempio, Misericordia, Pubblica Assistenza e QuaViO odv. Il bando ordinario è stato pubblicato lo scorso dicembre: i giovani tra 18 e 28 anni possono iscriversi fino alle ore 14.00 del 10 febbraio

Il Servizio Civile Universale è un’importante opportunità di formazione e di crescita per i giovani. Questo, forse, lo avrete già sentito dire. Come avrete letto, qua e là, la presentazione dei molteplici progetti attivi sul territorio senese.
La redazione di Sienasociale.it ha individuato 5 buoni motivi per i quali i giovani dovrebbero partecipare al bando e non perdere questa esperienza.

Pronti a saperne di più?

Il Servizio Civile Universale…

1. È una straordinaria palestra di cittadinanza attiva e partecipazione alla vita della propria comunità: si può fare la differenza unendosi a progetti volti alla prospettiva di migliorare e integrare i servizi sul territorio in un percorso di crescita personale e professionale;
2. Vuol dire conoscere nuove realtà, ampliando le proprie competenze all’interno dell’ambito scelto attraverso le più disparate aree di intervento: dall’assistenza alla protezione civile, dall’educazione e promozione culturale alla salvaguardia del patrimonio ambientale e storico-artistico, dalla sostenibilità alla promozione della pace, dei diritti umani e della nonviolenza;
3. È mettersi in gioco con un’esperienza gratificante che può essere anche un primo piccolo passo per non dipendere economicamente dalla propria famiglia: per gli operatori volontari è previsto, infatti, un compenso di € 444, 30 a titolo di rimborso corrisposto dal Dipartimento delle Politiche Giovanili;
4. È un impegno “con” e “per” gli altri, un’occasione in cui si può crescere lavorando in squadra, confrontandosi con chi ha più esperienza e imparando il valore della condivisione;
5. È poter dire “faccio la mia parte”.

E tu cosa aspetti? Scopri i progetti attivi a Siena e in provincia consultando il bando sul sito www.politichegiovanili.gov.it.
Per accedere all’elenco dei progetti di Servizio Civile Universale occorre utilizzare il motore di ricerca “Scegli il tuo progetto in Italia” disponibile nella sezione “Progetti” del sito. Cliccando il tasto “Cerca” si ottiene l’elenco completo di tutti i progetti, mentre per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano relativamente ai filtri territoriali e agli ambiti di interesse.

Emilia Di Gregorio

Wine&Siena 2023 aderisce all’invito di QuaViO con la Bottiglia della solidarietà

Vino e solidarietà: idea di Wine&Siena 2023 e QuaViO

L’obiettivo è quello di raccogliere prodotti di eccellenza da destinare ad iniziative di raccolta di fondi utili a finanziare un nuovo progetto di sostegno psicologico

Wine&Siena è solidarietà. La manifestazione aderisce all’invito di QuaViO odv, organizzazione di volontariato impegnata a Siena e provincia nelle cure palliative a malati oncologici, che chiede ai produttori presenti di donare una loro bottiglia. L’obiettivo è quello di raccogliere prodotti di eccellenza da destinare ad iniziative di raccolta di fondi utili a finanziare un nuovo progetto di sostegno psicologico.

Una “Bottiglia per la solidarietà” è una di scelta di aiuto reciproco che vedrà anche una consegna finale alla conclusione della manifestazione, lunedì 30 gennaio, nella Sala Sant’Ansano, a termine della conferenza stampa di chiusura. Questa l’iniziativa a cui partecipa il viaggio nell’eccellenza Wine&Siena I capolavori del Gusto. Siena si conferma la location per il primo grande evento dell’anno nel vino in Italia grazie alla manifestazione che torna nella città dal 27 al 30 gennaio 2023, come da tradizione, per iniziare l’anno enoico e dare il via ad un intero anno di appuntamenti siglati The WineHunter. Circa 600 le etichette da degustare da tutta Italia e non solo. E poi ci saranno 60 prodotti circa tra cioccolati, formaggi, olio, carni e salumi, birra, salumi, pasta, riso, cereali, grappe e liquori, birra da tutto il paese.

QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia) è un’associazione di volontariato che, nella città del Palio e nella sua provincia, si occupa di cure palliative e, dunque, di tutela della vita fino all’ultimo istante. Da oltre 30 anni in modo del tutto gratuito ha assistito pazienti oncologici. Solo nel 2022, più di 200 persone hanno beneficiato dei servizi di assistenza psicologica, sanitaria e sociale. Una bottiglia di vino può aiutare a sostenere questa causa. In particolare, quanto sarà raccolto sarà utilizzato per finanziare una progetto in corso con il quale una psico-oncologa sarà presente per 12 ore settimanali presso un ambulatorio dell’ospedale di Siena. Il che significherà essere riusciti ad affiancare all’assistenza psicologica ai malati a domicilio, che già viene fornita, quella in ospedale. La chiusura di un cerchio virtuoso in cui il paziente non è mai “solo”.

Wine&Siena 2023

L’8^ edizione di Wine&Siena si terrà di nuovo nelle prestigiose sale del Santa Maria della Scala. L’evento, voluto dal Patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e dal presidente di Confcommercio Siena Stefano Bernardini, immerge produttori e visitatori a Siena dove il patrimonio culturale sposa le migliori produzioni enologiche e gastronomiche premiate da The WineHunter Award. Preziose le collaborazioni con Camera di Commercio di Arezzo Siena, il Comune di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena. L’evento ha anche il patrocinio della Regione Toscana. Un percorso tra location uniche come il Palazzo Comunale, il Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione e il Santa Maria della Scala. Si inizia venerdì 27 gennaio 2023, taglio del nastro alle 18 a Palazzo Comunale. E poi alle 20 torna la Small Plates Dinner al Santa Maria Della Scala – Palazzo Squarcialupi. Con i percorsi sensoriali si parte alle 11 di sabato 28 gennaio al Santa Maria della Scala dove si andrà avanti fino alle 18 con la degustazione di prodotti enogastronomici degli espositori Wine, Food & Spirits, Extrawine, i Consorzi. Anche domenica 29 gennaio, stand aperti dalle 11 fino alle 18. Infine, con Wine&Siena 2023 torna la giornata di lunedì 30 gennaio dedicata agli operatori del settore e alla stampa, occasione unica per degustare e scoprire nuovi prodotti e conoscere le aziende produttrici. Protagonisti del programma, Masterclass, incontri dedicati al mondo del vino e dell’agricoltura, presentazioni, visite nei palazzi di Siena.

Immagine tratta da

www.wineandsiena.com

Servizio civile con QuaViO: puoi far domanda

Servizio civile in QuaViO: 444,30 euro e possibilità di lavoro agile

QuaViO Odv seleziona 2 volontari di età compresa tra i 18 e 28 anni di cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Unione Europea o extra comunitari in regola con il permesso di soggiorno. Il progetto si chiama “Una rete per il malato oncologico – Assistenza domiciliare, hospice e cure palliative 2023″    (vedi: https://www.favo.it/servizio-civile/rete-malato-oncologico#domiciliare)

QuaViO è una realtà che, da oltre 30 anni a Siena e provincia, si occupa di cure palliative: dunque di tutela della vita fino all’ultimo istante Chi sceglie QuaViO opta per un’associazione che lavora con serietà, ogni giorno, per la medicina che non guarisce ma, certamente, cura.

La scadenza presentazione delle domande ore 14:00 del 10 febbraio 2023.

www.politichegiovanili.gov.it e  www.scelgoilserviziocivile.gov.it   per accedere alla guida per la compilazione della domanda, da presentare on line su https://domandaonline.serviziocivile.it .

Per maggiori informazioni  al 347 5412105  oppure presso la sede QuaViO  viale Don Minzoni, 43 dal lunedì al venerdì 9:30 – 12:30 /14:30 – 16:30.

l volontari saranno integrati nei servizi che l’associazione mette a disposizione dell’utenza. In particolare un volontario dovrà collaborare per la gestione dei servizi della segreteria; l’altro volontario avrà cura di monitorare tutti i progetti dell’associazione (formativi, raccolta
fondi, promozionali, convegni, manifestazioni, stand informativi, posizionamento e ritiro
salvadanai ecc.) Entrambi potranno partecipare ai corsi di formazione, condivisioni e supervisioni di gruppo, come percorso di crescita personale.

I volontari dovranno svolgere la loro attività per la durata di 25 ore settimanali (dal lunedì al venerdì) con orari variabili e con possibilità di lavoro agile per esigenze dell’associazione.

 

QuaViO 225 pazienti curati: “dare vita ai giorni”

C’è qualcuno che a Siena non si ferma: nemmeno a Natale. QuaViO odv ha reso pubblico il dato relativo al 2022:  225 pazienti curati gratuitamente. Sullo sfondo il lavoro di professionisti e volontari che credono nelle cure palliative e, dunque, nella qualità della vita fino all’ultimo istante. QuaViO odv opera in regime di convenzione con Usl Toscana Sud Est

Come in ogni luogo del mondo. Anche quest’anno, QuaViO invita a donare un po’ del proprio tempo ai malati inguaribili, perché la presenza costante, gratuita, attenta, non cambia il mondo e non risolve i problemi, ma fa arrivare aiuto e speranza a chi ne ha davvero bisogno. Contiamo su di te!” si legge nella newsletter che è giunta dalla organizzazione di volontariato che, a Siena e provincia, si occupa di cure palliative dunque di medicina che non guarisce ma cura.

La comunicazione prosegue: “nel 2022 abbiamo dato assistenza gratuita ad oltre 225 malati. Non potendo dare giorni alla vita , abbiamo scelto di dare vita ai giorni”.

Un notiziario già pubblicato sul sito quavio.org, l’iniziativa del “pallialbero” in collaborazione con “Gli amici dell’hospice di Siena” e Sezione Soci Coop di Siena, i cestini natalizi fortemente sostenuti dall’azienda “Gustogaudio” di San Pietro in Barca (Castelnuovo Berardenga) e alla quale hanno aderito in modo importante l’Istituto di vigilanza e sicurezza V.O.L.P.E. e il Circolo ARCI XXV Aprile di Siena, sono solo alcune delle iniziative che i volontari hanno realizzato per sostenere questa importante realtà che trova nelle donazioni linfa vitale per continuare il proprio cammino accanto a chi è più fragile: donne e uomini che sono nell’ultimo ma significativo tratto della propria vita.