Archivio mensile:Ottobre 2022

Monteroni d’Arbia, la Pubblica Assistenza ha festeggiato i donatori di sangue

Ieri 30 ottobre, si è rinnovato l’appuntamento annuale promosso dal Gruppo Donatori di Sangue della Pubblica Assistenza Val d’Arbia

Pranzo sociale e premiazione dei donatori benemeriti, sono le iniziative che scandiscono la festa dei donatori di sangue, rappresentando un segno di riconoscenza per chi ha fatto della donazione di sangue, intesa come gesto civico di partecipazione attiva e sociale, e dell’altruismo un elemento fondante della propria vita.

“Ci siamo ritrovati insieme – spiegano i referenti – per un momento di convivialità e aggregazione per ringraziare tutti i donatori per il proprio contributo alla comunità, un impegno che non è venuto meno neanche durante l’emergenza legata al Covid-19 e che a piccoli passi continua ad avvicinare tante persone alla cultura del dono e della solidarietà“.

La Pubblica Assistenza Val d’Arbia conta circa 540 donatori. Nel primo semestre 2022 ha registrato circa 110 donazioni, in media con i dati del periodo di piena emergenza da Covid-19 che in generale ha rallentato le donazioni di sangue ed emocomponenti. La quasi totalità sono donazioni di sangue intero e solo una bassa quota riguarda la donazione di plasma e piastrine.

“L’età dei donatori – ci raccontano dall’associazione – è molto varia, naturalmente avanzando con gli anni qualcuno si perde per cause di salute. Il capo delle donazioni è attutito dai dati relativi ai nuovi donatori che sono stati 10 nel 2021: la maggior parte sono giovani, spesso poco più che diciottenni, e questo ci riempie il cuore.”

Nella foto un momento della festa

Halloween a Siena tra tradizioni e psicologia

Ormai da qualche settimana anche la nostra città si sta organizzado per festeggiare Halloween o, come dicono i nostri nonni, “Aulin”: vetrine addobbate con zucche, ragnatele appese in ogni dove, scheletri, teschi e oggetti paurosi fanno da cornice e aspettano la notte più paurosa dell’anno. Da risposta a tante domande la dottoressa Chiara Milani psicologa a Siena.

Che oggi ti aspetti una festa in Contrada, una lettura spaventosa o un divertente porta a porta con “Dolcetto o scherzetto”, preparati a scoprire cose che non sapevi su questa misteriosa festa.

Festa americana? Non proprio!

Questa festa nasce in realtà in Europa, più precisamente in Scozia, dove sembra che già intorno al 1795 si sia iniziato a usare il termine All Hallows’ Eve, letteralmente Vigilia di tutti i Santi, poi diventato appunto Halloween.
Secondo alcune teorie, questa festa avrebbe un’origine ancora più antica, risalente cioè alla cultura celtica. Halloween prenderebbe origine dall’antica festa di Samhain, una sorta di capodanno celtico che separava il periodo estivo da quello invernale. La festa di Samhain durava un’intera settimana durante la quale, secondo le credenze dell’epoca, il mondo terreno e quello dell’aldilà potevano incontrarsi. Per queste popolazioni l’economia di basava principalmente sull’agricoltura e questa festa diventava l’occasione per ringraziare gli spiriti per i raccolti ottenuti.

Ancora oggi i colori di questa ricorrenza sono l’arancione, che ricorda le zucche di questo periodo e la mietitura, e il nero che simboleggia la fine dell’estate e il buio dell’inverno.
Quando i romani conquistarono le terre celtiche eliminarono tutte le feste pagane, considerate opera del diavolo e da quel momento non si potè più festeggiare la festa di Samhain.
Fu solo nel corso dell’Ottocento, in seguito alla grande migrazione di molti irlandesi verso gli Stati Uniti, che le celebrazioni di Halloween si diffusero nel nuovo continente e presero la forma che tutti noi oggi conosciamo (ecco perché comunemente pensiamo che Halloween sia una festa americana!)

Streghe, zombie e vampiri…perché ci si traveste per Halloween?

Tutti noi sappiamo che Halloween richiama al mondo di fantasmi spaventosi, delle streghe cattive, dei vampiri affamati, delle mummie e degli zombie. Questi sono tutti personaggi che durante l’anno sono spaventosi e tetri ma che per l’occasione diventano accessibili a tutti.
Ma perchè ci travestiamo da mostri?
Durante l’antica festa celtica del Samhain, i vivi indossavano abiti spaventosi affinché i morti, giunti dall’aldilà, non entrassero in possesso dei loro corpi. Spaventare gli spiriti sembra quindi essere rimasto un modo divertente per spaventare anche i vivi!

Dolcetto o scherzetto? Anche questa una tradizione lontana

Vi sarà certamente capitato, e sicuramente vi capiterà anche oggi pomeriggio, di sentir suonare il campanello e trovarvi di fronte un gruppetto di zombie, streghe, vampiri…che in coro vi diranno: Dolcetto o scherzetto? e vi “obbligheranno” a tirare fuori dalla dispensa caramelle e altre golsità per riempire i loro colorati cestini.
Anche questa usanza sembra risalire al periodo celtico di Halloween quando, durante la notte di Samhain, le persone lasciavano del cibo sulla tavola, in omaggio ai morti e agli spiriti, per evitare che questi facessero loro dispetti di ogni genere.

Halloween e il tema della morte: quale significato psicologico?

Nella nostra società occidentale esistono due grandi tabù: il dolore e la morte.
In questo senso Halloween permette di esorcizzare la paura della morte e della sofferenza, il terrore che ci accomuna tutti e di cui raramente si parla. Questa festa diventa una delle poche occasioni in cui la morte, con tutto il suo corredo angosciante, ha accesso alla nostra quotidianità, ma filtrata e attenuata da stratagemmi che la rendono innocua: i dolci, i festeggiamenti, l’atmosfera scherzosa. Halloween consente, insomma, di avvicinarci in modo meno drammatico a ciò che temiamo. Scherzare sulla morte rende meno angosciante il pensare la morte.
Non a caso la festa precede il giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, il 1 Novembre, occasione che ci riporta prepotentemente in contatto con una dimensione che costantemente vogliamo allontanare e rimuovere dalla nostra mente. Halloween è il momento in cui i morti tornano tra i vivi, ricordandoci che la morte è strettamente collegata alla vita.
A partire dagli 8 anni, i bambini acquisiscono piena consapevolezza della morte, perciò essere immersi in un’ambientazione così tetra aiuta ad avere un avvicinamento giocoso a questo tema e integrarlo nella loro vita, esorcizzando ancora una volta le loro paure.

Perché vestirsi da mostri può essere importante?

In questa giornata i bambini amano travestirsi e prendere le sembianze di personaggi che ammirano o che rappresentano per loro particolari doti di forza o bellezza. Se volete divertirvi chiedete ai vostri figli un po’ più grandi perché hanno scelto di travestirsi da pirata e non da zombie, perché hanno preferito essere una principessa fantasma e non un vampiro della notte…scoprirete che dietro le loro scelte ci sono motivazioni tutt’altro che casuali!
Indossando i panni di questi personaggi spaventosi i bambini possono sperimentare altre identità e possono esorcizzare la paura, diventando loro stessi quelle creature e sentendosi così al sicuro. Il “per finta”, sia nella fiaba che nella festa di Halloween, è ciò che consente di approcciarsi a ciò che spaventa in un modo rassicurante.

Il consiglio

Prendetevi questi due giorni, il 31 ottobre e il 1 novembre, per riflettere su quanto il tema del dolore e della morte sia un argomento tabù nella nostra società e quanto anche i nostri bambini abbiano bisogno a volte di entrarci in contatto per trovare risposte.
Infine, se non l’avete ancora visto, preparate i pop corn e guardatevi con i vostri figli il capolavoro Disney Pixar Coco, un film d’animazione che affronta coraggiosamente il tema del lutto e della memoria delle persone che non ci sono più. Sarà un’occasione per passare una serata in famiglia e rendere normale e accessibile un tema che è normale e naturale, ma in un modo leggero come solo la Disney sa fare.

Dott.ssa Chiara Milani
Psicologa a Siena
www.chiaramilani.eu

Nella foto uno dei tanti eventi organizzati a Siena. Nello specifico, presso la Parrocchia di San Miniato, una festa, anche per bambini, che servirà a raccogliere fondi a scopo solidale

 

Laura e la necessità del fare: 19.000 raccolti

Grande successo e circa 19mila euro raccolti per la Pittarosso Pink Parade a Monteroni d’Arbia: da queste parti niente ferma le donne!

Abbiamo incontrato Laura Ceccarelli, referente sul territorio per la Fondazione Umberto Veronesi, esattamente ad una settimana dalla Pittarosso Pink Parade, la camminata non competitiva organizzata da PittaRosso a sostegno della ricerca scientifica sui tumori femminili. Cinque chilometri, mille donne (e uomini) partecipanti, che lo scorso 23 ottobre hanno inondato e colorato di rosa solidale le colline della val d’Arbia per sostenere insieme il progetto “Pink is Good” per promuovere la ricerca e la sensibilizzazione sui tumori del seno, dell’utero e dell’ovaio.

Parlare con Laura vuol dire percepire tutta la sua voglia di fare, la grande fiducia nella ricerca e la profonda gratitudine per la riuscita di una iniziativa che può fare la differenza nella prevenzione dei tumori femminili.

Cosa rappresenta per te la Pittarosso Pink Parade che hai voluto organizzare a Monteroni d’Arbia?

“Per me il “fare” è sempre stato una necessità. Penso sempre che siamo di passaggio, una vita da spettatori ha poco senso e non vorrei mai lasciare il mio posto senza aver lasciato qualcosa agli altri. Fare aggregazione e creare momenti per stare insieme e costruire ricordi mi è sempre piaciuto. Ho organizzato tante cose negli anni, gite e uscite fuori porta tra famiglie, sempre pensate con iniziative e occasioni per condividere esperienze, scoprire nuovi posti, mettersi in gioco. Nel 2020 una diagnosi tumorale mi ha stoppato. La settimana di ricovero all’Istituto Europeo Oncologico, in pieno lockdown, è stato il momento peggiore perché tante persone che avrebbero voluto starmi accanto non hanno potuto farlo per cause di forza maggiore. Quando tutto è passato, la sensazione è stata quella di sentirsi “miracolata”, forse è la parola giusta, ma anche un po’ in debito perché mentre tu ne sei fuori e ne cavi le gambe, sai che non è stato così per tutti. Io non sono medico né ricercatore, l’unico modo per pagare quel debito è fare la mia parte. La prima volta comprai i panettoni, per il Natale solidale, e da lì mi hanno contattato, ho sostenuto e promosso sul territorio tante delle loro iniziative fino alla prima Pittarosso Pink Parade sul nostro territorio”.

La prima edizione si è svolta a Monteroni nel 2021, come era andata?

“Ero convinta che sarei riuscita a mettere insieme, non senza fatica, una trentina di persone. Cercai di aiutarmi con il passaparola tra amici, colleghi, conoscenti. Alla fine eravamo trecentocinquanta”. 

E nel 2022?

“Abbiamo avuto mille partecipanti e ancora stento a crederci. Ero così scettica che, insieme alla mia amica Rosella, aiuto prezioso in questa impresa, abbiamo raccolto e scritto a mano tutte le adesioni pensando che sarebbero state poche e quindi di facile gestione”. 

Un’ondata di solidarietà che ti ha travolto…

“Sono state giornate frenetiche, abbiamo visto crescere questa iniziativa passo dopo passo e non sarebbe stata possibile senza il contributo di tutti coloro che ci hanno aiutato. Dall’amministrazione comunale a tutti i volontari impegnati nel coordinamento e nella gestione logistica di ogni aspetto, dalla Pubblica Assistenza Val d’Arbia che era presente con ben due equipaggi al dj che ha animato l’iniziativa, a tutte le realtà locali che ci hanno supportato con il loro lavoro e a coloro che in forma del tutto gratuita hanno messo a disposizione dei partecipanti acqua, bibite e snack, curandone la distribuzione e il servizio bar”.

Possiamo condividere lo straordinario risultato della raccolta fondi monteronese?

“Grazie alle adesioni alla camminata e alle donazioni effettuate nella giornata di domenica, comprensive di una donazione straordinaria devoluta dall’Associazione AMA Monteroni che ha curato il servizio bar, abbiamo raccolto oltre 19mila euro. Tutti i fondi raccolti saranno devoluti alla ricerca sui tumori femminili per lo studio di nuove cure e strumenti diagnostici per ridurre il più possibile il rischio di queste malattie”.

Hai già nuove iniziative in programma?

“Solitamente a Natale la Fondazione Umberto Veronesi propone Il panettone per la ricerca da regalare ad amici, clienti, collaboratori, familiari. Il ricavato dell’iniziativa sarà destinato a supportare il lavoro dei migliori ricercatori impegnati a trovare nuove cure e terapie innovative per bambini e adolescenti malati di tumore. Sempre al sostegno della ricerca e della cura sui tumori infantili è dedicata anche la campagna “Il pomodoro per la ricerca. Buono per te, buono per l’ambiente” che periodicamente rilanciamo. Sul territorio, invece, stiamo lavorando alla programmazione di una serie di serate che prevedono la visita guidata al Santa Maria della Scala, con una particolare attenzione alle aree espositive meno note e lontane dai percorsi prettamente turistici, e a seguire un aperitivo in compagnia. Questa iniziativa sarà dedicata alla nostra amica Marzia Roncucci”.

A Sovicille marcia della pace (ecco le foto)

Oggi l’evento che è partito da Pieve Ponte allo Spino alle ore 15. Arrivo al Circolo Arci Sovicille (giardini pubblici). Iniziativa organizzata dal Comune di Sovicille, Associazioni, Circoli e Parocchie del territorio.

Adulti e bambini. Importante partecipazione all’evento che ha visto sfilare uomini e donne “sotto” i colori dell’arcobaleno. Significativo il momento dell’inaugurazione dell’arcobaleno sulla casetta dell’acqua e della lettura della poesia Promemoria di Gianni Rodari.

Poi la merenda solidale a contributo libero. Il ricavato sarà destinato all’acquisto dei generi alimentari per le persone in situazione di disagio del territorio.

 

CAI di Siena: apprezzamenti per l’iniziativa in Fortezza

A cura della scuola sezionale di escursionismo “Sabatino Rossi”, ieri pomeriggio un importante appuntamento dedicato alla divulgazione della sicurezza nel mondo delle “Terre Alte”, con simulazioni ed esercitazioni pratiche curate dai soci titolati. La partecipazione è stata gratuita ed è aperta a tutta la cittadinanza ed ha visto giovani e adulti “avvicinarsi” al mondo dell’escursionismo

L’iniziativa ha avuto luogo a Siena, presso la Fortezza Medicea, Bastione della Madonna, a partire dalle ore 15:30.

nelle foto momenti del pomeriggio di ieri

Il CAI Sezione di Siena svolge un’azione che mira a promuovere la conoscenza del territorio e del suo patrimonio ambientale, culturale e naturalistico, la frequentazione della montagna, l’educazione alla tutela ambientale e la pratica in sicurezza dell’alpinismo nelle sue diverse forme.

Tutte le attività sociali vengono svolte attraverso l’azione attenta, appassionata e qualificata delle molte Commissioni sezionali, veri e propri laboratori per iniziative, manifestazioni e programmi, proposti ai Soci e a tutti gli appassionati di montagna.

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A.L.I a Radicondoli si è deciso il futuro: nel 2023 il compleanno

Bellissima giornata per  per A.L.I  (Artisti Liberi Indipendenti) ieri a Radicondoli. Assemblea di soci con presentazione e votazione programma per l’anno 2023.
In merito all’evento,  la Presidente A.L.I., Oriella Francini, sulla pagina Facebook scrive così: “E allora pronti ….via!!! Pieni di entusiasmo per affrontare le tante iniziative che abbiamo deciso durante l’assemblea. Perché nel 2023 ALI compie 10 anni.  W l’arte W A.L.I!”
Al sodalizio artistico, Sienasociale.it rivolge i migliori auguri per il futuro.

Chi è ALI

A.L.I. è un’associazione su base volontaria
Promuove la cultura in ogni sua espressione contemporanea, mostre collettive, personali, scambi culturali.

Nel 2013 nasce il gruppo artistico A.L.I.  (Artisti Liberi Indipendenti) voluta fortemente da un gruppo di artisti della Val di Merse che vedono nel mettersi insieme la strada per dare la possibilità a tutti gli artisti sia emergenti che affermati di poter partecipare a collettive e  personali in luoghi dignitosi e  far conoscere la propra arte. Lo stare insieme arricchisce e le collaborazioni con altri gruppi di artisti e di scrittori porta l’associazione a raggiungere molti obbiettivi .

L’ Associazione ALI promuove annualmente mostre collettive a tema, che vedono l’adesione di molti artisti provenienti da tutta la Toscana con opere di alta qualità  che sono state   esposte in location prestigiose di diversi Comuni e sedi associative sia dell’area senese, fiorentina che grossetana. Fino ad oggi siamo stati ospitati in Musei e Associazioni dai Comuni di Chiusdino, Sovicille, Pisa, Empoli, Regione Toscana, Cerreto Guidi, Empoli, Borgo San Lorenzo ,Radicondoli, Monticiano, Casole d’Elsa Vinci ,Murlo e Grosseto in occasione delle mostre a tema, la prima sul 70^ anniversario della Repubblica italiana nel 2016 , e per il 50° anniversario dalla morte di Don Lorenzo Milani, nel 2017, e nel 2018 per il 50°dal 1968 con “68 Costume Cultura Musica “ dal 28 aprile al 18 novembre 2018 dal 28 Aprile  al 7 dicembre 2019 per la mostra dal titolo L.U.N.A. che  celebrava la figura di Leonardo da Vinci e il primo uomo sulla Luna.  Ogni evento si conclude con un catalogo  per documentare contenuti e itinerari dell’evento espositivo dove oltre  alle opere degli artisti si possono trovare, in base alle collaborazioni avute,  poesie ,racconti  inediti di scrittori o poesie  scritte da ragazzi delle scuole che vengono spesso a visitare le nostre mostre facendone un occasione di conoscenza e crescita culturale.

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A.L.I. – Artisti Liberi Indipendenti (alisiena.it)

“Trapiantato a Siena gioco in nazionale. Mia madre la donatrice”

Per la storia della domenica, la vicenda umana di Saverio Garofalo. 31 anni, marito, padre, operaio e attaccante della Nazionale Calcio Trapiantati. Sua madre gli ha donato un rene. Saverio racconta così.

La mia storia con i problemi legati ai reni inizia fin da piccolo:  mio padre ha avuto problemi e, come lui, suo fratello (mio zio).  Entrambi sono passati dalla dialisi ma, fortunatamente, dopo alcuni anni, hanno entrambi ricevuto il trapianto, mio zio da 17 anni sta benissimo ed ha 60 anni; purtroppo, mio padre, 3 anni dopo il trapianto , é morto per una pancreatite acuta, a 51 anni.

Avendo questa famigliarità, mi controllo dall’età di 12/13 anni e, sfortunatamente, verso i 16/17 anni,  anche i miei reni hanno iniziato a dare alcuni piccoli segni di cedimento. Nonostante questo, la mia vita è andata avanti normalmente e l’unica “malattia” che ho percepito di avere é quella per il calcio!

A 15 anni partivo allo 6.45 per andare a scuola con i libri nel borsone, all’uscita bus per il campo, arrivavo nello spogliatoio 1 ora e mezzo prima, dormivo sul lettino per i massaggi, mi allenavo, e con 2 bus, tornavo a casa la sera alle 8. Stanco ma mai con un ripensamento. 2 anni cosi poi un cambiamento.  Lavoravo in un bar. Nonostante 2 offerte di società più importanti, non accettai di giocare a più alti livelli: la domenica ero impegnato dietro il bancone.  Mi riscoprii giocatore di movimento, nonostante i 105 kili avevo grinta da vendere. 7 anni cosi.

Poi, purtroppo nel 2017, a 3 mesi dal mio matrimonio, le mie analisi di routine, dopo anni stabili, hanno denunciato l’esigenza di cure immediate.

Presso l’ospedale della Versilia, il dottor Guido Ricchiuti, giovane nefrologo da una preparazione stupefacente, mi ha sempre fatto fare ogni passo con il sorriso, lo ringrazierò per sempre, perchè nei momenti brutti trovare persone come lui fa VIVERE!

I controlli diventano piú serrati, finche a inizio 2020 un’altra grossa impennata della creatinina ci fa capire che  era arrivato il momento. Dovevo fare il trapianto. Fortunatamente per me, mia mamma è risultata compatibile e, con un gesto immenso, mi ha donato il suo rene.

Il mio caso passa in mano alla dottoressa Beati, che ci organizza 20 visite in un mese, una cosa impensabile, e ci coordina il trapianto a Siena.

Il 22 Gennaio 2021 faccio il trapianto alle Scotte a Siena dove un equipe preparatissima fa filare tutto liscio. Passo 9 giorni coccolato dalle meravigliose infermiere. Dottori chiari e sempre sorridenti, un aspetto per me fondamentale. Va tutto splendidamente bene ed in pochi mesi sono di nuovo in forma.

La prima foto che mando al nefrologo, a 2 giorni dal trapianto, ha come risposta: “stai benissimo! Ti manca solo il pallone!”.
Ed era vero.

Il trapianto mi ha cambiato la vita, potevo tornare a fare tutto, stavo benissimo, ero in forma come non lo ero da anni. Ma mancava il pallone…

Passo un anno senza calcio, finché un giorno mi ricordai di quando una volta, a circa 10 anni, ad un congresso sui trapianti con mio padre, parlavano di alcuni trapiantati che giocavano a calcio. Allora mi metto a cercare su google e trovo la NAZIONALE ITALIANA CALCIO TRAPIANTATI, guardo dove hanno la sede ed era a 5 minuti da dove lavoro. Ci ho pensato un pò, ma poi ho scritto una mail.

Mi ha risposto Katy, la presidente, una donna fortissima, moglie dell’ideatore della nazionale, purtroppo deceduto. Parlo con lei mi spiega di cosa si tratta e felicissimo mi presento al campo per la prima partita con un’adrenalina immensa.

I ragazzi mi accolgono benissimo, mi sono trovato da Dio, tutti trapiantati ma quando sono in campo nessuno lo direbbe. Hanno uno spirito inarrivabile. Sono entrato in una famiglia che mi ha accolto alla grande.

Perdiamo, ma faccio gol all’esordio. Per 2 settimane non ho pensato ad altro. Solo a quel gol. Di giorno di notte. Che emozione.
A metá ottobre però capisco il vero progetto della nazionale. Ci presentiamo a Montepulciano per un memorial.
Il sabato mattina andiamo in una scuola superiore davanti ad un centinaio di ragazzi; raccontiamo le nostre storie. Tutti a bocca aperta. Tutti incuriositi. Facciamo capire quanto il trapianto ti riporta in vita. Facciamo capire quanto donare é importante. Questo é il vero scopo della nazionale.
Il pomeriggio poi ci presentiamo in campo e li mi sento a casa.

A 31 anni, ho passato diversi momenti difficili, sono fortunato però, ad avere un carattere sempre positivo che mi fa vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. A 31 anni, mi sento una persona normalissima, che gioca a calcio, e che vive la sua famiglia al 100%

Un grazie speciale a chi mi ha donato questa possibilitá e mi ha risparmiato una brutta trafila. Grazie mamma.
Un altro grazie a chi non mi ha mai fatto sentire diverso, chi anche nei momenti bui non mi ha mai fatto piangere addosso. Grazie a mia moglie Jessica.

Grazie a mia figlia e mia nipote che mi danno ogni giorno lo stimolo per andare avanti.
Grazie al calcio, che mi stimola a stare in forma e a volermi bene.
IL TRAPIANTO É VITA.

Saverio Garofalo

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Galleria PortaSiena arrivano i Buffycats

Halloween si avvicina e a Galleria PortaSiena arrivano i Buffycats. Ci saranno lunedì 31. Sabato e domenica via ai laboratori 

Nella giornata del “dolcetto o scherzetto” per i più piccini i due gatti più straordinari che ci siano: Lampo e Milady! Si potranno incontrare lunedì 31 ottobre a Galleria PortaSiena.

Sabato 29 e domenica 30 ecco divertentissimi Laboratori Gattastici!

 

PA Castelnuovo Berardenga: ecco il corso per volontari

La Pubblica Assistenza di Castelnuovo Berardenga è pronta ad accogliere tanti nuovi volontari.

Martedì 8 novembre avrà inizio il corso di formazione di primo livello e secondo livello per Soccorritori. Ogni martedì e giovedì alle ore 21, nella sede in via della Citerna, si alterneranno lezioni teoriche e pratiche.

Per chiunque voglia conoscere e approfondire questo universo dedicato alla comunità e alla conoscenza di nozioni utili ovunque e in ogni momento.

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