Ciao a tutti, miei piccoli amici!

Questa volta vorrei condividere con voi un pensiero che bussa da tempo alla porta della mia testolina, con piccoli colpi leggeri ma costanti, esattamente come fa un picchio con il suo tronco.

Penso alla memoria, alla sua importanza, alla responsabilità che ne deriva. Mi spiego meglio: se sappiamo, non dobbiamo e non possiamo fare finta di non sapere. La storia insegna, o almeno dovrebbe, e senza memoria tutto è perduto. Voi che ne dite?

Come ben saprete, il 27 gennaio di ogni anno ricorre il Giorno della Memoria, una giornata istituita ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 2005, allo scopo di ricordare e commemorare le vittime dell’Olocausto. Non una data a caso, ma quella della liberazione, nel 1945, del campo di concentramento di Auschwitz.

Memoria, dicevo. Ma memoria di cosa? Di lavori forzati, di uomini e donne resi fantasmi di se stessi, di fame che attanaglia lo stomaco, di esperimenti ignobili, di vite distrutte. Cose difficili da nominare, ma che sono accadute e che non devono accadere mai più.

Per fortuna che, ogni anno sempre di più, tante iniziative risvegliano in noi la memoria, almeno in questo giorno. Soprattutto le scuole, di ogni ordine e grado, sono parte attiva di questo “risveglio”, anche nel nostro territorio.

Mi viene in mente per esempio il “Trekking della memoria” che ha avuto come protagonisti i ragazzi delle quinte dell’Istituto e Liceo Sarrocchi, oppure la presenza di una  delegazione di ragazzi di terza della scuola secondaria di primo grado A.B. Sabin al Consiglio comunale straordinario, dove il Professor Massimo Bianchi ha condiviso un toccante ricordo sulle discriminazioni razziali; o ancora la lettura condivisa con le classi quinte dell’I.C. Tozzi del libro “Se Dio esiste dovrà chiedermi perdono” di Liviana Perozzi. Queste sono solo alcune delle attività della giornata del 27, ma ce ne sono state tante altre, ne sono certa.

Perché, come diceva Primo Levi, Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”

E allora… non dimentichiamo!

Parola di Otaria la Volontaria

Otaria la volontaria è il personaggio di Sienasociale.it   Nata dalla splendida matita di Elisa Bigio, la nostra protagonista racconta le magnifiche storie di Elisa Mariotti e aiuta i più piccoli “ad entrare” nell’affascinante mondo del volontariato

per saperne di più 

Commozione per il “Trekking della Memoria”

“Vi porto nel cuore”: la scrittrice ai bimbi della Tozzi

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