Reduce dall’esperienza in missione: ha accompagnato 10 ragazzi senesi. “Un po’ faticoso gestire e coordinare tutto: spero che per loro sia stata un’esperienza significativa. Questa è la mia quindicesima volta: la prima nel 2008”

Don Giglio in Madagascar
Don Giglio in Madagascar

Sono le 21.00 di un giovedì sera. Per un paio di giorni ho letteralmente “rincorso” Don Vittorio Giglio che è un prete davvero “in prima linea”. Pugliese di origine, toscano di adozione, il nostro Don Vittorio ha recentemente spento 54 candeline. E’ sacerdote da 24 anni, attualmente parroco presso Sovicille e svolge le funzioni di Responsabile
per le Comunicazioni Sociali della nostra diocesi e di Vicario Episcopale.

Alle 21.30 una sua chiamata: “per me possiamo anche sentirci tra 30 minuti se vuoi”. Non me lo faccio ripetere. Puntuale, eccolo apparire sul video del mio telefonino in una chiamata Whats App.

Sorride disteso e, dopo un saluto cordiale, è subito pronto a raccontare: “ho visto quest’anno, ma direi nel corso del tempo, un importante miglioramento. Sia nel villaggio dove normalmente mi reco che, più in generale, nell’intero territorio. Questo non vuol dire che non ci sia miseria ma, sicuramente, dei passi avanti ci sono stati”.

Il nostro protagonista appare felice di raccontare. Dal 2008 ai giorni nostri: migliaia di chilometri alle spalle e la sensazione che qualcosa sia cambiato. “All’inizio il telefono non aveva linea: facevamo anche 45 minuti a piedi nella speranza di poter sentire una voce italiana. Ora, anche se a “singhiozzo”, le comunicazioni sono assicurate”.

La tecnologia che diviene ponte. “Prima ti sentivi fuori dal mondo”. E’ chiaro che il
progresso, da certi punti di vista, agevola anche se “tutto deve essere affrontato con moderazione e senso critico” ci tiene a precisare.

Sullo sfondo la missione. “E’ quella dove mi reco sempre, fa parte un po’ della mia
vita. L’approccio con i fragili da il reale senso del viaggio. La felicità non è in ciò che possiedi. Li vivono persone che non hanno nulla ma sono, ugualmente, serene. Auspico che questa grande ricchezza umana sia quello che questa terra ha trasmesso al gruppo dei giovani senesi.

I giovani senesi a lavoro in Madagascar
I giovani senesi a lavoro in Madagascar

Come se il Madagascar fosse portatore di un messaggio. “Avranno modo e tempo di
digerire quello che hanno vissuto: il mio compito era essere li e riflettere con loro.
Anche il lavoro svolto è stato solo un piccolo pretesto: hanno dipinto letti e tavoli ma, nel frattempo, si sono letti dentro”.

I giovani senesi a lavoro in Madagascar
I giovani senesi a lavoro in Madagascar
I giovani senesi a lavoro in Madagascar
I giovani senesi a lavoro in Madagascar

Va dritto al punto Don Vittorio. “Tutto quello che hanno lontano dalle loro case deve portarli a interpretare il loro contesto quotidiano, quello senese, in modo diverso: devono andare oltre”.

Oltre. Un parola che avranno pensato, innumerevoli volte, tutte le persone che sono arrivate sulle nostre coste da paesi lontani in cerca di una speranza.

Proprio a Don Vittorio chiedo un suo punto di vista sul fenomeno migratorio che vede, anche a Siena, di estrema attualità il dibattito legato ai pakistani.
Una parola sola. Accoglienza. Chi viene da una terra lontana non lo fa a cuor leggero. Mai. Si aggrappa ad una speranza. A parte il calvario del viaggio, hanno alle spalle esperienze difficili: situazioni di grande povertà. E’ necessaria coordinazione tra tutte
le forze in campo. La risposta concreta per noi cristiani non può essere che
l’accoglienza”.

Concetti chiari, cristallini. Sono le 22.00: i minuti sono andati via veloci ma io ho
ancora la sensazione di dover chiedere qualcosa.

Sienasociale.it ha pubblicato un articolo sulla giornata “Sunrise” che si è svolta,
recentemente a Badesse. “E’ stata una felice coincidenza, Questa organizzazione di volontariato, della quale sono socio, festeggiava il suo momento: siamo stati con tanta gente a tavola ed abbiamo portato la nostra testimonianza. E’ importante spiegare a chi sostiene i nostri progetti le modalità con cui il denaro viene impiegato e come verifichiamo tutti i progetti portati a termine. E’ necessaria totale trasparenza per avere credibilità”.

A proposito di testimonianza: ci sarà ancora possibilità di ascoltare le parole di Don Vittorio e dei ragazzi il 31/10 in occasione della “Notte dei Santi”.

Cosa resta? Chiediamo alla fine
Un modo e un mondo diverso: chi viene toccato dal Madagascar si ammala di mal di Madagascar”.

per saperne di più

10 ragazzi senesi volontari in Madagascar (foto e diario)

Con Don Giglio in Madagascar. 10 giovani senesi saranno volontari

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