Questa è la storia di due donne generose, Manuela e Maria Sole, madre e figlia di appena 17 anni. Manuela, di origine torinese, vive a Siena da circa venti anni e Maria Sole nata e vissuta a Siena sta terminando il liceo a Firenze nella scuola inglese.

Mi chiamo Manuela, sono nata e cresciuta a Torino ma vivo a Siena da venti anni insieme a mia figlia Maria Sole che di anni ne ha 17 e sta terminando il liceo a Firenze presso la scuola inglese. Ho avuto un padre molto incline alle avventure e sicuramente un po’ pioniere, che quando è andato in pensione, ha cercato un luogo caldo dove interrompere l’inverno torinese. È così che ha scoperto l’isola di Maio a Capo Verde. L’isola è praticamente priva di turisti ed è un posto selvaggio e magnifico con persone semplici che vivono di pesca e di agricoltura ai minimi termini. I Maiensi non hanno nulla e non sembrano avere bisogno di molto, perché la loro vita è molto basica e la natura è piuttosto clemente: basta un amo per prendere un pesce, una pianta di papaia per raccogliere i frutti, qualche gallina e capra in libertà per avere uova e formaggette. Quella dell’isola di Maio è una povertà dignitosa, la popolazione è lieta, bella e fiduciosa verso il prossimo.

 

Inizia così la storia di queste due fantastiche donne, che hanno deciso di dedicare parte della loro vita a regalare sorrisi e speranza a chi è meno fortunato di loro.

Da 14 anni noi ci rechiamo in questa isola per un paio di settimane nel periodo di Pasqua, ma è stato solo dopo un paio di anni, cioè quando Maria Sole aveva 5 anni, che abbiamo deciso di andare a visitare una scuola. All’epoca Maria Sole, ma devo dire anche io, rimase letteralmente folgorata da quei bambini: felici e sorridenti usavano un calzino annodato con dentro della sabbia per giocare a palla o solo due mozziconi di matite per fare dei disegni. È così che Maria Sole, spontaneamente, ha deciso che l’anno successivo avrebbe portato i suoi giochi,  ma si è presto resa conto, dopo aver fatto la prima distribuzione, che non erano sufficienti. Certamente aveva cambiato l’area giochi di un asilo, ma i bambini rimanevano con poco nulla. Da allora abbiamo iniziato a coinvolgere amici e compagni di classe per raccogliere indumenti estivi e materiale didattico in accordo con le maestre (ad esempio niente pennarelli perchè non sanno come smaltirli, si matite, pastelli o acquerelli).
È così che abbiamo portato il primo mappamondo e il primo lettore DVD ricaricabile (l’energia elettrica non c’è ovunque) per la visione di
documentari e cartoni animati educativi. Pian piano abbiamo aumentato il raggio di azione, aiutando più scuole e organizzando piccole raccolte fondi tra amici e conoscenti”.

Ed ecco l’uso dei fondi.

Con i fondi raccolti abbiamo pavimentato le aule di due scuole, costruito dei bagni,
creato una biblioteca e una mensa” mi racconta Manuela. “Ogni anno mandiamo a Natale dei regalini a tutti i bambini di asilo ed elementari delle scuole dei paesi di Cascabuhlo, Morro, Morrinho, Ribeira Dom Joao e se riusciamo anche a Pedro Vaz e Alcatraz. Un ragazzo di Maio di nome Lucio, fa il Babbo Natale per noi. A novembre raccogliamo piccoli giochi usati in ottime condizioni (animali,macchinine, bamboline, piccoli peluche, palline rimbalzine o giochini comunque piccoli e leggeri perchè la spedizione costa moltissimo) li incartiamo e li spediamo. Onestamente è un momento in cui andiamo in tilt perchè impacchettiamo ogni regalo e distinguiamo tra maschi, femmine, età e scuole, facendo in modo che siano regali omogenei. Praticamente da impazzire!!!!” continua Manuela.

Il racconto non si arresta.

Ma la soddisfazione è molta perché le scuole sono piccine e quindi è facile fare la differenza anche con poco. Adesso che Maria Sole è cresciuta (ha 17 anni appena compiuti) e quindi queste raccolte non sono possibili con il semplice passaparola tra compagni a scuola, ho provato a rivolgermi a qualche gruppo Facebook e ho avuto molto successo e molte risposte, al punto da dover interrompere la raccolta.
Quest’anno ci siamo anche presi un grosso impegno ovvero sponsorizzare gli studi universitari in portogallo di una ragazza meritevole, Eunice. Eunice studia agraria e sembra molto motivata a portare ottimi risultati e tornare sulla sua isola per insegnare ad altri quello che imparerà. Dal momento che non abbiamo fondi per pagare i biglietti aerei per mandarla a Capo Verde durante l’estate (ma deve lasciare la residenza universitaria per due mesi), stiamo pensando di farla venire a Siena e trovarle un piccolo lavoro inerente i suoi studi per fare pratica. Al sostentamento di Eunice sta anche provvedendo con 500 euro totali una associazione di Torino (fidapa) di cui mia mamma fa parte”.

 

Iniziative che non finiscono qui.

“Prima del Covid abbiamo realizzato a Torino una mostra fotografica sui bambini di Maio per raccogliere fondi, mi piacerebbe trovare gli spazi e ripetere anche a Siena. In questo momento avendo terminato la raccolta dei giochini, chi vuole può contribuire con una piccola offerta che servirà o a coprire le spese di Eunice o a comprare il materiale didattico per le scuole, se i fondi saranno maggiori procederemo invece con la pavimentazione di qualche scuola o con l’acquisto di beni più importanti e libri” conclude Manuela

Grazie a Manuela e Maria Sole.

Valentina Cappelli

 

Per seguire su Fb quello che Manuela e Maria Sole fanno:
“ Maria sole per I bambini di capo verde”

Per eventuali donazioni, basta un click
https://splitted.it/maria-sole-per-i-bimbi-di-maio/

 

 

 

 

 

 

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