Per la rubrica Qua la zampa, oggi ospitiamo la storia di Jotto, un regalo che, col senno di poi, ha portato gioia e felicità, nonostante inizialmente fosse stato etichettato come gatto poco socievole. A riprova che dove c’è amore, tutto si armonizza!

Non avrei mai immaginato che adottare un gatto mi avrebbe cambiato così tanto la vita.

Ad aprile 2019 inizio a pensare al “regalo” da fare a mio marito per il compleanno (il mese successivo).

Pensa, pensa, pensa: “e se gli regalassi un gatto? Lui è cresciuto con i gatti, li ha sempre avuti. Io pero’, quando andammo a vivere insieme, gli esclusi subito questa possibilità, per ignoranza più che altro. Potrei sempre sorprenderlo”. Questa era l’idea iniziale.

So che gli animali non si “regalano” ma mi rivolsi ad un gattile molto conosciuto e serio (puntiglioso), “I Cassiopei” capirono subito l’intento.

Contattai una volontaria e tempo pochi, pochissimi giorni, andammo a conoscere Giotto, un bellissimo gatto bianco e nero, con una brutta storia alle spalle, in cerca di una casa, di amore e tante tante scatolette!

A distanza di pochi giorni Giotto, poi “ribattezzato” Jotto, è venuto a casa nostra diventando il padrone di tutto!

Era stato definito un gatto un po’ complicato, lo avevano soprannominato “RUGLIO”. Con chiunque parlassi mi diceva che aveva ricevuto un morso o un graffio o comunque un “ricordino da lui: oggi, continuo a non capacitarmi di tutto ciò, perché davvero il mio Jotto è un amore di gatto. A volte sta sulla difensiva ma tendenzialmente è dolce, coccolone e molto appiccicoso.

Jotto ha trovato tanto amore ma tanto amore lo stiamo ricevendo anche noi ed io non smetterò mai di ringraziare chi mi ha donato questo piccolo gattino (nel mentre lievitato) molto dolce!

Che forse è diventato dolce perché ha capito di essere a casa e che non doveva più difendersi o aver paura di nessuno.

Comunque, “regalo” più azzeccato per mio marito non potevo trovarlo. L’ho reso felice, ma lui non sa che alla fine sono io quella più felice tra i tre.

Ah e i gatti (o i cani, criceti, conigli) “regalateli” solo se sapete che quel regalo sarà un amore “per sempre” e che completerà la famiglia. Sennò ci sono sempre i peluche!

Si ringrazia Lucia Ciccarone per averci raccontato la sua storia

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