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Una foto di Simone

“Ciao Simone, lasci un vuoto incolmabile” lettera al babbo

“Le Bollicine” si stringono nel ricordo di Simone Vanni. “una perdita che lascia un vuoto“. Il saluto dell’associazione di promozione sociale e la bellissima lettera che la presidente, Paola lucentini Bisconti, idealmente, scrive al padre di Simone, Marco

“Mi è stato chiesto di scrivere due righe su ciò che ha stravolto la vita di tutti coloro che conoscevano Simone. Ancora non riesco: fa troppo male raccontare aneddoti o vissuti. E’ il momento della  sofferenza intima, personale .

Voglio scrivere a te Marco : sei nei nostri pensieri e non mi sembra rispettoso, nei confronti della devastazione di un padre per la  perdita del proprio figlio,  soffermarmi su come  stiamo noi tutti. Vorrei che questo breve scritto ti arrivi come una ondata di affetto, che ti avvolga  nell’abbraccio dei genitori della nostra associazione.

Non so dove sarà la luce che ti possa dare forza ma la troveremo insieme: adesso ti siamo accanto con la presenza, fatta delle poche parole che riusciamo a dirti, ci siamo nella condivisione di silenzi, abbracci e lacrime poi ci saremo nel ricordare insieme a te Simone che continuerà a vivere in noi.

Marco ci stringiamo a te e vogliamo che da ognuno di noi tu possa prendere forza: da genitori saremo con te insieme ai ragazzi e a tutta la nostra associazione vogliamo rimanere nella tua vita, essere anche noi la tua famiglia.

Ci siamo: il dolore lo vivremo assieme e insieme riusciremo un modo per  guardare avanti”.

Il messaggio affidato alla pagina Facebook ufficiale di “Le Bollicine”

La famiglia delle Bollicine si stringe nel ricordo di Simone Vanni.
Con sconcerto e sgomento ieri mattina abbiamo saputo che Simo ci ha lasciati.
Non abbiamo parole, e se le avessimo non sarebbero sufficienti, per descrivere il vuoto che questa perdita ha lasciato dentro ognuno di noi.
Terremo vivo il ricordo dei mille caffè, delle mani svolazzanti, le mille sciarpine, le cuffie, zucchero, i grembiuli, le corse per lavare i cocci e tante altre cose che rendevano Simone parte della nostra famiglia.
Simone si attaccava alle persone, si nutriva del loro affetto, aveva bisogno di sapere che erano lì per lui; si preoccupava se qualcuno mancava ad un appuntamento e non mancava occasione per sincerarsi. A chi voleva più bene telefonava quasi ogni sera e ogni tanto portava uno dei suoi regalini.
Abbiamo costruito tanto insieme, percorso tante strade e Simone fieramente si è guadagnato ogni traguardo.
Ce lo vogliamo immaginare con la sua mamma a preparare una moka e a raccontare delle avventure passate in questi anni.
Simo, terremo vivo il tuo ricordo e custodiremo quel grembiule arancione con tutto l’affetto del mondo.
Buon viaggio Simo, guardaci dall’alto, proteggi il tuo amato babbo, tutta la tua famiglia e noi delle bollicine. Lasci un vuoto incolmabile.
Riposa in pace.
La redazione di Sienasociale.it esprime alla famiglia di Simone e a quella speciale delle Bollicine le più sentite condoglianze.
Chiara Veneri e il suo Simone

Vota la tua storia: vince l’amore di Chiara

Simone, l’uomo del suo cuore,  si arrende ad una malattia implacabile. Chiara inizia la sua battaglia per la vita e comunica a tutti un amore sopravvissuto alla morte: i nostri lettori hanno scelto, per più del 51%,  i suoi occhi chiari. A Chiara Veneri il premio “Sienasociale.it Storia dell’anno 2022”.

Eravamo una coppia come tante altre, non sempre era facile andare d’accordo, entrambi con una forte personalità e poco inclini a fare un passo indietro quando necessario. Ma eravamo insieme da 18 anni e per gran parte del tempo siamo stati felici.
Poi una mattina all’improvviso una crisi epilettica ha mandato in frantumi il nostro mondo e soprattutto ha decretato la fine della vita di Simone, a soli 57 anni”. Ci aveva scritto.

La sua vicenda umana ha colpito per un senso di vicinanza incredibile.

In appena 9 mesi se n’è andato per sempre, con una sofferenza inumana per entrambi.
Ma lui, fino a che ha potuto comprendere, mi ha voluto proteggere pur sapendo cosa stesse succedendo alla sua vita, ha sempre mostrato la sua forza per rassicurarmi.
Poi é stato operato al cervello e non é stato mai più lo stesso Simone che conoscevo.
Ho sempre creduto che quel suo deficit cognitivo dopo l’operazione, gli abbia consentito di superare in qualche modo quei momenti terribili da solo in ospedale e poi al centro di riabilitazione. Era tornato ad essere come un bambino, aveva bisogno di tutto e ciò che più desiderava, era tornare a casa sua. E c’è tornato per alcuni mesi durante i quali mi é stato possibile donargli tutto quello che potevo…mi accucciavo in fondo al suo letto e lo accarezzavo per ore fino a che non si calmava. E così arrivava l’alba, quando la luce del giorno lo avvolgeva nel suo abbraccio e lui allora si lasciava trasportare in un sonno profondo. In questo modo siamo andati avanti durante quei mesi a casa insieme”. Ed ecco l’aspetto straordinario di questa storia.

Io in quei mesi ho imparato l’amore, quell’uomo pragmatico, così razionale ed estremamente intelligente, pratico e spesso poco incline a lasciarsi andare, alla fine mi ha insegnato l’amore, mi ha insegnato ad amare nella maniera più pura, quando sai che é l’ultima occasione che hai di regalare amore a chi ami.

E poi siamo andati all’hospice perché il momento fatidico si stava avvicinando. Ed è proprio all’hospice che quell’amore si è moltiplicato e lì ci siamo ringraziati per la prima volta in 18 anni, per essere lì insieme, per avere quella opportunità, per provare quella forza e quell’amore. Fino all’ultimo respiro, quella mattina all’alba del 3 settembre 2021.

Quando mi sono accorta che non respirava più, gli ho detto che non lo avrei mai dimenticato e gli ho promesso che da quel momento in poi avrei pensato io a me stessa e che lui se ne poteva andare tranquillo, finalmente libero da ogni responsabilità.

Questo è ciò che ho imparato da quella esperienza ed è ciò che mi sostiene oggi. L’amore che ho provato, la forza che ci siamo dati e la scelta di dedicarmi a me stessa, al mio benessere e al mio futuro.

Ho una sola missione oggi… onorare la mia vita oltre ogni limite, per me e per Simo”.

Onorare la vita: si può fare anche andando oltre il personale per raccontare di noi stessi perché altri possano, attraverso la nostra storia,  capire anche di se stessi.

Questo è il messaggio più forte che lascia Chiara: quello di un amore che, sopravvisuto alla morte, può “contagiare”.

Buona vita Chiara.

Chiara Veneri oggi

Chiara Veneri oggi

Chiara Veneri oggi

Chiara Veneri oggi

Per rileggere la storia di Chiara

“In hospice l’amore si è moltiplicato”: Chiara ricorda Simone

Chiara Veneri e il suo Simone

“In hospice l’amore si è moltiplicato”: Chiara ricorda Simone

Riceviamo e pubblichiamo il bellissimo ricordo di Chiara. Parla di un uomo, il suo uomo, portato via da una malattia. La cosa meravigliosa è che Chiara, comunque, parla di un amore sopravvissuto alla morte.

Eravamo una coppia come tante altre, non sempre era facile andare d’accordo, entrambi con una forte personalità e poco inclini a fare un passo indietro quando necessario. Ma eravamo insieme da 18 anni e per gran parte del tempo siamo stati felici.
Poi una mattina all’improvviso una crisi epilettica ha mandato in frantumi il nostro mondo e soprattutto ha decretato la fine della vita di Simone, a soli 57 anni.

In appena 9 mesi se n’è andato per sempre, con una sofferenza inumana per entrambi.
Ma lui, fino a che ha potuto comprendere, mi ha voluto proteggere pur sapendo cosa stesse succedendo alla sua vita, ha sempre mostrato la sua forza per rassicurarmi.
Poi é stato operato al cervello e non é stato mai più lo stesso Simone che conoscevo.
Ho sempre creduto che quel suo deficit cognitivo dopo l’operazione, gli abbia consentito di superare in qualche modo quei momenti terribili da solo in ospedale e poi al centro di riabilitazione. Era tornato ad essere come un bambino, aveva bisogno di tutto e ciò che più desiderava, era tornare a casa sua

E c’è tornato per alcuni mesi durante i quali mi é stato possibile donargli tutto quello che potevo per alleviargli l’agonia. Mi ha chiamata col nome di sua madre milioni di volte… sembra che quando una persona si avvicina alla morte ricorda solo la propria madre e a lei rivolge ogni grido di aiuto.

E così faceva anche Simone, specialmente durante la notte quando le tenebre lo avvolgevano e risvegliavano ogni sua paura. Allora mi accucciavo in fondo al suo letto e lo accarezzavo per ore fino a che non si calmava. E così arrivava l’alba, quando la luce del giorno lo avvolgeva nel suo abbraccio e lui allora si lasciava trasportare in un sonno profondo.

In questo modo siamo andati avanti durante quei mesi a casa insieme.
Quel periodo mi ha permesso di donarmi a lui con tutta me stessa, mi dicevo che non avrei voluto passare neppure un minuto del mio futuro con il senso di colpa, per non essergli stata abbastanza vicina. Io in quei mesi ho imparato l’amore, quell’uomo pragmatico, così razionale ed estremamente intelligente, pratico e spesso poco incline a lasciarsi andare, alla fine mi ha insegnato l’amore, mi ha insegnato ad amare nella maniera più pura, quando sai che é l’ultima occasione che hai di regalare amore a chi ami.

E poi siamo andati all’hospice perché il momento fatidico si stava avvicinando. Ed è proprio all’hospice che quell’amore si è moltiplicato e lì ci siamo ringraziati per la prima volta in 18 anni, per essere lì insieme, per avere quella opportunità, per provare quella forza e quell’amore. Fino all’ultimo respiro, quella mattina all’alba del 3 settembre 2021.

Quando mi sono accorta che non respirava più, gli ho detto che non lo avrei mai dimenticato e gli ho promesso che da quel momento in poi avrei pensato io a me stessa e che lui se ne poteva andare tranquillo, finalmente libero da ogni responsabilità.

Questo è ciò che ho imparato da quella esperienza ed è ciò che mi sostiene oggi. L’amore che ho provato, la forza che ci siamo dati e la scelta di dedicarmi a me stessa, al mio benessere e al mio futuro.

Ho una sola missione oggi… onorare la mia vita oltre ogni limite, per me e per Simo.

Chiara Veneri

Chiara Veneri oggi