Il primo test si svolgerà alle ore 12.00 di mercoledì 28 giugno sul territorio della Regione Toscana. Sabatini: “Sarà importante fare il questionario che permetterà di migliorare e implementare il sistema messo a punto fino ad ora”.

IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione che consente di diramare ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica i messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Attualmente è in fase di sperimentazione ma quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della protezione civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento. In prima battuta ci si è concentrati su alcune tipologie di eventi, come il maremoto generato da un sisma, il collasso di una grande diga, l’attività vulcanica relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli, gli incidenti nucleari o situazioni di emergenza radiologica, gli incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti alla Direttiva Seveso, le precipitazioni intense. Il sistema non verrà utilizzato per le tipologie di eventi ad elevata incertezza, fortemente localizzati o con un margine assai breve di prevedibilità o di evoluzione.

“Il messaggio IT-alert – ci spiega Ezio Sabatini, referente del Coordinamento del Volontariato di Protezione Civile della Provincia di Siena – viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo. Si tratta di un sistema di allertamento al quale il Dipartimento di Protezione Civile lavora da tempo ed in altre realtà è stato già introdotto. Funziona su un canale di gestione delle varie celle telefoniche, l’avviso arriva su tutti i telefoni, senza occupare il canale dati, gli sms o la voce, quindi in caso di saturazione delle linee si riceve ugualmente. Ha la possibilità di arrivare solo su alcune celle, quindi quando sarà a regime potrà essere usato per informare la popolazione di un’area specifica. Il messaggio viene recapitato anche se il telefono è in modalità silenziosa ed è notificato da una suoneria diversa da quelle che abbiamo impostato sui nostri dispositivi. Sarà corredato da un link con informazioni sul piano di protezione civile e le buone pratiche da seguire. Per il test di domani, mercoledì 28 giugno, i telefoni squilleranno alle ore 12.00 e sarà importante fare il questionario che troveremo nel messaggio e che permetterà di migliorare e implementare il sistema messo a punto fino ad ora.”

Grazie al lavoro svolto tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni e Province Autonome e ANCI, entro la fine del 2023 tutti i territori delle altre Regioni e delle Province Autonome di Bolzano e Trento saranno coinvolti in test regionali per verificare le modalità di corretto invio-ricezione del messaggio. In questa fase di sperimentazione è il Dipartimento della Protezione Civile che provvede all’invio dei messaggi IT-alert, ma come prevede la Direttiva del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare del 7 febbraio 2023, tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema.

IT-alert non è un sistema salvifico in sé, ma è finalizzato, in ragione di un determinato probabile evento, a favorire una condotta personale di consapevolezza dei rischi e di adozione di misure di prevenzione e salvaguardia. Ecco perché ricevere i messaggi di IT-alert non basta ed è importante fin da subito essere informati sui rischi del territorio in cui viviamo, lavoriamo o viaggiamo per conoscere le corrispondenti misure di autoprotezione e le buone pratiche da adottare in caso di emergenza. Sul sito web www.iononrischio.it è possibile conoscere i rischi naturali ai quali è esposto il nostro Paese e informarsi circa le buone pratiche di protezione civile per minimizzarne l’impatto su persone e cose.

Emilia Di Gregorio

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