A Monteroni d’Arbia stasera c’è la serata conclusiva della Sagra del Fritto e per l’occasione un equipaggio della Pubblica Assistenza Val d’Arbia è in piazza per garantire la sicurezza della festa. In turno c’è la maestra che viene subito circondata dalle bambine e dai bambini della sua scuola, curiosi di vederla in divisa arancione.

Alla Pubblica Assistenza Val d’ Arbia ci sono turni e turni. Ci sono turni in sede che al suono della campanella non sai dove ti portano e turni, come quello alla tradizionale Sagra del Fritto, che trascorri tra i sorrisi e le pacche sulla spalla di amici e conoscenti, nella tua piazza. Sei lì con la tua divisa arancione e sei parte di quel clima di festa che fa subito comunità.

Tutt’intorno un brulicare di gente, sono “quelli del fritto” dell’associazione “Le Masse” che si adoperano perché tutto sia perfetto: uomini e donne di tutte le età che con tanto entusiasmo e voglia di fare vedi impegnati alla cassa, al bar, in cucina, tra i tavoli. Nell’aria il profumo del fritto e le risate di chi è qui per divertirsi. Poi due occhi curiosi ti corrono incontro e distingui una voce fra le tante con le manine alzate che indicano la croce di Esculapio della tua PAPA 56: “Maestra, maestra – ti senti dire – perché c’è disegnato un serpente intorno a quello che sembra un grissino?”. Ci ridi su e provi a dare una risposta mentre sono già pronte almeno altre tre domande.

Cosa c’è nell’ambulanza? A cosa serve questo… e quello? Perché le luci sono blu?

E così stasera le porte dell’ambulanza accolgono la meraviglia di utenti “alti un soldo di cacio”, come si dice a Siena, che premono pulsanti, aprono cassetti, guardano ogni lucina a bocca aperta. Tutti gesti che il sabato sera, quando suona la campanella e devi partire, compi con scrupolosa attenzione e talvolta con un pizzico di apprensione. Ma stasera non è così. Stasera puoi raccontare chi sei e cosa fai. E l’ambulanza fa meno paura se dentro è piena del sorriso dei “tuoi” bambini. Stasera lavori per ingentilire i cuori. Stasera puoi permetterti di sognare in grande. Perché se per loro stasera è soltanto un gioco, tu speri di aver piantato un piccolo seme. E chissà che domani non diventi un albero con radici profonde e forti. Tu continuerai a fare la tua parte perché sia così.

Emilia Di Gregorio 

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