Una bruttissima ed indimenticabile pagina della nostra storia è quella divenuta famosa come la strage del Circeo: Rosaria Lopez e Donatella Colasanti subirono violenze e torture nella notte tra il 30 settembre ed il 1° ottobre del 1975.

Ieri sera  presso Palazzo Pubblico, nella Sala delle Lupe, alla presenza del Sindaco Nicoletta Fabio, è stato tenuto un incontro atto a sottolineare la violenza sulle donne in quanto argomento di quotidiana attualità: era il primo appuntamento nel calendario di eventi in cui la città con “Siena contro la violenza” vuole esserci. Secondo obiettivo, identificare il punto di vista sull’argomento di due scrittori dell’epoca: Pierpaolo Pasolini e Italo Calvino, che nel tempo hanno condiviso forti valori letterari.

I due scrittori da sempre attivi a livello politico e sociale, dopo l’orrore della vicenda, hanno sentito l’esigenza di esprimere la loro visione puntando il dito sulla velata presenza di ideali neofascisti nonostante le due guerre mondiali da pochi anni concluse.

Hanno altresì fatto emergere quel disagio estremamente sentito dalle classi sociali “inferiori” che, cercando di emulare la borghesia, hanno preso come ideale la nascita del consumismo mettendo in secondo piano valori morali, conferendo più rilevanza ai beni superflui i quali, secondo Pasolini, rendono superflua anche la vita; così come il fallimento della tolleranza, annoverata come una grande sconfitta della società.

Durante l’incontro è intervenuta la giornalista Ilaria Amenta autrice del libro “Io sono l’uomo nero” (“la storia mai raccontata di Angelo Izzo e dei suoi crimini”) e letti alcuni brani degli scrittori, da Matteo Marsan e Lorenzo Degl’Innocenti. Moderatore il prof. Francesco Ricci.

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