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“Quelli del 92”. Ieri giocatori oggi donatori

 

In occasione della giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e per la pace (IDSDP), proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2013, le squadre sportive ed i volontari di Siena, sempre attenti e sensibili ad atti di solidarietà,  hanno risposto a gran voce e si sono dati appuntamento ieri, 6 aprile, presso il Centro Emotrasfusionale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese per effettuare una numerosa e collettiva donazione di sangue.

Oltre alle Società sportive presenti (Costone, Mens Sana, Virtus ed Emma Villas Volley) hanno accettato l’invito di AVIS Taverne e Arbia anche gruppi di amici accomunati dalla passione per lo sport praticato insieme in gioventù che si sono ritrovati per passare insieme una giornata gioiosa e consapevole.

Amici di vecchia data, compagni di squadra che anni addietro hanno condiviso la passione per il basket o il calcio e che continuano, metodici e costanti, a vivere e ad assaporare queste belle emozioni insieme, comprendendo l’importanza che riveste il loro gesto.

Donatori AVIS Taverne e Arbia

“Abbiamo iniziato a giocare insieme nel lontano 1992/93 – ci racconta Leo – e AVIS (sede di Taverne e Arbia) ha sempre sponsorizzato la nostra squadra… da questa collaborazione ci è sembrato naturale fare anche noi la nostra parte e via via siamo diventati tutti donatori e tuttora lo siamo. L’appuntamento è fissato per tre volte l’anno; appuntamenti magistralmente organizzati dall’Associazione, con l’ausilio di Erika, volontaria AVIS, e di altri volontari che ci coccolano e a volte ci offrono anche il pranzo, come è capitato oggi”. Momenti leggeri e spensierati che portano alto il messaggio di altruismo e solidarietà verso il prossimo.

E dopo la donazione… tutti a tavola insieme!

Per me donare il sangue è motivo di grande soddisfazione perché posso essere utile al prossimo e perché rappresenta un legame che si consolida nel tempo con tutti gli amici presenti; apprendere che tutti insieme ed uniti collaboriamo per una buona causa, solidifica l’amicizia e ci fa sentire sempre come una squadra!”.

Ma non è finita qui… Riccardo, figlio di Leo ora ventenne, non appena è diventato maggiorenne ha voluto seguire le orme del babbo… “non sono stato io a coinvolgerlo – dice Leo – è stata una scelta tutta sua! Io l’ho solo messo in contatto con Erika presso l’Associazione AVIS e, una volta fatte le visite di routine, abbiamo proseguito con la prima donazione… insieme!  Non nascondo l’emozione del momento così come la fierezza di questa sua volontà; in un impeto di orgoglio ho avuto la consapevolezza che forse avevo dato un buon esempio!

Un vecchio proverbio cita “la mela non cade mai lontano dall’albero..” e anche noi crediamo proprio che sia così.

Complimenti Leo, benvenuto Riccardo e complimenti a tutti i donatori!

Stefania Ingino

Banco Farmaceutico: sfida di 3 donne “dono lezione di vita”

Katia, Valentina e Rosanna: benvenuti nel magico mondo del banco farmaceutico. Farmacista, volontaria  e donatrice. Sono loro le tre figure chiave di un’iniziativa che può e deve fare la differenza. il 13 febbraio ultimo giorno per donare un farmaco presso le farmacie aderenti.

Avevamo parlato del banco farmaceutico grazie alle puntuali comunicazioni degli organizzatori: per Siena, Ilaria Erranti. Oggi proviamo a farlo “da dentro” facendolo raccontare a chi lo vive, lo anima: in una parola ne è protagonista.

Katia Bracco la farmacista 

Sono una volontaria del banco farmaceutico da almeno una quindicina di anni, da quando a Siena solo le farmacie comunali aderivano all’iniziativa ed era solo per una giornata. Io il sabato prestavo servizio come volontaria alla Comunale della Stazione dove i farmaci venivano donati all’associazione papà Giovanni XXIII presente a Montalbuccio con la casa famiglia di Ida Maria che nella nostra città ha dato una grande testimonianza di carità ed accoglienza. Oggi, lavoro come farmacista dipendente: i miei titolari hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa fin dal principio. È importante che la farmacia creda in pieno a questa iniziativa perché l’aiuto sia il più mirato possibile alle esigenze dell’ente beneficiario e sia disponibile ad approvvigionarsi di ciò che necessita. In particolare, noi, oltre a ricevere le indicazioni fornite dal responsabile del banco farmaceutico, prendiamo contatti con l’ente beneficiario che è la casa famiglia di San Gimignano che appartiene alla Comunità papa Giovanni XXIII la stessa di Ida Maria. Selezioniamo quindi i prodotti sulla base delle loro indicazioni, predisponiamo gli stessi in maniera molto visibile con cartellini colorati che riportano il prezzo di ciascun prodotto in maniera tale da agevolare l’acquisto sulla base del badget del donatore. Sono fiera di lavorare in una farmacia sensibile a chi dedica la propria vita ai più bisognosi. È anche bello collaborare tra noi operatori sanitari e volontari. Per questa edizione 2023, la Dottoressa Gemma, titolare della farmacia, ha contattato personalmente degli studenti che avevano svolto il tirocinio da noi per invitarli a dare il proprio contributo: inaspettatamente,  c’è stato un grande coinvolgimento. Ringrazio quindi titolari, volontari e donatori perché, insieme, abbiamo creato  una rete che può aiutare davvero tanto chi altrimenti non avrebbe possibilità di curarsi. 

Rosanna la donatrice 

Comprare farmaci per i bisognosi è doveroso . Non servono grandi cifre per poter aiutare il nostro prossimo e se per noi acquistare un banale antipiretico è cosa normale pensiamo a chi purtroppo se ne deve privare per svariati motivi economici. La solidarietà è una parola che tanti hanno dimenticato.

Valentina la volontaria

Sono una studentessa presso l’università di Siena, lo scorso anno ho svolto il mio tirocinio curriculare presso una farmacia ed  ho avuto modo di conoscere questa meravigliosa iniziativa ormai attiva da diversi anni. Quest’anno ho deciso di partecipare attivamente non solo come donatrice, ma anche come volontaria nella raccolta dei farmaci stessi. La motivazione più grande che mi ha spinta ad aderire a questa iniziativa è quasi un senso di dovere e di rispetto per la professione che mi accingerò a svolgere, ovvero quello di aiutare il prossimo in particolar modo dal puto di vista di salute e benessere fisico e mentale. Per cui ritengo che per quel che posso, allo stato attuale delle cose, questo possa essere da parte mia un piccolo, ma grande contributo per tutte le persone bisognose di cure. Credo che la mia presenza, così come quella di tutti gli altri volontari, sia quasi indispensabile.
Durante queste giornate di raccolta mi è capitato di confrontarmi con gente che ancora non era a conoscenza di tale progetto, per cui ritengo sia fondamentale continuare a fare informazione e sensibilizzare. Una frase di Massimo Scaccabarozzi  recita : “ la solidarietà non è e non può essere un concetto astratto, ma deve tradursi in atti concreti. Specialmente nella crisi attuale che fa emergere nuove povertà, come quella sanitaria, riducendo talvolta, drammaticamente, la possibilità di cura…uniti si vince anche, e forse soprattutto in questi casi “.
Posso anche dire anche , con molta felicità, che un gran numero di persone non ha esitato un attimo a donare qualcosa, senza finire di leggere il volantino o sentendomi parlare. Ho sentito gente aver fiducia in me, in ciò che stessi facendo, affidandosi anche a me nella scelta dei prodotti che ritenessi essere necessari più di altri.
Il messaggio che voglio lanciare è che per donare basta davvero poco, fermiamoci a riflettere, eliminiamo il superfluo e doniamo anche un minimo, perché può davvero fare la differenza. Proprio In questi giorni mi è capitato di vedere persone che davano tanto, pur non avendo nulla e questa per me è la più grande lezione di vita, che non può essere studiata in nessun libro di testo. Donare poco per avere indietro tanto, credo questo possa rappresentare a pieno l’obiettivo di tale progetto.

(nella foto Katia, Rossana e Valentina. La stessa è stata scattata presso FARMACIA MINUCCI VIALE VITTORIO EMANUELE II 43 SIENA che ringraziamo per la disponibilità)

Ecco le farmacie nella quali è possibile donare su Siena e provincia

FARMACIA LAURETANA VIA DELLA RESISTENZA ABBADIA DI MONTEPULCIANO
FARMACIA DE MUNARI C.SO MATTEOTTI, 82 ASCIANO
FARMACIA PINOTTI VIA D. ALIGHIERI, 53 BUONCONVENTO
FARMACIA BERTI SNC VIA FERRUCCIO 78 CASTELLINA IN CHIANTI
FARMACIA MOCCIA VIALE BACCELLI 70 CHIANCIANO TERME
FARMACIA FRULLINI VIA MAMELI 43 CHIUSI
FARMACIA COMUNALE 1 VIA DON MINZONI 69 COLLE DI VAL D’ELSA
FARMACIA COMUNALE 2 VIA MASSON 28 COLLE DI VAL D’ELSA
FARMACIA PACINI PIAZZA ARNOLFO DI CAMBIO 15 COLLE DI VAL D’ELSA
FARMACIA FRANCESCHI VIA DI VOLTAIA NEL CORSO 47 MONTEPULCIANO
FARMACIA CHIANTIGIANA VIA GIOVANNI XXIII 5 MONTERIGGIONI
FARMACIA SPERONI VIALE GRAMSCI 431 PIANCASTAGNAIO
PARAFARMACIA PUNTO FARMA VIA SAN GREGORIO 25/27 PIENZA
FARMACIA COMUNALE VIA REDIPUGLIA, 96 POGGIBONSI
FARMACIA DEL ZANNA VIA DELLA REPUBBLICA 71 POGGIBONSI
FARMACIA IL ROMITUZZO VIA SENESE 146 POGGIBONSI
FARMACIA DR MAX, POGGIBONSI VIA DEL COMMERCIO 1-1A-3-7 POGGIBONSI
FARMACIA DI RADDA IN CHIANTI VIALE 11 FEBBRAIO 4/A RADDA IN CHIANTI
FARMACIA COMUNALE P.ZZA CISTERNA, 8 SAN GIMIGNANO
ANTICA FARMACIA PARENTI VIA BANCHI DI SOPRA 43 SIENA
FARMACIA COMUNALE 1 VIALE VITTORIO VENETO 21 SIENA
FARMACIA COMUNALE 2 STRADA DI SANT’EUGENIA, 31 SIENA
FARMACIA COMUNALE 3 P.ZZA ROSSELLI, SNC SIENA
FARMACIA COSTALPINO STRADA STATALE 73 PONENTE 136 SIENA
FARMACIA DEL CAMPO PIAZZA DEL CAMPO SIENA
FARMACIA FIORE VIA CAMOLLIA 13 SIENA
FARMACIA LA GUARDIA PIAZZA TOGLIATTI SIENA
FARMACIA MASSETANA VIA MASSETANA ROMANA 62 SIENA
FARMACIA MINUCCI VIALE VITTORIO EMANUELE II 43 SIENA
FARMACIA SAPORI VIA BANCHI DI SOTTO 77 SIENA
FARMACIA DR MAX, SIENA VIALE CAVOUR 268 SIENA
LAFARMACIA VIGNI VIA Q. SETTANO 1 SIENA
FARMACIA BETTI VIA GRAMSCI 21 SINALUNGA
FARMACIA BINDI VIA G. PASCOLI, 2 SOVICILLE
FARMACIA SAN ROCCO VIA GROSSETANA 130 SAN ROCCO A PILLI, SOVICILLE
FARMACIA DI STAGGIA VIA ROMANA 5 STAGGIA SENESE

Per saperne di più

Fondazione Banco Farmaceutico

Mamma Tamara e Saverio

“Ho donato un rene a mio figlio ma sono un mamma normale”

Nei quasi 5 mesi di controlli ed esami per arrivare a questa donazione abbiamo incontrato anche la psicologa che mi ha chiesto: “signora quando ha deciso? Ho risposto: l’ho deciso da sempre”. A parlare con Sienasociale.it è mamma Tamara Giusti. Ha donato un rene a suo figlio Saverio il giocatore della Nazionale Calcio Trapiantati che avevamo “incontrato” la settimana scorsa. La nostra storia della domenica racconta di lei.

“Non esiste un motivo per cui una mamma fa un gesto come la donazione, lo fa perché è mamma e ama i propri figli più di ogni cosa: per loro, come si usa dire, si butterebbe nel fuoco“.

Non ha esitazioni mamma Tamara. Accetta di parlare con noi. E’ la prima volta che racconta pubblicamente la sua vicenda personale: quella che non ha cambiato la vita a lei ma l’ha ridata a suo figlio Saverio Garofalo.

“Avendo avuto un marito che ha fatto la dialisi per 5 anni ed essendo infermiera per me il tema della donazione non era certo nuovo. La decisione è stata presa non so quando, o forse si: 20 anni fa quando ho avuto la consapevolezza che i miei figli, un giorno, avrebbero potuto aver bisogno. So di aver sempre detto esplicitamente: per fortuna hanno ambedue il mio stesso gruppo sanguigno cosi se un giorno ci sarà la necessita io ci posso provare”.

E’ una mamma coraggio. Allora rivolgiamo la domanda sulla consapevolezza dei figli.

Saverio ha sempre saputo che io ero dietro di lui , pronta quando e se la necessita si fosse presentata, ambedue i mie figli lo sapevano”.

Dopo quanto successo il vostro rapporto è cambiato?

“Il nostro rapporto è rimasto lo stesso di sempre: per me non è cambiato nulla, sto bene , esami nella norma continuo a lavorare e per ora la mia vita non è variata di un millimetro”.

Quale è stata la cosa più difficile?

La cosa più dura è stato il percorso per arrivare alla donazione: 3 mesi di ansia. La prima cosa che i medici ti dicono che si è importante fare il trapianto, ma prima di tutto si tutela la salute del donatore: i medici e gli infermieri dell’ospedale “Le Scotte” di Siena e dei presidi di Firenze e Viareggio, che ringrazio, mi hanno risvoltata come un calzino e, a 59 anni, il timore che si possa scoprire qualcosa che blocchi tutto c’è. Per fortuna non e stato cosi e, proprio a Siena,  mio figlio ha ricevuto il mio rene”.

Cosa le ha insegnato questa vicenda?

Mi ha confermato che il trapianto è vita! Ora Saverio sta bene, conduce una vita normale e gioca con la maglia della Nazionale Calcio Trapiantati. Tanti mi hanno definito una super mamma , sinceramente io mi sento e mi sono sempre sentita una mamma normale. Le mamme normali fanno tutto per un figlio. Faccio notare che io sono stata una mamma severa, che dava punizioni, che dava regole, che però non ha mai mandato Saverio a giocare con altri. Io c’ero sempre: lui non aveva il babbo che il sabato faceva dialisi ma la mamma c’è sempre stata, fino a che non è diventato grande.

Poi Tamara rivela un dettaglio

Nei quasi 5 mesi di controlli ed esami per arrivare a questa donazione abbiamo incontrato anche la psicologa, mi ha chiesto: signora quando l’ha deciso? Ho risposto: “da sempre”. Il giorno che decidi di avere un figlio, che lo stingi la prima volta tra le braccia diventi consapevole che tu per lui farai tutto, lo proteggerai da tutto ciò che potrai sconfiggere, lo renderai indipendente, maturo, gli metterai a disposizione : principi, regole, idee. Tutto ciò che gli sarà necessario per diventare un uomo (o una donna) . Camminerai sempre un passo indietro e sarai pronta a sostenerlo quando ne avrà bisogno. E ciò che fai non dovrà essere ripagato quando sarai vecchia e avrai bisogno: se hai operato bene lui/lei non ti abbandonerà mai, altrimenti pazienza, l’importante è essere riuscita ad essere una brava mamma.

nella foto mamma Tamara e Saverio in ospedale