Chiara, volontaria della Pubblica Assistenza Val d’Arbia, ha scelto di condividere con noi il racconto della sua esperienza al May Days, la grande festa delle pubbliche assistenze toscane che si è svolta a Rosignano Solvay nel fine settimana appena trascorso (leggi l’articolo che ne racconta)

I volontari e la giocheria di ANPAS Toscana

Ha scritto queste righe come commento ad un video che ha pubblicato domenica sera, mentre rientravano da Rosignano, nella chat del Gruppo di Protezione Civile dell’associazione, dove a fine di ogni attività o esperienza ci si concede sempre di condividere le emozioni, i pensieri e tutto quanto di bello lo stare insieme ci regala. Andatura stabile, velocità di crociera ottimale, stanchezza quanto basta e due voci che cantano “…ma senza te chi sono io…” della talentuosa Elisa.

La piazza Io non rischio al May Days 2023

Probabilmente – scrive Chiaraappena Angela ed ⁨Eva si accorgeranno che ho mandato questo video vorranno uccidermi ma la felicità va condivisa. Siamo stanchi, anzi stracotti ma nonostante questo siamo qui a cantare. Sono stati giorni intensi per ognuno di noi in modo diverso ma siamo felici, c’è poco da fare. Penso che è stato bello rivedere persone conosciute l’anno scorso al mio primo May Days o durante i corsi e le esperienze in divisa arancione fatte in questo ultimo anno. Che bello che è stato vedere gli occhi di chi, come Eva ed Angela, vedeva tutto questo per la prima volta e pensare ‘guarda, anche te avevi gli stessi occhi’. Sono tanto fiera di loro, come se fossimo sorelle, perché stiamo crescendo insieme. Come racconterei questo May Days 2023? Innanzitutto dicendo che, come oni cosa che ci riguarda, è iniziata con delle comiche da cinepanettone e la più famosa delle frasi famose: ‘Mi raccomando, puntuali, alle 18.00 si parte’. Nulla di difficile, certo, fino a che non siamo partite… alle 19.00, puntualmente in ritardo. Come? Non l’abbiamo capito nemmeno noi ma sappiamo solo che c’entra un’incombenza dell’ultimo minuto, dell’acqua ossigenata e le prime risate di una lunga serie. Siamo arrivate al campo base di Rosignano Solvay in ritardo ma illese, dopo qualche incomprensione al casello. Dopo un paio di balli di gruppo sgangherati, ci siamo dirette in tenda per dormire e risvegliarci poi tra il rumore del telino termico stropicciato da una parte e una risata dall’altra. Al campo la colazione è quasi al volo perché le attività proposte sono tante e tutte imperdibili. Io ho aiutato i volontari comunicatori ad allestire la piazza ‘Io non rischio‘ di cui un po’ mi sono sentita orgogliosamente complice perché parte del materiale era stato preparato dalla mia associazione e, insomma, noi in Val d’Arbia ci crediamo tanto e ci lavoriamo tutto l’anno. Accanto a noi, finalmente, la giocheria di Anpas Toscana. Che emozione vederla, aperta, sistemata, tutto a misura di bambino. Piano piano si è riempita di bambini, mentre i genitori al gazebo giallo ricevevano dai volontari comunicatori informazioni e buone pratiche in caso di terremoto, maremoto e alluvione. Molti mi hanno chiesto come poter coinvolgere gli adolescenti in tutto questo mondo che è il volontariato, per me la risposta è stata semplice: lasciateli provare. Non c’è un modo giusto, lasciateli provare perché una volta indossata una divisa, questa ti si cuce addosso. Per me, per sempre, la mia associazione sarà la mia scelta più bella, non smetterò mai di ripeterlo. E non saranno di certo i chilometri che, per motivi di lavoro, ci separano a farmi decidere di lasciarvi: la Pubblica Assistenza Val d’Arbia non la mollo neanche per sbaglio, sappiatelo!”

Emilia Di Gregorio 

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